Escursione al Monte Rosa: Difficoltà e Percorsi
Il Monte Rosa, il secondo massiccio più alto delle Alpi, è una meta famosissima per gli appassionati di trekking. Offre una varietà di percorsi che permettono di esplorare i suoi panorami mozzafiato e la natura incontaminata della Valle d’Aosta e del Piemonte. Dalle escursioni più facili e conosciute, fino ai percorsi meno battuti e riservati agli escursionisti esperti, questa montagna soddisfa le esigenze di tutti.
La Capanna Regina Margherita sorge sulla vetta della Punta Gnifetti nel gruppo del Monte Rosa. Con i suoi 4554 metri di quota è il rifugio alpino più alto d’Europa e uno dei più alti osservatori fissi del mondo. Queste caratteristiche la rendono meta perfetta per gli amanti dell’alpinismo classico d’alta quota con tratti su neve e ghiaccio: è anzi considerata una perfetta ascesa entry level per chi inizia ad avvicinarsi al mondo della montagna oltre i 4000 metri.
Punti di Partenza e Percorso
I punti di partenza per questa escursione classica sul Monte Rosa sono Alagna in Piemonte o Gressoney in Val d’Aosta. Dal fondovalle si raggiunge con gli impianti il passo dei Salati e quindi, con il secondo troncone, punta Indren, a 3275 m di quota.
Da qui parte la salita vera e propria alla Capanna Margherita: l’escursione non è particolarmente difficile dal punto di vista tecnico, ma presenta pur sempre un dislivello notevole. Parliamo di ben 1300 metri che normalmente vengono affrontati in due giorni.
Da Punta Indren si raggiunge prima il rifugio Città di Mantova e poi, con altri 45 minuti di cammino, la Capanna Gnifetti a 3674 metri di quota. È un rifugio storico, incastonato tra le rocce all’inizio del ghiacciaio del Garstelet, tradizionale punto di sosta per chi sale sul Monte Rosa.
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Al rifugio si mangia davvero molto bene e i gestori sono gentilissimi: insomma, il pernottamento qui dà la giusta carica per poi proseguire verso la meta finale! La Capanna Gnifetti dispone di 176 posti letto, ma è sempre meglio prenotare per assicurarsi un posto.
La sveglia suona comunque alle 4.30, alle 5.00 è prevista la colazione e poi, verso le 5.30, si parte finalmente per la Capanna Margherita. La partenza avviene sempre da legati. A seconda del livello di allenamento, ci vogliono dalle 3 alle 5 ore di cammino.
Si tratta di un percorso che sale a ritmo costante, interrotto da due risalti. Il panorama che ci circonda è davvero incredibile: sul lato destro si stende la catena del Monte Rosa, mentre a sinistra si stagliano il Monte Bianco e le cime svizzere.
L’arrivo poi alla Capanna Margherita è altrettanto spettacolare: siamo infatti su un picco di oltre 4000 metri e la vista spazia su tutto il Monte Rosa e le sue cime. Di sicuro, chi affronta questa escursione per la prima volta vive una grande emozione: l’essere qui equivale a varcare una soglia mitica, legata alla storia dell’alpinismo classico.
Consigli Utili e Attrezzatura
Il dislivello è impegnativo e la quota può mettere in difficoltà: è essenziale quindi arrivare ben preparati alla partenza. Può sembrare banale, ma il primo consiglio che posso dare a chi vuole affrontare questa escursione sul Monte Rosa è di essere ben allenato.
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Per quanto riguarda l’attrezzatura, è necessario un abbigliamento alpinistico, con giacca in con membrana antipioggia/antivento e scarponi da ghiaccio semi-automatici, oltre a ramponi, piccozza, bastoncini e all’attrezzatura da ghiacciaio standard. Gli scarponi Ascent GTX di Garmont, per esempio, sono perfetti per questo tipo di salita: sono abbastanza caldi, leggeri e hanno una buona rullata.
Il periodo migliore per la salita alla Capanna Margherita va da metà giugno a metà settembre, ovvero il periodo di apertura dei rifugi, che costituiscono un ottimo punto di appoggio. In primavera è possibile però arrivare fino a qui anche con gli sci.
