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Escursione Pan di Zucchero Sardegna: Un'Avventura Indimenticabile

L'escursione al Pan di Zucchero in Sardegna offre un'esperienza unica, combinando trekking costiero, scoperta di antiche miniere e panorami mozzafiato. L'itinerario abbraccia una vasta area costiera che inizia dalle lunghe e desertiche spiagge di Arbus e Scivu, attraversa il piccolo paese di Buggerru, prolungandosi tra mare e scogliere sino a Masua, famosa per l’ex miniera di Porto Flavia e il suo ciclopico faraglione il Pan di Zucchero. Il trekking terminerà poi al belvedere di Nebida sempre immersatra spettacolari faraglioni.

Itinerario Dettagliato

L'escursione si sviluppa in diverse tappe, ognuna con le sue peculiarità e difficoltà:

Giorno 1: Arrivo

Arrivo dei partecipanti presso Hotel/B&B Arbus, in base all'orario di arrivo sarà possibile pianificare altre escursioni/attività.

Giorno 2: Da Ingurtosu a Scivu

La prima tappa inizia tra gli spettrali ruderi minerari di Ingortosu e Naracauli, discendendo lungo Rio Naracauli sino allo spettacolare deserto di Piscinas. Piscinas è una delle tante meraviglie che la nostra isola è in grado di donarci, questo meraviglioso deserto dorato è formato da estese ed affascinanti dune marittime che sembrano trasportarci in un’atmosfera degna del Sahara. Piscinas rappresenta un unicum sardo, camminare tra le dune è un’esperienza unica ed emozionante! Il cammino porterà sempre più a Sud, superando contorti ginepri e piccole sculture rocciose, attraversando la lunga lingua di sabbia di Scivu sino a Capo Pecora. La prima tappa si concluderà proprio qui.

  • Tempo di percorrenza: 6 ore
  • Lunghezza: 16,6 Chilometri
  • Dislivello in salita: 350 metri
  • Difficoltà: EE

Giorno 3: Da Scivu alla Duna di San Nicolò

Lasciato alle spalle il deserto di Piscinas e Scivu, la risalita lungo la costa introduce in un mondo dove la macchia mediterranea domina incontrastata, delimitata unicamente dalle maestose falesie che si gettano in un mare smeraldo. Il percorso si muove verso l’antica torre d’avvistamento militare dove alle sue spalle svetta Genna ‘e Stellas (309 metri). Nella discesa verso Punta Scrudda ci si lascia meravigliare dalle imponenti falesie su cui si infrangono e spumeggiano le onde. Prima di giungere all’istmo di Capo Pecora la costa declina dolcemente verso la meravigliosa spiaggia di Is Tramatzus (dove potremo anche fare un bagno), conosciuta soprattutto con il nome di ‘Baia delle Uova’. Superata la collina si giunge poi tra le frastagliate ma geometriche scogliere di Capo Pecora dove ci si può fermare per pranzare. Una volta rifocillati si prende il passo verso Portixeddu per affrontare uno spettacolare itinerario che si muove nella cantiere forestale della piccola località. Attraverseremo l'antica area dunale e i fortini che furono eretti per scongiurare un (quanto mai improbabile) sbarco degli alleati durante la seconda guerra mondiale. Il trekking termina alla meravigliosa duna di San Nicolò.

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  • Tempo di percorrenza: 6 ore
  • Lunghezza: 15,7 Chilometri
  • Dislivello in salita: 700 metri
  • Difficoltà: EE

Giorno 4: Da Buggerru all'Ovile Barraca Bruxiada

In mattina, dopo la colazione, verremo trasferiti sino al piccolo paese di Buggerru. Buggerru appare incastonata nelle ciclopiche falesie che sembrano proteggerla dai venti che spirano dal secondo e terzo quadrante. Proprio alla sommità della scogliera, in località Pranu Sartu, iniziamo il trekking che ci porterà nella vicinanze del vecchio sito minerario ‘Calaminari’ e poi sempre più a Sud lungo la costa di Buggerru. Dolci saliscendi condurranno infine alla spiaggia di Cala Domestica, una vera e propria perla della Costa Verde; le due cale gemelle di Cala Domestica, dominate dall’antica torre aragonese, ci regaleranno una pausa pranzo di relax con la chiara possibilità di un meritato bagno. Percorrendo la cima delle scogliere ci voltiamo indietro verso Nord, così da ammirare Porto Sciusciau con il suo poderoso grottone che sprofonda nel mare cristallino. Dopo qualche ora di cammino raggiungiamo una profonda insenatura che prende il nome di Canal Grande, il nome preannuncia l’unicità di questo luogo! Infatti, giunti qui, potremo accorgerci che alla nostra destra si apre, nella scogliera, un lungo tunnel (circa 100 metri) solo in parte bagnato dal mare. Questo è percorribile a nuoto, così da sfociare poi in mare aperto. Meravigliati da Canal Grande, riprenderemo la nostra via verso il canyon che prende il nome di 'Sa Susuia', dopo una discreta risalita raggiungeremo l'Ovile Barraca Bruxiada dove i pastori ci attenderanno per una lunga notte all'insegna della cultura agropastorale.

