Escursione al Corno alle Scale: Guida Dettagliata ai Percorsi e alle Difficoltà
Il Corno alle Scale (1945 mslm) è attraversato da una fitta rete di sentieri CAI: qui vi proponiamo itinerari a vari livelli di difficoltà per scoprire i punti più belli della nostra montagna. Oggi saliamo sull’Appennino tosco-emiliano e andiamo alla conquista della vetta più alta del territorio bolognese: il Corno alle Scale.
Come Arrivare al Lago del Cavone
Punto di partenza della nostra escursione sull’Appennino Bolognese, il Lago del Cavone si può raggiungere facilmente in auto o con i mezzi pubblici. Per chi arriva in auto e proviene da Bologna, occorre prima percorrere la Strada Statale 64 Porrettana, poi imboccare la Strada Provinciale 324 a Silla in direzione Gaggio Montano, poi seguire le indicazioni per Vidiciatico. Il tempo di percorrenza è di circa 2 ore.
Stesse tempistiche per chi arriva da Modena: si percorre prima la Strada Provinciale n. 4 Fondovalle Panaro, poi poco prima di Fanano si seguono le indicazioni per Lizzano in Belvedere lungo la Strada Provinciale n. 324, salvo poi svoltare verso Vidiciatico.
L’alternativa per chi vuole una soluzione no stress sono i mezzi pubblici: sia da Porretta Terme si può salire a bordo del bus n. 776, che durante tutta la settimana, festivi inclusi, porta al Lago del Cavone e agli impianti del Corno alle Scale. Le corse sono poche, ma il servizio è garantito. Da Fanano è più complicato raggiungere il parco con i mezzi pubblici.
Il Lago del Cavone, posto ad una quota di circa 1415 m. s.l.m., è il punto di partenza del nostro trekking: qui si trova un grande parcheggio, in parte riservato ai camper, un rifugio con ristorante e gli impianti di risalita, attivi anche durante il periodo estivo. Questi ultimi possono essere utilizzati per raggiungere la vetta, rendendo accessibili a tutti i meravigliosi panorami che si possono ammirare dall’alto del Corno alle Scale.
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Percorsi Escursionistici al Corno alle Scale
Sentiero Classico: Lago del Cavone - Punta Sofia - Lago Scaffaiolo
Seguite il sentiero CAI 335 per raggiungere il Corno alle Scale. Dalle rive del Lago del Cavone, lungo le quali d’estate maturano i frutti di bosco, parte il sentiero del CAI n. 335: sarà una salita costante, durante la quale passeremo prima attraverso una bellissima faggeta, poi raggiungeremo l’Alpe di Corneta, dalla quale avremo i primi fantastici panorami verso la vallata bolognese.
Dall’alpe, dove un tempo pascolavano greggi di pecore e cavalli allo stato brado, ci aspetta la salita verso Punta Sofia: in questo tratto saremo completamenti esposti, perciò sarà importante coprirsi dai raggi del sole. L’arrivo alla croce, a quota 1939 m. s.l.m., segnerà la fine delle nostre fatiche più importanti: da qui in poi saranno soltanto semplici saliscendi.
Attenzione a: all’uscita dalla faggeta, in località Rio Piano, si trova il primo bivio. Qui si può scegliere di salire a Punta Sofia seguendo il sentiero CAI n. 337 verso i Balzi dell’Ora (più ripido), oppure continuare lungo il sentiero CAI n. 335, per l’Alpe di Corneta.
Alta ben 15 metri, la croce di Punta Sofia è il principale punto di riferimento del Corno alle Scale: da qui il panorama a 360 gradi è semplicemente mozzafiato. Nelle giornate più limpide si possono vedere le Alpi a nord, il Mar Tirreno a ovest e l’Adriatico allungando lo sguardo verso est.
Da qui si può scegliere di continuare l’escursione verso la sommità del Corno alle Scale (quota 1.945 m. s.l.m.) e successivamente al Lago Scaffaiolo, oppure dirigersi a est verso il Monte La Nuda (quota 1.828 m. s.l.m.).
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Il sentiero che conduce verso il Lago Scaffaiolo e il Rifugio Duca degli Abruzzi è qualcosa di straordinario, che vale da solo tutta la fatica iniziale. Nessuna difficoltà dal punto di vista tecnico, soltanto un breve tratto dove occorre destreggiarsi tra le roccette, stando attenti a non scivolare. Dopo circa 45 minuti si raggiunge il Rifugio del Lago Scaffaiolo (quota 1.787 m.s.l.m.): il ristorante all’interno serve tagliatelle, polenta con vari condimenti e prepara ottimi panini.
Variante Senza Seggiovia: Valle del Silenzio - Lago Scaffaiolo
Una variazione che non sfrutta le seggiovie ma raggiunge comunque il Corno alle Scale e/o il lago Scaffaiolo è la seguente. Sempre partendo dal laghetto del Cavone raggiungete la Valle del Silenzio tramite il sentiero CAI 335. La Valle è un altro dei luoghi fantastici che incontrerete nel nostro territorio, una vera oasi di pace e tranquillità dove potrete iniziare ad ammirare le prime carline. Da qui raggiungete il passo della Porticciola continuando sul percorso 335.
