Turisti per caso a Washington: Consigli per un'esperienza indimenticabile
Dopo mesi di proposte trovate in agenzia, ma dai prezzi improponibili, io e mio fratello abbiamo trovato un volo di andata e ritorno della British Airways a un prezzo più che conveniente: prenotato -mi si passi il gioco di parole!- al volo.
Partenza e Arrivo a New York
Così il 3 settembre ci ritroviamo all’aeroporto di Linate, in partenza per Londra. Era la prima volta che prendevo un aereo dal momento che, avendo il camper, ho sempre viaggiato con questo mezzo fin da piccolo. Non nego di essere stato particolarmente agitato al momento e non sapevo neanche cosa aspettarmi, però tutto è filato liscio e dopo 2 ore di entusiasmo e tante foto scattate sull’Europa siamo arrivati ad Heatrow dove ci aspettava il secondo volo, quello in World Traveler, diretto a New York (Newark).
Saliti sul nostro Boeing ci aspetta un bel viaggetto di poco più di 7 ore sopra l’Oceano Atlantico ascoltando ciascuno la propria playlist preferita e guardando film e tv, deliziati da pasti e succhi (di pomodoro!). In pieno Oceano Atlantico ammetto di essere stato un po’ ansioso (e se ci fosse qualcosa che non va nell’aereo proprio ora?!) ma tutto è andato bene e all’inizio del pomeriggio sotto le nuvole si intravedeva quello che era il territorio del New England.
Poco dopo iniziano le fasi d’atterraggio e la mia emozione aumenta gradualmente, tra laghetti sparsi ovunque e autostrade giganti che attraversano infinite foreste. Non dimenticherò facilmente il momento in cui le ruote del velivolo hanno toccato la pista dell’aeroporto di Newark, il primo momento in cui ci siamo trovati con i “piedi per terra” in un nuovo continente. Nel giro di un’ora, ritirati bagagli ed effettuati i controlli di routine, andiamo incontro al nostro autista (senza non pochi problemi: mio fratello aveva dato il suo nome e una donna del punto informazioni gridava ‘Dave’ (deiv) anziché Davide (o perlomeno l’inglese David)!).
Presa l’autostrada e usciti dall’aeroporto compare a distanza il profilo dei grattacieli di Manhattan, una visione singolare e fantastica: altro che i grattacieli di Porta Nuova! Dopo un viaggio di circa un’ora arriviamo all’hotel dove, effettuato il check-in e portati i bagagli in camera, riposiamo per un breve momento prima di prepararci ad uscire e fare il nostro primo giro nella mitica NY.
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Primo Assaggio di New York
Partiamo alle 16.30 e ci dirigiamo verso l’entrata di Central Park, distante 10 minuti dall’albergo. Siamo stanchi, ma anche emozionati e curiosi di assaporare l’aria di questa megalopoli, e così senza accorgerci costeggiamo la JKO Reservoir tra gente che corre e arriviamo nei pressi del Metropolitan, ottimo edificio in stile neoclassico. Qui troviamo un baracchino che fa i mitici smoothie (frullati di frutta dalla consistenza più solida) e decidiamo di prenderne uno.
Andiamo a berlo su una panchina di fronte alla statua di tre orsacchiotti e intanto il sole comincia a tramontare, il parco si scurisce e i grattacieli si colorano d’arancio. Decidiamo di percorrere la strada del ritorno e intorno alle 19.30 andiamo in un locale vicino all’hotel per la nostra cena: 4,50$ per 2 fette giganti di pizza e una bibita a scelta (dal momento che in questo locale ci siamo andati più volte durante la settimana, mi son dato alla pazza gioia provando il succo d’uva, l’acqua importata dalle Fiji, l’acqua aromatizzata ai frutti di bosco…). Dopo la cena il ritorno in albergo dove abbiamo visto un po’ di tv e poi, dopo una bella doccia rilassante, tutti a nanna.
Esplorando New York: Times Square e Dintorni
Ci svegliamo verso le 7.30, riposati più che mai: è stata la nostra prima notte newyorkese. Ora siamo pronti per vivere un’intera giornata nel nuovo continente from its very first beginning. E’ la prima volta che, personalmente, metto piede in uno di essi. Ho sempre desiderato andarci, ma ovviamente, come tutti sappiamo, in Italia non c’è nessuno Starbucks. Sta di fatto che arriviamo là e ci prendiamo qualcosa da bere e da mangiare (buonissimi i dolci!).
