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Villa Tasca: Storia e Come Visitarla

Villa Tasca sorge in un parco di otto ettari ricco di agrumeti e alberi secolari sulla via che da Palermo conduce a Monreale. Collocata ai margini del centro storico di Palermo, è una delle residenze più suggestive dell’intera Sicilia.

Mentre la villa è d’impianto Cinquecentesco, l’oasi che la protegge è uno dei giardini più emblematici del Romanticismo siciliano Ottocentesco. Le forme sinuose delle aiuole bordate di pietra e la rigogliosa vegetazione d’origine tropicale fanno si che una volta entrati si abbia la sensazione di essere immersi in un mondo ricco di silenzi e suggestioni. I prati all’inglese consentono di vivere il giardino anche nel quotidiano con leggerezza e semplicità. Gli interni ampi e luminosi si caratterizzano per gli affreschi e le maioliche rappresentanti scene rupestri che danno una sensazione di serenità e vivacità.

Una dimora storica, una casa di famiglia, un giardino incantato in cui Wagner, Goethe e tanti altri amavano trascorrere il tempo. Luogo unico e incantevole, ospita da sempre personaggi illustri, tanto da catturare l’animo del compositore Wagner, che vi trascorse diverso tempo, componendo qui, nel 1881, il terzo atto del “Parsifal”.

Le Origini e la Trasformazione di Villa Tasca

Le origini di Villa Camastra (in seguito Villa Tasca), risalgono alla metà del XV secolo. Realizzata nel XVI secolo da Aloisio Beccadelli di Bologna, esponente di una prestigiosa famiglia emiliana di adozione palermitana, la villa era un tempo immersa in un vasto parco di ottanta ettari nel territorio di Mezzomonreale. Immersa in una flora rigogliosa e variegata, tra palme, mandorli, ed acacie, fu prima tenuta di caccia, per essere poi trasformata in residenza-vacanze.

Questa oasi verde, che fu coltivata a vigneti, divenne una delle più antiche cantine regionali. I vasti saloni interni, decorati con stucchi ed affreschi, presentano magnifici pavimenti maiolicati, vere opere d’arte pittorica tardo barocca.

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Il Giardino Irregolare e il Giardino Romantico

Nel 1855, Lucio Tasca decise di modificando il giardino formale, parterre, nel “Giardino irregolare”, un giardino all’inglese nel suo derivato “Gardenesque”, reso popolare dal botanico e architetto scozzese, John Claudius Loudon. A dispetto del nome “all’inglese”, la flora di questa parte del giardino è tutt’altro che britannica. Grazie al clima mite, piante esotiche subtropicali e tropicali avevano la possibilità di crescere meglio a Palermo che in qualsiasi altro posto in Europa.

Qui, figurano alcuni degli esemplari più grandi di cicadee (Cycas revoluta, Ceratozamia sp., Dioon edule), un pino di Norfolk (Araucaria heterophylla), e un buon numero di specie diverse di palme. Mentre i viali interni sono a forma libera, quelli del perimetro ornati con siepi, mantengono la geometria strettamente formale originaria con il parallelismo ai muri di confini del giardino a parterre, precedente al Settecento.

Nel 1870, iniziarono i lavori sul Giardino Romantico e sul Giardino d’Acclimatazione. Mentre il Giardino irregolare è una celebrazione delle singole piante e delle loro caratteristiche particolari, nel Giardino Romantico non sono le “star”. Nel Giardino Romantico, più semplicemente, contribuiscono insieme ai cambiamenti di quota, alle sculture e alle folly (riproduzioni in miniatura di vere o immaginarie rovine classiche).

Il Lago dei Cigni e le Follie

Il Lago dei Cigni è circondato da una foresta lussureggiante di bambù verde e nero (Phyllostachys mitis, Phyllostachys nigra) e palme da sottobosco (Chamaedorea oblongata, Chamaedorea pochutlensis). Il tentacolare fico magnoliode (Ficus macrophylla subsp. Su una piccola isola circondata da cipressi, nel Lago dei Cigni, una colonna di marmo con una croce in cima è un riferimento preciso alla tomba di Rousseau visitabile nel giardino di Ermonville.

Sopra una grotta artificiale si trova un tempio circolare dedicato a Ceres, la dea romana dell’agricoltura. Nel Giardino d’Acclimatazione, di fronte a questo gruppo di “follie”, si trova un altro tempio, circondato da un semicerchio di cipressi e segnato con un grande pino domestico (Pinus pinea). Questo tempio ospita il busto commemorativo dedicato al Conte Lucio Mastrogiovanni Tasca e il maestoso albero accanto lo celebra come patriarca della famiglia.

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In questa parte del giardino si può anche trovare una collina dedicata alle piante succulente e alle xerofite dove varie specie di Yucca, Opuntia, Nolina e Dracaena sono rappresentate.

Un Viaggio Attraverso la Flora Esotica

All’esterno ci addentreremo in un rigoglioso giardino di piante provenienti dai cinque continenti, un vero e proprio viaggio intorno al mondo: ficus, araucarie, cycas, noline e quanto di più esotico possa far sognare paesi lontani e sconosciuti.

Ospiti Illustri e l'Atmosfera Familiare

Una casa ancora oggi molto amata dai proprietari, i Conti Giuseppe e Luisa Tasca D'Almerita, come testimoniano le foto di famiglia e i ricordi dei tanti ospiti illustri che ne hanno ammirato gli interni, da Richard Wagner a Auguste Renoir, da Paola del Belgio a Jacqueline Kennedy Onassis, da Richard Burton e Sofia Loren a Renata Tebaldi.

Entreremo in una dimora con quasi cinque secoli di storia, dalle sale riccamente decorate, che conservano ancora una forte atmosfera domestica, ed un giardino romantico che ispirò Richard Wagner a chiusura del suo “Parsifal”. Insieme conosceremo la storia di Beatrice Branciforte, primo conte donna di Sicilia, anima di Villa Tasca, e dei numerosi personaggi ospitati nella villa.

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