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Valutazione degli Studenti Stranieri in Italia: Inclusione e Integrazione Scolastica

Sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito sono stati pubblicati i dati relativi agli alunni con cittadinanza non italiana relativi all’anno scolastico 2022/23. Il Notiziario analizza la partecipazione, dei bambini e dei giovani di origine migratoria, al sistema scolastico italiano incentrando lo studio sul confronto tra studenti di cittadinanza italiana e studenti di cittadinanza non italiana, rilevati annualmente dall’Ufficio di Statistica del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

L’analisi è articolata per ordine di scuola, distribuzione territoriale, Paese di cittadinanza, Paese di nascita, ritardo scolastico e altri indicatori adoperabili come strumenti di monitoraggio e valutazione delle politiche di integrazione e inclusione scolastica.

Incremento degli Studenti con Cittadinanza Non Italiana

Nell’anno scolastico 2022/2023 si è registrato un incremento del numero totale di studenti con cittadinanza non italiana presenti nelle scuole nazionali in linea con quelli registrati nel primo decennio degli anni duemila. Complessivamente, il numero ammonta a 914.860 con un incremento di ben 42.500 unità (+4,9%) rispetto all’anno precedente. In termini percentuali gli alunni con cittadinanza non italiana salgono all’11,2%. L'aumento degli studenti stranieri non compensa il calo degli studenti con cittadinanza italiana, per cui diminuisce il totale degli studenti di quasi 103 mila unità (pari a -1,2%).

Distribuzione Territoriale

La distribuzione territoriale è tutt’altro che omogenea. I dati 2022/2023 confermano una maggior concentrazione nelle regioni settentrionali (65,2%), a seguire nelle regioni del Centro (23,3%) e infine nel Mezzogiorno (11,5%). In Lombardia oltre un quarto del totale degli alunni con cittadinanza non italiana presenti in Italia (25,3%). È l’Emilia-Romagna, invece, la regione con la più alta incidenza di alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica: 18,4%.

Seconde Generazioni

Le seconde generazioni rappresentano il 65,4%, registrando, per la prima volta, una diminuzione con oltre due punti percentuali in meno rispetto al 2021/2022 (67,5%). Colpisce il dato degli studenti cinesi che nell’89,5% dei casi sono nati in Italia.

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Paesi di Provenienza

Con riferimento alle cittadinanze, sono circa 200 i Paesi di provenienza degli studenti con cittadinanza non italiana. La maggior parte, ovvero il 44,42%, come in passato ed in lieve aumento, sono di origine europea; seguono gli studenti di provenienza africana (27,25%) ed asiatica (20,27%). Nell’insieme, gli studenti di origine rumena, albanese (quasi 119 mila unità) e marocchina (oltre 114 mila unità) rappresentano oltre il 40% degli alunni con cittadinanza non italiana.

Ritardo Scolastico e Integrazione Formativa

La regolarità del percorso scolastico è una delle dimensioni di analisi attraverso cui valutare l’integrazione formativa e sociale degli studenti di origine migratoria. Rispetto al ritardo scolastico, le distanze tra gli studenti italiani e quelli di origine migratoria rimangono sempre notevoli. Nell’A.S. 2022/2023 gli studenti italiani in ritardo sono il 7,9% contro il 26,4% degli studenti con cittadinanza non italiana. Il massimo divario si riscontra nella scuola Secondaria di II grado dove le percentuali dei ritardi diventano rispettivamente 16,0 e 48,0. Da sottolineare il divario fra studenti italiani e stranieri rispetto al tasso di scolarità nella fascia 17-18 anni: l’81,6% contro il 74,8%. Più di un quarto degli studenti con cittadinanza non italiana non completa quindi il percorso di istruzione secondaria.

Protocolli di Accoglienza

L’accoglienza degli studenti non italiani nelle scuole del nostro Paese è un percorso. Non si tratta, dunque, di un’attività. Tale percorso si esplicita, in particolare, in quello che, in quasi tutte le scuole italiane, si chiama Protocollo di accoglienza. Tale documento rappresenta un utile e importante strumento di lavoro, in quanto consente di fissare quelle che sono le procedure, le azioni ma anche i soggetti interessati e, dunque, è integrato e rivisto regolarmente, sulla base delle esperienze acquisite.

Intervista al Preside Vincenzo Caico

Ne parliamo con uno dei presidi maggiormente impegnati nel processo di modernizzazione della scuola italiana, il prof. Vincenzo Caico, alla guida del Liceo Scientifico “Michelangelo Buonarroti” di Monfalcone (GO). «L’accoglienza avviene, come risaputo, sulla scorta di quanto previsto dal D.P.R. 31 agosto1999, n. 394, e, in ragione, delle “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” pubblicate dal febbraio 2014.

«Nella fase dell’inserimento, i docenti dell’équipe stranieri si preoccuperanno di somministrare, eccetto che per gli studenti NAI interamente privi di conoscenze, dei particolari test linguistici standardizzati per permettere di stabilire il livello di conoscenza della lingua italiana dello studente. Per gli studenti che hanno più di sedici anni l’inclusione in una classe dell’Istituto è subordinato dal superamento di un test d’ingresso nelle discipline che determinano e caratterizzano l’indirizzo richiesto diretto alla verifica del possesso dei prerequisiti minimi necessari ad affrontare un percorso, talvolta, molto articolato.

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Le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” del febbraio 2014 ma anche gli “Orientamenti interculturali. Idee e proposte per l’integrazione di alunni e alunne provenienti da contesti migratori” de marzo del 2022, redatti dall’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale” sottolineano prima di tutto l’esigenza di offrire agli studenti neoarrivati in Italia un corso intensivo di Italiano.

Perciò, nei primi mesi dell’anno scolastico come scuola, annualmente e al bisogno, organizziamo, servendoci della partnership di enti locali e, al bisogno, avvalendoci di risorse esterne, corsi di Italiano L2. Questi corsi dovrebbero consentire una veloce acquisizione dell’italiano come veicolo linguistico per comunicare. Un livello che può considerarsi corrispondente alla descrizione ai livelli definiti come A1 e A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (CEFR). Si tratta, questa, della cosiddetta “fase ponte di accesso all’italiano dello studio”. Questo è il momento utile per rinforzare e per sostenere l’apprendimento della L2 e per fornire competenze cognitive e metacognitive adeguati per consentire un apprendimento comune.

Lei, preside Caico, ha avuto ed ha sempre a cuore il processo di valutazione. «Noi riteniamo importante e utile avere sempre, in primo piano, la norma in materia di bisogni educativi speciali. In tal senso è necessario che le valutazioni intermedia e finale dello studente siano non solo trasparenti, ma anche coerenti con quanto definito nel percorso didattico personalizzato.

Per gli studenti non italofoni dovrà perciò essere favorita la valutazione formativa piuttosto che quella sommativa o certificativa. Durante la valutazione devono essere presi in considerazione il percorso realizzato dallo studente, gli obiettivi possibili, la motivazione e l’impegno e, specialmente, le potenzialità di apprendimento comprovate. Ancora, la valutazione degli studenti potrebbe essere sospesa/posticipata nella fase iniziale dell’anno scolastico per alcuni ambiti disciplinari. Tra l’altro, questa evenienza è normata dal D.P.R. 275/1999.

Esperienze e Progetti di Inclusione

Studenti stranieri, integrazione e inclusione, FORMAZIONE OBBLIGATORIA: Metodologie, Italiano L2, unità di apprendimento pronte, tic e valutazioni. Protocollo per alunni stranieri: dalla accoglienza alla valutazione.

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L’esperienza è maturata nell’istituto comprensivo di Istrana, un comune alla prima periferia di Treviso, interessato da alcuni anni dal fenomeno migratorio: gli alunni stranieri appartengono ad almeno 20 diverse nazionalità, il loro numero attualmente oscilla tra il 12 e il 13% circa, rispetto alla totalità della popolazione scolastica, migranti compresi.

Le motivazioni e i problemi di partenza dai quali l’esperienza ha preso avvio sono stati innanzitutto la volontà di superare il rischio della frammentarietà degli interventi, o delle soluzioni a problemi contingenti in un’ ottica settoriale, tenendo conto invece della complessità delle situazioni e della globalità dell’alunno. Un passaggio obbligato è stato superare la percezione di emergenza avvertita dai docenti in alcune circostanze, fonti di spiccata criticità a causa della loro ricorrenza, pressoché ciclica.

Rischio di incidenti interculturali (es. Prototipi autorevoli di protocolli o testi contenenti linee guida sono editi in vari siti e riviste on-line. Lo studio e la consultazione di questo materiale è un passaggio ineluttabile. All’inizio istituti piccoli e con risorse modeste potrebbero interpretare alcune delle soluzioni proposte dalla letteratura moderna sull’argomento come “inarrivabili”.

Il nucleo originario del protocollo è consistito nel documento di istituto e di rete sulla valutazione. Il dibattito si è esteso ai criteri di inserimento nella classe e alle problematiche connesse all’accoglienza.

Altro si potrebbe dire a margine di quanto già proposto sulla storia, sul percorso di lavoro, sulla valutazione degli esiti prodotti in riferimento alla specificità del progetto di istituto: in questa sede si ritiene opportuno rinviare al sito del Progetto “GOLD”, Global on line documentation, accessibile dal sito dell’ I.R.R.E. del Veneto.

Struttura del Protocollo

L’indice permette una rapida ricognizione e reperimento degli argomenti trattati in singoli paragrafi.

  • Procedure per l’iscrizione
  • Colloquio di accoglienza
  • Criteri di assegnazione alla classe
  • Inserimento nella classe
  • Intervento del mediatore linguistico-culturale
  • Programmazione personalizzata del team/consiglio di classe
  • Educazione interculturale
  • Programmazione e inserimento nei laboratori di lingua IL2
  • Attività alternativa all’ I.R.C.
  • Orientamento
  • Curricolo socio-affettivo

Le note hanno carattere puramente esplicativo e permettono al docente interessato un approfondimento. Danno conto dello stato del dibattito culturale e quindi consentono di comprendere le ragioni sottese a determinate scelte organizzative o didattiche.

Parte dei documenti presentati in allegato sono già stati oggetto di delibere formali e di approvazione da parte degli organi competenti, a riprova che non si è trattato di costruire ex-novo un documento pensato appositamente per soddisfare ai bisogni di definire un protocollo formale.

Si è trattato invece di raccogliere e sistematizzare le esperienze e le buone prassi che da qualche tempo abbiamo insieme collaudato all’ interno del nostro istituto. Il lavoro potrà essere modificato o migliorato: al momento esso risponde ai bisogni riscontrati fino al presente anno scolastico.

Alcuni dispositivi o accordi potranno subire eventuali modifiche derivanti dalla normativa che referenzierà la L. 53 di riforma della scuola o altre disposizioni.

SCHEMA DI SINTESI DEL PROTOCOLLO -ALUNNI STRANIERI- I. C. Nel corso dell’a.s. ATTIVITA’ ALTERNATIVA I.R.C. Offerta formativa territoriale e prerequisiti. Orientamento al progetto alunno e al progetto familiare. ED. Comunicazione alle famiglie.

Attività da progetto triennale. Gruppo di docenti conduttori del progetto e docente referente per l’ed. Durante tutto l’a. Durante tutto l’a. Durante tutto l’a. Raccordo per l’ inserimento degli alunni, equa distribuzione (gruppi classe omogenei tra loro ) accompagnamento allo studio (ist.

Nei tempi di riunione e di lavoro concordati (cfr. Durante tutto l’a. Fam. Alunni inseriti in classi 2 o 3 medie con doppia LS per gli a.s. 1. I criteri “guida” sono fissati dal D.P.R. n. 394 del 31/08/99 che qui si riporta in sintesi nei commi 1 e 3: cfr.

Al momento il collaboratore amministrativo individuato è il Sig. V.B. Si utilizza il modulo standard in italiano (allegato B). Materiale tradotto in più lingue è presente nello scaffale intercultura e a disposizione della segreteria, sebbene parzialmente difforme dal modulo in utilizzo.

Il collaboratore amministrativo incaricato provvede alla acquisizione della documentazione di prassi: documenti scolastici pregressi o in attesa di perfezionamento, dichiarazione tramite modulo da parte dei genitori sul percorso scolastico compiuto dal figlio/-a. Viene fissato l’appuntamento con un Docente della commissione o con il Docente referente per il colloquio di accoglienza.

I Docenti delegati dal Collegio allo scopo di curare l’accoglienza comunicano all’incaricato della segreteria gli orari di disponibilità, individuati in linea di massima in fasce orarie favorevoli alle famiglie. Le docenti referenti per la scuola elementare e per la scuola media, coadiuvate all’occorrenza da altri membri della commissione, curano i colloqui di accoglienza dell’alunno e della sua famiglia. La segreteria comunica al docente la conferma dell’appuntamento e predispone i documenti acquisiti alla consultazione della commissione.

Il personale docente, delegato allo scopo, riceve la famiglia dell’alunno e propone le modalità di inserimento del nuovo alunno. Ai fini di agevolare il colloquio, i docenti potranno avvalersi del materiale di prima comunicazione tradotto in più lingue in dotazione alla scuola (vedi allegato O). In caso di necessità si avvale della presenza del mediatore culturale.

Dovranno essere acquisite le opzioni della famiglia circa l’offerta formativa. Alla famiglia andrà presentata l’offerta formativa relativa ai corsi di IL2 (Italiano come lingua seconda) attivati presso l’istituto o ogni altra iniziativa (moduli disciplinari, facilitazione linguistico-culturale, attività di supporto) tesa ad agevolare il percorso scolastico e l’apprendimento della nuova lingua all’alunno; verranno inoltre presentate le modalità della scuola italiana e le aspettative nei confronti dei rapporti con le famiglie degli alunni.

Verranno acquisite informazioni sulle LS (=lingue straniere) studiate o sull’eventuale conoscenza di lingue di contatto. la scelta della frequenza alle lezioni di I.R.C. o la scelta di avvalersi delle attività alternative o formative. Si chiariranno le modalità di uscita anticipata o ingresso in ritardo (nel caso di necessità familiari eccezionali o per visite mediche), uso del libretto delle comunicazioni e sue funzioni. Il colloquio di accoglienza ha anche lo scopo di permettere la raccolta dati sulla scolarità pregressa e di prendere atto del progetto migratorio della famiglia.

Per necessità comunicative con le famiglie degli alunni o con altri alunni stranieri frequentanti l’istituto, di tipo urgente, non contemplate nei moduli predisposti, e nell’impossibilità di concordare la presenza del mediatore culturale, è possibile ricorrere, ad un alunno frequentante l’istituto dalle comprovate competenze linguistiche. In questo contesto si ritiene utile ribadire che é preferibile evitare di utilizzare il figlio in qualità di interprete nelle situazioni di comunicazione scuola-famiglia, per non incidere negativamente sulle dinamiche familiari.

E’ possibile infatti che il persistere di tali necessità a lungo termine, in ambiente scolastico ed extrascolastico, inducano Genitori e figli a modificare o sviluppare la propria considerazione dei ruoli e dinamiche familiari, non sulla base del proprio sistema valoriale e culturale, ma sulla base del “non possesso” della lingua italiana da parte dei Genitori, giudicati non competenti nella IL2, anziché competenti nella propria L1.

Il Collegio dei Docenti delega la commissione a formulare ipotesi circa l’assegnazione alla classe dell’alunno neo-iscritto. La commissione delegata si attiene ai criteri fissati dal D.P.R.31/8/99 n.° 394 (cfr.

Ferma restando la libertà di scelta dei genitori in merito all’opzione tempo-scuola, si reputa maggiormente vantaggioso per l’alunno, compatibilmente con l’organizzazione scolastica, offrire l’opzione che permetta la sua permanenza a scuola per il maggior numero di ore, allo scopo di favorire la massima esposizione alla lingua.

Si è consapevoli infatti che gli alunni necessitano di modelli sociali adeguati all’età, esposizione alla lingua e situazioni favorevoli alla propria autostima.

Nella valutazione delle situazioni di complessità di un gruppo classe concorre anche la eventuale presenza di alunni di cittadinanza italiana o straniera, non italofoni, figli o nipoti di emigranti di ritorno, presumibilmente esposti, in ambiente familiare di origine o nella comunità culturale di riferimento, all’italiano non come lingua materna, ma etnica, potenzialmente caratterizzata da arcaismi, frequenti dialettismi e diffuse interferenze con la lingua di accoglienza.

Le motivazioni del ritardo e dei tempi lunghi nell’apprendimento della lingua italiana vanno ricercate “ nella natura stessa della lingua cinese e in quella italiana, e nelle loro sostanziali diversità. La lingua cinese, in effetti, dal punto di vista morfologico è l’esempio più tipico di lingua isolante: in essa la funzione di una parola è determinata non da suffissi e desinenze, ma dalla posizione che essa occupa all’interno della frase.

Questa caratteristica distanzia la lingua cinese da tutte le lingue indoeuropee, ma in particolare dall’italiano, che invece è tradizionalmente definito come una lingua flessiva, in cui cioè le parole sono forme variabili. i parlanti di lingue con una morfologia flessibile minima o nulla, come il cinese, impiegano più tempo ad acquisire il sistema dei suffissi grammaticali rispetto a coloro che parlano lingue flessive”.

Altre utili indicazioni, per orientare i docenti sulle specificità linguistiche, sono reperibili nel contributo di Barbara D’Annunzio, edito in ALIAS, approccio alla lingua italiana per allievi stranieri, a c. di P.E.

Dati statistici rilevanti

Dato Percentuale (%)
Studenti con cittadinanza non italiana (A.S. 2022/2023) 11,2%
Studenti di origine europea tra gli studenti con cittadinanza non italiana 44,42%
Studenti italiani in ritardo scolastico (A.S. 2022/2023) 7,9%
Studenti con cittadinanza non italiana in ritardo scolastico (A.S. 2022/2023) 26,4%

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