Attività per l'Inclusione di Bambini Stranieri nella Scuola Primaria
In un'Italia sempre più multiculturale, l'integrazione sociale dei bambini stranieri è diventata una priorità all'ordine del giorno. Nelle nostre scuole, accogliamo bambini che non hanno l'italiano come prima lingua e che necessitano di supporto per comunicare facilmente.
Gli alunni NAI (Neo Arrivati in Italia) sono studenti stranieri che sono arrivati di recente nel nostro Paese e non parlano ancora la lingua italiana, o la parlano molto poco. Si tratta quindi di alunni con cittadinanza straniera che ancora non parlano italiano o conoscono poco la nostra lingua. Come anticipato, si definiscono studenti NAI tutti quegli alunni che sono arrivati in Italia da poco tempo e che perciò non conoscono ancora la nostra lingua, e che decidono di continuare la loro formazione scolastica nel nostro Paese. Gli alunni NAI sono gli studenti neoarrivati in Italia che non parlano italiano o lo parlano poco, o coloro i quali sono inseriti a scuola da meno di due anni. Le norme attuali sui BES fanno infatti riferimento anche agli alunni stranieri.
Modalità di Inserimento e Prime Fasi di Apprendimento
Vediamo infine quali sono le modalità di inserimento degli alunni NAI all’interno del sistema scolastico italiano. L’iter di inserimento dell’alunno NAI, infatti, cambia in base all’ordine e grado della scuola nella quale verrà iscritto. Se lo studente è ancora in età di obbligo scolastico sarà inserito in una classe che corrisponde alla propria età anagrafica.
La prima fase di apprendimento dura qualche mese, durante i quali l’attenzione e gli sforzi dello studente si rivolgono principalmente all’acquisizione della lingua italiana, in modo da iniziare a comunicare. Durante la prima fase della durata di alcuni mesi, gli sforzi e l’attenzione privilegiata sono rivolti all’acquisizione della lingua per comunicare. L’individualizzazione dell’insegnamento in questo periodo si baserà sull’attenzione degli insegnanti alle difficoltà della lingua scritta dello studio, avendo cura di non dare nulla per scontato nella comprensione dei significati.
Strategie Didattiche e Coinvolgimento dei Genitori
Gli approcci didattici e le strategie utilizzate per i processi di apprendimento in relazione agli alunni NAI devono prediligere le attività di gruppo. Inoltre, è raccomandabile l'uso di misure dispensative, applicabili in tutte le materie, per facilitare l'inserimento degli alunni NAI nel sistema scolastico.
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Anche le forme di verifica di valutazione dello studente NAI devono essere personalizzate sulla base dei suoi specifici bisogni. Nel PDP devono essere indicate tutte le discipline coinvolte nel piano. • predisposizione di prove scritte differenziate.
Infine, all’interno di qualsiasi strategia didattica è fondamentale il coinvolgimento dei genitori, che rivestono un ruolo fondamentale nel processo di crescita dell’alunno. I genitori devono infatti stimolare il proprio figlio verso l’indagine e la conoscenza di tutti quegli aspetti di tipo culturale, sociale e artistico del nuovo Paese in cui vivono.
Giochi e Attività per l'Integrazione
La presenza di bambini e bambine di madrelingua non italiana porta le scuole dell’infanzia ad una ricerca di nuovi metodi per stimolare la partecipazione e la comunicazione dei bambini in fase di apprendimento dell’italiano.
È proprio in questo primissimo momento che bisogna costruire nei bambini un’immagine positiva e un comportamento accogliente nei confronti di qualsiasi diversità, culturale o meno. Quando un bambino viene inserito in una nuova classe è importante accoglierlo e inserirlo nella didattica in maniera graduale con metodi e giochi che lo facciano sentire accolto e a proprio agio.
Le attività ludico-educative sono uno dei metodi più utilizzati da educatori ed insegnanti perché stimolano curiosità e divertimento e il bambino o la bambina può relazionarsi con il mondo che lo circonda, esprimere le proprie emozioni e i propri pensieri continuando ad imparare.
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Esempi di Attività:
- Laboratori Musicali: Abbinare danze e suoni a culture e Paesi diversi del mondo.
- Spettacoli Teatrali: Trasformare lo spettacolo di fine anno in un'occasione per mascherare i bambini negli abitanti di Stati o Continenti diversi.
- Lezioni di Lingue Straniere: Introdurre le diversità culturali insegnando parole semplici in varie lingue.
