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Tragedia a Torino: Autobus Turistico Precipita nel Po, Morto l'Autista

Nel pomeriggio di martedì 26 marzo, un autobus turistico è precipitato nel fiume Po nei pressi di piazza Vittorio Veneto, a Torino. Il mezzo si è inabissato dopo aver sfondato la balaustra del lungofiume.

Dinamica dell'Incidente

Sui social ha iniziato a circolare il video che mostra la caduta di un bus turistico nel Po a Torino, in cui è rimasto ucciso l’autista, unica persona a bordo. Il mezzo ha investito anche tre passanti prima di inabissarsi parzialmente nelle acque del fiume.

In un video molto circolato sui social nelle prime ore della serata di mercoledì 26 marzo, viene inquadrato l’autobus caduto nel Po a Torino mentre scivola oltre il ciglio della strada, all’interno degli argini.

Nelle immagini si vede il mezzo praticamente fermo nei pressi dell’incrocio che unisce ponte Vittorio Emanuele I a piazza Vittorio Veneto. Il bus è posizionato in maniera inusuale, con il retro già quasi oltre l’argine. Improvvisamente, l’autobus inizia ad andare in retromarcia, scivolando lentamente oltre il muro che separa gli argini del Po dalla strada. Il retro del mezzo sbatte violentemente in acqua per poi collassare su un lato.

Secondo quanto ricostruito, il bus gran turismo della Di Carlo Tours di Campobasso, mentre effettuava una manovra di svolta in piazza Vittorio di Torino, in retromarcia, è andato a collidere con il parapetto di cemento ed è caduto nelle acque del fiume Po. Il tutto è avvenuto intorno alle 17.45 di ieri pomeriggio.

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Un pullman delle autolinee private Di Carlo Tours di Campobasso, alle 17.45 di oggi, mentre effettuava una manovra di svolta in piazza Vittorio di Torino, è caduto nel fiume Po sfondando un parapetto in retromarcia.

Non sono ancora chiare le cause dell'accaduto, ma secondo quanto riporta TorinoToday, il mezzo ha sfondato il parapetto in pietra lungo corso Cairoli ed è precipitato nel fiume inabissandosi parzialmente.

Le Vittime e i Feriti

Nell’incidente di Torino ha perso la vita il conducente dell’autobus. L’autista, su cui hanno fatto a lungo un tentativo di rianimazione (testimoni parlano di circa 20 minuti di massaggio cardiaco), è morto poco dopo il ricovero. L'autista è stato recuperato vivo con un motoscafo e i sanitari hanno provato a salvarlo, ma alla fine si sono dovuti arrendere.

I pedoni rimasti feriti sarebbero invece tre donne. Durante la caduta, il pullman ha ferito tre persone, tutte arrivate in codice verde al Cto locale poco dopo le 18.30: secondo fonti ospedaliere hanno riportato contusioni multiple. A quanto si apprende nell’incidente sarebbero rimasti lievemente feriti anche tre passanti.

I Soccorsi

Alcuni ragazzi del circolo canottieri Amici del Fiume sono intervenuti prima dei soccorsi ufficiali: hanno raggiunto il mezzo in acqua con un motoscafo e hanno sfondato un vetro per estrarre l’autista.

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I vigili del fuoco, le ambulanze e la polizia locale sono arrivati poco dopo. I sommozzatori hanno completato le operazioni di recupero e stanno analizzando le cause dell’incidente.

Immediati i soccorsi da parte dei Vigili del fuoco, della Polizia locale, dei Carabinieri e di alcuni canoisti che stavano facendo attività sportiva sul fiume. L'autista, classe 1951, è stato estratto dal mezzo ancora vivo ma è poi deceduto.

Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, sanitari del 118 e anche un elicottero. Le squadre dei pompieri, coi sommozzatori, si sono calate subito in acqua, mentre sulle rive e sul ponte si radunavano curiosi e testimoni, terrorizzati dall'idea che il bus fosse pieno.

A tirare il conducente fuori dal mezzo sono stati proprio loro, sfondando con un martello il vetro del bus. “Erano in due a martellare sono stati velocissimi”, ha raccontato una studentessa presente sulla scena dell’incidente.

"Abbiamo recuperato il bus che ora è in sicurezza" ha fatto sapere Alessandro Paola, comandante generale dei vigili del fuoco del Piemonte. "È stata un'operazione sicuramente complessa fatta con più squadre e anche con l'assistenza delle componenti specialistiche dei sommozzatori.

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Le Ipotesi sulle Cause

Non sono chiare le cause dell’incidente. Al momento l’ipotesi più quotata per spiegare quanto accaduto è quella di un malore dell’autista. Alcuni testimoni parlano di una retromarcia incontrollata, forse dovuta a un malore.

Guasto meccanico o malore: sono due le possibili cause dell'incidente costato la vita a Nicola Di Carlo, il titolare dell'azienda 'Di Carlo Tours' con sede a Guglionesi, in provincia di Campobasso, morto ieri a Torino dopo che il bus da lui guidato è precipitato nel fiume Po dal ponte di piazza Vittorio Veneto.

