Albergo Atene Riccione

 

Viaggio nelle Marche: Consigli per Turisti "Per Caso"

Immaginate una regione piccola, incastonata tra le montagne degli Appennini e le acque del Mar Adriatico, capace di custodire tesori straordinari e di dare vita a opere d'arte, ricette amate in tutto il mondo, città e borghi perfetti da vivere dodici mesi su dodici. Condite il tutto con una simpatia genuina, un'accoglienza attenta e tanto buon vino e otterrete le Marche.

A volte, per scoprire i luoghi più autentici, bisogna fare qualche passo in più. Le Marche sono un concentrato di bellezza capace di far stropicciare gli occhi: eleganti città punteggiate da sontuosi palazzi rinascimentali, per non parlare dei piccoli borghi che si ergono in cima a tondeggianti colline.

Un Itinerario di 5 Giorni nella Provincia di Pesaro e Urbino e nella Regione del Montefeltro

Anche quest’anno, causa COVID, decidiamo di restare in Italia e visitare una regione che conosciamo poco: le Marche. In particolare abbiamo pensato a un itinerario di 5 giorni alla scoperta della provincia di Pesaro e Urbino e la regione del Montefeltro. Scegliamo per il nostro soggiorno un agriturismo situato in posizione strategica a metà strada tra le due città capoluogo. Si tratta dell’agriturismo “Locanda Montelippo” ubicato in una frazione del comune di Vallefoglia.

Lo raggiungiamo nel primo pomeriggio dopo un viaggio tranquillo caratterizzato da traffico normale. L’agriturismo è situato in una posizione tranquilla, dalla provinciale una strada sterrata ci conduce alla meta. È gestito da due fratelli: Andrea lo chef e Alice che cura i rapporti con i clienti e la sala ristorante. Dotato di un comodo parcheggio, presenta un corpo centrale con ristorante e camere al primo piano. Tutt’intorno un prato molto curato, una piccola piscina con idromassaggio e una sauna a botte.

Abbiamo scelto la mezza pensione e la scelta si è rivelata azzeccata. Le cene sono ottime e con ampia scelta. Un piccolo antipasto, ogni sera diverso, la scelta di quattro primi e quattro secondi e un paio di dolci al cucchiaio. Acqua, vino e caffè compresi. Sistemiamo i bagagli e poi scendiamo in piscina, dove trascorriamo in relax il restante pomeriggio in attesa della cena.

Leggi anche: Marche: itinerari e consigli

Giorno 1 - Urbino

La prima meta del nostro soggiorno non può che essere Urbino, la città natale di Raffaello e dal 1998 inserita dall’UNESCO tra i siti Patrimonio dell’Umanità. Lasciamo l’auto al parcheggio di piazza Mercatale e con l’ascensore saliamo verso la parte alta della città.

Raggiungiamo Palazzo Ducale e ci mettiamo in fila per la visita. Ci viene richiesto il Green Pass, poi iniziamo visitando le stanze a piano terra del Museo Civico Archeologico con una raccolta di epigrafi e iscrizioni di epoca romana. Scendiamo poi nei sotterranei del Palazzo, dove vivevano tutti i servitori cui era affidato il compito di soddisfare le esigenze della corte. Sono stati recuperati la lavanderia, la stalla, il bagno e le cucine. Sono stati inoltre recuperati gli impianti che costituiscono uno dei più notevoli esempi dell’ingegneria idraulica del tempo con il sistema di raccolta e distribuzione dell’acqua piovana.

Saliamo poi la scalinata che ci porta al primo piano nell’Appartamento della Jole con l’alcova in legno dove dormiva Federico da Montefeltro. Si passa quindi nell’Appartamento dei Melaranci, destinato ad accogliere gli ospiti più illustri. Si accede poi all’Appartamento degli Ospiti con due opere di Piero della Francesca. Nell’ultima sala prima di accedere all’Appartamento del Duca si passa davanti ad un altro capolavoro: la Città ideale, una sorta di manifesto dell’architettura.

Continuando la visita si arriva sino all’Appartamento della Duchessa, dove sono conservate le uniche due opere di Raffaello: La Muta e Santa Caterina d’Alessandria. Terminata la visita al Palazzo e dopo un ultimo giro nei sotterranei, dopo circa due ore usciamo e costatiamo che la fila si è notevolmente allungata.

Visitiamo l’adiacente Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta, progettato nel XV secolo e ristrutturato secondo lo stile neoclassico alla fine del Settecento. L’interno presenta dipinti e sculture dell’arte urbinate dal Cinquecento all’Ottocento, tra cui l’Ultima Cena di Federico Barocci.

