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Escursione al Rifugio Gianpace: Percorsi e Difficoltà

Il Rifugio Gianpace si trova in Val Sanguigno, considerata l’area naturale con più alta biodiversità del Parco delle Orobie Bergamasche. Si tratta di una valle davvero meravigliosa che offre non solo ruscelli impetuosi che hanno modellato antiche marmitte dei giganti ma anche grandi praterie e fitti boschi profumati. Questo semplice itinerario si trova in Val Sanguigno. Deve il suo nome al colore rosso intenso che assume la sua vegetazione durante la stagione tardo autunnale ed è caratterizzata da vaste praterie, distese di rododendri e fitti boschi.

Il Rifugio Gianpace si presta però anche per una bellissima escursione autunnale: la Val Sanguigno che ospita questo Rifugio Amico dei Bambini, prende infatti il suo nome dal colore rosso intenso che assume la sua vegetazione durante la stagione del foliage e merita sicuramente una visita anche in autunno. La Valsanguigno è una valle ricchissima di acqua. D’estate lungo il cammino potrete scegliere le pozze più semplici e non pericolosi per rinfrescarvi prima di arrivare a destinazione.

Come Arrivare al Punto di Partenza

Per raggiungere il Rifugio Gianpace con i bambini dovete inserire nel navigatore il paese di Valgoglio. Si arriva in auto al paese di Valgoglio, imboccando l’unica strada che prosegue oltre le case una volta superato il municipio. Una volta raggiunta questa località, raggiungete la centrale di Aviasco. Tenendo sempre la sinistra, si raggiunge la centrale di Aviasco dove è possibile lasciare l’auto solo munendosi di ticket di parcheggio presso l’erogatrice automatica nei pressi del comune di Valgoglio.

Nei pressi del parcheggio alla centrale c’è un piccolo bar dove prendere il gratta e sosta. Il parcheggio delle auto non è molto grande. Arrivate presto! ATTENZIONE: l’ultimo tratto di strada è molto molto stretto. Il parcheggio è a pagamento. Nei pressi del comune di Valgoglio c’è una l’erogatrice automatica. In alternativa, al parcheggio abbiamo trovato un piccolo bar che vendeva i gratta e sosta.

I Sentieri per il Rifugio Gianpace

A questo punto si inizia l’itinerario seguendo le indicazioni che conducono sotto la centrale. Sia che decidiate per il sentiero ripido che per quello più dolce, dovrete lasciarvi alle spalle il parcheggio e proseguire verso la centrale. Dopo aver attraversato un ponticello, si sale nel bosco fino a imboccare una mulattiera che affianca il torrente che scende dalla Val Sanguigno. Nei pressi del ponticello che supera il torrente dovrete decidere quale sentiero scegliere. Volendo potete anche pensare ad un giro ad anello. Lungo il percorso, indipendentemente dal sentiero che sceglierete vi faranno compagnia pozze color smeraldo.

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Sentiero Ripido

Il sentiero ripido che conduce al Rifugio Gianpace parte dopo che avrete attraversato il ponticello nei pressi della centrale. Non fatevi ingannare dalle indicazioni del pannello relative al Chilometro verticale. Non è quello il sentiero! Osservate i pannelli del chilometro verticale a volgete lo sguardo alla sua sinistra. Questo è il pannello del km verticale. Il sentiero non è questo. Dovrete prendere quello a sinistra di questo cartello, poco più avanti. Il percorso è davvero molto molto ripido ma vi permetterà di guadagnare dislivello in brevissimo tempo. Giunti ad un bivio vi collegherete al sentiero che arriva da destra e che è più dolce.

Sentiero Normale

Scegliendo la via normale dovrete girare a destra senza attraversare il ponticello. Per percorrere il sentiero normale, nei pressi della Centrale non dovrete attraversare il ponticello ma piegare subito a destra. Da qui parte una mulattiera che vi condurrà all’interno di un bellissimo e ordinato bosco. Il sentiero sale dolce, a tratti con alcuni gradoni ma senza presentare difficoltà. Lungo il percorso incontrare anche una sosta pic nic con tavolo e panche di legno. Proseguendo nel cammino arriverete al punto il cui il sentiero ripido si congiunge a quello normale.

