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Val Duron: Escursioni Invernali e Meraviglie da Scoprire

La Val Duron, situata in Val di Fassa, è una meta ideale per chi cerca escursioni invernali lontane dai grandi flussi turistici. La magia di questa valle risiede proprio nel suo carattere incontaminato, che la rende perfetta per gli amanti della natura e delle attività all'aria aperta.

Percorsi e Punti di Partenza

La ciaspolata prende le mosse da Campitello di Fassa, seguendo la stretta strada asfaltata "de Salin" che si inerpica dopo le ultime case del paese all'ombra di imponenti pareti e di un fitto bosco di abeti. Da Campitello di Fassa (1426 m) si prende la strada asfaltata in direzione Val Duron. Dopo poco la strada diventa sterrata e la si segue fino al Rifugio Micheluzzi (1860 m).

Rifugio Micheluzzi

Il rifugio “Micheluzzi” si raggiunge su strada asfaltata, e poi sterrata, che sale da Campitello di Fassa lungo un percorso di circa 3 chilometri di lunghezza e che, con 400 m di dislivello, supera la prima parte della Val Duron, quella più incassata; l’accesso può essere affrontato a piedi, in circa 1,5 - 2 ore, oppure utilizzando un bus-navetta, sempre da Campitello. Giunti al rifugio, si segue la stradina sterrata che si inoltra piacevolmente fra i prati piani della suggestiva valle cosparsa di baite e fienili.

Proprio all’inizio della valle, a quota 1860 metri, si trova poi il Rifugio Micheluzzi. L’interno del rifugio è completamente ristrutturato e molto accogliente. A fine pranzo, non lasciatevi scappare le zollette di zucchero imbevute nella grappa aromatizzata ai frutti di bosco, salvia con erbe di montagna e arancia con cannella. Per noi una vera scoperta! Veniteci anche in estate perché ne vale la pena!

Di recente costruzione, presenta un ambiente molto carino, tutto in legno, ed offre cucina tipica trentina. Qui potrete gustare deliziosi taglieri con formaggi e salumi, oppure andare sui classici: polenta con coniglio, con il formaggio fuso, con la salsiccia e i crauti. Prezzi nella media della Val di Fassa e amici a quattro zampe benvenuti.

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Verso il Passo Duron e l'Alpe di Siusi

Si prosegue in piano per un'oretta seguendo le (probabili) tracce di scialpinisti, ciaspolatori e dei mezzi di servizio di due rifugi aperti anche in inverno. Raggiunta la testata della valle (guadagnando quasi un centinaio di metri di dislivello in modo quasi impercettibile) è il momento di affrontare un nuovo tratto di salita, riservato a chi conosce i luoghi o a chi è in grado di impegnarsi in un percorso non banale e dove sono richieste buone capacità di valutazione locale del pericolo di valanghe.

Percorso pianeggiante, che permette di ammirare tutta la bellezza del luogo tra cui le ultime propaggini del Catinaccio. Per i più intrepidi ed avventurosi si può proseguire per un’altra ora e mezza fino al Passo in costante salita (altri 400 metri di dislivello), confine tra la Val Duron e l’Alpe di Siusi.

In località Zopei-Tiejes del Mucia si lascia sulla sinistra il sentiero 578 che sale al Pas da le Ciaregole in direzione del Rifugio Antermoia. Si continua nel largo solco vallivo, avvicinandosi all’anfiteatro che chiude a monte la valle, alla base delle pareti del Molignon incontrando, in località Frighela-Palazina, il bivio con il sentiero 555 che, verso sinistra, porta anch’esso al Pas da le Ciaregole.

Ora il tracciato della stradina comincia ad alzarsi lungo il versante sinistro orografico, raggiunge prima la bella Malga Do Col d’Aura e poi, lungo gli alti e ondulati pascoli, il Pas de Duron, dove la vista si allarga sulla vastissima Alpe di Siusi. Al passo si incrocia il sentiero 594 che, dal Rifugio Sassopiatto, percorre l’intera panoramica dorsale collegandosi al Rifugio Alpe di Tires.