Leggi anche: Guida all'acquisto di borse comode da viaggio

Terminata la visita, procediamo per via Pacinotti, piazza della Repubblica, la ripida via Raffaello con la casa del pittore, sino a Piazzale Roma con la statua di Raffaello, da cui si gode un magnifico panorama sulle colline sottostanti. Dopo una sosta all’ombra delle alte piante che circondano la piazza, riprendiamo la visita della città e raggiungiamo la Fortezza di Albornoz e l’attiguo Parco della Resistenza. E’ il punto panoramico più bello della città.

Da qui si possono ammirare i torricini di Palazzo Ducale, la cupola del Duomo e osservare la città nel suo complesso. Le foto e i selfie si sprecano. Ogni angolazione regala foto che raccontano l’unicità della città. Per finire la visita della città raggiungiamo in via Barocci gli Oratori di San Giovanni e San Giuseppe.

L’oratorio di San Giovanni Battista è la sede di una delle opere più importanti della città: i grandi affreschi di Lorenzo e Jacopo Salimbeni raffiguranti la Crocefissione, la storia di San Giovanni Battista e la Madonna con il Bambino in trono ed è chiamato dagli urbinati “una piccola Cappella Sistina”. Il ciclo di affreschi, risalenti al 1416, dopo oltre sei secoli, mantiene intatto tutto il suo splendore e i suoi fulgidi colori.

Distante pochi metri sempre in via Barocci si trova l’Oratorio di San Giuseppe dove oltre alla più antica copia dello Sposalizio della Madonna, il famoso capolavoro di Raffaello, si può ammirare la natività in stucco a grandezza naturale più antico del mondo risalente al 1560. Ci addentriamo poi ancora nelle viuzze del centro storico, riprendiamo l’auto e ritorniamo all’agriturismo, dove ci rilassiamo in piscina in attesa della cena, soddisfatti della visita a una splendida città.

Giorno 2 - Pesaro

Al risveglio il cielo è coperto con una leggera pioggerellina. Oggi la nostra meta è la città di Pesaro che raggiungiamo in mezz’ora di auto. Troviamo i parcheggi coperti che avevamo individuato per lasciare l’auto, completi, e dopo vari giri troviamo un parcheggio a pagamento in via Cesare Battisti una lunga strada parallela al Lungomare.

Leggi anche: "I Viaggi di Gulliver": Analisi del romanzo

Il centro cittadino è molto vivace, pedoni, turisti, biciclette riempiono e animano le strette stradine. Raggiungiamo Piazza del Popolo che non riusciamo ad apprezzare nel suo complesso in quanto invasa dagli stand della Festa dell’Unità! Ritorniamo in via Rossini, visitiamo la Cattedrale di Santa Maria Assunta con la facciata in stile romanico. All’interno, degno di nota il pavimento su vari livelli con quello intermedio caratterizzato da motivi geometrici, animali e simboli bizantini.

Raggiungiamo Piazzale della Libertà con la famosa Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro situata al centro di una vasta fontana. Il cielo è sempre coperto, c’è vento, il mare è molto agitato e di un colore terreo e le spiagge sono praticamente deserte.

Ritorniamo verso via Rossini ed entriamo a visitare la casa del musicista. È suddivisa su tre piani e all’interno disegni e caricature dell’epoca oltre a molti spartiti delle opere rossiniane. In sottofondo musiche del compositore. Si visita abbastanza velocemente e con il medesimo biglietto si può accedere ai Musei Civici, situati nel palazzo prospicente.

Dopo aver ammirato, nel cortile, una scenografia teatrale raffigurante una libreria con libri che sembra di toccare e sfogliare tanto sono realistici, saliamo la scalinata e al primo piano iniziamo la visita. Il primo salone comprende teche contenenti servizi di porcellana, ceramiche, vassoi, vasi e piastrelle maiolicate di ogni epoca prodotte nelle botteghe pesaresi. La pinacoteca comprende dipinti che vanno dal XIV al XIX secolo e l’opera di maggior valore è una pala raffigurante l’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini. Terminata l’interessante visita, ritorniamo verso il mare, una breve sosta, disturbata dal forte vento e raggiungiamo l’auto.

Nel pomeriggio abbiamo prenotato la visita a “Villa Imperiale” situata in località San Bartolo. La visita è guidata in gruppi di una ventina di persone. La nostra guida si è rivelata simpatica, coinvolgente e molto competente. La villa si trova lungo la panoramica che corre sul crinale del Monte San Bartolo, a nord della città. Fu fatta costruire da Alessandro Sforza e poi ceduta alla famiglia Della Rovere. È composta da sontuosi saloni affrescati, giardini pensili su vari livelli e corti interne. Visita piacevole, distensiva e molto interessante.

