Alfa Romeo Giulia Turismo Internazionale: Una Storia di Successo
Presentata nella cornice dell’Autodromo Nazionale di Monza, l’Alfa Romeo Giulia vide la luce nel 1962. Era il 27 giugno del 1962, la location l’Autodromo Nazionale di Monza. Non fu una scelta a caso.
Ancora oggi rimane uno dei modelli di maggior successo della casa italiana; prodotta dal 1962 al 1977 raggiunse il milione di unità vendute. Col senno di poi possiamo affermare che la Giulia ha cambiato l’idea di costruire automobili. Fu all’avanguardia in aspetti tecnici ed aerodinamici, soprattutto in tema di ricerca nella sicurezza passiva dei passeggeri.
"Disegnata dal Vento": Nascita di un'Icona
"Disegnata dal vento", era questo lo slogan pubblicitario attraverso cui Alfa Romeo lanciò la Giulia. La pista era sì, in primo luogo vicina alla fabbrica (allora del Portello) ma proprio il Tempio della Velocità costituiva il luogo ideale per mostrare al mondo le doti nella nuova Giulia. Presentata in allestimento TI, acronimo di Turismo Internazionale, sul tracciato brianzolo poteva vantarsi della trasmissione a 5 rapporti, una straordinaria innovazione per l’epoca, e grazie ai suoi 92 Cv del motore di 1570 cm3 poteva superare i 170 km/h, là dove la curva parabolica era ancora la severa sopraelevata.
“Disegnata dal vento”, diceva Alfa Romeo perché gli studi del tempo dimostravano che attraverso le scie dei fili in lana e il nero fumo il profilo dell’automobile al posteriore, contrariamente a quanto si pensava, per fendere meglio l’aria, non dovesse essere basso e sfuggente bensì alto e tronco. Gli impegnati studi aerodinamici si tradussero come frutto una linea poco tonda, anticonvenzionale per quello che era il gusto comune del tempo.
Il muso basso, i fari interni più piccoli di quelli laterali, una nervatura che accompagnava il flusso d’aria dall’avantreno alla coda all’altezza della linea di cintura e una coda appunto alta e tronca facevano della Giulia una vettura aggressiva dalla forte personalità. Non era banale, incuteva rispetto. Proprio queste caratteristiche le diedero uno straordinario valore di penetrazione nell’aria di 0,34, non solo per l’epoca un valore eccezionale.
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Dal DNA Sportivo al Quadrifoglio
Nata per sostituire la Giulietta , la Giulia ne condivideva a grandi linee l’impostazione generale. Ad esempio il motore era simile a quello della Giulietta ma qui era totalmente in alluminio, decisamente più leggero. Bialbero in testa, vedeva la propria cilindrata portata a1570 cm3.
Sviluppava 92 Cv e grazie all’utilizzo delle valvole al sodio il calore era meglio smaltito a vantaggio dell’affidabilità e della guida sportiva esaltata poi da un cambio a 5 rapporti. Era così nata una vettura di classe media prestante e piacevole da guidare come nessuna.
La prima serie, la Giulia TI, non era tuttavia priva di qualche difetto. Innanzi tutto i freni erano ancora a tamburo, con tre ganasce all’anteriore. La leva del cambio, al volante, permetteva di ospitare tre persone minimizzando il proprio ingombro ma non era certo il massimo della sportività.
La prima serie della Giulia fu l’unica Alfa Romeo a venire costruita in due fabbriche. Proprio nel 1963, specifica per le competizioni, fu lanciata la Giulia GT Super. Era più leggera, il cofano e le portiere erano costruite in alluminio cosi come i vetri del lunotto e dei finestrini posteriori erano sostituiti dal meno pesante plexiglass.
Internamente sparì tutto ciò che aumentava la massa generale, molti lamierati erano su questa versione più sottili. Il motore sviluppava 112 CV, aveva 2 carburatori Weber, valvole maggiorate e alberi motore specificatamente progettati per un utilizzo da corsa. Il cambio finalmente era su pavimento, dove dev’essere per esaltare una guida da corsa.
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Tanta potenza, per l’epoca notevole, era necessario anche fermarla, per farlo la TI Super montava quattro freni a disco. La si riconosceva per i cerchi in lega magnesio e per il ritorno del Quadrifoglio sulla fiancata. Il Quadrifoglio Verde, vero talismano delle vetture da competizione del biscione dalla Targa Florio del 1923, riprese qui ad essere I’icona della sportività del marchio.
