Il Ruolo dell'Assistente Sociale nell'Assistenza agli Stranieri in Italia: Compiti e Normative
Il ruolo dell’assistente sociale nella presa in carico delle persone migranti è fondamentale perché attivo fin dalle prime fasi dell’accoglienza e lungo tutto il percorso di inclusione. Al ruolo specifico dell’assistente sociale si affianca quello dell’operatore sociale, figura professionale dai confini molto sfumati che racchiude in sé diversi saperi e abilità trasversali. Lavorare nell’assistenza ai migranti richiede saperi e abilità trasversali.
Quadro Normativo e Diritti degli Stranieri
Art. 1 della legge n. 328/2000 stabilisce che:
Hanno diritto di usufruire delle prestazioni e dei servizi del sistema integrato di interventi e servizi sociali i cittadini italiani e, nel rispetto degli accordi internazionali, con le modalità e nei limiti definiti dalle leggi regionali, anche i cittadini di Stati appartenenti all'Unione europea ed i loro familiari, nonché gli stranieri, individuati ai sensi dell'articolo 41 del testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286.
Ai profughi, agli stranieri ed agli apolidi sono garantite le misure di prima assistenza, di cui all'articolo 129, comma 1, lettera h), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 2.
Il sistema integrato di interventi e servizi sociali ha carattere di universalità.
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I soggetti di cui all'articolo 1, comma 3, sono tenuti a realizzare il sistema di cui alla presente legge che garantisce i livelli essenziali di prestazioni, ai sensi dell'articolo 22, e a consentire l'esercizio del diritto soggettivo a beneficiare delle prestazioni economiche di cui all'articolo 24 della presente legge, nonché delle pensioni sociali di cui all'articolo 26 della legge 30 aprile 1969, n. 153, e successive modificazioni, e degli assegni erogati ai sensi dell'articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n. 3.
Gli erogatori dei servizi e delle prestazioni sono tenuti, ai sensi dell'articolo 8, comma 3, della legge 7 agosto 1990, n. 241, a garantire l'accesso alle informazioni e ai documenti amministrativi.
Formazione e Competenze degli Operatori Sociali
Proprio per promuovere la formazione degli assistenti sociali nel campo dell’immigrazione UNHCR Italia ha promosso un programma di formazione in collaborazione con CNOAS, Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali. “Gli assistenti sociali sono degli attori fondamentali nella presa in carico delle persone rifugiate e richiedenti asilo in quanto coinvolti nelle diversi fasi dell’accoglienza, dall’arrivo al completamento di un percorso di inclusione e autonomia nel nostro paese”, spiega Chiara Cardoletti, Rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino “Per questo motivo nel 2018 abbiamo sottoscritto un protocollo con CNOAS con l’obiettivo di sensibilizzare sulle tematiche relative alla protezione delle persone in fuga e fornire ulteriori strumenti per un’azione ancora più efficace. Il programma di formazione, che ha avuto inizio nel 2019 ha visto la partecipazione di oltre 12 mila assistenti sociali.
La presa in carico dei migranti e richiedenti asilo implica non soltanto offrire supporto a persone che hanno subito forti traumi, causa dello spostamento dal paese di origine o sopraggiunti lungo il tragitto, ma che sono anche portatrici di specificità culturali che vanno contemplate e comprese.
Altrettanto complesse e diversificate sono le abilità richieste all’operatore sociale, definizione nel cui novero rientrano tutti coloro che si dedicano ad attività di supporto alle persone portatori di un disagio fisico o psichico. Negli ultimi decenni gli operatori sociali svolgono un ruolo determinante nel supporto ai migranti e richiedenti asilo, sia per il supporto a bisogni specifici - come per esempio la ricerca di un impiego - che nelle strutture di accoglienza.
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“In realtà le professionalità impegnati nel campo immigrazione sono molteplici”, spiega Claudio De Filippo, coordinatore dei progetti FAMI per la cooperativa sociale Folias di Monterotondo. “Alcune più specialistiche, come la mediazione linguistica o il supporto legale per esempio, ed altre più trasversali. Spesso il confine tra le diverse figure è molto labile, perché chi si occupa di migranti deve per forza di cose avere nozioni di diverse per poter portare avanti un lavoro efficace.
