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Brallo di Pregola: Alla scoperta dei sentieri escursionistici

Lungo diverse strade a piedi, esplorerai Brallo di Pregola. Durante questo percorso riscoprirai la gioia di camminare.

Escursioni guidate a Brallo di Pregola

BRALLO DI PREGOLA (PV) - Domenica 8 agosto si terranno due escursioni guidate, alla scoperta delle meraviglie naturali di Brallo di Pregola, ai piedi del Monte Lesima. Volo di Rondine, per il progetto OltreNatura di Provincia di Pavia, ERSAF, Università di Pavia, Fondazione per lo Sviluppo dell’Oltrepò Pavese, Sistema Museale dell’Oltrepò, organizza una passeggiata lenta di esplorazione naturalistica lungo alcuni caratteristici sentieri del Brallo alle pendici del Monte Lesima. Le passeggiate e le mostre sono gratuite.

L’itinerario permetterà di scoprire le meraviglie naturali di una zona lombarda che si incunea tra Emilia e Piemonte, visitando - a seguire - i terreni dell’azienda La Montagnola dove, oltre a legumi ed ortaggi, si coltivano le famose patate del Brallo, a cui recentemente si sono aggiunti erbe aromatiche, zafferano ed una tartufaia. Al termine dell’apericena si potrà sostare sul prato ad osservare il cielo della Val Trebbia privo di inquinamento, a caccia di pianeti e stelle cadenti che, proprio in occasione della notte di San Lorenzo, saranno visibili numerose. Il percorso avrà una lunghezza di circa 5 km e un dislivello di 200 metri positivi.

L’equipaggiamento richiesto è costituito da scarponi o calzature da trekking, giacca antivento o k-way, copricapo per il sole e scorta di acqua per il pomeriggio.

Sentiero dei Briganti

Il Sentiero dei Briganti, chiamato così per le grotte che compaiono lungo il sentiero e che pare ospitassero, nei tempi passati, i briganti che si nascondevano pronti ad assalire i passanti, è un suggestivo itinerario in provincia di Pavia.

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Si risale in auto la Valle Staffora fino alla frazione di Fego, nel comune di Santa Margherita Staffora. Si può lasciare l’auto sulla strada provinciale in prossimità del bivio per Fego e si sale in direzione del paese. Appena superato il “Bar Montagnola” si imbocca la strada che scende a sinistra, segnalata con i colori bianco-rosso. In poco tempo si arriva in una bella radura poco distante dal paese dove si nota una moltitudine di enormi sassi di granito che pare venissero usati dai briganti come rifugio e nascondiglio per assalire i passanti.

Il sentiero passa in mezzo ad alcune grotte e continua sempre in piano portandosi sulla sponda del rio Montagnola. Il sentiero prosegue lungo il torrente e passa affianco ai resti del Mulino dei Cognassi. Si prosegue lungo la salita verso Brallo si giunge al “bosco dei giganti”, un bosco di castagni secolari che precede l’arrivo alla frazione di Bralello.

Anello del Monte Lesima

Percorso ad anello molto semplice e bene indicato , in parte sul panoramico crinale . Essendo lungo solo una decina di chilometri , con dislivello di circa 600 metri , si può percorrere anche in meno di tre ore . I Piani del Lesima , ridente grande radura sede di un paio di belle strutture ricettive , si raggiungono da Genova attraverso la Statale 45 della Val Trebbia . Poco dopo Ottone si svolta a sinistra per Zerba ( SP 18 ) e , una volta arrivati a questo paese , si gira a destra su di una stradina ( indicazione Brallo e Monte Lesima ) che si inerpica nel bosco per circa 8 Km , raggiungendo i Piani del Lesima .

Dall'Emilia invece si risale la Val Staffora sino a Brallo di Pregola e Corbesassi arrivando quindi al punto di partenza . Ampio parcheggio disponibile . All’altezza del campo da tennis dell’albergo , parte a sinistra una sterrata con indicazione “sentiero 9 - Passo La Colla “. La strada sale dolcemente nel bosco sino appunto al Passo La Colla ( 1350 m ), dove incontra l’asfalto della SP 88 .

All’incrocio si imbocca il sentiero 101 a sinistra , con indicazione Passo Giovà , che sale nella faggeta toccando le anonimissime cime del Monte La Colla ( 1438 m - irriconoscibile ) e del Monte Terme ( 1489 m ) . Da qui , con il sentiero 101y , si sale sull’erboso Monte Tartago ( 1688 m - paletto ) e subito dopo sul vicino Lesima ( 1724 m ) con il suo radar e la sua croce .

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Per completare l’anello si prende il sentiero 123 diretto a Zerba , scendendo alle belle radure prative sottostanti la cima . Qui , svoltando a sinistra , si entra nel bosco per sentierone e si scende in poco tempo alla stradina asfaltata presso una minuscola area pic nic .

Sentiero 101 e varianti

La seconda parte del sentiero 101 parte da Brallo di Pregola (15.3 km, 946 m), si esce dal paese in direzione di Bralello e Cima della Colletta. Attraversato il borgo di Bocca una ripida ascesa ci porta alla Cima della Colletta (18.5 km, 1480 m). Il sentiero scende dolcemente fino ad incrociare la SP 88 (20.4, 1356 m) dove riprende a salire toccando le vette del Monte la Colla (1429 m) e del Monte Terme (21.5 km, 1489 m), prima di superare il Passo della Ritorta (21.9 km, 1438 m) e arrivare ai 1687 m del Monte Tartago (23.3 km), punto più alto dell’itinerario.

Pieve di Someglio

Ubicato nella frazione di Someglio, esteriormente l’edificio non ha mutato aspetto dai suoi primordi, la facciata rimane in pietra a vista, al pari del campanile romanico che affascina per la sua maestà: è alto circa 14 metri, con una pianta quadrata con lato di circa 3,40 metri. La pavimentazione è in sassi locali e la pietra è il principale materiale che forma l’altare maggiore. A navata unica, sulle pareti vi sono due dipinti ad olio che rappresentano San Fermo e i Santi Gervasio e Protasio con Sant’Ambrogio.

Il complesso, di origine medievale, è la più antica pieve della zona: questa, com’era tipico, sorse lungo una via importante, e qui transitava il commercio del sale e delle spezie, proveniente da Genova e diretto a Milano.

Museo dei Ricordi di Ponti

Gli edifici rispecchiano fedelmente il carattere e l’umore di un paesaggio contrassegnato dall’impronta culturale di tipo rurale, impressa da quelli che un tempo erano i più attivi lavoratori in loco, cioè i contadini e i carbonai. In frazione Ponti sono conservate gelosamente molte testimonianze e per questo è stato istituito il Museo dei Ricordi, un’esposizione a cielo aperto in cui rientrano un mulino ad acqua dei primi del Novecento, una carbonaia, una ghiacciaia e uno spazio in argilla battuta chiamato dagli abitanti del posto U balu.

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Uno dei tesori più preziosi custoditi all’interno di questo museo è la testimonianza del mestiere dei carbonai. Vi è poi il lavatoio, simbolo di comunità e condivisone; la ghiacciaia è un vero esempio di ingegno e pragmatismo delle generazioni passate per conservare i cibi e le bevande.

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