Da qui potrete continuare sul 335a fino al lago Scaffaiolo oppure decidere di proseguire verso la croce del Corno e poi verso il lago Scaffaiolo (sentiero 335 + 129 + 00).
Percorso per Esperti: I Balzi dell’Ora
Il modo più spettacolare (ma impegnativo!) per raggiungere la cima del Corno alle Scale è tramite i Balzi dell’Ora. La partenza è sempre dal laghetto del Cavone, ma una volta giunti alla Valle del Silenzio proseguite verso il Passo del Vallone (sentiero CAI 335). A questo punto vi troverete sul crinale e potrete ammirare a sinistra il monte La Nuda e a destra la parete rocciosa del Corno alle Scale.
Per salire dovrete imboccare il sentiero CAI 129 per escursionisti esperti, proseguendo fino alla croce. Lungo il sentiero potrete ammirare molte piante che crescono tra le rocce (come la primula Orecchia d’Orso e le carline) e, spesso, il volo dell’aquila o della poiana.
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Sentiero Semplice: Anello dal Laghetto Cavone
Oggi però vi consiglio un sentiero in particolare, un sentiero adatto anche a chi è meno avvezzo alla montagna. Iniziamo? Punto di partenza del nostro percorso è il Laghetto Cavone, molto carino e piccolino. Noi abbiamo imboccato il sentiero 337, poi diventato 335. Diciamo che è quasi impossibile perdersi. Vi consiglio solo di fare attenzione a non prendere il sentiero per i balzi dell’ora, in sostanza, tenete sempre i sentieri di destra.
Una volta usciti dal bosco il panorama è incredibile, non solo la visuale ma i colori stessi. Il sentiero 335 conduce fino alla Croce, il punto più alto del percorso, a 1945 m slm, da qui la vista è semplicemente superlativa. Il sentiero è quasi totalmente in discesa, pendenze leggere e piuttosto godibile.
Per ritornare al punto di partenza abbiamo seguito il sentiero 329 che in parte coincide con la Strada delle Malghe.
Il Lago Scaffaiolo e il Rifugio Duca degli Abruzzi
A 1.785 metri d’altitudine e alle pendici del Monte Cupolino, il Lago Scaffaiolo deve la sua formazione all’azione del vento e delle nevi invernali. Viene alimentato probabilmente dall’acqua piovana e dallo scioglimento delle nevi, ma gli studi effettuati a partire dal 1700 non hanno ancora ben chiarito questo aspetto.
A fianco del Lago Scaffaiolo si trova il Rifugio Duca degli Abruzzi, il più antico dell’Appennino Tosco-Emiliano, realizzato alla fine del 1800 dal CAI di Firenze e di Bologna. All’interno si trovano 26 posti letto, docce calde e un ristorante, in cui si possono assaggiare diverse specialità locali. All’interno ci sono anche i servizi igienici ed è possibile riempire le borracce direttamente dal rubinetto.
Consigli Utili per l'Escursione
- Dove: Lago del Cavone, Lizzano in Belvedere (BO)
- Quando: primavera - estate - autunno
- Lunghezza del percorso: 9 km (ad anello)
- Tempo complessivo: 7 ore
- Dislivello positivo: +530 m
- Difficoltà: media. Non ci sono tratti impegnativi dal punto di vista tecnico, ma la salita iniziale è impegnativa. Si può evitare la fatica utilizzando la seggiovia del Lago del Cavone.
- Cosa portare: scarpe da escursionismo, acqua almeno 1,5 litri a testa (si può riempire la borraccia al Rifugio Duca degli Abruzzi), cappello.
La preparazione è fondamentale per questa escursione a Corno alle Scale. Se andate in autunno considerate di vestirvi a strati, di indossare una maglia termica e di portare assolutamente un kway o giacca a vento imbottita, per me è stata vitale.
Altre Escursioni nella Zona
Cerchi altre escursioni in Appennino? Il sentiero che porta alle cascate del Dardagna (“sentiero delle sette cascate”) si può suddividere in due “tronchi”. Il primo (santuario di Madonna dell’Acero - ultima cascata) è facile e adatto a tutti, il secondo (ultima cascata - Cavone) è di media difficoltà.
Da qui, esattamente alle spalle dell’edificio, parte il sentiero CAI 331, un comodo e largo percorso che vi porterà ad ammirare la potenza della cascata. Questa prima parte è adatta a tutti, bambini e anziani compresi, non presenta difficoltà particolari o dislivelli importanti. A questo punto potete decidere se tornare indietro per lo stesso percorso o continuare a salire verso il Corno alle Scale.
Per proseguire il sentiero risalendo il corso delle cascate del Dardagna dovete prendere il sentiero CAI 333, che si arrampica nel bosco di faggi, costeggiando il corso d’acqua. Lo spettacolo offerto dalle cascate è davvero unico: il Dardagna compie sette sbalzi, e il sentiero li costeggia tutti. Quest’ultimo tratto vi porterà nei pressi del laghetto del Cavone.
Come per tutti i sentieri del territorio di Alto Reno Terme è consigliabile munirsi di scarponi o pedule da escursionismo, pantaloni lunghi, giacca per il vento e la pioggia, borraccia piena d’acqua e viveri.
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