Agevolazioni per l'Apertura di Attività per Stranieri in Italia
Negli ultimi anni, il Governo italiano ha implementato una serie di iniziative legislative con l'obiettivo di attrarre investimenti significativi e capitale umano dall'estero. Queste misure mirano a rendere l'Italia un polo attrattivo per imprenditori, investitori e professionisti stranieri, offrendo regimi fiscali agevolati e processi semplificati per l'ottenimento di visti e permessi di soggiorno.
Incentivi per gli Investimenti
La Legge n. 232/2016 ha introdotto agevolazioni per la trattazione delle domande di visto d’ingresso e permesso di soggiorno richieste dai cittadini di Paesi terzi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia. Queste agevolazioni sono applicabili a coloro che intendono fare ingresso in Italia per intraprendere iniziative di investimento, inclusa la creazione di startup innovative, oppure di formazione avanzata, ricerca o mecenatismo. In presenza di elevati flussi di richiedenti visto, ai cittadini stranieri di cui sopra viene fissato prioritariamente l’appuntamento da parte della Rappresentanza diplomatico-consolare, entro un termine massimo di tre giorni. In tale contesto, gli interessati sono dispensati dal rivolgersi preventivamente, ove presenti, ai fornitori esterni di servizi in materia di visti.
Investor Visa
Il cosiddetto “Investor Visa” rappresenta una delle leggi più importanti approvate dal Parlamento italiano negli ultimi anni per attrarre nuovi investitori in Italia. Questa norma prevede un processo semplificato e minori requisiti per l’ottenimento di un visto per l’Italia. Il visto ha una durata di 2 anni ed è possibile rinnovarlo per altri 3 anni se l’investimento o la donazione originari sono mantenuti in essere. Dopo 5 anni (2 + 3), è possibile richiedere un permesso di soggiorno di lungo termine, ma in questo caso sorge l’obbligo di prendere la residenza fiscale e di effettuare la dichiarazione dei redditi in Italia.
Si tratta di un permesso di ingresso e soggiorno per investitori stranieri che vogliano fare investimenti di:
- 2 milioni di euro in titoli di stato italiani mantenuti per almeno due anni.
- 500.000 euro in una società di capitali esistente e operativa per almeno due anni.
- 250.000 euro di investimento in una start-up innovativa per 2 anni.
- 1 milione di euro in iniziative filantropiche per supportare progetti e attività di pubblico interesse nei settori della cultura, istruzione, immigrazione, ricerca scientifica e restauro dei beni culturali.
Visto per Residenza Elettiva
Il visto per la residenza elettiva permette di entrare e soggiornare in Italia per lunghi periodi senza avere la necessità di richiedere il visto per lavoratori o altri visti speciali. Questo è un visto a lungo termine per gli stranieri che vogliono risiedere e viaggiare in Italia per più di 90 giorni all’anno. Questo visto permette agli stranieri di entrare e soggiornare in Italia per un periodo indefinito di tempo.
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Regimi Fiscali Agevolati
La Legge di Bilancio del 2017 ha introdotto un regime di tassazione opzionale che sostituisce l’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche). Il nuovo regime riguarda tutte le persone fisiche (e a loro richiesta, anche i membri della famiglia) con grandi patrimoni detenuti all’estero. Imposta sostituiva di € 100.000,00 all’anno per i redditi percepiti fuori dall’Italia. La richiesta di questo regime fiscale è soggetta all’approvazione dell’Agenzia delle Entrate. Tutte queste iniziative legislative hanno lo scopo di attrarre capitale umano attraverso dei regimi di tassazione speciali. Questa norma prevede che alcuni soggetti possano trasferirsi e vivere in Italia, al contempo avere un risparmio notevole sulle tasse dovute. I benefici per questi soggetti sono costituiti da una agevolazione fiscale legata alla detassazione del reddito imponibile.
Benefici Fiscali per Lavoratori Stranieri
Sono in aumento i lavoratori, italiani e non, provenienti dall’estero, che decidono di avviare in Italia un’attività di lavoro autonomo aprendo una partita Iva e beneficiando del regime fiscale di vantaggio per i cosiddetti lavoratori “impatriati”. L’articolo 16 del Dlgs 147/2015 riconosce un’agevolazione fiscale (e non contributiva) che consiste nell’applicazione della tassazione sul 30% del reddito prodotto in Italia (10% se la residenza viene spostata in una regione del Sud). Per i soggetti che hanno i requisiti indicati, la norma esclude dall’imponibile ai fini dell’Irpef il 70% (ovvero il 90%) del reddito di lavoro dipendente (e assimilato), del reddito di lavoro autonomo o del reddito di impresa prodotto in forma individuale in Italia.
In precedenza, l’esclusione dalla tassazione era limitata al 50% e non si applicava al reddito d’impresa. L’agevolazione spetta per cinque anni dall’acquisizione della residenza in Italia e, in presenza di alcuni requisiti, può essere prorogata per altri cinque anni. In particolare, è necessario avere almeno un figlio minorenne o a carico, anche in affido preadottivo, oppure acquistare un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia successivamente al trasferimento o nei 12 mesi precedenti. Nel secondo quinquennio il reddito imponibile è pari al 50 per cento. La percentuale di tassazione dei redditi agevolabili prodotti in Italia negli ulteriori cinque periodi d’imposta si riduce al 10% se il lavoratore ha almeno tre figli minorenni o a carico.
Il reddito imponibile IRPEF legato a lavoro dipendente , autonomo o di impresa è tassato limitatamente al 30% per 5 anni o al 10% se la residenza fiscale dell’impresa è stabilita in una delle regione del sud Italia come Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sardegna, Sicilia.
