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Escursioni nei dintorni di Manfredonia

Manfredonia, situata in una posizione strategica nel cuore del Gargano, è un punto di partenza ideale per esplorare le meraviglie naturali e storiche della regione. Dai suoi porti, così come da quelli di Vieste, Peschici, Rodi Garganico e Termoli, è possibile raggiungere le Isole Tremiti, un vero gioiello dell'Adriatico.

Escursione alle Isole Tremiti

Una gita costiera da Manfredonia alle isole Tremiti passando per Mattinata, Vieste e Peschici con una escursioni in barca sul Gargano. Dal 28/07/2022 è attivo per tutto il mese di agosto il servizio della Gargano Metrò Marine che collegherà Manfredonia alle Isole Tremiti, con la motonave Elia Jet in partenza tutti i giorni alle ore 07,30 e ritorno alle ore 19,45 con imbarco al Molo di Ponente.

Info, Biglietteria e Partenza da Manfredonia per le isole Tremiti: Molo di Ponente, Porto di Manfredonia

Immaginiamo, dunque, una gita costiera da Manfredonia alle Isole Tremiti, al largo la cittadina appare tutta bianca nello sfondo della lunga scarpata del Gargano. Si vede anche la strada che sale a serpentine verso Monte Sant’Angelo. Il Gargano, poi, si avvicina al mare e piomba su di esso con scoscesi dirupi.

Ecco la Punta Rossa del Monte Saraceno, la fresca Baia di Mattinata ed il moderno villaggio Baia delle Zagare. Seguono alte rocce a picco, traforate da grotte intorno alle quali volteggiano i gabbiani. Poi la costa diventa frastagliata e cominciano a sfilare le torri di vedetta. Ecco un altro villaggio residenziale, Pugnochiuso, quindi, dopo altre torri la Testa del Gargano, che è il promontorio estremo dello “sperone”.

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Di fronte al litorale spuntano intanto, giganteschi scogli bianchi. Segue la Cala San Felice, con l’omonima torre poi altre torri ed altri scogli. Ora la costa si fa pianeggiante e si apre nella lunga spiaggia di Vieste col castello che incorona una parete di roccia. Doppiata la Punta San Felice, si entra nel porticciolo di Vieste circondato dalle case della cittadina.

Il faro di Vieste sorge sullo scoglio di Santa Eufemia tra la punta di Santa Croce e quella di San Francesco, si costeggia il litorale nord-orientale del Gargano, tutto a insenature e a promontori sormontati da torri e verdeggianti di vegetazione. Nell’interno, sulle colline, si intravede il verde della Foresta Umbra. Dopo la Punta di Manacore, ecco il pittoresco scenario di Peschici adagiato sul suo alto sperone roccioso culminante col castello.

Stiamo ormai navigando davanti alla costa settentrionale. Ancora una breve tappa a Peschici, poi, doppiata la Torre di Monte Pucci, si esce in vista del diritto tratto di litorale della splendida “Riviera Garganica” dai pendii lussureggianti di pinete, di agrumeti e cosparsi di ville. Siamo all’ultima sosta del promontorio: Rodi Garganico, che si specchia nelle acque del suo porticciolo. Da qui si lascia la costa e si punta diritto a nord verso le Isole Tremiti.

Arrivo alle Isole Tremiti

Frattanto, siamo giunti in prossimità dell’arcipelago. Sulla sinistra è San Domino, l’isola più grande, simile ad un’immensa pineta galleggiante ed orlata da pareti frastagliate. Sulla destra, separata da San Domino da uno stretto braccio d’acqua, si allunga l’Isola di San Nicola con le sue coste dirupate e con la formidabile mole del suo Santuario-fortezza. Fra le due isole emergono gli Scogli del Cretaccio, della Vecchia ed altri minori, mentre oltre San Nicola si profila l’Isola di Capraia (o Caprara), la terza del gruppo, del tutto disabitata.

