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Turismo in Toscana: Analisi Statistica e Tendenze Attuali

L'analisi dei primi otto mesi rivela che non è stato ancora superato definitivamente la soglia psicologica dell'ammontare delle presenze turistiche in Toscana rispetto al 2019, prima della pandemia (-2%). La crescita tendenziale delle presenze sul 2022, accentuata nei primi mesi del 2023 (+23,1%), si è ridimensionata durante l’estate, determinando un aumento contenuto del +5,3% sul complesso degli otto mesi del 2022.

Sono confermate le preoccupazioni rispetto alla debolezza dei mercati nazionale ed interno. Le presenze di toscani in Toscana diminuiscono rispetto ai primi 8 mesi del 2022 di circa il -4,2%, e del -3,7% quelle dal resto d’Italia.

Il rallentamento della crescita tendenziale nel corso dei mesi è interpretabile come conseguenza dell’ottima estate 2022, che aveva già rappresentato un momento di grande ripresa dei flussi.

Analisi dei Mercati di Provenienza

Protagonista assoluta della crescita nei primi 8 mesi del 2023 è la componente extraeuropea (+50,5%). Si tratta di una lettura ulteriormente confermata dall’exploit delle presenze statunitensi, che nei primi 8 mesi del 2023 aumentano di ben il 35,7% sullo stesso periodo del 2022 e superano di più del 22% quelle registrate nel 2019.

Pur aumentando di un considerevole +45%, le presenze dalla Russia restano quelle ancora più lontane in assoluto dal tornare ai livelli del 2019 (-75%), seguite dal Giappone (-70,3%), e dalla Cina (-68,9%).

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A conoscere una battuta di arresto progressiva nel corso dei mesi primaverili ed estivi, rispetto ai livelli del 2022, sono invece le nazionalità provenienti da alcuni dei principali paesi dell’Europa occidentale, Svizzera (-9,5%) Belgio (-9,2%), Danimarca (-7,6%) e Austria (-6,2%), ma anche Norvegia (-3%), Germania (-2,3%) e Paesi Bassi (-2%); molti di questi hanno decisamente superato, ormai, i livelli di presenze del 2019.

Un’attenzione particolare va posta poi alla componente nazionale dei flussi, che diminuiscono seppur di poco sul 2022 (-3,8% gli italiani nei primi 8 mesi). La diminuzione interessa tutto il Centro-Nord tranne la provincia di Bolzano, mentre la distanza dai livelli del 2019 appare ancora sensibile (-5,5%). Da questi mercati la spinta alla ripresa sembra esaurirsi nei primi mesi del 2023.

Distribuzione Territoriale dei Flussi Turistici

Le considerazioni svolte rispetto ai mercati di origine possono essere lette in filigrana anche attraverso la lente territoriale. Le città d’arte registrano nei primi 8 mesi del 2023 la più vivace dinamica congiunturale (+17,8% sui primi 8 mesi del 2022), pur restando le destinazioni più lontane (Firenze su tutte) dal recuperare i livelli del 2019 (-10,3%).

Viceversa, sia le aree collinari che balneari, grazie in particolare al contributo dei flussi dall’Europa, hanno già colmato il divario rispetto al periodo pre-pandemico (+0,8% e +7,1% rispettivamente). Opposta tra loro è tuttavia la dinamica congiunturale sul 2022. Un altro indizio, questo, di una ridotta disponibilità al turismo “leisure” delle componenti domestiche, conseguenza dell’impatto dell’inflazione sui bilanci delle famiglie italiane.

L’estate 2023 sembra decretare l’uscita dei territori montani, con l’eccezione dell’Amiata, dalle difficoltà a riprendere il passo della crescita registrate fino allo scorso anno. Viceversa, la debolezza della componente nazionale e la fine della spinta alla crescita delle nazionalità mitteleuropee più incidenti sono alla base della frenata delle destinazioni balneari rispetto al 2022, che subiscono la riapertura e la concorrenza di destinazioni mediterranee nuove e più a buon mercato, premiate dai viaggiatori italiani penalizzati dagli effetti dell’inflazione.

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Fattori Chiave e Preoccupazioni

I primi 8 mesi del 2023 sanciscono finalmente una decisa ripresa dei flussi e vi sono valide ragioni per prevederne un ulteriore aumento da queste destinazioni; la fine dell’emergenza da Covid-19 in estremo oriente e il pieno ripristino della logistica delle tratte aeree a lungo raggio rappresentano elementi che depongono a favore di questa ipotesi. I mercati dell’Est europeo rappresentano una seconda componente rilevante, che sta giocando un ruolo positivo nel riacquisire i livelli di domanda turistica pre-pandemici.

In questo caso i fattori di ostacolo sono rappresentati dall’incertezza e dalle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina sul clima politico ed economico dei paesi confinanti.

Un elemento di particolare preoccupazione è invece costituito dalla frenata decisa del turismo interno, in particolare dalle regioni settentrionali e dal Lazio, nonché del turismo più propriamente domestico dei toscani in Toscana. Alla frenata del turismo interno si aggiunge la preoccupazione per quella del turismo mitteleuropeo, in particolare nelle principali destinazioni balneari della regione durante i mesi estivi.

La recessione tedesca potrebbe in questo senso contribuire a frenare il fondamentale apporto dei flussi turistici centroeuropei all’economia della Toscana nei prossimi mesi.

Dati e statistiche sul turismo in Toscana nel 2024

Un incremento generale dei flussi turistici del +2,2%, con risultati migliori per città d’arte e campagna: sono i dati del turismo in Toscana nel 2024 secondo quanto emerso dall’analisi del consuntivo effettuata da CST Firenze per Toscana Promozione Turistica. I dati sono stati ricavati dall’analisi di un campione di 603 questionari di strutture ricettive della regione.

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Secondo quanto emerso, il 32% degli imprenditori ha segnalato per il 2024 un trend di aumento delle presenze, a fronte di un 23,4% che ha registrato una diminuzione del movimento rispetto al 2023. La stabilità del mercato è stata indicata invece dal 29,1% del campione.

Sulla base della rilevazioni e delle indicazioni raccolte si stima che le presenze turistiche del 2024 abbiano registrato un incremento del +2,2%, con oltre 46,8 milioni di pernottamenti e oltre 15,1 milioni di arrivi, al netto del movimento registrato presso le locazioni turistiche.

I pernottamenti degli stranieri sono stimati in oltre 26,6 milioni e oltre 20,2 milioni le presenze italiane. Il settore alberghiero dovrebbe registrare un incremento del +2,4%, grazie soprattutto alla forte spinta arrivata dai mercati stranieri. Più contenuto, ma comunque rilevante, l’aumento stimato per le strutture extralberghiere (+2,1%).

Tra i prodotti, quelli con il trend migliore risulterebbero le località di campagna/collina (+2,8%) e ancora una volta le città/centri d’arte (+3,5%), mentre valori tendenti alla stabilità o al leggero incremento risultano per le località balneari e di montagna. Meno ottimistiche le stime per le aree del termale.

Tabella riassuntiva dei dati 2024

Indicatore Variazione
Incremento generale flussi turistici +2,2%
Incremento settore alberghiero +2,4%
Incremento strutture extralberghiere +2,1%
Località di campagna/collina +2,8%
Città/centri d’arte +3,5%

Aspettative per il Turismo in Toscana nel 2025

Le aspettative per il primo trimestre 2025 in Toscana si presentano abbastanza differenziate. In generale, l’11% del campione ha segnalato aspettative di aumento/forte aumento dei flussi, mentre il 65% si aspetta di registrare gli stessi volumi di attività dello scorso anno.

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