Il Significato di Straniero: Una Prospettiva Multidimensionale
Il termine straniero (dal latino extraneus, "estraneo, esterno") si riferisce a ciò che proviene da altri paesi o nazioni. In riferimento a una persona, indica chi appartiene per cittadinanza a uno stato estero.
La Condizione Giuridica dello Straniero nel Diritto Internazionale
Nel diritto internazionale, lo Stato è libero di ammettere o meno stranieri nel proprio territorio, salvo particolari obblighi convenzionali. Può escludere alcune categorie, come indigenti e disoccupati, subordinare l'ingresso e il soggiorno a determinate condizioni e non permetterne la residenza in certi luoghi, come le zone di frontiera. Diversa è però la condizione giuridica degli stranieri una volta ammessi.
Trattamento degli Stranieri
La sovranità dello Stato è soggetta ad alcuni limiti imposti dal diritto internazionale consuetudinario in materia di trattamento degli stranieri e dei loro beni. Lo Stato ospite deve rispettare il rapporto di cittadinanza dello straniero con il suo paese di appartenenza, non imponendogli doveri e comportamenti incompatibili con il vincolo di fedeltà del cittadino, come l’obbligo di prestare servizio militare.
Lo Stato ospite ha inoltre l’obbligo di proteggere lo straniero adottando le misure idonee a prevenire e reprimere le offese contro la sua persona o i suoi beni. Tali misure devono assicurare allo straniero l’esercizio dei diritti e delle libertà fondamentali (come il diritto alla vita e alla libertà di pensiero e di religione) e la tutela giurisdizionale, la cui violazione realizza un diniego di giustizia e può provocare l’intervento in protezione diplomatica dello Stato nazionale.
Non possono invece competere allo straniero i diritti politici riservati ai cittadini.
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La Figura dello Straniero nella Storia
Oltre alle norme di diritto internazionale generale, la condizione giuridica degli stranieri varia a seconda del contesto storico e sociale.
Grecia Antica
Nelle societĂ antiche, la non appartenenza dello straniero alla comunitĂ in cui sopraggiungeva equivaleva a un’inferioritĂ che si configurava come mancanza dei diritti propri dei membri della comunitĂ stessa. In Grecia, lo straniero (ÎľÎνος) era in origine oggetto di norme religiose, in quanto protetto da Zeus Xenios e dagli obblighi di natura religiosa che comportavano i legami di ospitalitĂ e la connessa inviolabilitĂ . In seguito, la posizione dello straniero si andò precisando in termini giuridici, come nel caso del meteco, lo straniero residente in Atene.
La condizione di meteco, quale si delinea dal 5° sec. a.C. in poi, comportava diritti (acquisto di casa e terra, connubio) e obblighi, come il pagamento di una tassa speciale. Un gruppo di stranieri residenti poteva costituire un politeuma, associazione all’interno della città , ma separata dal corpo civico, con propri organi e particolari diritti, come ve ne erano nelle grandi città dell’età ellenistica.
Roma Antica
A Roma lo sviluppo stesso della città s’identificò in gran parte con l’immissione nella cittadinanza di un sempre maggiore numero di stranieri. In una lettera di Filippo V di Macedonia agli abitanti di Larissa in Tessaglia, la liberalità dei Romani nella concessione del diritto di cittadinanza è considerata come un tratto distintivo della politica di quel popolo rispetto alle diverse consuetudini dei Greci.
La pratica romana suggerisce l’immagine di una più precisa articolazione della situazione dei diversi stranieri o gruppi di stranieri: il nome peregrinus in età repubblicana qualificava l’appartenente a una città alleata, distinto dai cives Romani e dai Latini; modificazioni della condizione di straniero sono le varie forme di concessione della civitas, come l’attribuzione del ius connubii o commercii. Il peregrinus era sotto la giurisdizione speciale del praetor peregrinus.
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Usi e Connotazioni del Termine "Straniero"
Il termine "straniero" può assumere diverse connotazioni a seconda del contesto:
- Neutro: riferito a persone o cose provenienti da un altro paese (lingua straniera, turisti stranieri).
- Negativo: alludendo a popolazioni nemiche o avverse (eserciti stranieri, dominio straniero).
- Metaforico: riferito a una sensazione di estraneitĂ (sentirsi straniero in patria).
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