Oltre la sella, il tracciato si immette sulla stradina proveniente dall’Alpe di Siusi che conduce al Passo Alpe di Tires/Pas de Dier, dove sorge il Rifugio Alpe di Tires/Tierseralpl Hütte. Da qui, una volta tornati al Passo del Duron (o sella di Cresta Nera), si prosegue in direzione del Rifugio Sassopiatto/Plattkoffel Hütte, attraverso una successione di leggere ondulazioni, godendo di un magnifico panorama su ambedue i versanti.

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Verso il Rifugio Sassopiatto

Qui, per salire ai prati sovrastanti e nel caso per arrivare alla Malga Sassopiatto, prendere il sentiero 533. Con comodo percorso si passa per la Cresta di Siusi, la Palacia e gli Orli di Fassa, mantenendosi poi costantemente fra i pascoli a ridosso dell’arrotondato crinale. Dal Rifugio Sassopiatto, con una vista eccezionalmente ampia sia sul versante dell’Alpe di Siusi, sia sul Catinaccio e sui monti di Fassa, si cala in breve alla vicina malga per la stradina di servizio.

Da Malga Sassopiatto (o del Luch) si prosegue verso valle, tenendosi in sinistra orografica, nella suggestiva valletta erbosa, per poi attraversare il Ruf de Pegna e abbassarsi brevemente sul crinale. Dal marcato costone che delimita la valletta del Ruf de Pegna si imbocca il tracciato che si abbassa fra i prati e giunge in vista della Malga Duron; da qui si segue la stradina che scende verso Sud in direzione della loc.

Consigli Utili e Sicurezza

La stabilità del manto nevoso è soggetta a cambiamenti repentini e imprevedibili. Per la vostra sicurezza consultate sempre il bollettino valanghe, perché il manto nevoso è soggetto a veloci cambiamenti, chiedete informazioni agli uffici competenti del luogo. Le nostre tracce GPX sono solo indicative, cioè il percorso è stato effettuato al meglio con le condizioni neve e meteo di quella giornata. Quindi valutate sempre in loco il da farsi.

Inoltre ricordatevi di valutare il percorso in base alle vostre capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui disponete.

Di seguito alcune escursioni che passano o partono dal nostro rifugio. Prima di partire per una escursione in alta montagna, controlla sempre il meteo, indossa abbigliamento adeguato, controlla la difficoltà del percorso e valuta i tempi di percorrenza. È possibile rivolgersi a guide locali per effettuare queste escursioni.

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Il ghiaccio può essere un'insidia nei tratti più ripidi salendo al rifugio Micheluzzi mentre il finale della ciaspolata verso passo Duron, ed ancora di più verso il rifugio Alpe di Tires, può richiedere buona capacità di valutazione locale del pericolo in condizioni di forte innevamento.

Flora e Fauna

Le Dolomiti Orientali sono caratterizzate da una flora ricca, ma il cui aspetto più caratteristico è l’elevatissima variabilità ecologica presente in brevi spazi. Questo è una conseguenza della grande disomogeneità sia nel substrato geologico, sia nel clima, che passa da zone in cui è più di tipo oceanico, come sulle Pale di San Martino, a zone in cui è classificabile come continentale, come sulle Dolomiti Fassane.

Questi due fattori contribuiscono alla permanenza di specie anche abbastanza diverse tra loro e con un’estensione disomogenea da un posto ad un altro. Oltre al clima ed al substrato roccioso, anche la morfologia, talvolta molto impervia, e le quote mediamente elevate hanno contribuito nel tempo a mantenere la biodiversità floristica che spesso comprende piante rare in pericolo di estinzione ed anche specie endemiche.

Nelle Dolomiti Trentine Orientali, infatti, sono presenti in più stazioni varie specie altrimenti assenti nel resto del Trentino e che conferiscono a quest’area una propria specifica identità floristica e paesaggistica. Molto caratteristiche e presenti lungo l’itinerario proposto sono le specie Saxifraga facchini e Campanula morettiana.

Tabella Riepilogativa Escursione

Punto di Partenza Punto di Ristoro Tempo di Percorrenza (Rifugio Micheluzzi)
Campitello di Fassa (1426 m) Rifugio Micheluzzi (1860 m) 1,5 - 2 ore a piedi

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