Gli inquirenti stanno cercando di capire se si sia trattato di un malore o di una distrazione nella valutazione dello spazio disponibile. Nessuno può testimoniarlo, visto che l'uomo alla guida era del tutto solo.

Per il momento si propende per la seconda ipotesi perché sembra che durante la manovra che ha poi provocato l'inabissamento del bus il povero Di Carlo stesse viaggiando a velocità molto sostenuta.

"Le indagini sono appena all'inizio, l'unica cosa oggettiva che abbiamo sono i filmati delle telecamere, sia della Questura sia nostre. Dopodiché inizia una manovra in retromarcia con una angolazione di 45 gradi, quindi insolita per quello che è normale modo di condurre un mezzo, attraversa tutta l'area di scambio dell'incrocio, urta la balaustra dei Murazzi del Po e si inabissa con la parte posteriore nel fiume adagiandosi poi sul fianco sinistro del mezzo”.

Sebbene la polizia locale mantenga una doverosa cautela, la dinamica farebbe dunque propendere per l'ipotesi del malore. Di Carlo era un autista esperto e difficilmente avrebbe compiuto una manovra del genere.

Le Indagini

Ora sulla vicenda sarà aperta un'inchiesta. Al momento le indagini sono affidate alla polizia locale di Torino. Il mezzo verrà probabilmente messo sotto sequestro per effettuare gli accertamenti tecnici a cominciare da quelli che riguardano l'impianto frenante. Sarà invece l'autopsia a stabilire le cause della morte del conducente.

Ora sulla vicenda sarà aperta un’inchiesta, al momento gli accertamenti sono affidati alla Polizia locale di Torino e non appena il mezzo sarà recuperato dai vigili del fuoco verrà posto sotto sequestro dopo di che saranno avviati gli accertamenti tecnici a cominciare da quelli che riguardano l’impianto frenante.

Si lavora per capire se all'origine dell'incidente ci sia stato un guasto meccanico. Nelle prossime ore dovrebbe essere anche disposta l'autopsia sulla salma del conducente del bus, unica vittima dell'incidente, per accertare se sia stato colto da malore.

"Quando si è all'inizio delle indagini" fare delle ipotesi "è sempre un azzardo", ha precisato il comandante della Polizia locale di Torino Roberto Mangiardi. Che però ha definito quella del bus "una manovra inconsueta per un professionista".

"L'unica cosa oggettiva che abbiamo sono i filmati delle telecamere, sia della Questura sia nostre" ha sottolineato Mangiardi. "Dall'esame delle telecamere si vede l'autobus che arriva dal lungo Po Cadorna, svolta a destra in piazza Vittorio e si accosta alla prima esedra.

Le Testimonianze

A raccontare per primo la scena è Filippo Camedda, titolare del locale Capodoglio, affacciato sul Po. “Ho visto un autobus che correva a velocità folle. Ha urtato la balaustra in pietra, è rimasto in bilico un attimo e poi è caduto nel fiume. Siamo corsi con un salvagente, poi sono arrivati alcuni ragazzi di un circolo canottieri. Abbiamo lanciato un martello, loro hanno rotto il vetro e tirato fuori l’autista”.

Un altro testimone, che si trovava nei pressi con la famiglia, ha visto la scena da molto vicino. L’uomo si dice convinto che si sia trattato di un malore improvviso dell’autista: “Non ha nemmeno provato a fermarsi. Ha continuato ad andare indietro, ha sfiorato due piloni del semaforo e poi ha sfondato il muretto.

Così a LaPresse, la testimonianza di un ragazzo, canottiere del Circolo 'Amici del Fiume, presente a Torino, lungo il Po, a pochi metri dal bus caduto in acqua: "Mi stavo preparando per fare un giro del Po con la barca quando ad un certo punto ho sentito come un frastuono, un 'boom'. Mi sono voltato e ho visto il pullman in acqua. Mi sono spaventato".

Racconta un testimone, Filippo Camedda, titolare del «Capodoglio» uno dei locali dei Murazzi e sentito dalla redazione torinese del quotidiano La Repubblica, di aver assistito a tutta la scena: «Ho visto un autobus che correva a velocità folle, ha urtato la balaustra in pietra, è rimasto in bilico per un attimo e poi è caduto» ha dichiarato molto colpito.

Il Profilo della Vittima

Di origini abruzzesi, l'uomo abitava a Guglionesi, in Molise, dove aveva messo su una ditta specializzata in viaggi e nel trasporto di linea. La Fast-Confsal autoferro e appalti del Piemonte ricorda così il titolare: "Non era un eroe, ma un autista d'autobus che amava il suo lavoro.

Nicola Di Carlo aveva 64 anni ed era titolare, insieme al fratello, della Di Carlo Tours, azienda specializzata in trasporti per gite e turismo. Viveva con la famiglia a Guglionesi, in Molise, ma era originario dell’Abruzzo.

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