Isola di San Nicola

A questo punto dal molo davanti all’Isola di San Nicola (lunga km 1,6 e larga m 450) si sale su per una stradetta affiancata dagli antichi apprestamenti difensivi dell’isola: mura con porte, merlature, torrette di guardia e feritoie, postazioni per armi, archi di gallerie che s’addentrano nella roccia, e si esce, infine, su una spianata con le case del borgo. Davanti si erge il pittoresco insieme di edifici che costituiscono il Santuario-fortezza nel quale si entra attraverso la porta di un’alta torre merlata con accanto un torrione rotondo e gli spalti di una muraglia.

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Su per scale ed androni, si arriva, infine, alla Chiesa di Santa Maria a Mare, fondata dai Benedettini mille anni or sono e rifatta nel secolo XV. Ne adorna la facciata un bel portale del Rinascimento, decorato da rilievi. Nell’interno della chiesa, che conserva frammenti di pavimentazione a mosaico, si ammirano tra le altre opere d’arte, la magnifica scultura in legno intarsiato e dorato che incorona l’Altare Maggiore con le statue della Madonna e di otto santi.

Isola di San Domino

Puntiamo, ora, verso l’isola di San Domino (lunga km 2,8 e larga 1,7), la più suggestiva del gruppo. Si approda ad una baia tranquilla, dietro la quale si estende una striscia di sabbia finissima incorniciata da piccole rocce grigie, da pendii di terra rossa con ciuffi di pini marittimi che si rispecchiano in un’acqua limpida e dalle trasparenze smeraldine. Di piccole insenature del genere, San Domino, che ha coste frastagliatissime, ne possiede parecchie. Questo è il regno dei pescatori subacquei, di chi ama la vita all’aperto e a contatto con la natura che, fra terra, mare e cielo, offre visioni di sogno ed ore di pace.

Escursioni nella Foresta Umbra e Bosco Quarto

Le faggete vetuste del Parco Nazionale del Gargano Patrimonio Unesco Foresta Umbra.

La riserva naturale Foresta Umbra è un’area naturale protetta che si trova nella parte più interna del Parco Nazionale del Gargano.

Bosco Quarto è una vera meraviglia da visitare in ogni stagione dell’anno, dalla primavera quando sbocciano le prime orchidee selvatiche all’autunno, la stagione in cui invece a fare da capolino sono i funghi ma soprattutto il foliage: carpini bianchi, aceri, faggi ma soprattutto querceti e cerri, assumono quella tipica colorazione autunnale, ammantando il bosco di arancio, oro e rosso. La caratteristica principale di Bosco Quarto sono proprio i cerri che, con le loro altezze che sfiorano i 35 m.

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Bosco Quarto, un tempo chiamato Bosco di Manfredonia fino alla suddivisione di tutta l’area boschiva, è attraversato da una serie di sentieri attrezzati che possono essere percorsi a piedi oppure in mountain-bike. L’itinerario base permette di scoprire gli angoli più significativi di Bosco Quarto, oltre a diverse aree pic-nic dove sostare per godersi la meraviglia di questo paesaggio bucolico.

L’escursione nel bosco permette ai visitatori di incontrare masserie, dove degustare i prodotti tipici del Gargano e di attraversare poi la bella Valle Ragusa: si tratta di un paesaggio carsico dove il protagonista indiscusso è il carpino bianco, un albero facente parte della famiglia delle Betulaceae che qui sfiora i 30 m. I loro rami svettano verso l’alto, mentre i tronchi hanno la tipica colorazione bianca con delle scanalature.

Sentieri nel Gargano

Del Gargano ne abbiamo già scritto qui raccontando, in sintesi, di quanto sia un territorio variegato e complesso dal punto di vista morfologico, con valli, altopiani, montagne raggiungibili spesso solo attraverso i sentieri, molti dei quali antiche strade di collegamento tra i centri abitati e le zone rurali storiche.

In questo articolo vi segnaliamo alcuni dei sentieri più interessanti da camminare se venite e in vacanza sul Gargano. Vi ricordiamo che è possibile esplorare il territorio e fare tutte le escursioni di seguito anche attraverso le nostre escursioni guidate (anche su richiesta), cosa consigliata soprattutto ai meno esperti vista la frequente assenza di segnaletica (ahinoi!); centinaia di chilometri di sentieri, infatti, richiederebbero anche una costante manutenzione da parte degli enti pubblici, cosa che, purtroppo, non avviene quasi mai.

