Escursione Cima Paganella: Difficoltà e Percorsi
La Paganella offre una varietà di percorsi escursionistici adatti a diversi livelli di esperienza. Questo articolo esplora alcune delle opzioni più interessanti, con un focus particolare sulla difficoltà dei percorsi e sulle caratteristiche che li rendono unici.
Percorsi Escursionistici
Esistono diversi percorsi per raggiungere la cima della Paganella, ognuno con le sue peculiarità. Ecco alcuni esempi:
- Da Monte Terlago: Un lungo e difficile percorso che parte a monte dell'abitato di Monte Terlago e si snoda sulle pendici della Paganella fino a raggiungerne la cima. La prima parte si incrocia più volte con una strada forestale, mentre la seconda parte affronta la salita più impegnativa fino al passo San Antonio.
- Da Andalo: Questo bellissimo itinerario ha come base di partenza Andalo e più precisamente la stazione a valle dell’impianto Andalo - Dos Pelà. Il percorso si svolge tutto sull’ampia e prativa dorsale del Monte Paganella Gazza, sviluppandosi dapprima sul versante meridionale a ridosso della Val dei Laghi, spostandosi poi sulla cresta in prossimità del Dos Negher e continuando tra dolci pascoli sino a Cima Canfedin.
In cima, c'è la possibilità di salire fino al rifugio "La Roda", unico punto di ristoro sul percorso.
Sentiero 602
Partendo dall’ex rifugio Battisti, si prende il sentiero 602 che attraversa per il lungo tutta la dorsale del Monte Paganella-Gazza- Ranzo in direzione nord-est sud. Dall’ex rifugio inizia il percorso a tratti tortuoso e ripido tra mughi e pietraie calando tra le pendici meridionali della Paganella con una vista bellissima sui Laghi di Terlago e Lamar.
Il sentiero 602 segue con andamento sinuoso il fianco meridionale della montagna costellato di mughi e rododendri, supera alcuni passaggi esposti, ma in tutta sicurezza, data la sua larghezza.
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Panorami
L'escursione lungo la dorsale della Paganella offre panorami meravigliosi sull’antistante Gruppo di Brenta, sulle Maddalene e la valle di Non, sul Lago di Garda e la Valle dei Laghi, sulle Tre Cime dl Bondone, sulla Piana Rotaliana e la Val d’Adige.
Dopo aver fatto il pieno di panorami si prosegue dapprima in discesa e poi in falsopiano spostandosi verso ovest: alcuni baiti di pastori segnano l’avvicinarsi della piatta Cima Canfedin: deviando dal sentiero sulla sinistra, sud est, si raggiunge in pchi minuti la Croce di vetta, seminascosta dai mughi.
Rientro
L’itinerario ora prosegue su carrareccia tutto in dolce discesa tra prati ondulati e baite di montagna, alcune delle quali recuperate a belle abitazioni: in breve si raggiunge Passo san Giacomo, dal quale è possibile fare ritorno alla stazione intermedia degli impianti di risalita.
Per iniziare la discesa Verso Andalo o (Molveno) è necessario portarsi con il sentiero 602 al passo di San Giovanni, dal quale tre sentieri portano a valle, tutti attraversano magnifiche foreste di abeti e faggi.
Via Ferrata delle Aquile
La Ferrata delle Aquile è una ferrata che si sviluppa sul versante sud-est della Cima La Paganella in un itinerario che si sviluppa su un costone roccioso. La ferrata parte in discesa per poi percorrere una lunga ed esposta cengia e poi procede in salita. La ferrata ha un'ottima attrezzatura e presenta due ponti sospesi e due originali scale elicoidali in una variante del percorso di salita.
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Accesso
Il punto di partenza della Ferrata delle Aquile è la stazione a monte della funivia che da Andalo porta in cima alla Paganella (2124 m). Giunti a La Paganella proseguiamo in leggera salita fino a notare sulla destra dei ricevitori. Ci incamminiamo in direzione dei ricevitori su ampia carrareccia fino a incontrare un bivio dove è segnalata la direzione da prendere per la Ferrata delle Aquile.
Descrizione della Ferrata
La ferrata è suddivisa in alcune sezioni che sono riconoscibili con targhe in metallo lungo il percorso.
- Canalone Battisti: Questo tratto di discesa avviene lungo il lato sinistro di un ripido canale erboso non particolarmente difficile.
