Ponte Tibetano Pasubio: Informazioni Utili per la Tua Gita
Stanco della solita routine? Vuoi inebriarti di aria frizzante, adrenalina e natura? Ciò che ci vuole è allora un’esperienza unica sul ponte tibetano! Lungo il confine tra Veneto e Trentino, sospeso tra cielo e terra sorge un grandioso ponte tibetano.
In questo articolo troverai tutto ciò che c’è da sapere se vorrai fare una bella gita in famiglia, da solo o con amici! Scoprirai perché il ponte tibetano del Pasubio si distingue dagli altri ponti tibetani, potrai conoscere di più sulla sua storia e sulle sue principali caratteristiche.
Dove si Trova il Ponte Tibetano AVIS
Il ponte AVIS si trova nel comune di Valli del Pasubio, in provincia di Vicenza. La località si trova quasi al confine con il Trentino Alto Adige, nelle Prealpi Vicentine, in mezzo alle Piccole Dolomiti. Valli del Pasubio è collegata infatti a Vallarsa in Trentino proprio tramite il valico alpino Pian delle Fugazze. Questo tratto di strada misura un’altitudine di 1163 metri ed è caratterizzato dalla presenza di pascoli disseminati lungo la via.
Per raggiungerlo è necessario percorrere la strada provinciale 99 che collega la Malga Cornetto alla Malga Campogrosso, con un omonimo rifugio. Lungo questa strada si dovrà per forza lasciare l’automobile in uno dei parcheggi a pagamento lungo la carreggiata. Da qui si dovrà poi procedere a piedi lungo la strada secondaria che porta fino al ponte. Questa è infatti chiusa al traffico automobilistico. La passeggiata durerà all’incirca una ventina di minuti.
Storia e Inaugurazione del Ponte Tibetano
Valli del Pasubio lo ha inaugurato nel 2016 per sopperire al crollo di un importante tratto della Strada del Re. Oggi, questa imponente struttura è divenuta non solo un simbolo di riqualificazione del territorio ma anche un vero e proprio polo di attrazione del turismo locale e internazionale.
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La costruzione del ponte fa parte infatti di un progetto ben più ampio, denominato Va.Po.Re (dalle rispettive iniziali dei Comuni di Valli del Pasubio, Posina e Recoaro promotori dell’iniziativa) che prevede anche il ripristino di 60 sentieri montani e la messa in sicurezza della Strada del Re. Il progetto dal valore di 1 milione di euro fu presentato nel 2011 dai tre comuni veneti summenzionati e fu finanziato per il 75% dalla Regione Veneto.
Tra il 1915 e il 1918, ai tempi della Prima Guerra Mondiale, le montagne venete furono sipario di violente battaglie tra l’esercito italiano e quello austriaco che provocarono la morte di circa 13.000 soldati le cui spoglie sono conservate oggi nell’Ossario del Pasubio, il monumento ai caduti situato nei pressi del Pian delle Fugazze. Fu proprio durante il conflitto che venne costruita la cosiddetta Strada del Re, il cui nome fa riferimento a Vittorio Emanuele III.
Il 1 settembre del 1956 lungo la Strada del Re si consumò un’altra tragedia. A causa del maltempo e della pioggia incessante una corriera con a bordo ventisette turisti è scivolata sotto strada provocando la morte di 14 passeggeri. L’immediata necessità di plasma per salvare i feriti sopravvissuti all’incidente fece sì che molti donatori si mobilitassero. A loro è dedicato oggi il ponte tibetano. Il ponte tibetano AVIS porta questo nome proprio in omaggio all’associazione dei volontari italiani sangue, in memoria di un tragico evento che si verificò su questa strada il primo settembre del 1956. Era metà pomeriggio quando un forte maltempo, unito a una manovra azzardata dell’autista, fece precipitare nel burrone un pullman proveniente da Recoaro Terme. A bordo si trovavano 27 persone e a causa degli innumerevoli capovolgimenti su se stesso del pullman durante la discesa nella scarpata 15 persone morirono nell’incidente.
Il progetto, approvato già nel 2013, aveva inizialmente incontrato resistenza da parte della popolazione locale. Le polemiche, gli ostacoli burocratici e meteorologici avevano provocato difatti dei ritardi nella costruzione del ponte tibetano.
Caratteristiche del Ponte Tibetano Avis
Progettato dall’architetto Carlo Costa il ponte è immerso in uno scenario naturalistico in cui la Val Leogra e le montagne del Sengio Alto rimangono le protagoniste indiscusse. Il ponte misura ben 105 metri di lunghezza e circa 35 metri di altezza, è sorretto da corde d’acciaio anti-vento in modo da limitare al massimo qualsivoglia oscillazione ed è caratterizzato da una piattaforma in travi di legno su cui poter camminare. Questa è abbastanza stretta (circa 70 centimetri) e non permette quindi il passaggio di due o più persone nello stesso punto ma dà ugualmente la possibilità di soffermarcisi e godere del panorama sottostante senza alcun problema.
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La sua stabilità è data dal fatto che a dispetto dei tradizionali ponti tibetani il ponte Avis è costituito da più di tre corde. Tutte queste caratteristiche rendono quindi la struttura di facile percorrenza. Come avrete capito il ponte tibetano di Valli del Pasubio fa eccezione rispetto ai suoi “simili” proprio perché di facile percorrenza e adatto ad ogni tipologia di visitatore.