Difficoltà e Preparazione
Pur non nascondendo particolari difficoltà alpinistiche, la salita non è assolutamente da sottovalutare in quanto si svolge in ambiente glaciale dai 3.700 metri circa ai 4.600 metri circa, sufficienti quindi per dare distrurbi cardiorespiratori ad un organismo non sufficientemente allenato e preparato per la quota.
Tolto un breve tratto sotto la Pyramide Vincent l´itinerario non risulta particolarmente crepacciato pur tuttavia essendo presenti anche in diversi altri punti della salita sotto il colle del Lys. Panorama e soddisfazione assolutamente indimenticabili. Se il Rif. Gnifetti è pieno si può pernottare al più basso Rif. Città di Mantova (q. 3498 m), un centinaio di m sotto lo Gnifetti.
L’escursione è di livello Alpinistico facile, si svolge su ghiacciao in cordata ed è condotta da una Guida Alpina. Per l’altitudine e l’ambiente del ghiacciaio va considerata di alta difficoltà e richiede ottimo allenamento fisico e buone capacità tecniche.
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La salita alla Capanna Margherita non presenta difficoltà tecniche ed è un’esperienza di alpinismo adatta anche ad escursionisti ben allenati. Non occorre esperienza alpinistica ma serve sicuramente buona salute e ottimi allenamento e resistenza, per affrontare la fatica aggiuntiva dell’altitudine e del freddo ambiente del ghiacciaio.
Itinerario Dettagliato
1° giorno: Al mattino ci si ritrova ad Alagna, si fa un check dell’attrezzatura, e poi con gli impianti si sale in tre step: dai 1.200 mt del paese fino ai 2.050 di Pianalunga, poi ai 3.030 mt del Colle Salati, e infine ai 3.250 di Punta Indren.
Le luci dell’alba che man mano illuminano le cime sono spettacolari, ci si addentra sul ghiacciao tenendo a vista sulla destra i famosi 4mila del Monte Rosa: la Punta Giordani 4.096, la Piramide Vincent 4.215 mt, il Balmenhorn - o Cristo delle Vette - 4.167 mt, il Corno Nero 4.322 mt, il Ludwigshohe 4.344 mt. Sulla sinistra la fantastica cresta del Liskamm - 4.527 mt - … la mangiatrice di uomini. Davanti la Punta Gnifetti, si intravede in cima la Capanna Margherita, piccola e fragile e al tempo stesso maestosa.
Gli abbracci, le foto di rito, una bella pausa per riprendere fiato, e poi si riparte per la discesa. Il ritorno ci permette di vedere meglio i dettagli del ghiacciaio, di una bellezza disarmante.
Alternative di Trekking sul Monte Rosa
Oltre all'ascensione alla Capanna Margherita, il Monte Rosa offre numerosi altri percorsi di trekking, adatti a diversi livelli di esperienza. Ecco alcuni esempi:
- Il Giro del Monte Rosa: Un trekking ad anello di circa 160 km, che attraversa sia il versante italiano che quello svizzero. Richiede una buona preparazione fisica e organizzativa, con tappe giornaliere di 6-8 ore e pernottamenti in rifugi alpini.
- Sentiero da Macugnaga al Rifugio Zamboni-Zappa: Un percorso meno affollato che offre una vista spettacolare sulla parete est del Monte Rosa. Il sentiero si snoda tra boschi e prati alpini, con possibilità di avvistare marmotte e camosci.
Vie Classiche sul Monte Rosa
Sul Monte Rosa, molte vette iconiche raccontano la storia delle salite e degli uomini che le hanno aperte:
- Punta Dufour: La vetta più alta del Monte Rosa e anche di tutta la Svizzera. Con i suoi 4.634 m, è uno dei principali obiettivi per gli alpinisti delle Alpi Pennine.
- Cresta Rey: Molto amata dagli alpinisti, che risale lo sperone Rey, ben definito al centro della parete incombente sul ghiacciaio del Grenz.
- Traversata dei Lyskamm: Conosciuta come una delle traversate più tecniche delle Alpi.
Riepilogo Costi
Ecco una stima dei costi per l'escursione alla Capanna Margherita:
Voce di Costo | Importo (€) |
---|---|
Accompagnamento Guida Alpina | 260 |
Impianti di Risalita | 45 |
Mezza Pensione Rifugio Mantova | 85 |
Costi Guida Alpina (da suddividere) | 110 |
Eventuale Noleggio Attrezzatura | Variabile |
Costi di Viaggio | Variabile |
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