Condizioni per usufruire del beneficio
Per usufruire del beneficio occorre rispettare le seguenti condizioni:
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- Non essere stati residenti nel nostro Paese nei due periodi di imposta precedenti al trasferimento.
- Impegnarsi a risiedere in Italia per almeno due anni.
- Svolgere la propria attività prevalentemente nel territorio italiano, vale a dire per un periodo superiore a 183 giorni nell’arco di ciascun periodo di imposta.
Il ventaglio di categorie di reddito agevolabili permette di usufruire dei benefici anche in caso di svolgimento di un’attività diversa da quella iniziale, purché i redditi prodotti rientrino tra quelli indicati e sempre entro i limiti temporali di legge. Ad esempio, un professionista che si trasferisse in Italia nel 2022 per svolgere un’attività di lavoro autonomo e nel 2025 decidesse di avviare un’impresa individuale potrà fruire del regime speciale fino al periodo di imposta 2026, beneficiando della detassazione dei redditi di lavoro autonomo (prima) e di impresa (poi). Tra i redditi di lavoro autonomo agevolabili vi sono anche quelli derivanti dall’utilizzazione economica di opere dell’ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi a esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico (articolo 53, comma 2, lettera b) del Tuir), se l’utilizzazione economica dell’opera è effettuata dall’autore o inventore.
Gli impatriati che producono redditi di lavoro autonomo spesso accedono al regime di vantaggio solo in sede di dichiarazione dei redditi. Tuttavia, è possibile usufruire del vantaggio fiscale “in anticipo” presentando una specifica richiesta ai committenti che applicheranno la ritenuta del 20% sul reddito imponibile già ridotto.
In ultimo, per i redditi di lavoro autonomo e di impresa, l'articolo 8-bis, comma 2 del DL n. 148/2017 richiama i limiti del regime de minimis previsto dalla normativa europea sugli aiuti di stato, con la conseguenza che il risparmio di imposta non dovrebbe superare i 200.000 euro nell'arco di tre esercizi di imposta. Si segnala tuttavia che nella risposta resa all'interrogazione in sede di Parlamento UE n. E-00224/2019 la Commissione Europea ha chiarito che le agevolazioni previste dalla normativa italiana riguardano l'imposta personale sul reddito e non l'imposta sulle società e si applicano a tutti i lavoratori nelle condizioni stabilite dalla legge a prescindere dal settore di appartenenza. Queste due condizioni - definite nell’art.
Chi è in possesso dei requisiti per godere di entrambe queste agevolazioni può scegliere liberamente a quale aderire. L’agevolazione è applicabile a partire dal periodo di imposta in cui si diventa residenti in Italia e per i 5 anni o periodi successivi.
Smart&Start Italia
Smart&Start Italia è l’incentivo che sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative ad alto contenuto tecnologico in tutte le Regioni italiane. L’incentivo è gestito da Invitalia e promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
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A chi si rivolge
Le agevolazioni sono rivolte a:
- Startup innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi, iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese
- Team di persone e cittadini stranieri in possesso dello "startup Visa”
- Imprese straniere che istituiscono una sede sul territorio italiano
Agevolazioni
- Finanziamento a tasso zero dell’80% delle spese ammissibili. La percentuale può salire al 90% se la startup è costituita interamente da donne e/o da giovani sotto i 36 anni, oppure se è presente un dottore di ricerca impegnato all'estero.
- Le startup con sede nel Centro-Sud Italia beneficiano di un contributo a fondo perduto del 30%.
Imprese Straniere in Italia
Nonostante quelli attuali siano tempi in cui fare affari è più complicato rispetto al passato, l’aumento degli imprenditori stranieri che preferiscono aprire un’azienda in Italia è in saldo positivo. Il dato è relativo agli imprenditori che sono nati all’estero.
La forma giuridica prevalente delle imprese straniere in Italia è la Ditta Individuale. Tuttavia, su un totale di 631.000 imprese straniere registrate in Italia, 100.000, cioè quasi il 16% del totale, è un’impresa a Società di Capitali, mentre il 6% è una Società di Persone.
In generale un imprenditore straniero che voglia aprire una società in Italia deve accertarsi di:
- Individuare un socio italiano per la sua società.
- Poter essere socio straniero di società in Italia.
- Avere il permesso di soggiorno per aprire la società Srl in Italia.
- Poter essere amministratore della società Srl aperta in Italia.
- Individuare le tasse da pagare per la società Srl in Italia.
- Individuare quali leggi deve seguire il socio estero in Italia.
In sintesi, tutto quello che può fare un imprenditore straniero in Italia con la sua società o con la società da costituire è regolato dalle condizioni di reciprocità previste dai singoli paesi.
Tabella Riepilogativa Agevolazioni Fiscali
Agevolazione | Descrizione | Requisiti |
---|---|---|
Tassazione al 30% per impatriati | Tassazione ridotta del reddito imponibile per 5 anni (10% in alcune regioni del Sud). | Non essere stati residenti in Italia nei 2 anni precedenti, risiedere in Italia per almeno 2 anni, svolgere l'attività prevalentemente in Italia. |
Investor Visa | Permesso di soggiorno per investitori che effettuano investimenti significativi in Italia. | Investimenti minimi in titoli di stato, società di capitali, startup innovative o iniziative filantropiche. |
Smart&Start Italia | Finanziamenti e contributi per startup innovative. | Essere una startup innovativa costituita da meno di 60 mesi, team con "startup Visa", imprese straniere che aprono una sede in Italia. |
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