- Laboratori di Cucina: Sperimentare menu vari e comprendere le origini dei compagni stranieri (verificando eventuali allergie alimentari).
Laboratorio di L2 in Classe: Un Modello tra Pari
In questo contributo si presenta un modello per elaborare un progetto di “laboratorio di L2 in classe” gestito tra pari e dedicato alla costruzione e all’uso di giochi linguistici. L’insegnante accompagna la classe nella costruzione di uno spazio per giocare a conoscersi e a imparare la lingua italiana. In piccoli gruppi, i bambini si alternano settimanalmente nella gestione dello spazio e dell’attività dedicata a chi è appena arrivato. L’obiettivo è costruire insieme il gioco da tavolo della settimana. Attraverso il fare chi è appena arrivato ha modo di conoscere i compagni a poco a poco e imparare insieme a loro, la classe ha invece occasione di sperimentarsi nel ruolo di facilitatore di apprendimento.
L’insegnante organizza un angolo della classe da dedicare al laboratorio. Ogni settimana, un gruppo diverso si dedica alla preparazione, alla costruzione e all’uso di un gioco da tavolo, gestendo in autonomamente il compito assegnato. L’insegnante predispone un’attività linguistica preparatoria e lascia poi liberi i bambini di trovare la strada migliore per costruire il materiale. Mentre si svolge il laboratorio, il docente conduce un’attiva di rinforzo o di approfondimento con il resto della classe.
Esempi di Giochi da Tavolo:
1. Chi Siamo?
L’insegnante propone al gruppo un elenco di domande di carattere personale: come ti chiami? Quanti anni hai? Che classe fai? Ecc. In piccolo gruppo i bambini si esercitano a porre e a rispondere alle domande, prima in italiano, poi in inglese e infine in una lingua a loro scelta. Dopo aver esercitato oralmente le strutture costruiscono un gioco dell’oca. Innanzitutto predispongono un cartellone con un percorso a loro scelta, l’unica regola è avere almeno 45 caselle. In alcune delle caselle inseriscono le domande su cui si sono esercitati o le possibili risposte, in altre, così come nel gioco originale, si inseriscono premi o penalità. Successivamente i bambini costruiscono due dadi, il primo con i numeri, il secondo con l’indicazione di alcune lingue che conoscono (o vorrebbero conoscere). Infine giocano al gioco dell’oca. Quando un giocatore finisce su una domanda deve rispondere in italiano, quando finisce su una risposta, deve provare a formulare la domanda.
2. Mimo in Classe
L’insegnante chiede al gruppo di lavoro di consultare l’orario settimanale e fare un elenco degli oggetti e delle azioni che si svolgono nelle varie materie, annotandole in post-it oggetti e post-it azioni. Il piccolo gruppo si divide poi in due coppie (o squadre), a turno i bambini scelgono un post-it oggetto o azione e lo mimano ai compagni. Se i compagni indovinano la parola, possono prendere il post-it. Le due squadre si alternano nel mimare e nell’indovinare. Terminato il gioco ogni squadra deve provare a formare delle frasi con le parole che ha vinto nel gioco precedente.
Di seguito si presentano due giochi con cui iniziare, la fantasia dei bambini, la creatività del docente e il progredire nella conoscenza della lingua porteranno alla creazione di molti altri giochi. Dal laboratorio di italiano L2 alla classe.
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3. Disegniamo Insieme
L’insegnante propone al gruppo di lavoro alcune foto della classe durante diverse attività scolastiche: ad esempio la lezione d’italiano, di arte, l’ora in palestra, il pranzo in mensa e l’intervallo. Due bambini scelgono una delle immagini e provano a dettarla agli altri due compagni, che devono disegnarla impugnando insieme una stessa matita. Al termine dell’attività i bambini raccolgono il lessico usato nell’attività preparando una serie di flash card: alcune riportano il nome degli oggetti e delle azioni contenute nella foto, altre il disegno che rappresenta le parole selezionate. L’attività, scambiando i ruoli di descrittori e disegnatori, viene ripetuta con le altre foto.
Accogliere infatti non significa aggiungere un banco in più, ma piuttosto far spazio al nuovo, aprirsi alla costruzione di diversi equilibri all’interno della classe. Non ci sono solo un nuovo allievo da conoscere e un ambiente da presentare, ma c’è soprattutto l’occasione di riscoprire il proprio gruppo e il proprio spazio di lavoro, rimescolando ciò che c’era già con ciò che è arrivato. Quando si riesce a far spazio in classe all’accogliere si creano occasioni per crescere e sviluppare nuove competenze.
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