Gruppo Sella: Escursioni e Difficoltà
La traversata del Sella con la salita del Piz Boè (3.152 m) è una tappa immancabile tra le escursioni che si possono intraprendere in Val Gardena. Tuttavia, é molto piú che una semplice escursione: é un vero e proprio tour alpino che non è secondo a nessuno. In breve, un’escursione da non perdere!
Come Arrivare
Trattandosi di una traversata è sottinteso che salita e discesa non si trovano dallo stesso versante della montagna. Una soluzione è raggiungere Passo Pordoi con il bus (Linea 471) e, a fine escursione, rientrare dal Passo Gardena nuovamente con un mezzo pubblico. Il nostro consiglio é però di prendere un taxi per raggiungere Passo Pordoi (specialmente ai gruppi). Questo vi permetterà di essere tra i primi a prendere la funivia quando apre alle 8.30, concedendovi così più tempo per l'escursione.
Descrizione dell'Escursione
La salita fino al Sas Pordoi non è un problema grazie alla funivia. E poichè la traversata è lunga, conviene prenderla! Chi invece si sentisse molto in forma può certamente fare la salita a piedi - basta imboccare il sentiero nr. 627 e seguire le indicazioni per il Rifugio Forcella Pordoi (2848m). Ciò allungherà l'escursione di circa un'ora e mezza.
Dalla stazione a monte del Sas Pordoi si può ammirare per la prima volta il massiccio del Sella in tutta la sua spettacolare grandezza: davanti a voi si estende un paesaggio roccioso attraversato da profonde valli e decorato con innumerevoli torri. Ma lo sguardo scorre oltre, fino a trovare famose cime dolomitiche come il Sassolungo, la Marmolada e il Monte Civetta.
Una gran parte della traversata segue il sentiero nr. 627, che fa anche parte dell’alta via nr. 2. Per prima cosa si comincia a scendere dalla baita Pordoi e si prosegue verso nord. Appena poche centinaia di metri dopo la partenza si ha l'opzione di salire in cima al Piz Boè (3152 m) seguendo il sentiero nr. 638 - chi non vuole può semplicemente continuare in direzione Rifugio Boè.
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Il percorso per raggiungere questa cima è piuttosto ripido, ma i tratti più difficili sono stati attrezzati con cavi d’acciaio. Una volta arrivati alla vetta, la vista spettacolare fa sicuramente dimenticare ogni fatica. Si scende poi dal lato opposto per raggiungere il Rifugio Boè e ritornare sul sentiero nr. 627. Da qui si può anche sbirciare nella Val de Mesdì, che in inverno rappresenta una popolare meta per sciare sulla neve fresca.
Si prosegue poi in direzione Rifugio Franco Cavazza. Dal Rifugio Boè si segue il sentiero nr. 647 per qualche minuto, poi si svolta a destra e si continua lungo il sentiero nr. 666. Il sentiero conduce lungo ampi ghiaioni e non è facilissimo, anche qui un tratto è assicurato da una corda.
Improvvisamente, circondato da alte mura dolomitiche e infiniti ghiaioni, spunta il pittoresco laghetto Pisciadù, che scintilla di luce turchese tra le rocce. Subito accanto si trova il Rifugio Franco Cavazza, dove ci si può godere un meritato riposo. La baita si trova alla fine della via ferrata Tridentina ed è quindi ben frequentata.
A questo punto si intuisce che il Passo Gardena, che rappresenta la fine dell'escursione, non è più lontano. Ciò non significa certo che ci si possa già rilassare: segue infatti la discesa attraverso la Val Setus, una profonda valle affiancata da verticali pareti di roccia alte centinaia di metri. Questo è il tratto più difficile di tutta la traversata, e non va quindi sottovalutato.
Dal Rifugio Cavazza si prosegue lungo il sentiero nr. 666 verso ovest, all’inizio in lieve salita per poi tuffarsi a destra nella Val Setus. Il percorso conduce attraverso un paesaggio ripido e roccioso che si può superare bene grazie all’aiuto di vari cavi d’acciaio. Infine si raggiunge la gola sottostante e si continua a scendere lungo il sentiero finchè la valle si apre. Su questo tratto è possibile trovare neve fino a luglio, ma essendo molto popolare si trovano facilmente delle tracce da seguire. Buone scarpe e attrezzatura di sicurezza sono condizioni inderogabili per questo tour!
