Sella Bici Turismo: Caratteristiche e Come Sceglierla Correttamente
Quando si pratica il cicloturismo bisogna fare molta attenzione a come scegliere la sella giusta. Questa attenzione vale soprattutto per chi affronta per la prima volta una vacanza in bici. Che sia un semplice fine settimana o un viaggio di più giorni, è facile sperimentare problemi con la sella: quello che inizialmente è solo un leggere fastidio con il passare delle ore si può tramutare in vero e proprio dolore che impedisce di restare seduti per più di 2 minuti di fila. Spesso insorgono anche problemi alle delicate zone urogenitali. Il motivo? Una sella non adatta. Per evitare fastidi e dolori, vediamo come scegliere la sella giusta per viaggiare, evitando di incappare in situazioni spiacevoli.
Come è fatta una sella
Una sella si presenta con la caratteristica forma affusolata. Alla parte centrale è demandato l’appoggio e il sostegno del bacino e delle tuberosità ischiatiche del ciclista, mentre il becco deve consentire che le gambe del ciclista si muovano in libertà durante la pedalata.
Se dovessimo suddividere la sella in più parti (quello che in disegno tecnico si chiama “fare l’esploso), ci troveremmo di fronte a tre gruppi principali:
- Guide inferiori
- Corpo sella
- Rivestimento
Le guide inferiori permettono di collegare la sella al reggisella, consentendo il montaggio sulla bicicletta. Si tratta di due tondini piegati, con la parte centrale orizzontale per permettere la regolazione in avanti o indietro e definire così l’arretramento della sella. Possono essere realizzate dei materiali più svariati: alluminio, acciaio, titanio, fibra di carbonio e a volte addirittura in magnesio.
Il corpo sella solitamente è realizzato in materiale termoplastico stampato, come nylon o altri materiali deformabili e adatti ad assorbire gli urti. Infatti il corpo sella deve deformarsi per adattarsi alle caratteristiche fisiche del bacino del ciclista e deve essere in grado di smorzare le vibrazioni che dalle ruote si propagano lungo il telaio. Nelle sella da corsa più avanzate può essere realizzato in fibra di carbonio. In quelle in cuoio il corpo sella solitamente è in acciaio, sul quale poi viene teso e rivettato il cuoio.
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Il rivestimento invece è ciò che effettivamente entra a contatto con il ciclista. Deve essere leggero, flessibile ma non fragile, deve assorbire gli urti ed avere proprietà ipoallergeniche e traspiranti. Solitamente si utilizzano schiumati a cellule chiuse, combinazioni di Lycra con altri materiali, cuoio o similcuoio.
Che tipo di sella mi serve?
Spesso, quando si parla della sella, ci si concentra sul colore, l’imbottitura o i materiali. È un approccio errato. La prima cosa da vedere in una sella è se sia della dimensione corretta per noi. La parte posteriore deve avere una larghezza proporzionata alle nostre tuberosità ischiatiche, che sono le due sporgenze ossee a contatto con la parte posteriore della sella e che quindi devono trovare un adeguato supporto. La distanza tra le tuberosità ischiatiche è individuale e può essere misurata anche con semplici strumenti casalinghi. Una volta che conosciamo la distanza tra le nostre tuberosità, possiamo definire la larghezza della parte posteriore della sella.
La larghezza della sella è il parametro più conosciuto e uno dei primi da considerare. Come è facile intuire, chi ha ossa ischiatiche larghe deve orientarsi su selle più larghe, ma a fare la differenza non è solo la larghezza in millimetri, quanto la seduta nel suo insieme.
La sella deve essere morbida?
Spesso vediamo ciclisti saggiare la morbidezza della sella affondando le dita nella parte posteriore. Il concetto che la sella debba essere morbida in realtà è equivoco, perché a volte troppa morbidezza può dare fastidio. Le selle vengono proposte solitamente con tre livelli di imbottitura:
- Minima: è una sella rigida, con imbottitura minimale, che supporta molto e consente di spostarsi agevolmente in sella. Inoltre, essendo rigida, si deforma meno e consente un’ottima trasmissione di potenza sui pedali. È una sella adatta a ciclisti esperti o a chi viaggia in gravel o bici da corsa, su terreni come asfalto o strade bianche e ha bisogno di massimo supporto e minima dispersione di energia.
- Intermedia: l’imbottitura è presente ma le dita non affondano all’interno quando schiacciamo. È un compromesso tra una sella con imbottitura minima e una molto morbida. È ottima per chi viaggia su terreni sconnessi, sia in gravel che in mtb.
