Informazioni sul Consolato Israeliano a Pisa e Misure di Sicurezza
In seguito agli attacchi subiti da Israele, sono state innalzate le misure di sicurezza alla sede a Firenze del consolato onorario e alla sinagoga. Le misure decise riguardano anche una scuola frequentata da studenti di origine ebraica.
Ieri sera si è tenuta in prefettura una riunione di coordinamento delle Forze di polizia presieduta dal prefetto Francesca Ferrandino, “per decidere in merito all’innalzamento della vigilanza sugli obiettivi israeliani sensibili a seguito degli attacchi da parte di Hamas ad Israele”.
Misure di sicurezza innalzate sugli “obiettivi diplomatico-consolari, religiosi, culturali, economici e commerciali israeliani, ebraici e palestinesi” in Italia, ma si rende anche “necessario rafforzare i servizi di vigilanza e controllo del territorio a carattere generale” ed “implementare al massimo l’attività informativa”.
Lo chiede il capo della Polizia, Vittorio Pisani, in una circolare inviata a prefetti e questori. Si teme il possibile riaffacciarsi della minaccia jihadista dopo un periodo di silenzio.
Dal Viminale è partita l’indicazione ai prefetti di convocare i Comitati provinciali ordine e sicurezza per il giro di vite. E alle riunioni hanno partecipato anche rappresentanti delle comunità ebraiche.
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Sinagoghe, scuole, uffici consolari, attività commerciali: ovunque c’è stato un rafforzamento dei presidi e delle misure di tutela agli esponenti della comunità. Disposto anche il potenziamento dell’attività informativa per prevenire atti ostili.
Alla riunione nel capoluogo toscano hanno preso parte anche “il console onorario di Israele, il presidente della Comunità ebraica di Firenze e il responsabile alla sicurezza della Comunità ebraica di Firenze”.
In Toscana intensificati i sevizi di vigilanza di carabinieri e polizia anche a Livorno, in particolare intorno alla sinagoga di piazza Benamozegh.
Incidenti e Manifestazioni
Cariche della polizia sono avvenute durante la manifestazione pro Palestina oggi a Firenze e a Pisa. A Firenze è accaduto quando i manifestanti hanno provato a raggiungere il consolato americano.
Il corteo, formato da sindacati di base, studenti e comunità palestinese, è partito da piazza Santissima Annunziata per raggiungere, sfilando per il centro, piazza Ognissanti e ha poi proseguito il percorso sul lungarno verso il consolato. A poche decine di metri era presente lo sbarramento delle forze dell'ordine e quando i manifestanti hanno provato ad avanzare sono partite alcune cariche di alleggerimento.
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"Siamo profondamente turbati da quanto avvenuto oggi a Pisa e Firenze ed esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alle studentesse e agli studenti. Come cittadini, genitori, rettori di università, riteniamo che l'uso della violenza sia inammissibile di fronte alla pacifica manifestazione delle idee".
Gli episodi di scontro verificatosi nelle manifestazioni a Firenze e Pisa "costituirà, come sempre, momento di riflessione e di verifica sugli aspetti organizzativi ed operativi connessi alle numerose e diversificate tipologie di iniziative, che determinano l'impiego quotidiano di migliaia di operatori delle forze dell'ordine". L'impegno del Dipartimento della Pubblica Sicurezza "è da sempre proteso a garantire il massimo esercizio della libertà di manifestazione e nel contempo ad assicurare la necessaria tutela degli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale".
"Siamo sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola dove studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo, perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri". Così in una lettera aperta un gruppo di 11 docenti del liceo artistico 'Russoli' di Pisa in merito alle cariche delle forze di polizia, stamani nella città della Torre contro gli studenti delle superiori che stavano manifestando per la Palestina.
"Proprio di fronte all'ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d'indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza.
"Siamo partiti da piazza Dante dove ci eravamo radunati per fare una passeggiata in giro per la città ma dopo poche decine di metri abbiamo trovato lo sbarramento di polizia che ha poi caricato una manifestazione assolutamente pacifica, ma determinata ad andare avanti per portare solidarietà al popolo palestinese". Lo ha raccontato una studentessa che ha partecipato al corteo Pro Palestina di stamani a Pisa dove le forze dell'ordine hanno caricato gli studenti per impedire loro l'accesso a piazza dei Cavalieri.
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"Deve cessare - ha aggiunto - ogni complicità del nostro Governo e delle istituzioni formative con il genocidio in atto in Palestina.
Vandalismo e Indagini
Indagini della digos di Firenze sono in corso su un episodio di stampo anti israeliano, avvenuto nei giorni scorsi sotto il consolato onorario d'Israele, in centro storico. Gli agenti stanno vagliando le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza per tentare di dare un volto e un nome al responsabile. Non è invece stata accertata la matrice antisemita di un altro episodio, avvenuto due sere fa, che ha coinvolto l'auto del console onorario di Israele, Marco Carrai.
"Esprimo la più ferma condanna per gli episodi di vandalismo contro la sede del consolato di Israele a Firenze e l'auto consolare". "Esprimo all'ambasciatore israeliano a Roma Dror Eydar la mia totale solidarietà e vicinanza per questi gesti vigliacchi. Sono fatti che non avrei mai voluto vedere in una città civile, aperta e universale come Firenze.
Proteste e Boicottaggi
Dieci attivisti dei gruppi Palestina Libera e Ultima Generazione hanno lanciato, lunedì, vernice rossa sull’ingresso dell’ambasciata egiziana. Hanno esposto uno striscione con la scritta “Break the siege” e affisso foto di vittime palestinesi alla recinzione.
La protesta chiede l’apertura stabile del valico di Rafah da parte dell’Egitto, attualmente aperto solo a intermittenza. Gli attivisti accusano il governo egiziano di ostacolare gli aiuti umanitari diretti a Gaza, stremata da guerra e carestia.
Rachele, una partecipante, ha dichiarato: “Non possiamo ignorare un genocidio in corso. Dobbiamo agire”.
Nel comunicato si denunciano armi italiane inviate a Israele (in particolare da Leonardo), tangenti al confine egiziano e accordi tra multinazionali dei supermercati e aziende israeliane nei territori occupati. Ultima Generazione invita al boicottaggio dei supermercati che vendono prodotti israeliani.
La campagna “Palestina Libera”, parte di “Palestine Action”, chiede lo stop alla vendita di armi italiane a Israele, in linea con l’articolo 11 della Costituzione.
Chiusura Temporanea Missioni Diplomatiche Israeliane
A seguito dell’attacco sferrato contro l’Iran per colpire le infrastrutture legate al programma nucleare, Israele ha deciso la chiusura temporanea di tutte le sue missioni diplomatiche nel mondo e la sospensione dei servizi consolari.
La misura adottata in queste ore richiama quanto già avvenuto nell’ottobre 2023, all’indomani dell’attacco di Hamas.
Nel frattempo, sul piano militare, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver intercettato con successo diversi droni al confine con la Siria, abbattuti prima che potessero violare lo spazio aereo nazionale.
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