Albergo Atene Riccione

 

Escursioni in Val Cordevole: Alla Scoperta delle Dolomiti Bellunesi

La Val Cordevole, situata nelle Dolomiti, Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, offre una varietà di escursioni adatte a tutti i livelli di esperienza. Questa valle, che si estende da Cencenighe Agordino alla frazione di Caprile, include la rinomata località turistica di Alleghe e parte dei comuni di San Tomaso Agordino e Cencenighe Agordino.

La Cascata della Val Montareze: Un Gioiello Nascosto

Un’avventura alla scoperta della storia dei nostri territori! Un’oasi naturale nascosta agli occhi dei più eppure facilmente raggiungibile con una passeggiata semplice e adatta a tutti. Continua a leggere per scoprire come arrivare alla scenografica cascata situata vicino ai prati di Salet, lungo la valle del Cordevole. Siete mai stati ad ammirare la cascata della Val Montareze? Si trova in provincia di Belluno, lungo la Via degli Ospizi, vicino a San Gottardo. Non lontano dalla Valle del Mis, infatti, c’è un altro luogo immerso nel verde e ricco di fascino, ancora poco conosciuto.

L’escursione che porta alla cascata della Val Montareze parte dalla passerella del Peron e passa per il centro equestre di Salet: lo si supera, seguendo la strada pianeggiante della Via degli Ospizi, fino ad incontrare sulla sinistra il sentiero naturalistico Zanardo. Una piccola digressione ad anello con passerelle di legno consente di avvicinarsi alla cascata. Si ritorna per lo stesso percorso dell’andata. Circa 3 ore totali, adatto a tutti.

Dato che in questo piccolo paesino ai piedi dei Monti del Sole non c’è posto per parcheggiare, consigliamo di iniziare l’escursione nel pressi della passerella del Peron. Questo ponte sospeso collega le due sponde del torrente Cordevole: da una parte, Peron (frazione di Sedico), dall’altra San Gottardo. Ci si incammina quindi verso San Gottardo, seguendo il bel sentierino che risale il corso del torrente sulla sua sponda destra. Dopo circa 5 minuti si arriva alla passerella: proseguiamo dritti, senza passare sull’altra riva. In breve si arriva vicino al paese di San Gottardo (che rimane sulla nostra sinistra) e ci si ricongiunge con la strada - prima asfaltata, poi sterrata - che va verso Salet. In corrispondenza della sbarra che vieta il transito alle auto, troviamo una grande tabella in legno con le indicazioni per il centro equestre dei Carabinieri - servizio Forestale.

Si prosegue quindi su questa comoda strada pianeggiante fino a raggiungere i recinti dove pascolano i cavalli e le strutture del centro equestre del Corpo Forestale dello Stato, con le scuderie e altri caseggiati. Arrivati a Salet siamo circa a metà del nostro itinerario. Seguendo la strada forestale che scende in leggerissima discesa, giriamo a destra costeggiando le recinzioni in legno dei cavalli. Il percorso accanto ai recinti prosegue quindi a sinistra, di nuovo parallelo al corso del torrente Cordevole. Ci lasciamo via via alle spalle l’allevamento dei cavalli camminando accanto agli ampissimi pascoli dei prati di Salet: un’oasi verde in cui non è raro incontrare i caprioli e altri animali selvatici.

Leggi anche: Scopri i Laghi di Monticchio

Infatti, qui ci sono varie tabelle informative del percorso faunistico e postazioni (non sempre agibili, in realtà) per l’osservazione della fauna selvatica. In loco non c’è nessuna segnaletica, se non quella per la via degli Ospizi. Continuando a camminare per la strada sterrata - questa sì è sempre ben visibile - arriviamo ad un cancelletto di legno che possiamo oltrepassare (circa 15 minuti dopo il centro equestre).

Sentiero Naturalistico Zanardo

Troviamo finalmente un’indicazione per il Sentiero Naturalistico Zanardo: un cartello di legno, appoggiato a terra sulla sinistra. Mancano pochi metri alla nostra meta. Una volta qui c’era un ponticello, portato via probabilmente dalla furia di Vaia (che ha provocato molti danni lungo la via degli Ospizi). In mancanza del ponte che collega le due sponde dobbiamo guadare questo piccolo ruscello che scende proprio dalle cascate che stiamo andando ad ammirare. Si tratta del Ru delle Montareze, che confluisce nel Cordevole. Appoggiando i piedi sui sassi arriviamo quindi al di là del guado e, guardando a sinistra (dalla parte opposta rispetto al Cordevole), vediamo il primo ponticello di legno all’interno della Val delle Montareze.

In caso di abbondanti piogge, il guado potrebbe risultare impraticabile. [Nota: Poco prima del guado fate attenzione, perché sugli alberi ci sono alcuni segnali rossi con una freccia che punta verso l’alto che potrebbero indurvi in errore. Non salite nel bosco! Inizia qui il piccolo anello del sentiero naturalistico Zanardo che risale la Valle delle Montareze per qualche metro e ha come punto centrale la bellissima cascata della Val Montareze. In un minuto siamo al cospetto della cascata più alta, che cade da un salto di roccia e si tuffa in una piscina naturale dall’acqua limpidissima. Da lì, scivola più in basso formando altre piccole cascatelle. Il percorso attrezzato con ponticelli e staccionate in legno ci consente di ammirare i giochi dell’acqua da varie prospettive.

