Commercialista Specializzato nel Settore Turismo: Requisiti e Competenze
La professione del commercialista può essere definita come quella del “consulente che opera nel campo del diritto commerciale, del diritto tributario, della ragioneria e della contabilità in generale”. Il commercialista è un professionista laureato e iscritto all’albo dei dottori commercialisti che aiuta sia privati che società nella gestione contabile e fiscale.
Iter per Diventare Dottore Commercialista
Per diventare dottore commercialista c’è un iter preciso da seguire. Considerando la mole di studi e di conoscenze che sono alla base di questa professione è assolutamente impossibile diventare dottori commercialisti senza una laurea. Conseguita la laurea, è il turno del tirocinio, della durata di 18 mesi, che può iniziare anche mentre si sta finendo di frequentare l’università. Trascorsi i 18 mesi si può accedere all’esame di stato.
Formazione Universitaria
Questo corso, infatti, permette di acquisire un’elevata padronanza degli strumenti matematico-statistici e dei principi dell’ordinamento giuridico nazionale, comunitario e internazionale.
Nuovi ordinamenti: laurea nelle classi LM-56, LM-77 (D.M. 270), 64/S, 84/S (D.M.
Vecchi ordinamenti: diploma di laurea rilasciato dalle facoltà di Economia, secondo gli ordinamenti didattici previgenti al DM 509/99 e di un tirocinio post-lauream non inferiore a 18 mesi.
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Conseguita la laurea nella facoltà prescelta il prossimo passo è il tirocinio di 18 mesi presso lo studio di un commercialista o di un esperto contabile che sia a sua volta iscritto all’albo da minimo 5 anni.
Che si scelga di diventare esperti contabili o commercialisti una cosa è certa: a differenza delle università tradizionali, quelle online hanno degli indiscutibili vantaggi. Come se non bastassero questi vantaggi è bene ricordare che in Italia le università online sono 11 e tutte riconosciute dal MIUR per cui il titolo di studio conseguito sarà perfettamente equipollente a quello delle altre università.
Esame di Stato
L’esame è composto da tre prove scritte e una prova orale. L’esame di stato per diventare dottore commercialista è composto da quattro prove. Tre sono prove scritte di cui due su materie come contabilità d’impresa, diritto privato, diritto commerciale, revisione aziendale, finanza aziendale, diritto tributario e una terza prova di carattere pratico (la redazione di atti relativi al contenzioso tributario). La prova orale è un ulteriore strumento di accertamento delle conoscenze teorico-pratiche del candidato.
È possibile ottenere l’esonero della prima prova scritta per l’accesso all’Albo B rispettando le condizioni di seguito indicate:
Possesso di una delle seguenti lauree: "Economia aziendale - curriculum Economia aziendale" (per gli immatricolati fino all'a.a.
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Condizione 2: Possesso di una delle seguenti lauree magistrali: "Amministrazione, finanza e controllo" (per gli immatricolati fino all'a.a.
Coloro che hanno conseguito un titolo di studio all’esito di uno dei corsi di laurea realizzati sulla base della convenzione di cui all’articolo 43 del D. Lgs. 28 giugno 2005, n.
Specializzazioni e Funzioni
Il Dottore Commercialista è specializzato in materia fiscale, tributaria e giudica, al fine di garantire una corretta gestione patrimoniale. Può avere funzioni amministrative e possono essergli attribuite cariche specifiche di sindaco e revisore del bilancio. L’Esperto Contabile tiene la contabilità ed esercita consulenza fiscale per persone fisiche e giuridiche.
Il commercialista, dopo essersi iscritto all’albo del dottori commercialisti aprirà una partita iva e inizierà la sua libera professione presso uno studio o aprendone uno in proprio.
Commercialista per B&B: Una Scelta Strategica
Aprire un bed & breakfast significa trasformare la propria passione per l’ospitalità in un’attività concreta, ma dietro ogni accoglienza si celano obblighi fiscali e adempimenti amministrativi che spesso scoraggiano chi si avvicina per la prima volta a questo settore.
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Quando ti rivolgi a uno studio specializzato in strutture ricettive, non trovi solamente un consulente che compila modelli e scadenziari. Trovi un alleato che conosce perfettamente il codice ATECO 55.20.51, ti guida nell’iscrizione al Registro delle Imprese e dialoga con Camera di Commercio e Questura per le comunicazioni delle presenze.
Regime Fiscale per B&B
Molti gestori di B&B scelgono il regime forfettario perché perfettamente allineato con volumi d’affari contenuti e voglia di semplificazione. Con un fatturato annuo fino a 85.000 €, il commercialista per B&B ti aiuta a ottenere l’aliquota sostitutiva al 5 % per i primi cinque anni, salendo poi al 15 %. In pratica, se il tuo B&B genera 50.000 € di ricavi, pagherai solo 2.500 € di imposte sostitutive e non verserai IVA sulle fatture emesse né potrai detrarla sugli acquisti.
Gestione Efficiente e Monitoraggio della Redditività
Un buon commercialista per B&B sa che ogni struttura è unica: per questo propone strumenti gestionali in cloud, capaci di unire contabilità e reportistica in tempo reale, e suggerisce indicatori chiave come il RevPAR (ricavo per camera disponibile) e l’ADR (tariffa media giornaliera) per monitorare con precisione la redditività.
Importanza delle Referenze e delle Normative Regionali
Prima di affidare il bilancio della tua attività, verifica sempre che il professionista abbia referenze concrete nel turismo ricettivo e conosca le normative regionali sulle strutture extralberghiere, inclusi requisiti strutturali e tassa di soggiorno.
Il successo di un bed & breakfast non dipende solo dall’accoglienza calorosa, ma anche da una gestione economico-fiscale efficiente.
Regimi Fiscali a Confronto
ordinario: devi pagare l’IRPEF, un’imposta che va da una percentuale minima del 23% fino ad una massima del 43% sui tuoi guadagni al netto delle spese e dei contributi dell’anno precedente, cioè sull’imponibile.
forfettario: paghi una percentuale del 15% o del 5% per i primi 5 anni se avvii una nuova attività. Le percentuali si applicano sul tuo imponibile, che puoi trovare moltiplicando i tuoi incassi totali per un valore detto coefficiente di redditività, diverso in base al tuo codice ATECO, e sottraendo i contributi che hai versato l’anno precedente.
Ad esempio, Luca è una guida turistica in regime forfettario che ha aperto la Partita IVA da due anni, quindi gode della tassazione al 5%.
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