Non esiste un percorso formativo ad hoc per diventare operatori sociali, le competenze si apprendono direttamente sul campo. D’altronde, data la natura così generica della definizione di ‘operatore sociale’, spesso per altro impegnato con utenze diversificate - migranti, disabili, persone con disagi socio-economici vari - sarebbe impossibile pensare ad un percorso univoco.
“Sono le cooperative stesse che si occupano di elaborare percorsi formativi per gli operatori sociali, spesso più strutturati o in alcuni casi purtroppo insufficienti. Per quanto riguarda il supporto ai migranti, si sente la necessità di pensare ad una formazione specifica. Si pensi soltanto alla difficoltà di comunicare con persone che parlano una lingua differente immerse in un contesto culturale sconosciuto.
Non si può pensare che sia una questione che riguardi soltanto i mediatori linguistico-culturali, figure per altro così drasticamente carenti in contesti come la Pubblica amministrazione per un paese che si è ormai avviato da anni a diventare multiculturale. L’operatore sociale, che in primis è una persona accogliente, non può prescindere dall’aspetto comunicativo, dal rispetto delle specificità della persona e del suo vissuto.
Spesso lavorare nell’assistenza ai migranti è un’attività complessa, che richiede uno sforzo di comprensione delle differenze culturali e sospensione del giudizio.
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Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA)
La Convenzione sui diritti dell’infanzia delle Nazioni Unite sancisce che ad ogni fanciullo, indipendentemente dalla nazionalità, devono essere garantiti gli stessi diritti. Pertanto, l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e la loro inclusione sociale stanno esercitando una pressione significativa sui servizi sociali, i quali sono direttamente responsabili nel garantire una serie di diritti sanciti nella Convenzione. Alcuni di questi diritti includono l’accesso all’alloggio, all’assistenza sanitaria e all’istruzione.
Come ESN ha sottolineato più volte sebbene i minori stranieri richiedenti asilo abbiano diritto a questi servizi, in realtà esistono molteplici difficoltà al loro accesso. I membri di ESN hanno notato in particolare la carenza di figure quali interpreti, assistenti sociali e famiglie affidatarie.
Per quanto riguarda l’alloggio, la prassi in vari paesi europei prevede l’assegnazione del minore a famiglie affidatarie. In alcuni casi l’accoglienza in famiglia non è la soluzione migliore per i minori dai 15 anni in su, poiché questi hanno acquisito un’ampia indipendenza grazie alla loro esperienza di vita.
Le scuole hanno difficoltà nel soddisfare le esigenze dei minori non accompagnati. E’ auspicabile che l’integrazione nel sistema scolastico pubblico avvenga nel minor tempo possibile: l’accesso all’istruzione dovrebbe essere garantito subito dopo l’arrivo del minore. Il ruolo della scuola, degli educatori e dei mediatori culturali è infatti fondamentale per aiutare i minori non accompagnati e i giovani migranti a compiere le scelte giuste nella loro carriera professionale.
Le lezioni preparatorie sono inoltre fondamentali per aiutare i minori ad apprendere la lingua del paese ospitante. Formare insegnanti e professionisti che lavorano con minori non accompagnati e giovani migranti è cruciale per sostenere la loro integrazione.
Un buon esempio è il servizio per i giovani e l’istruzione per i rifugiati e i migranti della Città di Dublino (Irlanda), che fornisce una vasta gamma di programmi educativi e di sostegno ai minori non accompagnati e per i giovani di età compresa tra 12 e 25 anni. Si tratta del programma di accoglienza e transizione “Migrant Access” che prepara i minori e i giovani all’integrazione nel sistema scolastico nazionale.
Il programma mira ad accrescere la capacità degli studenti di integrarsi nel percorso scolastico, sviluppando insieme alla loro alfabetizzazione generale, l’apprendimento e le competenze interpersonali utili per integrarsi nella scuola e nella vita in Irlanda.