Prodotta in 501 esemplari, il minimo per poter essere utilizzata nelle competizioni sportive, fornì al mondo della pubblicità un altro slogan d’impatto. Meglio conosciuta come GT, fu il primo modello a carrozzeria coupè della nuova serie. Prodotta a partire dal 1963 uscì dal nuovo stabilimento di Arese. Il design, pensato da Giugiaro, fu realizzato dalla carrozzeria Bertone.
La gamma per completarsi necessitava di una versione scoperta, ecco comparire sulla scena la Giulia GTC. Il lavoro d’assemblaggio fu svolto principalmente dalla carrozzeria Touring che oltre a dare forma pratica alle intenzioni del design Bertone migliorò di molto la parte telaistica. Tali miglioramenti furono specifici sul rinforzo del telaio per aumentarne la robustezza mantenendolo il più possibile leggero.
Giulia Spider: Si Legge Giulia ma è Ancora Giulietta
Si legge Giulia ma e’ ancora Giulietta. Si tratta di una evoluzione della Giulietta Spider portata a 1.600 cm3 che sviluppava 92 Cv per la versione normale e 112 per la successiva “Veloce”. Alfa Romeo voleva associargli un nome che derivasse dall’immaginario collettivo.
Su una rivista specializzata fu indetto un concorso per permettere alla gente di scegliere il nome. Tra i vari proposti, per via della conformazione a soli due posti dell’abitacolo vinse il nome Duetto. All’epoca “Duetto” era una famosa marca di merendina, la società produttrice ne rivendicò il nome e Alfa Romeo non potè ufficialmente legarlo alla Giulia.
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La scelta popolare era però stata fatta e per tutti la biposto evoluta dalla Giulietta Spider era il duetto. Ufficialmente non esisteva in questa configurazione ma artigianalmente alcune carrozzerie private trasformarono la Giulia 1.6 nella Giulia Promiscua. Le esigenze erano molteplici, dalle vetture che seguivano le gare, ai mezzi di soccorso in dotazione alle forze dell’ordine.
Gli Anni '60: Un Periodo di Cambiamenti per Alfa Romeo
Gli anni ’60 per Alfa Romeo rappresentarono uno snodo fondamentale nella storia dell’azienda. Ci troviamo nel periodo in cui i vertici aziendali si resero conto che la Giulietta andava ad invecchiare con rapidità. La linea era vecchia e le competitor erano sempre più numerose. La priorità era sostituirla velocemente con un modello più moderno e completo.
Sullo sfondo c’era un’Italia in crescita, il benessere si diffondeva e il segmento delle vetture medie era in forte espansione. La gente poteva permettersele, la Giulietta giunta al tramonto della sua epoca, era ormai un glorioso passato. Allo stesso modo lo storico stabilimento del Portello non era più in grado di soddisfare i numeri di un mercato vivissimo.
Tra varie ragioni la principale fu che lo stabilimento era impossibilitato da ampliarsi. Proprio il boom economico vide la città di Milano espandersi, incastonato nel suo tessuto urbano lo stabilimento. Fu cosi che il presidente Luraghi decise di portare il centro di produzione al di fuori di Milano, tra Arese e Garbagnate Milanese, in una posizione strategica al centro delle principali vie di comunicazione stradali e ferroviarie, non lontano dall’ aeroporto di Malpensa.
La Giulia: Un Balzo in Avanti
Nei piani della casa Il nuovo modello rappresentava un balzo in avanti sia per Alfa Romeo sia per il pubblico, sempre in trend di crescita, a cui si rivolgeva. Il 1.6 era una fascia di mercato più prestante e ricca. Quegli anni vedevano un benessere crescente nelle famiglie italiane per cui la Giulia doveva e voleva sostituire la Giulietta, ponendosi rispetto ad essa, più in alto per appeal e status. Quegli italiani potevano permetterselo.
A partire dal 1964 la gamma Giulia viene arricchita da una versione entry level denominata Junior. Era equipaggiata da un motore 1.3 con mono carburatore in grado di sviluppare 98 Cv. Nelle varie versioni la prima serie, fu prodotta fino al 1971.
Alfa Romeo Giulia TI Super: Nata per le Competizioni
Le competizioni con le vetture Turismo diventano sempre più popolari all’inizio degli anni sessanta con la Ford che stringe un accordo con la Lotus e presenta al Salone di Londra 1962 la Ford Cortina Lotus, una apparente berlina di famiglia su sui era stato montato il motore Ford bialbero impiegato nelle competizioni. La Ford Cortina viene subito impiegata nella competizioni e la direzione dell’Alfa Romeo non rimane indifferente alle prestazioni della berlina inglese.