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Quando la gola si allarga non conviene scendere direttamente al grande parcheggio (sentiero nr. 666A), bensì svoltare a sinistra lungo il sentiero nr. 666 e raggiungere quindi in leggera salita direttamente il Passo Gardena, dove chiamare un taxi o prendere il bus per tornare in Val Gardena.
Val Setus: Un Percorso Dettagliato
La val Setus è un accesso al rifugio Cavazza più facile rispetto alla nota ferrata "Brigata Tridentina". Nella parte alta della valle si procede comunque su gradoni di roccia attrezzati e talvolta un pò ripidi. Dividiamo la salita in tre settori: traverso iniziale, ghiaione, tratto roccioso attrezzato. Dal Passo Gardena (m.2121) il sentiero 666 sale brevemente su un dosso erboso e poi continua in traverso, prima pianeggiante e poi in leggera discesa, sotto le pareti del Sella. A sinistra lasciamo le cime del Cir e del Puez oltre alla strada statale che scende in Val Badia, di fronte vediamo i gruppi Fanes e Tofane. All'imbocco della spaccatura della Val Setus, al mattino decisamente in ombra, il sentiero svolta a destra per salirla con tornanti su ghiaione. Poco dopo inizia il tratto attrezzato sulla roccia, dove la corda fissa è sempre presente. Il primo settore è il più ripido. Si sbuca quindi sulla grande cengia che fascia il gruppo del Sella, con vista molto aperta sulle Dolomiti Orientali e in lontananza sulla catena delle Alpi Aurine. Da qui parte il sentiero che attraversa da nord a sud il gruppo del Sella fino al rifugio Boè e alla zona del Pordoi. Qui arrivano i ferratisti della "Brigata Tridentina": fatti pochi passi li si può vedere impegnati sulla parete finale e distinguere il ponte sospeso.
Salita al Piz Boè dal Sass Pordoi
Dal Passo Pordoi prendiamo la funivia del Sass Pordoi che ci porta a 2950 metri, sul bordo meridionale della muraglia del Sella. Dal Sass Pordoi si scende prima verso nord-est su ghiaie e gradini rocciosi poi verso sud-est su sentiero fino al rifugio Forcella Pordoi (m.2829, circa 20 minuti). Si segue per poco più di 500 metri il sentiero pianeggiante per il rifugio Boè fino ad un bivio. Prendiamo a destra il sentiero 638 e cominciamo a salire gradualmente verso la cresta sudovest del Piz Boè, proprio di fronte a noi. Con numerose svolte il sentiero percorre la cresta, ripida e interrotta da alcuni salti rocciosi facili e attrezzati con corde fisse.
In discesa percorriamo su sentiero un breve tratto della cresta nord, fino alla Forcella dei Cacciatori (m.3110). Dalla forcella il sentiero 638, con fondo in ghiaietto e pertanto un pò scivoloso, scende a sinistra verso nord-ovest diretto al rifugio Boè. Circa a metà della strada per il rifugio il sentiero si infila in un canale e lo scende con qualche tornante agevolato da corda fissa, permettendo così di vincere il salto roccioso che fascia la montagna su questo versante. Comunque in questo tratto non incontriamo particolari difficoltà. Una volta si passava dalla cengia attrezzata un poco esposta che entra nel canale aggirandone uno sperone. Un tratto su ghiaia porta senza problemi al rifugio Boè (m.2871, un'ora dalla cima).
Dal rifugio, in piano e lungo il sentiero 627 (corde fisse in alcuni metri un pò esposti) si percorre l'altopiano del Sella fino alla Forcella Pordoi, da cui si risale alla funivia del Sass Pordoi percorrendo in senso inverso l'itinerario dell'andata (circa un'ora dal rif.Boè, circa 4 ore in totale).
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Traversata del Sella senza Ferrata
La traversata sul massiccio Gruppo del Sella (senza ferrata), è uno dei trekking più emozionanti e affascinanti dell’intero complesso Dolomitico. Il percorso, caratterizzato da suggestivi altopiani rocciosi e notevoli punti panoramici, trova il suo apice quando raggiungiamo la cima più alta, ovvero il Piz Boè, che gode una delle migliori vedute a 360° delle Dolomiti.
Dal Ristorante Pian Schiavaneis, a Canazei (TN), imbocchiamo il sentiero 647 e saliamo lungo la Val Lasties sino a raggiungere la Forcella d’Antersass dove, prima deviamo in direzione della Forcia dai Ciamorces, successivamente ritorniamo alla forcella per raggiungere il Rifugio Boè. Il secondo giorno, saliamo sulla cima del Piz Boè e scendiamo lungo il sentiero alpinistico in direzione del Rifugio Kostner.
