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Escursione Al Monte Prena: Un'Avventura Tra Escursionismo e Alpinismo

L'avventura al Monte Prena offre un'esperienza unica, un sapore misto tra escursionismo e alpinismo, generando un mix tra determinazione e stupore. Fortissimi scenari montuosi si aprono al cospetto del Monte Prena (2561 m s.l.m.) nella piana di Campo Imperatore, sul versante orientale della catena del Gran Sasso.

Il Percorso: Tra Vie Alpinistiche e Laghetti

Nei pressi della ex miniera di Bitume, dopo aver percorso con cautela la sterrata, si fissa il punto di inizio. La via prescelta è una delle tre Vie Alpinistiche che salgono verso il Monte Prena dal versante aquilano.

In particolar modo, sia per storicità che per fascino, ci si dirige verso la Via dei Laghetti, tralasciando la Via dei Cieri e la via Brancadoro. Questa via è caratterizzata dai numerosi piccoli bacini d’acqua che si formano con lo scioglimento delle nevi, formando, appunto, dei “Laghetti”. L’itinerario è un caratteristico e suggestivo anello tra queste pareti rocciose, dove gli affacci spettacolari sul Monte Camicia e sulla piana di Campo Imperatore, rendono ancor più intenso l'itinerario.

Avvicinamento e Inizio della Salita

L’avvicinamento fino all’attacco della via si snoda sulla valle, aggirando il versante sud/est di cima delle Vetivole, entrando nell’inciso della parete tra il Monte Prena e L’Infornace. Superato l’imbocco della via dei Cieri che sale prima all’Infornace e dopo al Prena, si continua verso l’attacco scelto. Qui la via è ben segnata e non ci si ritrova soli, bensì con altri appassionati che hanno pensato alla stessa salita.

Il sentiero nei primi tratti è abbastanza agevole e il passo regolare permette di non perdere troppo tempo. La particolarità è la presenza dei laghetti lungo la salita, anche se a fine estate la quantità d’acqua è molto bassa. La roccia è di un bianco chiaro e soprattutto molto levigata dal continuo passaggio di scariche di neve e acqua.

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Difficoltà e Passaggi Chiave

I tratti della via sono piuttosto agevoli e la difficoltà corrisponde appieno alla scala alpinistica che la identifica. Il grado non va oltre il III e l’esposizione non è elevata, dato che i continui canali ed incisi rendono piuttosto sicura la salita. I punti più impegnativi della via sono rappresentati da un canale-camino con passaggi di I-II grado, una rampa esposta verso destra (III grado, è il passaggio più impegnativo) e una paretina di circa 10 mt con passaggi di II grado. Alla fine della paretina si tira dritto (III grado). Poco oltre le difficoltà terminano e ci si ricongiunge con la Via dei Laghetti proveniente da sinistra.

È indispensabile sapersi muovere su roccia ma nonostante la via presenti passaggi impegnativi, a differenza della via Brancadoro, non è mai esposta.

La Vetta e la Discesa

Poco sotto la vetta la via incrocia l’altra salita che conduce al Prena. La via Brancadoro è una di quelle che salgono da questo versante e dopo aver attraversato il bivio, si decide di impegnarla in discesa, dato che la via normale fino a Campo Imperatore è spesso più affollata. Alla fine si arriva in vetta salendo zigzagando sui tratti divenuti ora più detritici. Il Monte Prena è una cima del Sentiero del Centenario e molto frequentata dagli escursionisti.

Lo sguardo si perde all’infinito e affascina il senso di libertà che solo la conquista di queste cime può regalare. Dopo la consueta pausa si decide di scendere e al bivio di salita delle due vie, si prende verso la sinistra della cresta impegnando la via Brancadoro. D’impatto il disarrampicare è sempre meno intuitivo e la concentrazione è molto alta. In alcuni casi la via è fornita di soste fisse (Spit e Cordini + corde fisse) e in due situazioni si decide di attrezzare due doppie per scendere con più sicurezza. Nella parte finale della via il grado va a diminuire sensibilmente e i passi si fanno più rapidi. Arrivati alla sella sotto cima delle Veticole il sentiero, divenuto più morbido e ben visibile, riconduce in meno di 1 ora al punto di partenza.

Informazioni Utili

Accesso

Da Assergi si prende la Strada Statale della Funivia del Gran Sasso d’Italia (n° 17 bis), superata la stazione inferiore si prosegue per Campo Imperatore, più avanti si trascura il bivio a sinistra per l’Albergo di Campo Imperatore e si continua lungo la strada che attraversa, in direzione Est, tutto l’altopiano. Trascurato un altro bivio a destra, al Km 48 (1,5 Km prima del bivio per le località di Castel del Monte, Farindola, Castelli, Albergo Rifugio della Vetica e Rifugio Forestale di Fonte Vetica) inizia a sinistra una sterrata con un lunghissimo rettilineo dal fondo polveroso e breccioso, qui si parcheggia. La sterrata in direzione Nord-Ovest porta a una miniera di bitume (Miniera di Bitume su alcune cartine, di Lignite su altre).

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Materiale Necessario

Normale dotazione alpinistica.

Come Arrivare

Da Fonte Cerreto seguire la statale 17 bis che attraversa la piana di Campo Imperatore, alla fine di un rettilineo prima del bivio per Fonte Vetica, si stacca una pista che conduce alla vecchia Miniera di Bitume. La si percorre per circa 2 km e si parcheggia nei pressi di uno spiazzo in corrispondenza di una curva dove ha inizio il sentiero n° 227.

Descrizione della salita

Il sentiero inizia subito con un tratto abbastanza ripido sulle pendici sud-occidentali del Monte Camicia. Passato questo tratto si devia verso destra e ci immettiamo nel letto di un torrente che in estate è praticamente secco, superato il torrente inziamo a salire verso il Vado Ferruccio q. 2245 m con una serie di tornanti. Giunti al vado si apre davanti tutto lo scenario nord del gruppo sino al Mar Adriatico. Si continua il sentiero in legera discesa e dopo circa 1,45 h dicammino si giunge ad una nuova Sella, siamo a q. 2233 m. Da questo punto il sentiero si fa difficoltoso per via dei segni poco visibili e perchè si risale un ripido canalino detritico (attenzione ad non far cadere sassi in basso).

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