Il ponte si sviluppa in mezzo alla natura del crinale della montagna ed è ovviamente percorribile esclusivamente a piedi. Il movimento è mitigato dalla struttura di acciaio e dall’aggiunta di corde antivento utili proprio per limitare le oscillazioni. Attraversandola si proverà qualche brivido dovuto alla sensazione di sentirsi sospesi tra le montagne. Sia il fondo che i fianchi del ponte sono fatti in metallo: a terra delle griglie rigide messe in successione le une alle altre e sostengono i passanti, mentre i fianchi sono chiusi da una rete metallica a maglie larghe.
Sentieri e Percorsi nei Dintorni
Il Ponte AVIS, uno dei ponti tibetani più lunghi d’Italia, lo si può percorrere anche all’interno di un sentiero lungo il Pasubio. Questo percorso è noto con il nome di strada del Re. La strada del Re è un percorso che si può percorrere in circa tre ore (andata e ritorno) e presenta una variante che lo rende ad anello. La partenza è dal Pian delle Fugazze a m. 1163, dove troviamo un parcheggio a pagamento per lasciare la macchina. Continua passando per il vicino Ossario del Pasubio e procedendo poi lungo la strada asfaltata, ma chiusa al traffico, che conduce fino al ponte AVIS.
Un itinerario pensato per dei camminatori meno temerari, ma di certo non del tutto alle prime armi, è il Cai n.170. Questo sentiero è un percorso ad anello che ha come punto di partenza e destinazione il Pian delle Fugazze. Nelle tappe intermedie del percorso si passerà per il ponte tibetano e l’Ossario per poi incontrare sulla strada di ritorno il Rifugio Campogrosso. Questa è la meta preferita di molti visitatori, in particolare modo nelle sere di plenilunio, al punto che è consigliabile prenotare in anticipo tavoli o camere qualora ci si voglia fermare per la notte o per cena in questo rifugio.
Non potevamo inoltre non suggerirti altre due chicche che si trovano nelle vicinanze del ponte, ovvero la cascata Brazzavalle, un’imponente cascata incastonata tra le montagne venete e il giardino botanico Alpino San Marco, un’area verde che si estende per 10.000 metri quadrati. Qui sono raccolte e coltivate specie botaniche locali corredate dai relativi pannelli illustrativi.
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Informazioni Utili per la Visita
Il ponte tibetano alle Valli del Pasubio è diventato oggi una grande attrazione, tappa obbligatoria per chiunque si trovi nei dintorni. Se si parte invece dal Trentino si può lasciare l’auto nel parcheggio di Pian delle Fugazze. Da Pian delle Fugazze si prosegue poi a piedi lungo la Strada del Re seguendo le indicazioni per Ossario del Pasubio fino a giungere in 30 minuti di cammino al ponte tibetano.
Detto ciò c’è da dire che, tuttavia, per ogni escursione che si rispetti è necessario adottare un abbigliamento specifico ancor più se il cammino si svolge ad alta quota in prossimità delle piccole Dolomiti e soprattutto in cima ad un ponte tibetano. Valli del Pasubio è situato infatti nell’Alto Vicentino che, come suggerisce il nome, è ubicato ad un’altitudine abbastanza elevata, circa 1040 metri.
Il Ponte Tibetano AVIS, sito in provincia di Vicenza, è una delle maggiori attrazioni di questa zona sperduta tra le montagne. Nonostante ciò l’ingresso è totalmente libero e gratuito e non è presente alcun controllo a cui sottostare per attraversarlo.
L’unico costo che si dovrà sostenere sarà quello del parcheggio dell’automobile lungo la strada provinciale distante appena una ventina di minuti a piedi. Nel caso in cui non si volesse sostenere nemmeno questa spesa è possibile raggiungere l’Ossario del Pasubio, qualche centinaio di metri più avanti e lasciare l’automobile nel suo parcheggio gratuito. In questo caso la distanza per arrivare al Ponte Tibetano sarà di circa quaranta minuti.
Essendo l’ingresso totalmente libero e non sorvegliato, non ci sono orari di apertura e chiusura: il ponte AVIS è sempre accessibile. Ovviamente fa parte di un percorso in mezzo alla natura, per cui non sono presenti luci artificiali ad illuminarlo. Ciò significa che di notte sarà difficile vedere dove si mettono i piedi. Con condizioni avverse è però vietato attraversarlo, soprattutto in presenza di forte vento o neve sulla sua struttura.
Tabella Riepilogativa
Caratteristica | Dettagli |
---|---|
Località | Valli del Pasubio (Vicenza), Prealpi Vicentine |
Inaugurazione | 2016 |
Lunghezza | 105 metri |
Altezza | 35 metri |
Accesso | Gratuito, sempre aperto |
Parcheggio | A pagamento lungo la SP99, gratuito all'Ossario (più distante) |
Sentieri | Strada del Re, CAI n. 170 |
Insomma, che sia inverno, primavera, estate o autunno una gita al ponte tibetano delle Valli del Pasubio è sicuramente raccomandata. Non rimarrai certamente deluso dalla vista del paesaggio naturale che si staglia “ai vostri piedi”, un’esperienza al 100% gratuita semplicemente impagabile, condita da una giusta dose di adrenalina e di emozioni!
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