Regolamento concernente i compiti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in materia di minori stranieri non accompagnati (DPR 231/2023)
È in vigore dal 15 marzo il Regolamento concernente i compiti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in materia di minori stranieri non accompagnati, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400 (DPR 231/2023). Secondo il Regolamento, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali:
- censisce e monitora la presenza dei minori stranieri non accompagnati attraverso l'utilizzo del Sistema Informativo Minori e vigila sulle modalità di soggiorno;
- coopera e si raccorda con le amministrazioni e gli enti territoriali interessati, nonché con l'autorità giudiziaria;
- svolge compiti di impulso e collabora con le amministrazioni competenti per lo scambio di informazioni utili per promuovere l'individuazione dei familiari dei minori stranieri non accompagnati, anche nei loro Paesi di origine o in Paesi terzi;
- esprime il parere sul percorso di integrazione sociale e civile per il rilascio del permesso di soggiorno al compimento della maggiore età;
- promuove misure rivolte all'integrazione dei minori stranieri non accompagnati.
Il DPR disciplina anche il trattamento dei dati personali contenuti nel SIM.
MODULO 2: Il diritto del minore all’unità familiare tratta i principi generali quali fonti del diritto all’unità familiare a favore delle persone di minore età, la procedura del ricongiungimento familiare dei MSNA ai sensi del reg.
Riferimenti Normativi
- Convenzione di New York sui diritti del fanciullo - Ratificata e resa esecutiva con Legge n. 176/1991
- T.U. Immigrazione - Titolo IV - Diritto all'unità familiare e tutela dei minori art. 33 - Comitato per i minori stranieri
- Legge n. 68/2007 - Disciplina dei soggiorni di breve durata degli stranieri per visite, affari, turismo e studio
- Decreto del Presidente della Repubblica n. 394/99 art. 5 comma 6 c bis e successive modificazioni - Regolamento recante norme di attuazione del Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'Immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'art. 1, comma 6, del Decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286
- Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n.535/1999 e ss.mm.ii. - Regolamento concernente i compiti del Comitato per i minori stranieri
- Decreto Legge n. 95/2012 art. 12, comma 20 convertito con modificazioni nella Legge n. 135/2012 - Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini
- Decreto Legislativo n.196/2003 - Codice in materia di protezione dei dati personali
- Accordo del 10 maggio 2007 tra il Governo della Repubblica Italiana e il governo della Repubblica di Belarus - Condizioni di risanamento a titolo gratuito nella Repubblica Italiana dei cittadini minorenni nella Repubblica di Belarus
- Accordo n. 255/CSR del 20 dicembre 2012 - Ai sensi dell'art. 4 del Decreto legislativo 28 agosto 1997 n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante "Indicazioni per la corretta applicazione della normativa per l'assistenza sanitaria alla popolazione straniera da parte delle Regioni e delle Province Autonome
- Decreto Direttoriale del 19 marzo 2013 del Direttore Generale dell'Immigrazione e politiche di integrazione - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Approvazione delle Linee Guida che stabiliscono i criteri e le modalità delle richieste per l'ingresso e il soggiorno in Italia dei minori stranieri accolti nell'ambito dei programmi solidaristici di accoglienza
- Raccomandazioni del 21 gennaio 2016 per garantire le condizioni di massima sicurezza durante il soggiorno dei minori cittadini della Repubblica di Belarus che si troveranno nella Repubblica italiana per risanamento
- Avvisi pubblicati negli anni 2021 e 2022 a cura della DG Immigrazione e Politiche di Integrazione relativi alla sospensione dei programmi solidaristici di accoglienza a causa delle misure in contrasto dell’emergenza sanitaria da Covid-19 dettate a livello nazionale ed internazionale.
Pubblicazioni
La Direzione cura la stesura e la pubblicazione annuale di un testo riguardante i minori stranieri accolti in Italia nell'ambito dei programmi solidaristici di accoglienza. La pubblicazione contiene informazioni circa il fenomeno dell'accoglienza dei minori in Italia, l'elenco della normativa di riferimento, l'elenco delle associazioni che presentano progetti in Italia e una serie contributi sul tema dell'accoglienza pervenuti da parte delle associazioni.
- Minori Stranieri - Il fenomeno dell'accoglienza temporanea in Italia negli anni 2018 e 2019
- Minori Stranieri - Il fenomeno dell'accoglienza temporanea in Italia negli anni 2016 e 2017
- Minori Stranieri - Il fenomeno dell'accoglienza temporanea in Italia nel 2015
- Minori - il fenomeno dell'accoglienza temporanea in Italia nel 2014
- Minori stranieri - Il fenomeno dell'accoglienza temporanea in Italia nel 2013 - i dati, le norme, le associazioni, le testimonianze
- Accoglienza temporanea in Italia 2013.
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