  • Tempo di percorrenza: 6 ore
  • Lunghezza: 13,2 Chilometri
  • Dislivello in salita: 750 metri
  • Difficoltà: EE

Giorno 5: Dall'ovile Barraca Bruxiada a Fontanamare

Dopo la notte trascorsa all'ovile ridiscendiamo lo spettacolare canyon e dal punto panoramica che dominaCanal Grande riprendiamo il passo risalendo le creste lussureggianti che piano piano ci avvicinano al faraglione del Pan di Zucchero, questi ha le sembianze di un’isoletta e ricorda fortemente il suo omonimo scoglio situato nella Baia di Rio De Janeiro. Dalla vetta di Punta Buccione (350 metri) e poi sempre più riavvicinandoci alla costa, godiamo della presenza di questo faraglione che è per altro il più alto di tutta Italia. Questa zona dell'isola, chiamata da qualcuno 'riviera del Pan di Zucchero', è caratterizzata da piccole calette che godono di un panorama meraviglioso, alcune sul Pan di Zucchero e altre sui faraglioni di Nebida; Porto Corallo, Porto Ferro e Porto Bandu ne sono un esempio. Giunti nei pressi di Nebida, non si può non visitare la vecchia laveria Lamarmora (archeologia industriale) che ci ricorda l'intenso sfruttamento minerario che questa zona costiera ha subito. E’ situato di fronte alla falesia di Porto Flavia, una suggestiva miniera del Novecento scolpita nella scogliera. Al tramonto, dall’insenatura che dà vita alla Spiaggia di Masua, si può contemplare lo scenario creato dalle sfumature giallo-arancio della luce solare che si irradiano sulla sagoma calcarea di questo imponente faraglione, che unitamente all’effetto dei riflessi del sole sulla superficie del mare, accrescono la maestosità di questo monumento naturale.

Il Sentiero dei Minatori e la Via Ferrata al Pan di Zucchero

Il “Sentiero dei minatori”, via ferrata sul Pan di Zucchero, si sviluppa quasi interamente in verticale lungo il vecchio sentiero che i minatori usavano per salire sull’altipiano.

Dettagli delle Vie

  • DIDI: da 5b a 6b, 130m
  • L’INCUBO DI FRANCESCO: da 5c a 6a, 50m
  • RADIO A GALENA: da 5b a 5c, 70m
  • LA CALATA: 45m
  • SENTIERO DEI MINATORI: via ferrata

Informazioni Utili per la Salita

  • Località di partenza: spiaggia di Masua (Carbonia Iglesias)
  • Avvicinamento: gommone (a pagamento) dalla spiaggia

Descrizione della Ferrata

I primi metri della ferrata sono ben gradonati e facilmente arrampicabili. Ci si sposta a sinistra su una cengia con vista sull'arco naturale. Si raggiunge uno spiazzo panoramico prima di ripartire su facili balzi rocciosi. La via è facile dal punto di vista tecnico e alterna tratti di sentiero attrezzato con balzi verticali. Si raggiunge un diedro da arrampicare in esposizione e in breve si arriva al libro di via. Si prosegue fino al pianoro sommitale.

Discesa

Per il rientro si può percorrere a ritroso la ferrata, oppure effettuare una calata in corda doppia di 45 metri direttamente sul gommone.

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Note

La ferrata è unica nel suo genere, con partenza dal livello del mare e discesa direttamente sul gommone. Dal punto di vista paesaggistico è magnifica e merita una visita.

Opportunità

Nei dintorni, vicino a Iglesias, è possibile percorrere la Ferrata Gutturu Xeu.

Tabella Riassuntiva delle Tappe

Giorno Tappa Tempo di Percorrenza Lunghezza Dislivello in Salita Difficoltà
2 Da Ingurtosu a Scivu 6 ore 16,6 km 350 m EE
3 Da Scivu alla Duna di San Nicolò 6 ore 15,7 km 700 m EE
4 Da Buggerru all'Ovile Barraca Bruxiada 6 ore 13,2 km 750 m EE

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