Ben presto si corre ai ripari e la direzione della casa italiana decide di realizzare una versione della Giulia alleggerita per potere competere nella categoria Turismo Internazionale. La vettura nella versione “Tipo 105.16” della berlina viene realizzata nella fabbrica milanese del Portello e prenderà il nome di Giulia TI Super rinominata anche Giulia Quadrifoglio per richiamare l’immagine sportiva del marchio Alfa Romeo.
La TI Super era il prodotto della tecnologia produttiva della fabbrica lombarda unita ad una preparazione ed una serie di alleggerimenti affidati alla Carrozzeria Touring che sostituisce una serie di particolari con alcuni più leggeri ed elimina quelli superflui ad una macchina destinata alle competizioni. Per diminuire ulteriormente il peso, vengono eliminati i proiettori centrali, l’impianto di riscaldamento e altri piccoli particolari come i braccioli e il cassetto del vano porta guanti, ed il sedile anteriore a panchetta è sostituito con due spartani e avvolgenti sedili anteriori.
I lavori più importanti riguardano la meccanica con la sostituzione del propulsore standard con il quattro cilindri Tipo AR00516, che equipaggia la Giulia Sprint Speciale. Rivisto completamente l’impianto frenante con l’adozioni di 4 dischi e pinze Dunlop al posto dei freni a tamburo mentre le sospensioni adottano una regolazione più sportiva.
Le modifiche all’interno dell’abitacolo comprendono anche il volante a tre razze, la leva dal cambio al pavimento al posto di quella al volante e le cinture di sicurezza anteriori a due punti d’attacco. Ai giornalisti ed ai piloti presenti vengono esposti tre modelli: uno bianco, uno rosso ed uno grigio fumo di Londra parere sulla colorazione da mandare in produzione.
Alla fine vince il bianco contro il rosso, un colore abusato per le vetture da corsa italiane, mentre il grigio è considerato buono solo per una vettura di serie e non per una sportiva. La Giulia TI Super viene portata in gara da alcuni piloti e squadre corse private come la Scuderia Sant’Ambroeus ed il Jolly Club ed assistite indirettamente dall’Alfa Romeo che forniva consulenza tecnica per la messa a punto e pezzi di ricambio, attraverso i responsabili del reparto collaudo Bruno Bonini e Guido Moroni.
Al volante della berlina sportiva italiana hanno colto vittorie valenti piloti come Arnaldo Cavallari, Giancarlo Baghetti, Andrea De Adamich, Ignazio Giunti, Nino Vaccarella. La storia sportiva della Giulia TI Super dura solo due anni, poi viene sostituita dalla nuova GTA dal 1965.
Dei 501 esemplari sono sopravvissuti solo una cinquantina di esemplari circa di Alfa Romeo Giulia TI Super.
Giulia Quadrifoglio
Nel 1963 fu lanciata la Giulia TI Super dagli appassionati nominata poi Quadrifoglio. Era più leggera, il cofano e le portiere erano in alluminio, i vetri del lunotto e dei finestrini posteriori vennero sostituiti col meno pesante plexiglass e internamente sparì tutto ciò che poteva aumentare la massa generale come alcuni lamierati più sottili.
Il motore potenziato sviluppava 112 CV, aveva 2 carburatori Weber, valvole maggiorate, albero motore specificatamente progettato per un utilizzo da corsa e il cambio finalmente posizionato sul pavimento per esaltare la guida sportiva.
Tanta potenza, assai notevole per quell’epoca, creò dei problemi in frenata e così, per renderla più sicura, vennero installati quattro freni a disco. Anche il cinema di quel periodo non poté resistere al fascino di questa “Super”, la ritroviamo infatti in molte pellicole tra cui ricordiamo “Roma a mano armata”.
La nota curiosa è che nel 1965 la produzione di Giulia TI raggiunse il considerevole numero di un milione di vetture creando dei problemi d’identificazione con le targhe. Fu così che si pensò di inserire, prima dei numeri e dopo la sigla della città, una lettera che in questo caso non poteva che essere la A.
Tabella riassuntiva delle versioni e caratteristiche principali
Modello | Anno di Lancio | Motore | Potenza | Caratteristiche Speciali |
---|---|---|---|---|
Giulia TI | 1962 | 1570 cm3 | 92 Cv | Trasmissione a 5 rapporti |
Giulia TI Super (Quadrifoglio) | 1963 | Modificato per corse | 112 CV | Alleggerita, freni a disco, cerchi in lega |
Giulia GTC | - | Evoluzione della Giulietta Spider | 92 Cv / 112 Cv | Versione scoperta |
Giulia Junior | 1964 | 1.3 | 98 Cv | Versione entry-level |
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