Dopo aver fatto colazione andiamo nella vicina stazione della metropolitana dove facciamo la metrocard (31$, tutti ben spesi) che ci permette di usare la metro tutte le volte che vogliamo per tutta la settimana. Ci dirigiamo così verso Times Square a ritirare il nostro NY City Pass che ci dà la possibilità di visitare fino a 80 attrazioni nell’arco di 7 giorni, per la modica cifra di 195,5$ a testa, dopodiché la nostra meta diviene Madison Square Garden dove c’è anche l’Ufficio Postale e nei cui pressi si trova B&H, un famoso negozio d’elettronica, nel quale facciamo acquisti per la macchina fotografica parlando un po’ in inglese e un po’ in spagnolo, seconda lingua degli USA (parlata praticamente ovunque!).
Ci dirigiamo poi alla ricerca di Barnes & Noble, una famosa catena di librerie, ma io mi confondo e arriviamo nella piazza sbagliata: Washington Square. Poco male, la piazza e la zona circostante sono carine e perciò ci dilettiamo nel visitarle. S’avvicina l’ora di pranzo e abbiamo entrambi fame, perciò con la metro ritorniamo a Times Square e lì, per puro caso, troviamo un vegetarian fast food chiamato Maoz e decidiamo, incuriositi, di provare i famosi falafel con la pita che si vedevano un po’ ovunque in giro. Davvero buoni! Per non parlare delle sweet potato fries!
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Ebbene, dopo il nostro più che gradito pranzo, è la volta di Madame Tussauds. Qui ci sbizzarriamo a scattare foto con svariati personaggi del mondo dello spettacolo, del cinema, della musica, della politica e ci godiamo una breve proiezione in 4D di un filmato d’animazione con diversi personaggi di film e cartoni animati: acqua che ci pioveva addosso dal soffitto, molle che scattavano sul sedile, profumi che venivano liberati nell’aria. Che storia!
Finita la visita al nostro primo museo siamo andati alla ricerca del Top of the Rock, la cui entrata era introvabile. Dopo un po’ di fatica finalmente troviamo l’ingresso, un poco nascosto. Mostriamo i nostri pass con entusiasmo e ci dirigiamo con altri turisti sull’ascensore che ci porterà a circa 250 metri di altezza, su una terrazza da cui è possibile godere di una stupenda vista di Central Park, Downtown, Ground Zero. All’orizzonte è possibile scorgere persino le lontane colline del New Jersey.
Beh, che dire: come primo giorno si sta rivelando veramente soddisfacente! Una volta scesi andiamo a prenderci una bella limonata (molto conveniente per il prezzo e la dimensione) e poi facciamo una breve visita alla Cattedrale di St. Patrick che per nostra fortuna era in fase di ristrutturazione proprio in questo periodo. Un po’ delusi, trovandoci sulla 5th Ave., andiamo alla ricerca della mia B&N e la troviamo dopo una breve camminata. Entro, giro tra tutti gli scaffali e trovo la versione americana del nuovo romanzo di Jessica Fletcher, che io adoro. Lo compro.
Torniamo al locale dove abbiamo mangiato anche ieri e poi, stanchi, andiamo in hotel a dormire.
Wall Street e le Emozioni di Ground Zero
Ci svegliamo alle 7.30 e prendiamo subito la metro per Wall Street. Giriamo un po’ per le vie tra palazzi altissimi e per puro caso troviamo un Dunkin’ Donuts. Decidiamo di fare qui colazione e scopriamo così il posto dove andremo d’ora in poi tutte le mattine: un buon Vanilla Chai accompagnato dai mitici donuts (buonissimi quelli di zucca e al cioccolato) e dai muffin, il tutto per meno di 10$.
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Dopo esserci deliziati con tanta bontà andiamo verso il lungomare con vista su Brooklyn. Scattiamo qui qualche foto, poi ci dirigiamo al museo della finanza che visitiamo velocemente: carino. Percorriamo la via che ci porta verso la Trinity Church, passando per diversi edifici legati alla borsa e alla finanza newyorkese. Visitiamo la chiesa anglicana, molto carina (soprattutto il cimitero con i passeri e i beccaccini che beccano il terriccio silenziosamente).
Dopo la visita della chiesa percorriamo la Broadway Avenue in direzione sud e giungiamo presso il famoso toro, dove l’esagerata presenza di persone ci impedisce di scattare foto fatte per bene. Poco male, compriamo qualche cartolina nei negozi vicini (10 per solo 1$) e poi proseguiamo verso il museo indiano: bellissimo! Peccato che non si potevano fare le foto, ci sarebbe stato tutto da fotografare! Soprattutto la mostra sugli Anishinaabe! Non sapevo neanche chi fossero, ma la mostra sulle loro usanze, sulla loro cultura e arte mi ha proprio colpito.
Terminata la visita giungiamo a Battery Park, il famoso parco con vista sulla Statua della Libertà. Anche qui scattiamo molte foto e poi andiamo a pranzare gustandoci un bel fritto misto. Terminato il pranzo andiamo a vedere il World Trace Center e il nuovo 9/11 Memorial: tempo di riflessioni e di silenzio. Sembra impossibile che lì, solamente 12 anni fa, due torri erano state rase al suolo mentre ora ci sono due grandi vasche piene d’acqua e una nuova torre, con quel nome che ben richiama il sogno americano (Freedom Tower, torre della libertà).
Verso le 3 torniamo a Battery Park con l’intenzione di andare alla Statua della Libertà, ma arriviamo troppo tardi quando l’ultima corsa era appena partita! Che sfortuna! Perciò cambiamo destinazione e andiamo a vedere il Pier 17, un famoso complesso di negozi vicino al ponte di Brooklyn, sul mare. Qui ci prendiamo un buon smoothie ai sapori di piñacolada.
Terminata la visita andiamo in un vicino supermercato a rifornirci d’acqua per i giorni successivi e poi andiamo a Union Square da Barnes & Noble e a fare un breve giro alla Hollister. Per cena torniamo vicino all’albergo a mangiare i tanto amati falafel con la pita e le patatine e poi torniamo in hotel per riposarci.
Musei e Inconvenienti a Manhattan
Ci alziamo sempre alle 7.30, guardiamo Good Morning America in tv e vediamo che c’era Katy Perry che stava cantando live a Times Square. A nessuno dei due piace lei, però per curiosità abbiam fatto un salto là con la metro, ma siamo arrivati tardi. Pazienza. Facciamo colazione da Dunkin’ Donuts e poi, riprendendo la metro, torniamo a nord, direzione New-York Historical Society Museum (carino, ma niente di che) e il bellissimo Museo di Storia Naturale: gigantesco, ma stupendo. E’ pieno di animali imbalsamati e di oggetti e similia delle varie culture presenti nel mondo. Mi hanno colpito molto la sezione degli animali del Nord America e gli usi e i costumi cinesi.
Terminata la visita ci dirigiamo da Maoz a pranzare e poi andiamo ad ovest, sul fiume Hudson, per fare la crociera attorno all’isola di Manhattan. Purtroppo arriviamo in ritardo (era già partita la corsa che ci interessava), così abbiamo dirottato verso il vicinissimo Intrepid Museum, ma anche qui ci va male: appena chiuso. Ma quanto siamo sfortunati! Come se non bastasse, prendiamo la metro e andiamo a sud, verso H&R, negozio di musica. Indovinate un po’? Chiuso per festività ebraica in corso!
Decidiamo allora di non arrischiarci a cercare altir luoghi chiusi da vedere e andiamo perciò a fare un giro a Little Italy (ovviamente scendiamo all’unica fermata della metro in cui stavano facendo i lavori in corso e perciò dovevamo camminare in fila indiana all’interno dei limiti della riga gialla che separa la metro dalla banchina!). Little Italy è molto carina e si respira una certa aria di Italia, però è veramente piccola! In pochi minuti si arriva infatti nella più grande Chinatown.
Verso sera andiamo a vedere l’Empire e arriviamo in cima quando è già buio, con un comodo ascensore che in meno di un minuto ci porta all’86° piano. La vista è pazzesca, emozionante: un mare di luci che si stende verso l’orizzonte, infinito. Facciamo tantisisme foto da tutte le possibili ed immaginabili angolazione, poi scendiamo e torniamo in zona hotel dove mangiamo una pizza e poi, stanchi, tutti a letto a dormire.
Statua della Libertà e Metropolitan Museum
Anche oggi ci svegliamo alle 7.30 e prendiamo la metro per South Ferry. Qui facciamo colazione in un bar prendendo un bel muffin ed una cioccolata, dopodiché ci dirigiamo verso il mare per prendere il battello che ci porterà alla Statua della Libertà. In pochi minuti giungiamo all’attrazione che ci colpisce per la sua altezza. Da qui c’è una vista stupenda sullo skyline di Manhattan e perciò lo ammiriamo con entusiasmo. Passiamo poi a fare il giro dell’isolotto facendo tante foto alla statua e poi facciamo la fila per ottenere il certificato della nostra visita.
Torniamo verso la una a South Ferry e ci dirigiamo a nord, verso il Metropolitan. Il museo è veramente bello e vasto: non lo vediamo tutti, vuoi per la stanchezza, vuoi per la mancanza di tempo, ma ci sofferfiamo su alcune sale (la pittura europea, la mostra giapponese, l’arte cinese, le armature, il museo egizio). Terminata la visita passeggiamo un po’ e ci imbattiamo in un negozio in cui si fanno i churros: buonissimi con il burro d’arachidi!