Raggiunta la Forcella d’Antersass, dove possiamo godere una bellissima veduta sull’altipiano roccioso de Le Mesules, prima di recarci al Rifugio Boè, approfittiamo di effettuare una deviazione (non obbligatoria) imboccando il segnavia 666 e 649, in direzione della Sella del Pisciadu e della Forcia dai Ciamorcies che, quest’ultima, offre una fantastica veduta sul Passo Gardena e sul massiccio gruppo montuoso del Puez-Odle.
Il secondo giorno, dal Rifugio Boè, saliamo lungo il sentiero 638, abbastanza ripido e faticoso, che raggiunge il Rifugio Capanna Fassa e, di conseguenza, la cima più alta del Sella: il Piz Boè, a ben 3152 m di altitudine. Superati questi due tratti, quando incontriamo l’incrocio dei sentieri 626 - 638, continuiamo la nostra camminata ancora su segnavia 638, in direzione, come riporta la segnaletica, del Rif. Con relativa semplicità raggiungiamo il Rifugio Franz Kostner, incorniciato dall’affascinante scenario delle Dolomiti Orientali di Badia, d’Ampezzane e Zoldane, e continuiamo la nostra discesa prima su segnavia 637, poi imboccando il sentiero di destra 636 che manteniamo sino alla fine dell’escursione.
Punto di partenza: Rif. Passo Sella, 2.153 m
Punto di arrivo: Passo Gardena
Dislivello: salita 750 m; discesa 810 m
Difficoltà: media, esperienza alpinistica (attrezzatura), allenamento e disinvoltura in roccia
Vie Ferrate nel Gruppo Sella: Grado di Difficoltà
- Ferrata Piazzetta al Piz Boè: Estremamente difficile. Richiede ottima preparazione fisica e esperienza in ferrate impegnative.
- Ferrata delle Mesules: Molto difficile. Lunga e impegnativa, con passaggi tecnici e alcuni tratti non protetti.
- Ferrata Piz da Lech: Difficile. Alcuni punti impegnativi ed esposti.
- Ferrata Tridentina al Pisciadù: Moderatamente difficile. Molto frequentata, con difficoltà tecniche medio-basse.
- Ferrata del Vallon: Moderatamente difficile. Ultima parete verticale, esposta e impegnativa.
Consigli da Insider
La traversata del Sella è uno dei tour più spettacolari della Val Gardena. Occorre però essere preparati per questa sfida. Essendo il Sas Pordoi facilmente raggiungibile via funivia, la traversata è facilmente accessibile a tutti - anche a chi non ha la preparazione necessaria. Ricordatevi che si camminerà tutto il giorno ad altitudini di 3000m su percorsi a tratti difficili che richiedono esperienza e una buona condizione fisica!
Anche le condizioni meteo vanno tenute d'occhio. In caso di temporali non ci sono ripari sull’altipiano del Sella o nella profonda gola della Val Setus, la situazione può dunque farsi rischiosa in un battibaleno. Bisogna inoltre tenere conto dello stato della neve. Nei primi mesi estivi molti tratti saranno ricoperti da neve, come anche in settembre, quando anche quei pochi centimetri non si scioglieranno per mesi. Informarsi e prepararsi è d'obbligo!
Informazioni Utili
Cartine: Tabacco Nr.05, Gröden-Val Gardena. Le cartine Tabacco sono anche in versione App. Cartine AV Nr.
Percorso stradale: da Egna, uscita autostradale dell’Autobrennero si imbocca la Statale 48 delle Dolomiti sino a superare Canazei, il Passo Sella, e da qui il Passo Gardena. Circa 84 km dal’uscita autostradale di Egna. Percorso alternativo da Chiusa, Klausen, uscita A 22, per s.s. 242: circa 37 km.
Tabella Riepilogativa Escursione Alpina sul Sella
Categoria | Dettagli |
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Difficoltà | Difficile (con tratti di via ferrata) |
Punto di Partenza | Passo Gardena |
Tempo di Percorrenza | 4:45 ore |
Lunghezza | 12,1 km |
Altitudine | Tra 2.136 e 2.981 m s.l.m. |
Dislivello | +1223 m | -386 m |
Segnaletica | 666, Alta Via delle Dolomiti AV2, 627 |
Punti di Ristoro | Rifugio Pisciadù, Rifugio Boè, Rifugio Forcella Pordoi, Rifugio Maria |
Periodo Consigliato | Giugno - Ottobre |
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