Giorno 3 - Monte San Bartolo e Gradara

Oggi il programma prevede la visita della zona del Monte San Bartolo e la cittadina di Gradara. Ritorniamo a Pesaro e ci dirigiamo verso la strada panoramica che costeggio il Monte. Purtroppo causa mancanza di parcheggi non riusciamo a fermarci a Fiorenzuola di Focale, dove una ripida strada conduce a piedi verso il mare.

Ci fermiamo poco dopo e lo spettacolo, grazie anche a una giornata serena, è magnifico. Lo sguardo spazia all’orizzonte tra falesie a strapiombo sul mare, piccole spiagge e un mare color cobalto. All’interno boschi, altopiani e percorsi naturalistici meta di turisti che li percorrono con ogni mezzo.

Riusciamo a fermarci a Casteldimezzo, visitiamo la piccola chiesa che custodisce un crocefisso del XV secolo, opera di Jacobello del Fiore e raggiungiamo Gabicce Monte, un buon punto panoramico per ammirare sia il panorama naturalistico del parco sia la sottostante Gabicce Mare. Arriviamo a Gradara, ampio parcheggio e con una breve passeggiata entriamo nella cittadina fortificata.

Camminiamo nelle vie di stampo medievale ed entriamo per la visita al castello. Costruito nel 1150 e in seguito perfettamente ricostruito, la visita inizia con i locali al piano terra, prigioni, foresteria e cappella, si prosegue poi con le stanze del primo piano con i saloni dei ricevimenti, le camere da letto, il camerino di Lucrezia Borgia e la camera di Francesca dove, secondo la tradizione, c’è la botola che le avrebbe permesso di fuggire con l’amato Paolo.

Con un altro biglietto si può salire lungo i camminamenti di ronda, in cima alle mura da cui si può ammirare tutta la vallata sottostante e in lontananza il mar Adriatico. Terminata la visita, rientriamo nel tardo pomeriggio in agriturismo per completare la giornata con un rilassante bagno in piscina.

Giorno 4 - Fossombrone, Cagli

Oggi la giornata è un po’ coperta, minaccia pioggia e fa un po’ freddo. Ci dirigiamo verso Fossombrone che raggiungiamo in circa un’ora. La città si presenta un po’ triste, passeggiamo per Corso Garibaldi, la via principale del paese, poca gente in giro, alcuni negozi chiusi. Proviamo a visitare la Chiesa di San Filippo per ammirare la Pala dell’altare maggiore di Francesco Guerrieri ma è occupata da una mostra d’arte e desistiamo. Camminiamo lungo la parte alta del paese poi ripresa l’auto raggiungiamo il Ponte della Concordia, che scavalca il Metauro.

A pochi chilometri, in località San Lazzaro, visitiamo le Marmitte dei Giganti, profondi crepacci nella roccia creati dall’acqua che assomigliano a piccole piscine o, se si preferisce, a grandi pentoloni. E’ abbastanza pericoloso scendere dal sentiero che costeggia le rive della gola. Quindi ammiriamo questa meraviglia della natura dal Ponte di Diocleziano, meglio conosciuto come il Ponte dei Saltelli.

Vorremmo visitare la Gola del Furlo ma la strada è da tempo interrotta e bisognerebbe fare un lungo giro. Inoltre il tempo non è per niente favorevole, nuvole basse e minaccia di pioggia. Decidiamo quindi di raggiungere la più vicina cittadina di Cagli. Sicuramente vale una visita. Al centro del paese si staglia la Rocca. È il torrione di quel che resta della grande fortezza voluta da Federico da Montefeltro. All’interno un’esposizione di scultura contemporanea. Ci addentriamo nelle vie del paese e raggiungiamo il Teatro Comunale, edificio neoclassico di colore arancione, costruito nel 1871.

Proseguendo raggiungiamo il Palazzo Pubblico, ora sede degli Uffici Comunali. La facciata è caratterizzata da una bassa torre campanaria e dall’orologio. Proseguiamo verso la chiesa di San Domenico, per fortuna aperta. All’interno spiccano le sei cappelle laterali. Nella più famosa, denominata Cappella Tiranni, è possibile ammirare la Madonna dipinta da Giovanni Santi dove, secondo tradizione, il bimbo dai lunghi capelli riccioluti, a destra della Madonna, è Raffaello bambino, dipinto dal padre.