Andiamo poi a sud, in zona zoo di Central Park dove scopriamo che non si può entrare dopo le 5.30. Ci sediamo un po’ a riposare su una panchina davanti ad un prato pieno di scoiattoli che si avvicinano senza timore a chi dà loro da mangiare, poi proseguiamo a piedi sulla 5th Avenue verso sud. Mangiamo i nostri amati falafel e poi andiamo a nanna.
Crociera e Intrepid Museum
Ci alziamo alle 7.30 come al solito e prendiamo subito la metro per andare a vedere la vicina cattedrale di St. John the Divine. Dopo una veloce visita invertiamo la rotta e andiamo in zona Pier 86, dove ci attende la nostra crociera domenicale. Prima però cerchiamo un posto per fare colazione: percorriamo a piedi l’intero isolato tra officine, officine ed officine (ma quanti meccanici ci sono a NY?!) finché scorgiamo all’orizzonte il nostro Dunkin’ Donuts.
Compriamo delle buonissime ciambelle al cioccolato e alla zucca, torniamo verso il mare e mangiamo con calma per poi metterci in fila per la crociera di metà isola, dalla durata di circa 2 ore. La crociera è veramente bella, abbiamo l’occasione di vedere tutta Manhattan da un’altra angolazione, passando vicino alla Statua della Libertà, ammirando i ponti di Brooklyn e Manhattan.
Di ritorno dalla crociera andiamo al vicino Intrepid Museum, che avevamo già tentato invano di visitare due giorni fa. Il museo è veramente carino e presenta un’interessante collezione di elicotteri e aerei del passato oltre che un sottomarino dell’esercito americano. Pranziamo direttamente all’interno del museo da Au Bon Pain, dopodiché usciamo e prendiamo la metro per Times Square.
Qui andiamo al Visitor Center dove il secondo giorno avevamo preso i City Pass e prenotiamo la gita in giornata a Washington per lunedì. Effettuata la prenotazione andiamo verso il MoMa e visitiamo velocemente la chiesa di St. Thomas. Arriviamo al MoMa, ma purtroppo scopriamo che era già in chiusura e perciò andiamo verso Central Park e ammiriamo, da fuori, lo Zoo. Andiamo poi in un vicino Burger King a cenare.
Dopo cena entriamo in una farmacia a comprare qualcosa per la gita (sì, avete capito bene! In molte farmacie c’è anche il reparto alimentare!). Effettuati gli acquisti necessari (donu...
Consigli pratici per un viaggio a New York
Alcuni consigli utili per organizzare al meglio il vostro viaggio nella Grande Mela:
- Passaporto Elettronico: Necessario per l'ingresso negli Stati Uniti.
- ESTA: Richiedere l'autorizzazione di viaggio online tramite il sito ufficiale.
- Assicurazione Sanitaria: Stipulare un'assicurazione con massimale adeguato.
- Prenotazione Aereo: Confrontare le offerte delle diverse compagnie aeree e agenzie online.
- Alloggio: Valutare attentamente la posizione e il rapporto qualità-prezzo dell'alloggio.
Esperienze imperdibili a New York
Ecco alcune delle esperienze più affascinanti che New York ha da offrire:
- Salita all'Empire State Building al tramonto.
- Ammirare lo skyline di New York da DUMBO.
- Percorrere il Ponte di Brooklyn a piedi.
- Assistere a uno spettacolo a Broadway.
- Vivere l'atmosfera di Time Square.
Washington D.C.: Monumenti e Musei
Washington D.C., capitale degli Stati Uniti, offre una vasta gamma di monumenti e musei da esplorare. Ecco alcuni dei luoghi più significativi:
- Casa Bianca: La residenza ufficiale del Presidente degli Stati Uniti.
- Washington Monument: Un imponente obelisco dedicato a George Washington.
- Capitol Hill: La sede del Congresso degli Stati Uniti.
- Smithsonian Institution: Un complesso di musei gratuiti che spaziano dall'arte alla scienza.
- National Archives: Custodisce documenti storici come la Dichiarazione di Indipendenza.
Georgetown: Un Quartiere Aristocratico
Georgetown è un quartiere storico di Washington D.C., noto per le sue eleganti case, le boutique di lusso e la prestigiosa Georgetown University.
Il quartiere è caratterizzato da un'atmosfera raffinata e un'architettura affascinante, che lo rendono una meta ideale per una passeggiata rilassante e un'immersione nella storia e nella cultura della città.
