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Escursioni a Bosco Chiesanuova: Alla scoperta dei sentieri più suggestivi

Se si vuole svolgere un’esperienza magica, di quelle che non si dimenticheranno mai, non si può proprio fare a meno di prendere in considerazione l’idea di camminare su un leggero e magnifico percorso di trekking immerso nelle contrade di Bosco Chiesanuovo. Percorsi e itinerari di trekking leggero tra contrade, paesi e malghe della Lessinia. In ogni pagina, in alto a destra, trovi la Lista dei desideri. Attiva la geolocalizzazione sul tuo smartphone! Stiamo recuperando la tua posizione...

Itinerari ad anello: alla scoperta delle contrade

Percoso ad anello di difficoltà media che attraversa le contrade del nord di Bosco Chiesanuova. Durante il percorso si possono trovare cartellonistiche della cartina "Camminabosco", seguire sempre la numero 2.

Partendo dal Monumento dei Caduti di Bosco Chiesanuova prendere la streda che scende nei 2 parcheggi e proseguire sulla strada bianca. Il sentiero passa per la contrada Colletta, Biancari dove svoltando sulla sinistra si prosegue in contraada Tander e Der. Si segue il sentiero dentro il bosco per poi uscire e trovare dopo poche centinaia di metri la contrada Masi. Procedere sulla strada asfaltata, dove presente la contrada Maselli, fino alla curva e prendere il sentiero che scende su strada bianca. Addentrati nel bosco potrete trovare la contrada Scandola proseguendo il sentiero indicato si raggiunge contrada Scalon.

Sentiero "Camminabosco" n. 1

Seguire la segnaletica "Camminabosco", percorso n. 1. Lungo il tragitto si possono trovare delle varianti. Il percorso parte da Piazza della Chiesa a Bosco Chiesanuova e scende verso via Cantarane. Dopo circa 100 metri la strada diventa una vecchia mulattiera e sale verso la contrada Coletta (1113 m) dove si può ammirare il Baito della Coletta, antico edificio dedicato alla trasformazione del latte in formaggio, recentemente ristrutturato e trasformato in museo (apertura nel periodo estivo).

Prendere poi la strada asfaltata che scende ai Biancari, dove un antico portico con sei archi rende unica questa contrada. Proseguire dal centro della contrada verso ovest per la stradina segnata come sentiero n. 256, in mezzo alle case. La strada pianeggiante conduce a contrada Tander. Lasciare le case sulla destra e seguire il percorso, che diventa un sentiero. Seguire i muretti e, dopo un breve tratto nel bosco, si arriva alla vecchia e isolata contrada Der.

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Proseguire nel bosco e superare un cancelletto in legno, raggiungere la segnaletica e tenere la destra, verso Lesi e Croce (seguire il percorso n.1). Il percorso prosegue nel bosco, quindi prestare attenzione ai segni bianchi e rossi sugli alberi fino a raggiungere il fondo del vajo. Proseguire dritto sul sentiero, risalendo il vajo, ed uscire dal bosco. Raggiungere ed attraversare Contrada Lesi. Alla segnaletica dei percorsi successiva, salire a destra, rientrando nel bosco. Proseguire in salita nel bosco fino a raggiungere Contrada Croce. Dopo un breve tratto di strada asfaltata, scendere a destra e poi leggermente a sinistra per riprendere il sentiero. Seguire le indicazione per Bosco Chiesanuova.

Dal centro di Bosco Chiesanuova si percorre in discesa la strada asfaltata fino ad un ampio parcheggio e in seguito sterrata raggiunge le contrade Sciostre e Ongar, rinnovato B&B che però mantiene i caratteri architettonici tipici della Lessinia. Si prosegue fino ai baiti della Coletta, per poi scendere alla suggestiva contrada Biancari e da qui, lungo una facile e panoramica carrareccia, raggiungere Tander e Der, due località dai chiari toponimi di origine cimbra. Un bel bosco di faggio e abete caratterizza la parte centrale dell'itinerario, dove giassàre e piazzole di vecchie carbonaie sono facilmente visibili lungo il cammino, per poi attraversare le rustiche contrade Lesi e Croce, dove molti sono le peculiarità d'arte popolare vicine o annesse agli edifici. Il ritorno da Biancari è lungo la medesima strada d'andata.

Da Grietz a Tinazzo e Zamberlini: un percorso incantevole

Passeggiando da Grietz fino a Tinazzo e Zamberlini è possibile osservare diverse meraviglie della natura in grado d’incantare propriamente chiunque. Tale percorso si può svolgere sia a piedi che in mountain bike. Inoltre è ben adatto sia ai viaggiatori solitari che alle vere e proprie famiglie. Difatti non è provvisto di parti troppo difficili da percorrere. Non a caso è uno di quei sentieri su cui possono camminare proprio tutti coloro che lo vogliono. Proprio questo è l’inizio di quel magnifico percorso che ben presto porterà tutti i viaggiatori a scoprire la naturale bellezza di questi luoghi.

