Escursione alle Isole Cheradi: Cosa Vedere
Le Isole Cheradi, un piccolo arcipelago a sud-ovest della darsena del Mar Grande di Taranto, offrono un'esperienza unica tra natura e storia. Originariamente composto da tre isole, oggi ne restano solo due: San Pietro e San Paolo.
San Pietro: Un'Oasi Naturalistica Aperta al Pubblico
San Pietro è diventata un'oasi naturalistica, aperta in parte al pubblico. E’ infatti fruibile un’ampia spiaggia, raggiungibile dalla città con mezzi dell’Azienda Municipalizzata Trasporti (AMAT Idrovie). Quest'isola rappresenta una meta imperdibile anche per gli amanti del mare, che hanno a disposizione fondali ricchissimi di praterie di Posidonia, vongole, noci, tartufi di mare e cozze pelose, ma anche di alghe, molluschi e spugne, ricci e stelle marine che creano un ambiente sottomarino tutto da scoprire.
L’Isola di San Pietro è una delle isole che compongono il piccolo arcipelago delle Cheradi, e si raggiunge in circa mezz’ora di navigazione in barca da Taranto. Una visita è d’obbligo, dal momento che è un luogo di grande bellezza dal punto di vista naturalistico e autentico paradiso di biodiversità, e al tempo stesso teatro di tante e antichissime vicende storiche.
Ogni giorno le due motonavi “Clodia” e “Adria” partiranno dall’imbarcadero di Piazzale Democrate e, dopo aver effettuato una fermata intermedia presso la Banchina Torpediniere, raggiungeranno l’Isola di San Pietro. Con le motonavi gestite da Amat - Kyma con 6 partenze andata e ritorno al giorno. 11,50 euro a persona che comprende anche l’ingresso al lido della Marina Militare.
La Storia di San Pietro
Un tempo quest’isola era sede di fitte foreste di alberi che generavano ambra di finissima qualità. C’era chi soprannominava queste isole “Auree” per via dell’ingente quantità di corallo. Con la fusione dei ghiacciai e il conseguente innalzamento delle acque circa 6000 anni fa, è divenuta una penisola che si univa a Punta Rondinella. Poi, con l’avvento della Grande Guerra e l’occupazione da parte della Marina Militare, ogni attività agricola venne abbandonata.
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San Paolo: Un'Isola Proibita
Su San Paolo è vietato lo sbarco. L’isola di San Paolo è la più piccola delle Cheradi, con un’estensione di 5 ettari ed è anche la penultima tra le isole pugliesi per dimensione. Perfettamente visibile a San Paolo, il forte voluto da Napoleone Bonaparte.
Sempre secondo i greci, fu su queste isole che Dedalo, fuggendo da Creta, si riposò lasciando due statue. Nel Medioevo le isole diventarono luogo di culto con molte chiese di cui non resta nulla.
San Nicolicchio: L'Isola Scomparsa
San Nicolicchio è l’isola che non c’è più. Era poco più di uno scoglio, di circa un ettaro, ed era la terza delle Isole Cheradi.
Taranto: La Città dei Due Mari e il Suo Borgo Antico
Taranto, Borgo Antico. Quell’isola di mezzo fra il Mare Piccolo e il Mare Grande, dove si concentrano la maggior parte delle emergenze storico-culturali, come per esempio il magnifico Castello Aragonese, simbolo del capoluogo pugliese, di proprietà della Marina Militare. In realtà si trova su un’isola su cui fu costruito il borgo antico di Taranto ed è collegato al borgo nuovo dal ponte girevole e dal ponte di Porta nuova.
A pochi passi da qui, è invece la nautica da diporto che prende il sopravvento con il Porto Turistico del Molo Sant’Egidio, accessibile a 254 imbarcazioni fino a 60 metri. A disposizione dei naviganti in transito, posti fissi e galleggianti, alaggio, piazzali di rimessaggio, parcheggi e aree verdi, bar e ristoranti e un punto informazioni dove si possono ricevere tutti i consigli del caso per scoprire le molte bellezze della “città dei due mari”. Sul vicino Molo San Cataldo sono invece in dirittura d’arrivo i lavori per la nuova stazione marittima “Falanto Port Center”, avveniristico nella sua struttura architettonica dalle linee minimali, così come nei servizi predisposti per croceristi e turisti in transito.
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Cosa Vedere a Taranto
Le cose da vedere a Taranto, le attività da esperire e le aree da fotografare non mancano. Il racconto su Taranto parla troppo dell’ILVA e poco delle meraviglie di questa grande città del Sud. Alla città vecchia di Taranto si arriva da due ponti: partendo dal lungomare di tipo “promenade”, dove ti porto a breve, vai verso il ponte girevole, mentre già intravedi il Castello Aragonese.
- Castello Aragonese: Il Castello Aragonese è il simbolo di Taranto. La sua sagoma imponente, posta a protezione del Mar Piccolo, da secoli veglia sulla città difendendola dagli attacchi. Il castello, così come lo vediamo oggi, è il risultato della ricostruzione voluta nel 1486 da Ferdinando I di Napoli che incaricò l’architetto e ingegnere militare Francesco di Giorgio Martini. Con l’invenzione della polvere da sparo e dei cannoni, servivano torri più basse e grosse, da qui la ristrutturazione. In realtà le torri erano sette, ma tre furono abbattute nel 1887 per fare posto al canale navigabile e al ponte girevole. I lavori di ristrutturazione iniziati nel 2005 stanno riportando alla luce gli interni originali: da non perdere la visita alla Cappella rinascimentale di San Leonardo, alla Cripta e alla scalinata di discesa a mare del 1800.