- Antro delle Pegore: Un tratto di pianeggiante sentiero che ci conduce dentro un passaggio nella roccia.
- La Traversata degli Angeli: Un traverso orizzontale che in forte esposizione ci porta ad aggirare uno spigolo.
- Conca d'Oro e Cengia Terlago: Un tratto misto di esposti traversi e cenge che aggira senza rilevanti cambiamenti di dislivello ad aggirare la parete del Dente del Corno fino a portarci nella parete Ovest.
- Ponti del Cielo: Due ponti sospesi con ottime pedane metalliche per i piedi.
Variante Battito d'Ali
Dal 2019 è stata inaugurata una variante di salita tra il primo e il secondo ponte sospeso. Questa variante consiste nell'affrontare un pendolo e successivamente in una parete verticale e strapiombante di livello Estremamente Difficile.
Discesa
Dal termine della Ferrata delle Aquile dovremo proseguire in direzione nord-ovest seguendo il sentiero che sale in direzione della Cima La Paganella. Giungeremo a un bivio in cui se proseguiamo a destra allunghiamo leggermente il rientro. Se teniamo la sinistra proseguiamo nel sentiero fino a giungere nei pressi dei prati delle piste da sci.
Tabella riassuntiva difficoltà percorsi:
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Percorso | Difficoltà | Tempo di percorrenza |
---|---|---|
Monte Terlago - Cima Paganella | Difficile | Lungo |
Ferrata delle Aquile | Media | 2 ore |
Sentiero 602 | Facile-Media | Variabile |
Ferrata Croce di Fai
La Ferrata Croce di Fai si sviluppa sulla parete sud del Monte Fausior, il monte che sovrasta l'abitato di Fai della Paganella. Copre un dislivello di circa 300 metri dall'attacco alla cima, più circa 200 metri di sentiero di avvicinamento. Il percorso è formato da due tratti attrezzati sui due pilastri rocciosi che caratterizzano la parete, e da un sentiero di collegamento che attraversa la cengia detritica.
La ferrata è prevalentemente verticale, con tratti molto esposti e con difficoltà tecniche di livello C (su una scala da A a F). Pertanto si classifica come moderatamente difficile, adatta a escursionisti con discreta esperienza in percorsi attrezzati e buona condizione fisica.
Al termine della ferrata si arriva alla Croce di Fai. Si tratta di un meraviglioso belvedere a picco su Fai della Paganella che spazia a 180 gradi sulla Valle dell'Adige, sulla Paganella, sul Bondone, sulla Vigolana, sulla Marzola e sul Gruppo del Lagorai.
Percorso
Dal parcheggio nei pressi della stazione Tamoil si segue il segnavia Via Ferrata Croce di Fai andando verso sud-ovest, in leggera salita nel bosco fino ad incrociare sulla destra il sentiero per l'attacco alla ferrata. Arrivati all'attacco si sale il primo tratto attrezzato, caratterizzato da una parete rocciosa con buoni appigli naturali integrati da staffe metalliche nei punti più impegnativi.
Superato questo primo pilastro, si continua su un sentiero panoramico che attraversa la cengia vegetata, offrendo un momento di respiro e la possibilità di ammirare il paesaggio circostante.
Il secondo tratto attrezzato presenta un'arrampicata più tecnica con alcuni passaggi verticali che richiedono una buona coordinazione. Questo segmento culmina finalmente alla Croce di Fai.
Rientro
Per il ritorno, si segue il sentiero 604 Bocca delle Scalacce e poi il sentiero 603 Fontana Bianca - Fai della Paganella.
Consigli Utili
- Le escursioni in montagna richiedono abbigliamento e attrezzatura specifica. Indossate calzature adatte al percorso ed alla stagione.
- È consigliabile non intraprendere da soli un’escursione in montagna.
- La percorribilità dell’itinerario proposto è soggetta a cambiamenti ambientali dovuti a eventi naturali e alle condizioni meteo. Quindi, prima di partire, consultate gli uffici turistici competenti e/o i rifugi di riferimento.
- Valutate sempre il percorso in base alle vostre capacità fisiche, all’allenamento e all’attrezzatura di cui disponete.
- Non dimenticate la macchina fotografica! Servirà per immortalare l'escursione e gli innumerevoli scorci mozzafiato che il Garda Trentino nasconde ad ogni angolo.
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