La stagione ideale per camminare è la primavera (aprile-maggio), quando sul Gargano fioriscono anche le orchidee ma tranquilli, in ogni periodo potrete trovare, sul Gargano, un valido perché al cammino in natura.

In estate consigliamo solo i sentieri nelle aree boscate, altrove si possono raggiungere temperature anche prossime ai 40° e l’escursione diventa quasi proibitiva, specie dove sono presenti dislivelli.

Vi ricordiamo, inoltre, che si tratta di sentieri “trekking” e che come tali vanno affrontati: no ciabatte, no scarpe da passeggio, no neofiti.

Monte Calvo

I sentieri per raggiungere la cima sono ben 4, e si diramano dalle varie direzioni, con vari dislivelli e lunghezze. Il più corto, quello dalla Piana di Monte Calvo, è consigliato ai meno esperti, mentre quelli del Ponte dell’Amarena e di Coppa d’Incero sono i più difficili. Uno, quello del Tratturo del Carmine, parte direttamente dalla periferia di San Giovanni Rotondo, accanto al cimitero. Combinando i vari sentieri è possibile fare anelli molto interessanti.

Il paesaggio ricorda, per certi versi, le zone di Campo Imperatore ma in miniatura; tutto il monte è senza vegetazione, caratterizzato da forme carsiche notevoli, dai campi solcati alle doline più alte della Puglia; qua e là resistono gli ultimi residui della vita pastorale d’un tempo: muretti a secco, pagliai, jazzi, cisterne e neviere testimoniano la vita che si faceva qui fino al secolo scorso.

In cima c’è quasi sempre vento e l’escursione termica rispetto al punto di partenza può essere notevole, sicuramente sembra di stare ben oltre i soli 1000 metri di quota, potenza del Gargano!

Siate ben attrezzati e non sottovalutate il meteo se sono previsti peggioramenti delle condizioni.

Sentiero dell’Abbazia di Monte Sacro

Uno di quelli da fare per forza, si sviluppa inizialmente in una zona rurale abbandonata, per poi iniziare la salita nella lecceta. Il sentiero, di per sé, è piuttosto facile e breve, ma ciò che cela nel suo punto più alto è impressionante: un’abbazia medievale enorme immersa nel bosco, con le strutture ancora ben visibili e leggibili nella loro funzione (la chiesa, il refettorio, la cucina etc).

Una volta giunti all’abbazia è possibile chiudere il percorso ad anello proseguendo nella direzione opposta a quella di arrivo, costeggiando l’abbazia, ma il sentiero non è sempre ben visibile.

Piccolo “dettaglio”: tra fine aprile ed inizio maggio tutto il percorso è ricco di orchidee spontanee.

Valle dell’Inferno

DA NON PERCORRERE TRA GENNAIO E GIUGNO PER NON DISTURBARE LE NIDIFICAZIONI DEI RAPACI. Sebbene sia a pochi km da Monte Calvo, qui vi sembrerà quasi di essere in un’altra regione. Il sentiero è facile e permette di “calarsi” in uno dei profondi valloni meridionali del Gargano, resi suggestivi dalle pareti rocciose che si stagliano ripide sui versanti e dai grottoni che li punteggiano, spesso di interesse archeologico (eneolitico ed età del bronzo).

Nella valle sono presenti diverse specie floristiche rare.

Eremi di Pulsano

DA NON PERCORRERE TRA GENNAIO E GIUGNO PER NON DISTURBARE LE NIDIFICAZIONI DEI RAPACI. Così come quello di Valle dell’Inferno, si tratta di un vallone meridionale ma qui c’è di più: 24 eremi scavati nella roccia e dominati dall’abbazia di Santa Maria di Pulsano. Questa valle è una chiesa a cielo aperto, dove sacralità, silenzio e natura si fondono in una cosa sola.

L’ideale è venirci in pochi, per goderne il silenzio “sacro” che per secoli ha avvolto gli eremiti che qui vivevano tra strapiombi e stretti sentieri scavati nella roccia.

Il percorso è molto tecnico, richiede buone scarpe e buone gambe, e solo una parte è segnalata (quella che raggiunge l’eremo di San Giovanni nel fondo del vallone); tutti i restanti eremi sono raggiungibili solo con delle guide esperte del luogo. Non uscite dalla traccia, non vi avventurate tra le pareti perchè pensate di riuscire ad arrivare in un punto apparentemente vicino e facile da raggiungere, rischiereste di restare bloccati o, peggio, farvi male, come più volte è accaduto richiedendo l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico.

Sentiero delle Anguille

Sentiero da poco ripristinato che parte da Cagnano Varano e connette Gargano settentrionale e meridionale attraverso sentieri un tempo usati per il commercio del pesce tra il Lago di Varano e le zone interne. Nei suoi 20km attraversa tutte le fasce pedoclimatiche del Gargano, fino a giungere a San Giovanni Rotondo. La segnaletica, installata nel 2024, è ottima e permette di seguire tutto il percorso senza perdersi mai (cosa non scontata sul Gargano se non si dispone di app cartografiche).

Lungo l’itinerario si trovano alcune strutture extra-ricettive e ristoranti.

Boschi Foresta Umbra, Bosco Quarto e Bosco Fajarama

E’ estate e di camminare sotto al Sole non se ne parla, oppure semplicemente volete scoprire i boschi del Gargano, le sue faggete vetuste, il foliage d’autunno? Ne avete da camminare perchè Foresta Umbra, Bosco Quarto e Bosco Fajarama, offrono centinaia di km di sentieri, quasi sempre facili, con dislivelli minimi e suoli comfortevoli. L’unica attenzione da fare è quella di restare sul sentiero, trattandosi di boschi e/o foreste di estensioni importanti (oltre 10000 ettari la Foresta Umbra, oltre 5000 Bosco Quarto).

Sulle varie app trovate i sentieri più noti (spesso ad anello) che sono quelli che vi consigliamo di percorrere; non vale la pena azzardare essendo paesaggi piuttosto omogenei.

E ricordate, non potete andare via dal Gargano se non vi siete almeno affacciati in Foresta Umbra!

Costa: Sentiero dei Trabucchi

Ed ora passiamo alla costa, perché si, anche lì si può camminare.

Il Sentiero dei Trabucchi è un percorso di ben 28km non segnalato (salvo nel tratto prossimo a Vieste) che parte da Peschici e arriva fino a Vieste, attraversando baie, spiagge e tratti su scogli. La sua caratteristica, come dice il nome, è la presenza dei “trabucchi” e delle torri costiere su tutte le penisole rivolte nel mare.

Essendo non segnalato e visto che in molti casi le prosecuzioni non sono visibili o non sono quelle che si immagina, consigliamo di percorrerlo solo con delle guide. L’itinerario attraversa le zone turistiche sul mare ma anche quelle intatte della costa del Gargano, con alcune più belle spiagge citate qui.

Tour privato di Manfredonia

Prenota un tour privato di Manfredonia e scopri i monumenti più importanti di questa bellissima località. Ti accompagnerà una guida esperta, in esclusiva per te e la tua comitiva!

Il giorno dell’attività, ci incontreremo in Piazzale Silvio Ferri, a Manfredonia, per dare inizio a un interessantissimo tour dei luoghi più emblematici della città pugliese. Sapevate che fu fondata da Manfredi di Svevia, da cui prende il nome? Scopriremo questa e molte altre curiosità durante il tour!

Cominceremo il nostro tour privato di Manfredonia proprio da uno dei monumenti simbolo della città, ovvero il castello Svevo-Angioino-Aragonese, situato a pochi passi dal mare. Accederemo al suo interno, per visitare il Museo Archeologico Nazionale di Manfredonia, famoso per ospitare le celebri Stele Daunie e alcuni ritrovamenti rinvenuti nel vicino sito archeologico di Siponto. Ve ne innamorerete!

Dopo la visita del centro espositivo, ci dirigeremo verso la statua equestre di Re Manfredi, il fondatore della città, per poi attraversare il centro storico di Manfredonia fino a raggiungere la Cattedrale di San Lorenzo Maiorano. Sapevate che conserva l’icona della Madonna di Siponto, risalente al V secolo?

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