La traccia in comune che unisce il sentiero ripido a quello normale è abbastanza ripida, inutile negarlo! Alcuni tratti con fondo di ciottoli se un po’ umidi potrebbero mettere a prova il vostro equilibrio ma nulla di pericoloso. In questo tratto il bosco è davvero suggestivo perché potete ammirare dall’alto scorci bellissimi sul torrente e sulle pozze d’acqua trasparenti.

Arrivo al Rifugio Gianpace

Proseguite sino a quando un cartello in legno vi avvertirà che siete giunti a destinazione: la Baita Gianpace spicca dall’alto della collinetta sulla quale è posta e domina tutta la valle sul torrente che scorre ai suoi piedi. Impossibile non rimanere affascinati dal bellissimo spettacolo offerto dal torrente Sanguigno le cui acque, scendendo a balzi, formano piscine trasparenti. Pozze e marmitte dei giganti. La Valsanguigno è meravigliosa. La parte esterna del Rifugio Gianpace. Per l’ambiente natura in cui trova, il Rifugio Gianpace si presta davvero ad essere vissuto in famiglia. Potete stendere una coperta scegliendo la location che più vi aggrada e godervi uno splendido pic nic. Ma ciò che davvero catalizzerà l’attenzione dei vostri bambini sarà il torrente che scorre proprio ai piedi del rifugio.

Costruzione del 1925 in muratura e pietra di valore architettonico e ambientale, le cui decorazioni riportano alla scuola di Camillo Boito (attento al tema dell’ambientalismo). Il sentiero che porta al Rifugio Gianpace si trova come abbiamo detto in Val Sanguigno.

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Dati Tecnici dell'Escursione

  • Partenza: parcheggio nei pressi della centrale di Aviasco.
  • Rif. Dalla centrale ENEL di Valgoglio, seguire il sentiero 232 (normale o variante ripida) che in circa 45-50 min. porta al rif. Gianpace (m. 1330).

Oltre il Rifugio: Verso il Pizzo Salina

Lasciato a sx il rifugio, proseguire lungo il fondovalle a dx del torrente, fino al bivio con il passo di Valsanguigno (grosso masso con diverse possibili mete). Seguire le indicazioni per la Cap. Lago Nero e in breve raggiungere una malga (1500 m.) e successivamente un’altra baita posta poco più sopra. Proseguire sempre lungo il sentiero che, con dir. SE, taglia il fianco meridionale della montagna. Al termine di questo tratto si arriva alla base del lungo spallone della Costa di Corna Rossa e risalirlo su traccia di sentiero, abbandonando quello che, stando più basso, prosegue verso la Cap. Lago Nero. Lungo pendii erbosi, il sentiero sia fa via via più ripido e talvolta non molto evidente, arrivando faticosamente ad un dosso (q. 2078). Seguire il sentierino che percorre più o meno il filo del largo crestone e, dopo un lungo diagonale in falsopiano, si arriva alla base dello spallone E del Pizzo Salina.

Il Pizzo Salina è una cima molto bella e panoramica, a torto poco frequentata. La sua mole, sia dal lato N che dal lato S, è abbastanza imponente; tuttavia l’itinerario qui descritto dal versante SE non presenta particolari difficoltà tecniche. Un po’ più impegnativo è invece il percorso dalla cresta NW. La lunga Costa di Corna Rossa offre un panorama spettacolare, oltre che sul vicino gruppo Corna Piana-Arera-Cima Fop, praticamente su quasi tutta la catena orobica e sulla sottostante val d’Aviasco. Dalla vetta si ha uno splendido colpo d’occhio anche sul vicinissimo M. FOTO 1: Lungo la Costa di Corna Rossa: da sx M. Corte, Passo di Valsanguigno, P. Farno e, in primo piano a dx, il P. Salina.

Discesa

Per lo stesso itinerario.

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