- Elevata: le dita affondano facilmente e appaiono molto morbide. Sono selle pensate per ridurre la trasmissione dei colpi dal terreno al ciclista ma allo stesso tempo non permettono di spostarsi agevolmente sulla sella, tendendo a far mantenere la stessa posizione al ciclista. Questo tipo di sella è consigliato a chi ha una posizione del busto molto eretta (come sulle e-bike) o ai neofiti, poco abituati a stare seduti per molte ore.
Forma della Sella
La prima ha forma a "T" e si caratterizza per essere molto stretta nella parte anteriore. Questo garantisce che, durante la pedalata, non subirai sfregamenti alle gambe e potrai assumere una posizione più aerodinamica. L'altro tipo è costituito dalle selle a "pera". Offrono una superficie più comoda e ampia e hanno un naso molto più largo.
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Le selle che sono più piatte da davanti a dietro e che hanno meno "ondulazione" sono le migliori per i ciclisti che viaggiano principalmente in posizione eretta, ma che amano scivolare sulla sella in più posizioni comode. Le selle più ondulate sono progettate per persone con una postura più in avanti (come i triatleti) e persone con una posizione più eretta che non hanno la flessibilità per sedersi con le anche sollevate su una sella più piatta.
Selle Italia suddivide le proprie selle in Flat (cioè piatte come la Flite), Waved (curve come la Novus) o Neutral (intermedie come la SLR). Le selle flat sono adatte a ciclisti dinamici, che si muovono molto in sella in base all’entità dello sforzo o alla situazione di gara o allenamento. Le selle waved, invece, offrono maggiore comfort ai ciclisti che preferiscono una posizione più statica durante la pedalata.
Il buco non serve, ci vuole un vero e proprio canale centrale!
Una sella sbagliata, oltre ad essere scomoda, può creare o accentuare problemi urologici, come addormentamento dei genitali, difficoltà a urinare dopo la pedalata o, per chi ha predisposizione genetica, ha vissuto episodi di ipertrofia prostatica o di infiammazione alle vie urinarie.
Oggi molte selle presentano un “buco” per ridurre la pressione a livello dei genitali (maschili e femminili) e favorire la circolazione sanguigna in tale zona. Ma la scienza e la ricerca dimostrano che per assicurare una circolazione sanguigna naturale ed evitare compressioni alle zone delicate non basta un semplice “buco” sulla sella, ma serve un vero e proprio canale che percorra tutta la superficie della sella. Non si tratta, quindi, di prendere una sella tradizionale e di fargli un buco, ma di realizzare un vero e proprio progetto ergonomico, come il Designed on Your Body di Selle SMP, sulla conformazione fisica del ciclista, per eliminare qualsiasi pressione nelle aree delicate e trasferire il carico alle zone ischiatiche attraverso superfici d’appoggio accuratamente modellate.
Scegliere la sella giusta e regolarla bene
Una sella giusta regolata male tenderà, per assurdo, a produrre più problemi di una sella non adatta ma regolata bene. Questo perché durante la pedalata il nostro bacino si muove in continuazione e i punti di pressione cambiano in maniera costante. Ciò significa che la valutazione della sola larghezza ischiatica è insufficiente per determinare la sella corretta, essendo una valutazione statica che non contempla il movimento specifico in pedalata.
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Per questo, una volta determinata la sella corretta, è fondamentale regolarla bene in altezza, avanzamento e inclinazione affinché gran parte del peso del nostro corpo venga scaricato sulla parte posteriore e i genitali siano privi di pressione; allo stesso tempo non deve esserci la tendenza a scivolare in avanti o a cadere all’indietro. Ogni ciclista è un caso a sé per conformazione fisica, grado di allenamento, tipo di bicicletta e postura in sella. Dopo una prima regolazione di massima, è indispensabile provare la sella ed effettuare le piccole regolazioni del caso per trovare il vero posizionamento corretto. Solo dopo averla provata, e correttamente regolata, è possibile confermare se la sella è davvero quella giusta.
Materiali e Durata
La durata e il peso della sella dipendono dai materiali utilizzati nella sua costruzione. Cerca selle realizzate con materiali resistenti come il carbonio, il titanio o l’acciaio inossidabile per le rotaie e il nylon rinforzato con fibra di carbonio o il polipropilene per il guscio. I materiali di rivestimento dovrebbero essere resistenti all’abrasione e all’umidità.