Il ritorno al punto di partenza avviene per la stessa via dell’andata, a ritroso. Dato che il percorso è totalmente pianeggiante, i tempi per l’andata e il ritorno sono gli stessi: calcolate circa 3 ore in totale. Il sentiero naturalistico Zanardo della cascata della Val Montareze è una bella occasione per arricchire la passeggiata pianeggiante che va a Salet dalla passerella del Peron o dal vicino paese di San Gottardo. Peccato però che in zona, almeno quando ci siamo stati l’ultima volta, non ci sia nessuna segnaletica esplicita per la cascata: l’unica indicazione per il sentiero Zanardo si trova solo al suo imbocco, quando ormai ci siamo arrivati. Bisogna quindi seguire i pochi cartelli per la Via degli Ospizi (che risale il Cordevole fino al centro minerario della Valle Imperina) e prestare attenzione, attenendosi alla descrizione che potete leggere in questa pagina.

La Via degli Ospizi

Seguendo dapprima il sentiero degli Ospizi e poi ricalcando le orme dei vecchi montanari su sentieri naturalistici, avremo modo di entrare in un angolo segreto immersi nel verde del territorio bellunese, a due passi dalla trafficata Val Cordevole. Un trekking nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi che ti porterà a ripercorrere il cammino dei viandanti che un tempo attraversavano la Val Cordevole. Lungo la via, che rimane a bassa quota, incontrerai i diversi panorami e ambienti che caratterizzano questa valle attraversata dal torrente Cordevole.

Leggi anche: Sentieri panoramici sull'Alpe di Luson: un'esperienza unica

Il sentiero naturalistico Zanardo è un piccolo percorso ad anello attrezzato con ponti e staccionate in legno che consente di meravigliarsi davanti a questo spettacolo della natura. Lungo questo suggestivo cammino non mancheranno nemmeno le curiosità e le leggende. Aguzza lo sguardo per avvistare il Gendarme della Pegolera, una guglia di roccia sul torrente che ricorda un soldato.

Rifugi in Val Cordevole

Rifugio Bianchet

Il sentiero attraversa un bosco di pino silvestre e raggiunge la strada forestale che conduce al rifugio. La strada risale il versante destro della Val Vescovà, attraversa un bel bosco di faggio e raggiunge il pianoro di Pian dei Gat, dove sorge il rifugio. Il Bianchet è uno dei posti tappa dell’Alta Via n. 1 e punto di partenza per la bella escursione che conduce, in 2 ore e mezza di salita, alla vetta del Monte Coro. Dal rifugio parte anche un panoramico itinerario ad anello (per Escursionisti esperti) che sale a forcella La Vareta (CAI 518 e 514), raggiunge casera Vescovà (CAI 536) e, scendendo lungo la ripida Val Vachera, ritorna al rifugio. Questo eventuale anello aggiuntivo richiede almeno 4 ore di cammino in più.

Accesso: Da Belluno o da Feltre si raggiunge la Strada Regionale Agordina e si risale la valle del Cordevole fino alla loc. La Stanga. Da qui si procede verso Agordo per altri 2 chilometri fino ad un piccolo parcheggio (sulla destra) in corrispondenza dello sbocco della Val Vescovà (identificabile anche per la presenza di una scalinata in cemento).

Itinerari Tematici

Si tratta di percorsi a tema individuati cioè tra quelli più rappresentativi per descrivere un determinato aspetto (storia, archeologia, attivita umane tradizionali, geomorfologia, ecc.). I primi sei itinerari così concepiti soddisfano gli escursionisti più esigenti grazie al dettaglio informativo delle guide e di una specifica tabellazione.

Chiesette Pedemontane

Santi guerrieri e Santi guaritori nelle Dolomiti Bellunesi

Leggi anche: Cosa fare alle Maldive

Covoli in Val di Lamen

Itinerario archeologico sulle orme del Mazarol

La Foresta

Alla scoperta del bosco della Serenissima

Itinerari Scelti nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Una selezione di "percorsi classici", che vi permetteranno di scoprire i luoghi più belli e suggestivi del Parco, buona camminata!

Alta Via n. 1

Il più classico dei grandi itinerari dolomitici

Alta Via n. 2

Tra i paesaggi modellati dai ghiacci

Due Passi alle Porte del Parco

"Due passi alle porte del Parco" sono brevi percorsi ad anello in aree di fondovalle, per chi preferisce passeggiate a bassa quota. Molti sono adatti anche per famiglie e bambini.

Itinerari in Bicicletta

All'interno del Parco è possibile andare in bicicletta su tutte le strade statali, provinciali e comunali. Alcune strade silvo pastorali sono interdette al transito delle biciclette, ma molte sono percorribili in mountain bike. Il transito con le biciclette sui sentieri è vietato.

Itinerari a Cavallo

All'interno del Parco l'escursionismo a cavallo è ammesso nelle zone C e D, che corrispondono, grosso modo, alla conca di Cajada, alla Val Prampèr e alla Val del Grisol, alle aree attorno all'ex centro minerario di Valle Imperina, alle valli del Cordevole, Mis e di Canzoi, alle aree attorno al passo Croce d'Aune.

Nel cuore roccioso delle Dolomiti infatti, i primi esploratori dei Monti Pallidi, prevalentemente Inglesi, Austriaci e Tedeschi, hanno trovato un’eccellente base di partenza per partire alla scoperta delle montagne più rappresentative della zona, come il Civetta, la Marmolada, il Pelmo. Quando Amelia B. E nonostante l’assorbimento di ampie fasce di forza lavoro all’interno della manifattura agordina degli occhiali, la Val Cordevole rimane fondamentalmente un luogo devoto al turismo anche al giorno d’oggi. Oltre allo sci, la Val Cordevole offre in estate infinite possibilità per gli amanti dello sport nelle Dolomiti.

TAG: #Escursioni

Più utile per te: