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Vaccinazione COVID-19 in Italia per Stranieri Non Residenti: Opportunità, Sfide e Criticità

Il Piano Strategico Vaccinale italiano ha incluso la vaccinazione contro il COVID-19 per gli stranieri non residenti in Italia, indipendentemente dal loro status legale o paese di origine. Questo approccio ha rappresentato un'importante opportunità per tutelare la salute pubblica e garantire l'accesso alle cure per tutti i presenti sul territorio nazionale.

L'analisi dei dati relativi alle vaccinazioni COVID-19 somministrate in Italia ha permesso di stimare la copertura vaccinale in questa specifica popolazione. La raccolta di dati accurati e completi è stata fondamentale per valutare l'efficacia della campagna vaccinale e identificare eventuali aree di miglioramento.

Identificazione dei Soggetti Vaccinati

Per identificare i soggetti vaccinati non residenti, sono stati utilizzati diversi codici identificativi, tra cui:

  • Codice Fiscale (CF) provvisorio
  • Codice STP (Straniero Temporaneamente Presente)
  • Codice ENI (Europeo Non Iscritto)

Questi codici hanno permesso di tracciare le somministrazioni e di attribuirle correttamente ai soggetti vaccinati, anche in assenza di una tessera sanitaria o di un Codice Fiscale definitivo.

Fonti di Dati e Metodologia

I dati utilizzati per l'analisi provengono dal Registro Nazionale Vaccini (NVR), che raccoglie informazioni su tutte le vaccinazioni effettuate sul territorio nazionale. L'analisi ha considerato le somministrazioni effettuate dal 27 dicembre 2020 al 14 giugno 2023. Le informazioni includono la data di somministrazione, il tipo di vaccino utilizzato e la Regione/PA di somministrazione.

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Sono stati registrati 51.112.236 CF/Codici distinti. Dopo aver escluso i codici non validi (90.642), sono state analizzate 144.962.099 somministrazioni.

Risultati Principali

Dall'analisi dei dati, è emerso che una quota significativa di stranieri non residenti è stata vaccinata in Italia. Gli stranieri con CF provvisorio risultano in ritardo rispetto ai residenti nati in Italia o nati all’estero. Il 10,59% delle vaccinazioni totali per gli stranieri non residenti (19).

La maggior parte delle somministrazioni è stata effettuata utilizzando vaccini a mRNA, in linea con le raccomandazioni nazionali e internazionali. Tuttavia, una quota minoritaria ha ricevuto il vaccino a vettore virale Ad26.COV2.S (Janssen), che prevedeva una singola somministrazione.

Il ricorso al vaccino a vettore virale (Ad26.COV2.S) è giustificato dal fatto che questo vaccino prevedeva una singola somministrazione.

La distribuzione delle vaccinazioni per Regione/PA di somministrazione mostra una maggiore concentrazione in alcune aree, come la Lombardia e il Lazio. Nel Lazio si riscontra una maggiore adesione alla vaccinazione da parte di soggetti in possesso di un codice ENI (41,49%).

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La proporzione di femmine vaccinate è simile a quella dei maschi, con un leggero predominio delle femmine (51,03% e 51,76%). La percentuale di femmine vaccinate raggiunge il 50%.

La fascia d'età più rappresentata tra i vaccinati è quella tra i 20 e i 59 anni, con un picco del 52,34%. Si osserva una minor percentuale di bambini e ultrasessantenni vaccinati.

Per gli stranieri con codice STP, la maggior parte ha ricevuto almeno due dosi (rispettivamente 76,21% e 66,56%).

Circa il 70% della popolazione straniera vaccinata ha ricevuto in maggioranza almeno 3 dosi (14).

Per gli stranieri con codice ENI e per il 44,66% degli stranieri con codice STP, il completamento del ciclo vaccinale (due dosi) risulta inferiore rispetto agli stranieri residenti (54,19%) e per i residenti nati in Italia (54,50%).

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Il ritardo nella vaccinazione con codice STP è avvenuto in ritardo rispetto agli altri gruppi analizzati.

Tabella riassuntiva dei codici utilizzati per la vaccinazione

Codice Descrizione
CF provvisorio Codice Fiscale provvisorio
STP Straniero Temporaneamente Presente
ENI Europeo Non Iscritto

Sfide e Criticità

Nonostante gli sforzi compiuti, la vaccinazione degli stranieri non residenti ha incontrato diverse sfide e criticità. Tra queste:

  • Difficoltà nell'identificazione e nel raggiungimento della popolazione target
  • Barriere linguistiche e culturali
  • Difficoltà di accesso ai servizi sanitari
  • Mancanza di informazioni e consapevolezza sui vaccini
  • Resistenza alla vaccinazione

Inoltre, la variabilità delle politiche regionali e delle diverse di offerta vaccinale (16) ha creato disomogeneità nell'accesso alla vaccinazione per questa popolazione.

Raccomandazioni

Per migliorare la vaccinazione degli stranieri non residenti, è necessario adottare un approccio integrato e multidimensionale, che tenga conto delle specifiche esigenze e vulnerabilità di questa popolazione. Alcune raccomandazioni includono:

  • Rafforzare la collaborazione tra istituzioni sanitarie, enti locali e organizzazioni del terzo settore
  • Sviluppare campagne di informazione e sensibilizzazione mirate, utilizzando linguaggi e canali di comunicazione accessibili
  • Facilitare l'accesso ai servizi sanitari, rimuovendo barriere burocratiche e linguistiche
  • Offrire servizi di mediazione culturale e supporto psicologico
  • Monitorare e valutare costantemente l'efficacia degli interventi

Solo attraverso un impegno congiunto e coordinato sarà possibile garantire il diritto alla salute per tutti, indipendentemente dallo status legale o dal paese di origine.

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