Dopo la ghiacciaia si risale verso un bosco di faggio che da diversi anni ormai caratterizza questo tipo d’itinerario rendendolo letteralmente perfetto per un gran ventaglio di viaggi differenti. Il bosco, però, non rappresenta che uno dei tanti paradisiaci posti che contraddistinguono questo tipo d’itinerario. Quando si risale sulla strada, i viaggiatori superano prima un incrocio e quindi arrivano a un altro crocevia dove possono facilmente notare un capitello di quelli storici. Esso, difatti, ricorda agli ospiti della partenza per il Sud America. Verso ovest, invece, si può ammirare una fantastica rappresentazione del Fiore della Vita in una piccola stalla.

Quindi non resta che proseguire verso gli altri edifici di Malga Dossetti, con tanto di una bellissima stalla costruita in pietra che domina l’intero prato pascolo. La contrada tutta rappresenta un posto dall’incredibile suggestione. All’inizio si può trovare un breve tratto realizzato con tanto di lastre di pietra e successivamente si può anche vedere una magnifica vale che si apre dinnanzi agli occhi dei viaggiatori. Tinazzo stessa appare come un posto dalla magnifica bellezza naturale. Non molto lontano si trova anche Zamberlini, più articolata e ampia, ma ugualmente bella. Subito dopo si potrà trovare un’affascinante chiesetta di dimensioni moderate intitolata a San Rocco. A quel punto l’itinerario non può che proseguire lungo la stessa strada, che a sua volta raggiungere la contrada Sauro.

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Il dislivello è molto limitato e non bisogna essere dei professionisti per percorrere questo itinerario senza troppe difficoltà. La lunghezza è di 5,5 chilometri e il tempo di percorrenza a passo lento è di 2,15 chilometri.

Itinerario Classico delle Malghe

Itinerario tra i più interessanti della Lessinia, considerato, a ragione, l’itinerario classico delle malghe. Percorre in gran parte un tratturo che raggiunge i pascoli superiori della Lessinia lungo un panoramico crinale aperto ai panorami dell’altipiano. L’itinerario transita nei pressi di numerose malghe e nella parte superiore, a monte del Rifugio Bocca di Selva, esce sui pascoli superiori dell’altipiano e si apre ancora di più ai panorami sulle montagne del Trentino.

Descrizione del percorso

Dal centro di Bosco Chiesanuova (Piazza Borgo) si seguono le segnalazioni e si imbocca verso nord Via Lessini. La strada esce dall’abitato e s’innesta dopo 400 metri sulla strada provinciale 13, in corrispondenza del bivio stradale per Erbezzo e San Giorgio. Si segue a sinistra la provinciale in direzione di Erbezzo e la si abbandona dopo 450 metri per imboccare a destra il tratturo che entra nella faggeta e sale con un paio di tornanti a guadagnare la dorsale nel retro di Villa Stimmatini.

Il tratturo segue in salita il costolone della dorsale, ancora nel bosco, e sfocia più in alto sulla stradina nei pressi di contrada Corbane. Si segue a sinistra la stradina che supera un ripetitore, ritorna tratturo e sale ancora tra belle radure nei pressi del bosco. Superata un’edicola votiva e oltrepassata una recinzione in pietra, si lascia a sinistra Malga Valpiana e si prosegue dritto. Il tratturo corre nei pressi di lastre di pietra calcarea, supera una malga scende fin nei pressi di contrada Sotte (prossima a Griez, sulla strada provinciale 6 che unisce Bosco Chiesanuova alla stazione turistica di S. Giorgio).

Anziché scendere sulla provinciale si piega a sinistra e si sale ancora per tratturo a guadagnare il poggio prativo di Malga Valpianetta che si aggira sulla destra seguendo in piano la stradina che conduce ad un bivio con capitello votivo dedicato alla Madonna della Corona, fatto erigere da una famiglia emigrata in America nel 1884. Dal capitello votivo si segue la stradina di destra che conduce a Malga Dossetti e al successivo incrocio col sentiero Europeo E5 (segnavia 249), a circa quota 1300. Lasciato a destra il ramo del Sentiero E5 che cala a Maregge e, a sinistra, l’altro ramo che prosegue in discesa per le contrade Tinazzo e Zamberlini, si prosegue dritto ancora per tratturo in salita guadagnando più in alto Malga Baston di Sotto (1399) e Malga Baston di Sopra, oltre la quale riprende la stradina che conduce prima a Malga Moscarda (1496, possibilità di ristoro) e cala poi in breve sulla strada provinciale 14 (asfaltata).

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Poco oltre il Rifugio termina l’asfalto. La strada provinciale prosegue bianca ma in buono stato e la si segue ancora per un paio di chilometri, fino all’altezza della pozza (m 1669) nei pressi di Malga Folignano di Cima. Qui l’itinerario lascia la strada provinciale 14 e si inoltra a sinistra per calare dolcemente alla testata del Vajo delle Ortighe (m 1615), dove incontra l’itinerario proveniente da Bosco Chiesanuova per contrada Scandole e la foresta dei Folignani (segnavia 256).

Il Rifugio Podestaria

Il Rifugio Podestaria, ubicato nell’omonima località al centro dei pascoli superiori dell’altipiano, comprende anche una chiesetta dedicata a S. Bartolomeo ed è sempre stato tradizionale luogo di incontro per gli addetti all’allevamento del bestiame, primaria attività economica della Lessinia che affonda le proprie radici nel Medioevo. Già all’epoca degli Scaligeri il monastero benedettino di S.

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