- Città Vecchia: La Città Vecchia di Taranto risale a più di 2700 anni fa e la storia è ancora perfettamente visibile negli ipogei, i palazzi nobiliari, le facciate delle chiese. Da qui si entra nel cuore della Città Vecchia, un complicato intrigo di case decadenti, vicoli bui o con vista sul mare, palazzi sontuosi e ipogei sotterranei. Da non perdere una visita agli ipogei che qui sono presenti sotto ogni palazzo e mezza giornata al MArTA, il Museo Archeologico Nazionale scrigno di tesori. La Città Vecchia di Taranto (o Borgo) non gode di buona reputazione, lo diciamo subito. Le facciate dei palazzi decadenti, i vicoli stretti e bui dove non arriva il sole e qualche episodio di micro-criminalità di troppo contribuiscono all’atmosfera un po’ cupa di questa parte della città pugliese. Insomma, è un luogo che ha sofferto decenni di abbandono ma è in veloce recupero. Uno dei luoghi storici d’Italia dove il turismo di massa non ha ancora fatto danni. Il modo migliore per scoprire Taranto vecchia è partire dalla “Ringhiera“, in realtà Corso Vittorio Emanuele II, una strada che costeggia il mare e regala scorci meravigliosi sulle Isole Cheradi e il Mar Ionio.
- Ponte Girevole: Se siete fortunati, potrete ammirare in attività il ponte di San Francesco, meglio conosciuto come ponte girevole. Il ponte, dedicato a San Francesco da Paola, ha sostituito nel 1958 una struttura in legno risalente al 1886.
- Concattedrale Gran Madre di Dio: Importante edificio religioso della città, la Concattedrale Gran Madre di Dio si trova nella parte più moderna di Taranto. La semplicità della facciata non fa prefigurare lo sfarzo di marmi, stucchi e statue dell’interno. Il luogo più bello della cattedrale la Cappella del Santissimo Sacramento, della prima metà del 1600.
- Cappella di San Cataldo: Il luogo di devozione più amato dai tarantini nonché trionfo del barocco è la Cappella di San Cataldo, detto Cappellone. Nel vestibolo di accesso ci sono due statue sempre di Giuseppe Sammartino (San Giovanni Gualberto e San Giuseppe con il Bambino). Fulcro della cappella è l’altare maggiore, decorato con lapislazzuli e madreperla in cui è conservato il corpo del Santo.
- MArTA - Museo Archeologico Nazionale di Taranto: Non è un caso che la nostra visita a Taranto parta proprio dal MArTA, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Più di 200.000 reperti, dalla Preistoria al Medioevo raccontano non solo di Taranto e dintorni ma la storia dell’Italia intera. Ogni sezione ha i suoi capolavori. Ha dei tratti molto belli e l’acconciatura colorata impreziosita da un diadema, tipico nel mondo greco. Il piccolo “Zeus di Ugento“, ritrovato durante i lavori a una casa, è una statuetta meravigliosa che ritrae il dio greco ed è considerato un capolavoro della bronzistica tardo-arcaica.
Gli Ipogei di Taranto
Il sottosuolo della città vecchia di Taranto è ricco di ipogei, grotte scavate nei millenni per estrarre materiale, creare luoghi di culto o di difesa, frantoi e tombe. Una città nella città, come accade anche per Napoli, ancora in gran parte da scoprire. In questo itinerario vi proponiamo gli ipogei più belli e interessanti. Gli ipogei hanno svolto nei secoli anche funzioni pratiche, quindi ecco gli ipogei adibiti a frantoio, fornace o deposito di carbone. Gran parte di questi sono visitabili in Via Cava, strada che soprattutto in epoca bizantina ospitava botteghe artigiane di vario tipo, ognuna delle quali con un ipogeo. Molti ipogei sono chiusi, in ristrutturazione, abbandonati o di proprietà di privati.
Altre Attività a Taranto
- Avvistamento Delfini: Se volete passare qualche ora in compagnia dei delfini, rispettandoli e contribuendo alla ricerca scientifica, a Taranto c’è il JDC Jonian Dolphin Conservation, un’associazione che si occupa di tutela del mare e dei cetacei. Si naviga nel golfo di Taranto ammirando le coste di Puglia, Basilicata e Calabria. Nel 90% dei casi si avvistano i delfini che vivono in questo mare da migliaia di anni. A bordo si Il costo è di 40 Euro per gli adulti, 20 euro per i ragazzi dai 4 agli 11 anni. Gratis per i bambini dai 0 ai 3 anni. Di solito è servito un buffet ma per le restrizioni Covid-19 è necessario portarsi un pranzo al sacco.
Dintorni di Taranto
C’è tanto da vedere a Taranto, quindi se resta ancora un po’ di tempo i dintorni sono ricchi di borghi, natura ma soprattutto spiagge, mare cristallino e sabbia bianca. I dintorni di Taranto. Non molto distante c’è Martina Franca, un borgo di case bianche, vicoletti fioriti e barocco sontuoso.
Dove Alloggiare a Taranto
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