Tieni a mente una cosa: più leggera è la sella, maggiore sarà l'investimento che dovrai fare. Negli ultimi anni, i produttori hanno dato priorità alla riduzione del peso di ogni tipo di componente, incluse le selle. Tuttavia, non è l'unico fattore da considerare.
Esempi di Selle per Cicloturismo
Ecco alcuni esempi di selle adatte al cicloturismo:
- Brooks B17: Sella classica in cuoio, amata dai viaggiatori per qualità e comfort.
- Brooks C17: Simile alla B17 ma in nylon, non richiede le stesse cure del cuoio.
- Prologo Sattel NDR: Leggera e dedicata al trekking e cicloturismo.
- Fizik Aliante R3: Più larga, con forchetta in Kium per leggerezza.
- Sportourer FLX Gel: Economica, prodotta da Selle Italia, disponibile anche in versione lady.
- San Marco Era: Versatile, adatta a diverse discipline ciclistiche.
- Bontrager Sport Bike: Copertura idrorepellente e scanalatura per protezione dei tessuti molli.
- Fabric Scoop Elite Shallow: Copertura impermeabile e binari cromati.
- Rivet Indipendence: In cuoio, disponibile in diverse colorazioni e configurazioni.
- WTB Rocket: Disponibile in diverse versioni, anche in acciaio.
Come trovare la sella giusta per noi
Quindi come possiamo fare a trovare la sella giusta per noi, visto il numero di variabili in gioco? Bisogna armarsi di buonsenso, fare qualche prova e avere pazienza. Si può fare così:
- Per prima cosa scegliere una categoria di sella che rientra nella disciplina da noi praticata. Una sella da cicloturismo con le molle non può essere montata sulla bici da corsa che useremo in gara;
- Quando andate dal negoziante per acquistarne una nuova, andateci con i pantaloncini da ciclismo, poiché saranno quelli che indosserete quando salirete su di essa;
- Provate la sella. Molti negoziati dispongono di uno sgabello regolabile sul quale montare la sella scelta e provarla;
- Sedetevi sulla sella e ondeggiate per saggiarne la consistenza. Muovetevi finché non trovate il punto giusto dove sentire poggiare bene il bacino;
- Simulate la pedalata per valutare se la sella intralcia il movimento delle gambe;
- Saltellateci sopra più volte, per vedere come risponde agli urti e se la sentite troppo dura o troppo soffice e se avvertite dei contraccolpi alla schiena;
- Se state provando la sella direttamente su una bici allora pedalate senza mani, portando tutto il peso sul bacino e sentite se la sella regge, se le guide inferiori supportano il peso senza scricchiolare e se avvertite formicolii ai genitali;
Cosa guardare in una sella al momento dell’acquisto
Va bene, avete provato la sella e la sentite vostra, vi siete messi il cuore in pace e avete messo a preventivo ore e ore di rodaggio. Ma cosa si deve guardare in una sella per verificarne la buona fattura? Ecco una piccola guida:
- Robustezza delle guide inferiori: le guide supportano sforzi molto alti per cui devono essere realizzate in materiale adatto, non si devono piegare forzando con la mano e devono avere entrambe la medesima forma. Le volete raggiungere una regolazione in sella precisa, allora controllate che sulla parte orizzontale sia riportata una scala graduata, in modo da gestire al millimetro l’arretramento;
- Assenza di cuciture a vista: le cuciture a vista di una sella devono stare lontane dalle zone di contatto con il bacino, poiché possono sfregare, irritando la pelle e i muscoli e diventando deboli, rompendosi in fretta. Se guardate bene, le selle da pochi euro che si trovano nei magazzini hanno tutte le cuciture proprio sulla parte superiore dove andrete a sedervi;
- Stato del rivestimento: il rivestimento esterno deve essere liscio al tatto, non deve presentare bozzi o buchi, e non deve sfregare con la pelle della mano, altrimenti vi condurrà verso antipatiche irritazioni cutanee;
- Deformabilità del corpo sella: afferrate la sella con entrambe le mani dalla parte posteriore, affondate i pollici nel rivestimento e osservate. Se il corpo sella si schiaccia troppo, facendovi sentire le guide inferiori, allora è troppo deformabile e vi darà fastidio alla schiena nei contraccolpi. Se invece i pollici non affondano potrebbe essere troppo rigido. Osservate anche, una volta staccati i pollici, quanto tempo impiega il rivestimento a recuperare la posizione originaria. Se le impronte dei vostri pollici permangono per svariati minuti o addirittura rimangono impresse, lasciate perdere l’acquisto.
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