La cittadina è molto vivace e viva. Molti bar e ristoranti aperti e pieni di gente. Ancora un giro del centro, purtroppo non visitiamo il teatro e rientriamo alla “Locanda Montelippo”.

Le Marche: Un Plurale di Esperienze

Come scriveva Guido Piovene nel celebre Viaggio in Italia le Marche sono «un plurale». Dal punto di vista antropologico, sì, ma anche paesaggistico. Da un lato, infatti, i profili della montagna, dall’altro l’orizzonte del mare. E poi, colline su colline, piccole valli e crinali, fiumi, laghi, gole profonde e grotte segrete. Nella nostra guida scoprite cosa fare e cosa vedere nelle Marche. E ancora, le spiagge di sabbia fine e ciottoli e i lidi attrezzati o selvaggi.

Cosa Vedere nelle Marche:

  • Ancona: Cosmopolita, orientale, elegante, disordinata, luminosa, decadente. Passeggiate intorno al porto, visitate la Chiesa di Santa Maria della Piazza e la Loggia dei Mercanti, e sostate in Piazza del Plebiscito.
  • Urbino: Annunciata dai torricini del Palazzo Ducale, è una delle più straordinarie sorprese delle Marche. Visitate il Palazzo Ducale, il Duomo di Santa Maria Assunta, l’Oratorio di San Giovanni Battista e la casa natale di Raffaello.
  • Pesaro: La sintesi perfetta tra città d’arte e di svago. Visitate i Musei Civici, le chiese barocche e il palazzetto dove nacque Gioachino Rossini.
  • Ascoli Piceno: Con il suo rosario di chiese e austeri palazzi di travertino, nasconde un’anima guascona e godereccia. Visitate la Cattedrale di Sant’Emidio, il Battistero romanico e il Museo Diocesano.
  • Macerata: Una cittadina vivace e giovanile, con un’anima agricola. Visitate lo Sferisterio e i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi.
  • Fermo: Come una macchina del tempo capace di trasportare il viaggiatore direttamente nel Medioevo. Visitate Piazza del Popolo, Palazzo dei Priori e le Cisterne Romane.
  • Loreto: Ospita il più importante santuario mariano d’Italia, costruito attorno alla casa natale della Madonna.
  • Conero: Alte falesie bianche, piccole calette di ghiaia candida e borghi dal carattere rurale.
  • Grotte di Frasassi: Il più grande complesso ipogeo d’Europa.

Spiagge e Natura

Il punto forse più famoso della Riviera del Conero è la spiaggia delle Due Sorelle, di fronte ai grandi faraglioni bianchi affioranti dall’acqua. D’obbligo una sosta a Marcelli di Numana, un litorale pianeggiante di sabbia e ghiaia che prosegue per diversi chilometri. Oltre ai servizi per sport acquatici, Porto San Giorgio ha una marina ben equipaggiata per i velisti.

Le aree protette coprono quasi il dieci per cento del suolo regionale. Più sei riserve naturali - Abbadia di Fiastra, Montagna di Torricchio, Ripa Bianca, Sentina, Gola del Furlo e Monte San Vicino-Canfaito. Se si aggiunge, poi, la stretta fascia costiera bagnata dall’Adriatico, lunga circa 180 chilometri, nell’insieme le Marche sono un paradiso della natura. A tratti brullo e selvaggio, a tratti più dolce e ospitale.

Cicloturismo nelle Marche

I cicloturisti trovano nelle Marche itinerari per ogni gusto e livello di preparazione. Il primo percorso si sviluppa nella provincia di Pesaro-Urbino, partendo dal borgo medievale di Montalfoglio e disegnando un anello di 92 chilometri. Il secondo tracciato si snoda in provincia di Ancona, tecnicamente facile ma atleticamente di media difficoltà. Partenza da Loro Piceno, abbarbicato su un colle a 436 metri d’altitudine, nel Maceratese.

Sapori Marchigiani

Nella zona di Ascoli Piceno, imperdibili le olive ascolane, da gustare in salamoia oppure ripiene e fritte. Nell’entroterra di Ancona e Macerata ci si tramanda di generazione in generazione la ricetta dei cavallucci, dolce tipico invernale di origine contadina. Se invece si preferiscono i dolci non si può non assaggiare il Torrone di Camerino. Quanto ai vini, si va dal Verdicchio di Jesi Doc, alla Vernaccia di Serrapetrona, spumante rosso ottenuto sia con metodo Charmat che Champeno.

TAG: #Viaggio #Viaggi #Turisti

Più utile per te: