Escursione al Rifugio Gardeccia: Un'Avventura Panoramica nel Cuore delle Dolomiti
La Val di Fassa offre numerose escursioni, ma quella al Rifugio Gardeccia è tra le più panoramiche e spettacolari. Quest'escursione è adatta a tutte le famiglie e a chi vive la montagna solo per brevi periodi, grazie alla sua semplicità e all'assenza di dislivelli significativi.
Come Arrivare al Ciampedie
Per raggiungere il Ciampedie (1997 m), punto di partenza per l'escursione al Rifugio Gardeccia, si può prendere la cabinovia che sale da Vigo di Fassa. Il costo del biglietto di andata e ritorno per adulti è di circa 26€ (anno 2025), mentre per gli under 16 è di circa 16€. I cani possono viaggiare gratuitamente purché siano dotati di guinzaglio e museruola.
Sopra l’abitato di Vigo di Fassa esiste un pianoro che in lingua ladina significa “Campo di Dio”. Mai nome fu più azzeccato per il pianoro del Ciampedie, un posto incantato circondato da boschi di larici e con un panorama a tuttotondo sulle Cime Dolomitiche.
Qui a Ciampedie c’è anche il Kinderpark, un’area attrezzata per far giocare i bimbi, aperta sia d’estate che d’inverno.
Il Percorso da Ciampedie al Rifugio Gardeccia
L'altopiano di Ciampedie, nel gruppo del Catinaccio, è il punto di partenza dell'escursione che conduce a Gardeccia e al suo omonimo rifugio. La camminata verso il Rifugio Gardeccia si snoda su un'ampia forestale, lungo un falsopiano in leggera discesa. Gran parte del sentiero rimane all’ombra di un fitto bosco di laceri e abeti, che di tanto in tanto si apre per regalare scenari spettacolari.
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Si sorpassa il dosso dove sorge il rifugio e si scende brevemente alla sella subito ad ovest; qui, accanto al Rifugio Negritella, si trova un crocevia. Si trascura il segnavia 545 per il Rifugio Roda di Vaél e si devia a destra lungo la mulattiera con segnavia 540, che attraversa due piste da sci, poi si addentra nel bosco con lievi saliscendi.
Spesso si incontrano anche dei cartelli esplicativi sulla vita nei boschi (questo è infatti anche denominato “Troi del bosch“) e sulla geologia dei luoghi.
La traversata dal Rifugio Ciampedíe al Rifugio Gardeccia è una comoda passeggiata su buoni sentieri nel bosco di conifere. Il percorso estivo si mantiene in quota ed è molto breve e facile.
Prima di arrivare, un bello spiazzo con uno specchio d’acqua e vista impareggiabile sulle montagne retrostanti, ci fa capire che siamo quasi arrivati.
Percorso Invernale
Il percorso invernale invece (per ciaspolatori) è un po’ più lungo e faticoso, in quanto bisogna perdere molta quota per aggirare dal basso le varie piste da sci che scendono dallo spallone di Prà Martín.
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Il percorso ha origine accanto all’arrivo della seggiovia subito a nord rispetto al Rifugio Ciampedíe. Seguendo gli appositi cartelli (blu con omino bianco che ciaspola) si scende sulla destra giungendo ad un bivio; si va a sinistra e si perde quota con ripidi tornanti tra gli abeti, passando sotto alla seggiovia numerose volte. Si giunge quindi al pianoro di Pian Fecei (1806 m), dove arrivano tutte le piste da sci della zona di Ciampedíe.
Il Rifugio Gardeccia
Il Rifugio Gardeccia (m. ) è situato in una radura spettacolare, dove sorgono altri due rifugi in attività: Rifugio Stella Alpina Spiz Piz e Baita Enrosadira, oltre all'abbandonato Catinaccio. Qui, i bambini possono giocare liberamente senza pericoli, mentre i genitori si rilassano e gustano un buon pranzo.
Difatti qui ci troviamo un posto che definire splendido è dire poco: la valle del Vajolet è davvero incantevole!
Il panorama che si può ammirare da qui è davvero impareggiabile, vale la pena salire qui solo per quello!
Il Rifugio Gardeccia offre ai suoi ospiti i piatti tipici della tradizione locale, accompagnati da una bottiglia di vino trentino o un'ottima birra. Attorno al Rifugio Gardeccia, troviamo anche il Rifugio Stella Alpina e la Baita Enrosadira, altre due strutture molto accoglienti in cui poter fermarsi a gustare qualche deliziosa specialità del posto.
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In estate, nel periodo che va da giugno a ottobre, nei pressi di questo rifugio partono numerosi sentieri, come quello dei Rifugi Vajolet e Preuss, il Passo delle Scalette o il Passo delle Cigolade.
In inverno è meta preferita di chi ama le ciaspolate, o per chi vuole fare una semplice passeggiata sulla neve, ma in questo periodo dell'anno non offre alloggio notturno come in estate.
Possibili Itinerari Alternativi
- Da Pera di Fassa con seggiovia: Il sentiero è quasi totalmente in pianura, a parte il primo tratto ripido appena scesi dalla seggiovia. Questo sentiero è chiamato Sentiero delle Leggende, con cartelli che raccontano le leggende locali.
- Da Pera di Fassa a piedi: È possibile trovare il sentiero che parte sempre da Pera di Fassa, ma si consiglia di prendere la seggiovia per godersi appieno le passeggiate che partono dal Rifugio Gardeccia.
- Giro ad anello: Un'opzione più impegnativa è il giro ad anello che collega Muncion - Rifugio Gardeccia - Rifugio Vajolet - Rifugio Passo Principe - Rifugio Antermoja - Val Udai - Muncion.
Escursione al Rifugio Vajolet dal Rifugio Gardeccia
Partendo dal rifugio Gardeccia, la prima metà del cammino (sentiero n. 546) si snoda su una comoda strada sterrata fino al rifugio Vajolet (mt 2243) - 1 ora circa. Salendo si possono ammirare in tutta la loro pienezza, la parete sud del Catinaccio a sinistra, i dirupi del Larsech sulla destra e sullo sfondo il maestoso Catinaccio d’Antermoia.
Da qui si prende la deviazione a sinistra che sale nel canale. Il sentiero ha una discreta pendenza e lo si percorre in circa 60 minuti. Non sono passaggi particolarmente esposti, non è richiesta attrezzatura da ferrata e vi si avventurano anche i bambini che trovano divertente la salita aiutandosi in certi punti, con le mani.
Consigli sulla Sicurezza
È fondamentale tenere presente che la percorribilità degli itinerari in montagna è strettamente legata alle condizioni ambientali e meteorologiche. Prima di partire, è consigliabile consultare sempre il meteo e informarsi sullo stato del percorso contattando gli uffici turistici, i centri visitatori dei parchi, i gestori dei rifugi sul percorso e le guide alpine.
Rifugio Vajolet: Una Meta Imperdibile
Il Rifugio Vajolet è certamente uno dei più amati delle Dolomiti. Da Vigo di Fassa puoi prendere la seggiovia per Ciampedie. Da qui, con una comoda strada forestale puoi raggiungere il Rifugio Gardeccia e in circa 20 minuti di camminata un po’ più sostenuta arrivi al Rifugio Vajolet.
Venendo dal Gardecia, il Rifugio Vajolet in realtà si fa un po’ attendere. Lontano e il alto, appollaiato sulla Porte Neigre - come un colle di roccia, che stringe la valle - il vero guardiano di questi luoghi è il Rifugio Preuss. Così, quando vedi il Preuss profilarsi quasi mimetico sopra il suo trespolo, mentre sulla tua sinistra si alzano pareti chiare e maestose, pensa un attimo a quei nomi: ché la montagna, così, la godiamo soprattutto grazie a loro. Così ecco, alle spalle del Preuss, la nostra mèta, il Rifugio Vajolet!
Due edifici separati, mura intonacate di bianco, scuri bianchi e azzurri, i caratteri marroni della scritta “CAI SAT Rifugio Vajolet”, l’indicazione d’ordinanza della quota in metri sul livello del mare: ben 2243.
Arriviamo qui che è ancora presto, lo staff sta spazzando via la neve della notte (nonostante sia quasi luglio) e sta preparando gli ombrelloni da aprire sulla terrazza.
Gastronomia al Rifugio Vajolet
Eppure ti assicuro che il menù del Rifugio Vajolet merita quest’eccezione. Una varietà di torte da far impallidire le più rinomate pasticcerie delle grandi città. Le loro altezze? Vertiginose.
La Foresta nera è cioccolato, panna, cioccolato ancora e panna ancora e poi ancora cioccolato e panna, e poi c’è un po’ di topping di - hai capito: panna, granella di cioccolato, e le amarene.
Il resto del menù comunque non è da meno: tantissimi piatti tipici trentini, ma anche proposte per celiaci e ben due pagine di menù dedicate all’alimentazione vegana. Insomma…. al Rifugio Vajolet si mangia divinamente e vale la pena fermarsi.
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