I fan del maghetto Harry Potter si sentiranno a casa.
Consigli per la visita
La visita va programmata in anticipo perche' serve il giusto tempo per poter vedere il piu' possibile, non ci sono enormi distanze, ma non e' neanche piccola come puo' essere Boston, quindi direi che una giornata all'aperto verso la Casa Bianca e il Mall dalla parte della Reflecting Pool, un altro giorno dedicata all'altra parte del Mall dove trovate i bellissimi musei dello Smithsonian, tutti gratuiti e per visitare gli Archivi Nazionali dove vedrete la Freedom Chart e la Carta dei Diritti, il vecchio Postal Office, la zona del Ford Theatre dove spararono a Lincoln, il palazzo dell'FBI e tutti i palazzi governativi.
Altro giorno per la visita a Capitol Hill e dintorni con la Union Station e una giornata a Georgetown e il quartiere delle ambasciate, dove vi segnalo la Phillips Collection, museo bellissimo non solo per le opere esposte ma per come e' fatto.
Da Georgetown scendete fino al Washington Harbour sul fiume Potomac e godetevi il sole in questo bellissimo molo da dove potrete vedere il Watergate Hotel e il Kennedy Convention Center.
Trasporti a Washington D.C.
Washington D.C. Ha quattro linee della metropolitana e un ottimo servizio di autobus, ma il taxi non va disdegnato in quanto costa molto poco, con una massimo 10-15 dollari andate ovunque.
Vi debbo dire che noi essendo buoni camminatori abbiamo potuto apprezzare le bellissime passeggiate per gli enormi viali, i parchi e giardini lungo il fiume Potomac dove nel fine settimana gli abitanti si danno appuntamento per una partita di softball o per fare un picnic, quindi onestamente vi consiglio di camminare finche' ne avete voglia, non lo rimpiangerete.
The Mall e i suoi Memorial
Il Mall e' di fatto una zona enorme e pianeggiante che guardandolo dando le spalle alla Casa Bianca lo possiamo dividere in due parti con al centro il famoso obelisco dedicato a George Washington.
La parte alla vostra destra e' l'area dedicata ai memorials, quella a sinistra vi permette di visitare i musei dello Smithsonian Institute e arrivare a Capitol Hill (il Campidoglio).
I memorials, fa effetto visitarli, quello dedicato alla vittime cadute durante la seconda guerra mondiale, diviso tra i due enormi gruppi marmorei che rappresentano le campagne del fronte atlantico e quelle del pacifico, con al centro una grande fontana e un muro di stelle dorate, con il nome degli stati americani che hanno fornito i giovani soldati.
Si prosegue poi per il viale che costeggia l'enorme vasca, la "Reflecting Pool" vista in tanti film e sede di manifestazioni storiche come il discorso, del dottor Martin Luther King, conosciuto come "I've a dream..." o delle proteste durante la guerra del Vietnam.
Vietnam Memorial
Gia' il Vietnam, poco prima di arrivare alla fine della piscina, sulla destra, guardando il maestoso Lincoln Memorial, scorgiamo un gruppo bronzeo che rappresenta tre soldati americani che guardano una piccola valle a forma di "V", e' il Vietnam Memorial, due muri in granito scuro pieni dei 78.000 nomi dei soldati morti o dispersi durante la guerra nel sudest asiatico.
La gente passeggia, tutti sono in silenzio, ogni tanto qualcuno si sofferma a leggere dei nomi. Una cosa che ci ha colpito sono i messaggi di parenti di soldati che oggi sono in Iraq, sono messaggi indirizzati a qualcuno che e' in quella lista, gli chiedono di proteggere il proprio caro e di far in modo che ritorni a casa.
Quello che posso dirvi che la sensazione di dolore e' forte nel vedere questi due enormi muri con tutti questi nomi, mi veniva da pensare che dopo neanche 10 anni dalla fine della II guerra mondiale, l'uomo ha sentito il bisogno di combattere di nuovo, in Korea e poi dopo 20 in Vietnam. I milioni di morti del '39-'45 non hanno insegnato nulla, cosi' fino ad oggi sembra...
Korea War Memorial
Questo memorial e' unico nel suo genere, secondo me, e composto da statue un po' piu' grandi delle dimensioni naturali, che rappresentano dei soldati di un plotone in ricognizione. Tutto e' molto dettagliato e espressivo e il colpo d'occhio e' notevole, alla fine vi e' un piccolo muro con la bandiera americana con scritto, "Freedom is not free", che potremmo tradurla in "La liberta' non e' senza prezzo"...
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