Escursione al Lago di Landro e al Monte Piana: Difficoltà e Percorsi
Il Lago di Landro si trova in fondo alla Val di Landro, a circa 20 km da Cortina d'Ampezzo, poco prima che la valle si divida verso Misurina e Cimabanche. Questo specchio d'acqua è un punto di partenza ideale per diverse escursioni nella zona, in particolare verso il Monte Piana e le aree circostanti.
Escursioni al Lago di Landro e al Monte Piana
Le vie di salita al Monte Piana sono numerose, distribuite su diversi versanti e con vari gradi di difficoltà. Il Monte Piana è un museo a cielo aperto della Grande Guerra, situato in una zona molto panoramica all’interno del Parco Unesco, vicino alle Tre Cime di Lavaredo.
Per raggiungere il Monte Piana, si può salire dalla strada ex-militare (chiusa al traffico) che inizia a Misurina, di fronte al Ristorante Genzianella. Da questo punto fino al Rifugio A. Bosi sono 5 km e 500 metri di dislivello, che possono essere percorsi con un servizio shuttle in jeep. In alternativa, se sei allenato, puoi affrontare la salita a piedi.
Arrivati in cima si apre un meraviglioso panorama, che comprende una vista mozzafiato sulle Tre Cime di Lavaredo (a sinistra) la valle di Misurina, i Cadini, Sorapiss, Cristallo, Croda Rossa.
Sul Monte Piana ci sono due cime: a Nord il Monte Piano, presidiato dagli austriaci, a Sud la cima del Monte Piana presidiata dagli italiani. Entrambe sono raggiungibili attraverso un giro ad anello che permette di visitare tantissime trincee, postazioni, “villaggi” militare scavati nella roccia, gallerie, camminamenti di guerra.
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Dal Monte Piana si gode una meravigliosa vista a 360° sulle cime e gruppi circostanti. Per citarne solo alcuni: Tre Cime di Lavaredo, Dolomiti di Sesto, Cadini di Misurina, Sorapiss, Cristallo, Picco di Vallandro, Croda Rossa D’Ampezzo.
Sentieri Principali
- Sentiero dei "Pionieri" (segnavia 6): Partenza dal Bar Floralpina, attraverso un bosco rado. La salita è faticosa e arriva alla stazione intermedia della vecchia funivia militare, per poi salire per il canalone verso nord/est.
- Durata: 2,45 - 3,30 ore (per esperti).
- Note: Di notevole interesse storico.
- Salita al Monte Piana per il "Sentiero Turisti": Partenza da Carbonin, seguendo la strada per Misurina.
- Durata: 3 ore (per esperti).
- Dalla Val di Landro al Rifugio Bosi (sentiero 102): Partenza dal Bar Floralpina, inoltrandosi nella Val della Rienza.
- Durata: 3 ore.
- Note: Consigliabile la breve deviazione sino allo scoglio di San Marco, valicando la Rienza.
- Sentiero CAI nr 122: Lasciata l’auto al Lago di Antorno, dopo circa 100 metri, sulla sx troviamo le indicazioni verso il Monte Piana imboccando il sentiero CAI nr 122. Un saliscendi di circa 15 minuti in mezzo al bosco ci porta ad immetterci sulla vecchia strada sterrata militare, che nella parte superiore è scavata nella roccia. Seguiamo la strada (lungo il tragitto ci sono diverse scorciatoie per salire più velocemente al Rifugio Bosi) che si snoda su numerosi tornanti.
Dettagli del Percorso ad Anello dal Rifugio Bosi
Il sentiero che ti porterà alla capanna Carducci e alla zona delle trincee inizia qui, ed è indicato con il numero 122.Si inizia con una piccola salita, per poi proseguire per altri 2 km con una leggera pendenza. L’arrivo alla Capanna Carducci è il primo traguardo e da qui inizia la visita al museo a cielo aperto della Grande Guerra. Troverai i percorsi delle trincee, i resti delle postazioni militari oltre che numerosi cippi commemorativi e indicazioni di soldati caduti. Inoltre si apre la vista verso le dolomiti di Sesto, la Val Pusteria, il lago di Landro e in lontananza le punte delle montagne austriache.
Il nostro percorso ad anello ha iniziato dalla zona del Monte Piano, un complesso di gallerie, trincee e postazioni di artiglieria ricco di storia. La zona sottostante al Monte Piano è attraversata da gallerie scavate nella roccia: qui il sentiero diventa esposto, stretto e in alcuni tratti attrezzato con cordino.
Ci siamo poi diretti verso la cima del Monte Piana, molto vicina. Anche qui numerose sono le testimonianze della Grande Guerra: postazioni per cannoni, stele commemorative, filo spinato, camminamenti. Tutto è conservato molto bene grazie all’opera di volontari che salgono quassù ogni anno. La croce è posta in un punto molto suggestivo con la grandiosità del Monte Cristallo che fa da padrone.
Informazioni Aggiuntive
- Dislivello: Circa 350 m al Rifugio Bosi; aggiungere +120 m per la cima del Monte Piana.
- Difficoltà: EE+ per la distanza e la presenza di tratti attrezzati semplici (evitabili).
Consigliamo massima attenzione e soprattutto di non lasciare girovagare da soli i bambini. I percorsi militari sono scavi profondi, senza protezioni anticaduta. Inoltre i burroni lungo il fronte nord sono pericolosi e mortali in caso di caduta. Il sentiero dei Turisti, in parte scavato nella roccia, presenta scale e scalette dove il terreno è franato. Lungo il fianco boscoso il sentiero si fa più ripido e si scende velocemente fino a vedere il lago. In circa 2 ore e mezza dalla vetta si ritorna al lago di Landro.
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Il Monte Piana: Un Museo a Cielo Aperto
Il Monte Piana fu tra il 1915 e il 1917 uno dei teatri più sanguinosi della Grande Guerra. Più di 14.000 soldati persero la vita nella piana, in una lunga e logorante guerra di posizione. Già nel 1914 l’esercito italiano, intuita la necessità di prepararsi all’imminente conflitto bellico, aveva iniziato lo scavo di trincee e postazioni, aperte sulla roccia e costruite con muretti a secco. Gli austriaci erano asserragliati nelle trincee della punta settentrionale, l’esercito italiano in quelle meridionali, nel mezzo un continuo e infinito battagliare fatto di imboscate, attacchi, vittorie, ritirate, terreno guadagnato e perso.
L’assurdità della guerra di postazione è testimoniata in una annotazione trovata sul diario di uno sconosciuto ufficiale austriaco (al rifugio A. “Questo monte è stato battezzato a ragione dagli italiani Monte Pianto. Tanto sangue è già costato e tanto ne costerà ancora a noi e agli italiani, che non so proprio se il suo possesso possa giustificare un così grande sacrificio per noi e per loro.
Il Rifugio Maggiore Angelo Bosi, è intitolato al maggiore dell’esercito Regio morto il 17 luglio 1915, nei pressi del Monumento Piramidale dedicato a Carducci. Si narra che fosse salito sopra un rialzo per meglio osservare il nemico con il binocolo, quando venne raggiunto da una pallottola sparata da un cecchino austro ungarico. “Qui all’alba del 17 luglio 1915, cadde combattendo per la patria Angelo Bosi, maggiore del 55° Regg.
Note Storiche
Durante la prima guerra mondiale, il monte Piana è stato scenario di intense battaglie tra le truppe Italiane e quelle Austro-Ungariche grazie alla sua posizione strategica. Tra il 1915 e il 1917 hanno perso la vita circa 14.000 soldati di entrambe le nazioni.
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