Vaccinazione COVID-19 in Italia: Focus sugli Stranieri
L'inclusione dei residenti in Italia nei piani di vaccinazione, indipendentemente dal loro status legale o dal Paese di origine, è stata fondamentale. Questo ha permesso di stimare la copertura vaccinale in questa popolazione attraverso il Registro Vaccinale Nazionale (NVR).
L'analisi dei dati vaccinali relativi alla popolazione straniera in Italia, ha preso in considerazione il periodo compreso tra l'inizio della campagna vaccinale (dicembre 2020) e il 14 giugno 2023. Sono stati analizzati diversi codici identificativi, tra cui il codice fiscale provvisorio, il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente) e il codice ENI (Europeo Non Iscritto).
La raccolta di dati accurati e completi è essenziale in tutti i sistemi informativi routinari per valutare la salute dei migranti. Questo include sia gli stranieri in fase di regolarizzazione con un CF provvisorio, sia quelli con codice STP e ENI.
La strategia vaccinale italiana ha incluso tutti i residenti, rendendo disponibile la vaccinazione indipendentemente dallo status legale o dal Paese di origine. Questo approccio ha permesso di vaccinare anche persone con patologie croniche e di raggiungere fasce d'età specifiche.
Durante la pandemia, sono state adottate diverse misure per facilitare la vaccinazione di specifiche categorie di persone non iscritte al Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Tra queste, l'Ordinanza n. 7/2021 del Commissario Straordinario per l'emergenza COVID, volta a gestire la vaccinazione di cittadini iscritti all'A.I.R.E. e personale delle missioni diplomatiche, e la successiva nota del 24 agosto 2021, che invitava regioni e province autonome a intensificare le misure per la vaccinazione di persone in condizioni di disagio o non censite da tessera sanitaria.
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Inoltre, sono state emanate circolari per la somministrazione dei vaccini ai migranti presenti nei centri di accoglienza (Circolare n. 7955 del 9 luglio 2021) ed estesa la campagna vaccinale ai migranti che sbarcano sul territorio nazionale (Circolare n. 9971 del 3 settembre 2021).
Analisi dei Dati Vaccinali
A livello nazionale, sono stati registrati 51.112.236 CF/Codici distinti, con 144.962.099 somministrazioni totali. Dopo aver escluso i codici non validi (90.642), si è potuto stimare che gli immigrati in possesso di CF costituiscono il 10,59% del totale, rappresentando il 3,47% della popolazione straniera vaccinata.
Tra gli stranieri vaccinati, il 4,84% ha ricevuto almeno una dose con CF provvisorio, il 5,68% con codici STP e l’89,48% con codici ENI. La maggior parte delle vaccinazioni (144.962.099 dosi di vaccino COVID-19) è stata effettuata con codice fiscale, mentre una parte minoritaria ha utilizzato il CF provvisorio o il codice STP.
Il picco delle vaccinazioni per chi ha utilizzato il CF provvisorio o il codice STP si è verificato a inizio 2022. Si è osservata una concentrazione della vaccinazione in Lombardia per chi aveva un CF provvisorio (n. 7.387, 29,01%), e in Veneto per chi aveva codice STP (n. 80.220, 48,97%) o ENI.
La proporzione di femmine vaccinate è simile tra residenti e non residenti (COVID-19 (la proporzione di femmine è rispettivamente del 51,03% e 51,76%)). La proporzione di femmine vaccinate raggiunge il 50%. La fascia d’età 20-59 anni ha la percentuale più alta di vaccinati (52,34%). Si osserva una minor percentuale di bambini e ultrasessantenni vaccinati.
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I vaccini a mRNA sono stati utilizzati in percentuali superiori al 75% delle vaccinazioni totali, sia per la prima dose che per le dosi successive (dosi (rispettivamente 76,21% e 66,56%)). I vaccini a vettore virale sono stati utilizzati in misura minore (rispettivamente 2,91% e 4,34%). Il vaccino monodose a vettore virale Ad26.COV2.S ha rappresentato meno dell’1% delle somministrazioni alla popolazione con codice ENI. Il suo utilizzo è stato limitato a causa di diverse problematiche, tra cui il fatto che è sconsigliato a una popolazione sotto i 60 anni e la disponibilità di diverse opzioni vaccinali.
La copertura vaccinale della popolazione di riferimento è risultata inferiore per gli stranieri non residenti per meno della metà dei vaccinati totali. Risultano in ritardo rispetto ai residenti nati in Italia o nati all’estero, soprattutto gli stranieri con CF provvisorio.
Distribuzione Geografica delle Vaccinazioni
La distribuzione geografica delle vaccinazioni varia a seconda del codice utilizzato. Chi era in possesso di un codice ENI, è stato vaccinato quasi esclusivamente nel Lazio. Le regioni con il maggior numero di vaccinazioni totali sono state Lombardia (circa 1,2 milioni, 23,47%), Lazio (circa 420mila, 8,17%) e Toscana (circa 415mila, 8,07%).
Sfide e Considerazioni
Le statistiche ufficiali sull'immigrazione riflettono solo parzialmente il totale della popolazione presente in Italia nel periodo in esame, un aspetto che si riflette anche nella nostra analisi. L'assenza della variabile cittadinanza nei dati raccolti nel Sistema ANV rende difficile calcolare i tassi di vaccinazione utilizzando un denominatore basato sullo Stato di residenza.
Il picco di somministrazioni del vaccino a vettore virale (Ad26.COV2.S) si è verificato tra agosto e settembre, probabilmente a causa della sua caratteristica di singola dose. Questo può aver contribuito ad accelerare la vaccinazione in alcune fasce della popolazione.
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È fondamentale garantire l'accessibilità all'SSN per questa popolazione, al fine di tutelare la salute di tutti e superare le diverse problematiche che possono ostacolare la vaccinazione.
Codice Identificativo | Percentuale di Vaccinazioni |
---|---|
CF (Codice Fiscale) | [Percentuale] |
CF Provvisorio | 4,84% |
STP (Straniero Temporaneamente Presente) | 5,68% |
ENI (Europeo Non Iscritto) | 89,48% |