Escursioni da Pozzuoli: cosa vedere nei Campi Flegrei
Un weekend nei Campi Flegrei è un'esperienza che unisce storia, natura e cultura in una delle regioni più affascinanti d'Italia. Situati a pochi chilometri da Napoli, i Campi Flegrei offrono un'ampia varietà di attività e luoghi da visitare. Il paradosso dei Campi Flegrei è avere bellezze paradisiache in un luogo quasi demoniaco, sconosciuto alla maggioranza degli italiani. Ma anche l’uomo sembra essere stato invogliato a rendere i Campi Flegrei una terra unica e superba.
1. Il Parco Archeologico di Cuma
Il Parco Archeologico di Cuma è il sito più affascinante ed evocativo dei Campi Flegrei per le suggestioni cui rimanda. Il Parco Archeologico di Cuma è una tappa fondamentale per chiunque visiti i Campi Flegrei. Fondata nel 750 a.C. circa da coloni provenienti dall’isola di Eubea, fu la città (apoikia) che introdusse quei segni che diventeranno il nostro alfabeto e dalla quale di diffuse la cultura greca in Occidente. Fondata dai Greci nell'VIII secolo a.C., Cuma è la più antica colonia greca in Italia. Tra la fine dell’VIII e l’inizio del VII secolo a.C. i Cumani fondarono Parthenope sul promontorio di Monte Echia e ben presto tutto il golfo di Neapolis entrò sotto il loro dominio. Nel 338 a.C. la città entrò nell’orbita politica di Roma. Cuma ha un significato storico e mitologico profondo. Qui, secondo la leggenda, Enea, l'eroe troiano, consultò la Sibilla prima di scendere nell'Ade.
Fonti letterarie antiche legano la sua fondazione al culto di Apollo, cui era associato l’oracolo della sibilla. L’eco dei miti e delle leggende radicati nel territorio flegreo diventeranno i versi del VI libro dell’Eneide, opera affidata da Augusto a Virgilio quale strumento di propaganda dell’Impero nascente. Così, la lunga galleria scavata nel tufo dell’Acropoli, è oggi identificata nel famoso Antro della Sibilla e i resti del tempio sulla terrazza inferiore rimandano al grande architetto e inventore ateniese, Dedalo, che qui atterrò per edificare il santuario dedicato al culto di Apollo, il dio splendente.
2. Monte di Procida
Monte di Procida è la punta estrema di uno dei promontori che disegnano il golfo di Napoli.
- La Necropoli di Cappella: uno sguardo prezioso sulle antiche civiltà che abitarono l'area dei Campi Flegrei.
- Acquamorta: una pittoresca baia, rinomata per le sue acque cristalline e le vedute mozzafiato, un luogo di pace e relax. Dal porto di Acquamorta si può costeggiare a piedi il Monte di Procida verso Sud, ritrovandosi in un luogo naturalistico di particolare interesse, il Sentiero, Camminata o Oasi di Torrefumo, che dir si voglia: un tratto di costa quasi incontaminato con tratti di macchia mediterranea e stagno di acqua salmastra dovuto al blocco della scogliera a protezione dei marosi. Ammirando il costone tufaceo, è possibile scorgere quasi tutti gli strati delle passate eruzioni flegree, difatti il Geologo inglese Henry James Johnston-Lavis (1856 - 1914) definì questa falesia “breccia museo” nel suo “Volcanoes of Southern Italy” (1889).
- Murales: una vibrante espressione artistica che arricchisce il paesaggio urbano di questa pittoresca cittadina. Realizzati da artisti locali e internazionali, questi murales decorano le facciate degli edifici, i muri delle strade e gli angoli più nascosti, trasformando il paese in una galleria d'arte a cielo aperto. Essi raccontano anche storie legate alla cultura, alla storia e alle tradizioni di Monte di Procida, celebrano il legame della comunità con il mare, raffigurando scene di vita marinara, barche da pesca, e paesaggi marittimi.
3. Lago d'Averno
Il Lago d'Averno, situato nei pressi di Pozzuoli, è un luogo affascinante e carico di mistero. Questo lago di origine vulcanica è circondato da miti e leggende, tra cui la credenza che fosse l'ingresso agli inferi nell'antichità. Il Lago d'Averno è stato descritto da Virgilio nell'Eneide come il portale verso l'Ade. Questo alone di mistero lo rende un luogo affascinante da visitare.
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4. Baia e il Parco Archeologico Sommerso
Baia era una rinomata località di villeggiatura per i romani, famosa per le sue terme e le ville sontuose. Oggi, gran parte di queste strutture è sommersa dalle acque del Golfo di Napoli, creando un parco archeologico sommerso unico al mondo. Il Parco Archeologico Sommerso di Baia è una delle destinazioni più affascinanti per gli amanti dell'archeologia. Situato lungo la costa di Baia, questo parco sottomarino ospita le rovine di quella che un tempo era una delle più lussuose e rinomate località termali dell'antica Roma. Il parco archeologico sommerso si estende su una vasta area e include ville, terme, strade, mosaici e statue, tutti perfettamente conservati sotto il livello del mare. Tra le strutture più note si trovano la Villa dei Pisoni, la Villa a Protiro, il Ninfeo di Punta Epitaffio, e il Portus Julius, un antico porto militare.
Il Parco Archeologico delle Terme di Baia è uno dei siti archeologici più affascinanti e suggestivi d'Italia. Questo vasto complesso termale, risalente all'epoca romana, era famoso per essere un luogo di lusso e relax frequentato dall'aristocrazia romana. Il parco ospita numerosi templi, tra cui il Tempio di Diana, il Tempio di Mercurio e il Tempio di Venere. Una delle curiosità più affascinanti del Parco Archeologico delle Terme di Baia è la presenza di un albero di fico che cresce a testa in giù. Questo fenomeno straordinario si verifica in una delle strutture termali del parco, dove le radici del fico, in cerca di terreno fertile, si sono sviluppate verso il basso, emergendo dal soffitto della struttura e pendendo verso il basso come se fossero rami.
5. Castello Aragonese di Baia
Questa fortezza medievale offre una vista spettacolare sul Golfo di Napoli e ospita il Museo Archeologico dei Campi Flegrei. Il Castello Aragonese fu costruito nel XV secolo per difendere la costa dalle incursioni nemiche. Dal 1993 ospita il Museo archeologico dei Campi Flegrei che custodisce i reperti provenienti dalle aree e siti archeologici del territorio. Oltre all’unicità dei ritrovamenti esposti e alla magnificenza del monumento, dalle terrazze della fortezza lo sguardo si perde sullo splendido scenario del golfo di Pozzuoli, con vista sul Vesuvio e sulle isole di Capri e di Ischia. Nel corso dei secoli il Castello è stato adibito a vari usi, da carcere militare a orfanotrofio a rifugio per gli sfollati del terremoto del 1980.
Dalle ore 09.00 fino ad un’ora prima del tramonto. Nei giorni festivi la chiusura è alle ore 20.00. Mai: il lunedì. € 4.
6. Casina Vanvitelliana
La Casina Vanvitelliana è una delle gemme nascoste dei Campi Flegrei. Situata sul Lago Fusaro, vicino a Bacoli, questa elegante palazzina fu progettata dal celebre architetto Luigi Vanvitelli nel XVIII secolo. La Casina Vanvitelliana è un esempio straordinario di architettura neoclassica.
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La Casina Vanvitelliana è una piccola villetta che sorge nel bel mezzo del lago Fusaro a Bacoli.
7. Monte di Procida e la produzione di vino
Monte di Procida, situata sulla punta estrema della penisola flegrea, è famosa per i suoi vini pregiati. La regione è rinomata per la produzione di Falanghina e Piedirosso, due dei vini più apprezzati della Campania. La produzione vinicola nei Campi Flegrei ha radici antiche e rappresenta una parte importante della cultura locale.
8. Spiaggia di Miliscola
La spiaggia di Miliscola, situata tra Bacoli e Monte di Procida, è una delle più belle della zona. Con la sua sabbia dorata e le acque cristalline, è il luogo perfetto per una giornata di relax al mare. La spiaggia di Miliscola offre un ambiente rilassante con tutti i comfort necessari per una giornata al mare.
9. Rione Terra
Il Rione Terra è il cuore storico di Pozzuoli, una città con una storia millenaria. Il Rione Terra è stato abitato fin dall'epoca romana e conserva tracce di tutte le epoche storiche che l'hanno attraversato. Dopo essere stato abbandonato negli anni '70, il quartiere è stato recentemente restaurato e aperto al pubblico.
Il Rione Terra, una rocca circondata su tre lati dal mare, è il simbolo della stratificazione storica della città di Pozzuoli. Qui è stata fondata l’antica colonia civium Romanorum nel 194 a.C. per insediare 300 famiglie di veterani della seconda guerra punica. Le tracce della Puteoli romana (strade, terme, taberne, cisterne, postriboli) sono testimoniate dal percorso archeologico sotterraneo che si svela attraversando il portone di un antico palazzo del borgo, il cui impianto attuale risale al XVI secolo. La visita al Rione Terra è un vero e proprio viaggio nel tempo, un itinerario che culmina nella spettacolare cattedrale barocca di San Procolo che ingloba resti del Tempio di Augusto, in un connubio unico tra architettura antica, moderna e contemporanea.
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10. Monte Nuovo
Il Monte Nuovo è uno dei vulcani più giovani d'Europa, formatosi durante un'eruzione nel 1538. Il Monte Nuovo è un simbolo della geologia dinamica dei Campi Flegrei. Tra Arco Felice e Lucrino, a Pozzuoli, in una sola notte sorse il Monte Nuovo, il più giovane promontorio d’Europa dopo un’eruzione avvenuta nel 1538. Il vulcano, ormai inattivo, è un'Oasi Naturalistica gestita dal Comune di Pozzuoli e compresa all'interno del Parco Regionale dei Campi Flegrei, dove effettuare passeggiate trekking con percorsi immersi nella macchia mediterranea e godendo di improvvisi e fantastici scorci che si aprono sul golfo di Pozzuoli e sul lago d’Averno. I diversi percorsi dell’Oasi Naturalistica di Monte Nuovo si articolano nella sua macchia mediterranea con leccete, bassi arbusti, vegetazioni sempreverde, lasciando il posto a vedute panoramiche eccezionali. Salendo alla cima del cratere dal versante Sud, il panorama va da Capo Posillipo a Nisida, dal centro di Pozzuoli a Capo Miseno e, in giornate limpide, arriva alla Penisola Sorrentina. Dal bordo si vedono le ripide pareti interne e il fondo del cratere che si può raggiungere percorrendo un sentiero immerso tra i pini. Un altro sentiero consente di fare l’intero giro dell’orlo del cratere, fino ad affacciarsi sul Lago d’Averno.
Altri Luoghi da Visitare
- Anfiteatro Flavio: Il monumento è considerato il terzo anfiteatro d’epoca romana più grande d’Italia dopo il Colosseo e quello di Capua. I suoi tre livelli di gradinate permettevano di ospitare fino a 40.000 spettatori per assistere ai giochi con i gladiatori e alle venationes, le lotte tra gladiatori e bestie feroci che si svolgevano nell’arena. Durante le persecuzioni di Diocleziano contro i cristiani, nel 305 vi furono imprigionati San Gennaro e San Procolo per essere condannati ad essere sbranati dalle belve (damnatio ad bestias). La leggenda vuole che San Gennaro e i suoi compagni furono risparmiati al martirio che si concluse con la loro decapitazione presso il vulcano Solfatara. I sotterranei dell’anfiteatro sono perfettamente conservati e favoriscono il visitatore a comprendere il funzionamento del sistema di sollevamento delle gabbie che trasportavano le belve sull’arena.
- Macellum o Tempio di Serapide: Il Macellum o Tempio di Serapide di Pozzuoli è il più interessante esempio di antico mercato alimentare d’epoca romana tra quelli esistenti, sia per il suo valore storico-archeologico sia per l’intreccio con altre discipline, tra cui la geologia, la letteratura, l’arte e la medicina termale. Il monumento è più comunemente conosciuto come Tempio di Serapide per il ritrovamento della statua del dio durante gli scavi borbonici del 1750 che lo hanno portato alla luce. La scultura, oggi esposta al MANN, fece inizialmente identificare il sito come un Tempio dedicato alla divinità egizia e rivela i rapporti commerciali che ebbe la città con l’Egitto, soprattutto in relazione alle riserve di grano che rifornivano Roma. Puteoli, infatti, ha rappresentato per secoli il porto commerciale dell'Impero, dove confluiva l’intenso traffico marittimo proveniente dalle provincie del Mediterraneo e dall’Oriente. Le tre colonne superstiti del pronao antistante l’aula sacra del macellum sono diventate nel tempo il simbolo del Bradisismo, il fenomeno vulcanico che da sempre caratterizza i Campi Flegrei. Infatti, i forellini provocati dei molluschi marini presenti sulla loro parte mediana, indicano che in epoca medievale il sito e la costa del golfo di Pozzuoli sprofondarono sotto il livello del mare per poi riemergere lentamente nel XVI secolo, a seguito dell’eruzione del Monte Nuovo del 1538.
- Piscina Mirabilis: La Piscina Mirabilis è la più grande cisterna romana d’Italia, il punto terminale del lungo acquedotto voluto da Augusto per rifornire la flotta imperiale quando questa fu dislocata dai bacini dell’Averno (il Portus Julius) a quelli di Miseno (Portus Miseni). L’acquedotto, lungo circa 100 Km, trasportava l’acqua della fonte del Serino (Avellino). Completamente scavata nel tufo e costituita da 48 pilastri cruciformi rivestiti di cocciopesto disposti su quattro file, la cisterna aveva una capacità di 12.600 m³ ed è oggi chiamata anche Cattedrale dell’acqua per i giochi di luce che entra dalle aperture della sua terrazza di copertura. Anche la Piscina Mirabilis fu meta dei viaggiatori del Grand Tour che hanno lasciato i segni del loro passaggio con graffiti ancora visibili sui suoi pilastri. E’ la più grande cisterna romana mai scoperta, e i suoi numeri lasciano davvero senza parole: la Piscina Mirabilis è lunga 72 metri, larga 25, alta 15 e ha un capacità di12.600 metri cubi.
- Cento Camerelle: In realtà le “Cento camerelle” sarebbero la porzione di una delle immense ville patrizie che sorgevano dalle parti di Baia.
- Parco Monumentale di Baia: raccoglie i tantissimi resti romani disseminati nella zona. Al tempo dell’egemonia di Cuma, Baia divenne uno dei luoghi di villeggiatura più amati dai ricchi patrizi romani, che fecero costruire ville monumentali.
- Tomba di Agrippina: La famiglia dell’Imperatore Nerone era l’esatto opposto della famiglia unita e amorevole che tutti sognano. Agrippina, madre di Nerone, fu uccisa su ordine del figlio nel 59 d.C.. Nerone ordinò di far affondare la nave sulla quale viaggiava la madre che tornava ad Anzio da Baia, dopo aver partecipato ai festeggiamenti della Quinquatrie. La struttura conosciuta come “Tomba di Agrippina”, è in realtà un piccolo teatro, di cui oggi è visibile solo una parte.
- Monte Gauro: Il monte Gauro è un cratere vulcanico ed è il più alto edificio della zona centrale dei Campi Flegrei (320 m.s.l.m.). Si è formato circa 11000 anni fa a seguito di un’eruzione vulcanica. Deve il suo nome alla parola greca γαυροσ che significa “alto, superbo” perché, maestoso, domina il golfo di Pozzuoli e l’entroterra flegreo. Il Gauro è composto da una serie di versanti conosciuti con il nome di Monte Corvara, Monte Barbaro, Monte Sant’Angelo. Qui fu combattuta una famosa battaglia tra romani e sanniti nel 343 a.c.. Rinomati furono i “vini gaurani” e le ville di ricchi romani che lo abitarono (sono ancora osservabili ruderi e cisterne d’acqua). Attualmente è ricoperto da una folta macchia mediterreanea e castagneti. L’ escursione sul ciglio del cratere del Gauro permette di ammirare quasi tutti i Campi Flegrei nella loro estensione, con una vista che spazia addirittura fino al Vesuvio, al Partenio e fino a Roccamonfina. L’escursione dura qualche ora, è leggermente impegnativa soprattutto perchè i percorsi non sono propriamente segnalati. Si può cominciare l’escursione dall’imbocco del Cratere del Campiglione, costeggiando il Carney Park, oppure dal versante di Monterusciello / Cupa delle Fescine, oppure ancora dal Castagnaro passando per Monte Corvara. Tappa da non perdere è la sommità del Monte Barbaro, che permette di ammirare l’eccezionale panorama verso il Golfo. Sul Sant’Angelo svetta invece l’Eremo di Monte Sant’Angelo, un tempo vecchia fortificazione angioina, ampiamente rimaneggiata nel XVII sec, oggi ancora occupata da un eremita. L’escursione è libera, non è molto impegnativa ma può durare alcune ore, a seconda dei percorsi.
- Foresta di Cuma: La Foresta di Cuma, denominata Foresta Regionale Area Flegrea e Monte di Cuma oggi appartiene al Demanio Forestale della Regione Campania, era anticamente chiamata con il nome di Silva Gallinaria, attribuitole grazie alla considerevole presenza nell’antichità della cosiddetta Gallinella d’acqua (nome scientifico Gallinula Chloropus).
- Faro di Capo Miseno: Dal Faro di Capo Miseno è possibile accedere ad una delle escursioni più emozionanti dei Campi Flegrei: il sentiero di Capo Miseno, anche conosciuto come Santuario degli Uccelli. L’escursione comincia dal termine di Via Faro (Bacoli), dove comincia il sentiero con dislivello di circa 300 metri per una lunghezza di circa 2 km complessivi. Sbucando dalla macchia mediterranea, in cima al Capo si avrà una vista magnifica sul mare flegreo, le isole, Monte di Procida, Bacoli, e tutto il Golfo di Pozzuoli ed oltre. Sono inoltre presenti alcune casematte e baracche naziste costruite e poi bombardate durante la Seconda Guerra Mondiale.
- Cratere degli Astroni: Divenuto Riserva Naturale solamente nel 1992, il Cratere degli Astroni fu principalmente una sfruttato come riserva di caccia dai regnanti napoletani, divenendo perfino deposito un di munizioni. Oggi la Riserva Naturale Cratere degli Astroni, gestita dal WWF, vanta un fitto e rigoglioso bosco di 250 ettari, vecchio centinaia di anni, celato da un antico cratere vulcanico. Sul fondo, sorgono tre incantevoli specchi d’acqua, lascito di antichi fenomeni vulcanici. Il maggiore tra loro è il Lago Grande, alimentato dalle acque della stessa falda che gli diede vita.
Cucina Tipica
I Campi Flegrei sono una zona di mare con antiche famiglie di pescatori, ed è scontato quindi che i piatti più tipici della cucina flegrea siano a base di pesce fresco. La cucina dei Campi Flegrei però, non si basa soltanto sul mare: ci sono diversi agriturismi che offrono salumi, formaggi e ortaggi di produzione propria.
Consigli Utili
La bellezza del paesaggio e le testimonianze storiche dei Campi Flegrei sono ancora sconosciute a gran parte degli italiani, quindi non c’è un’affluenza turistica significativa. A questo bisogna aggiungere la vicinanza a Napoli, che si raggiunge in 20 minuti di treno o autobus. Questo rende Pozzuoli e gli altri comuni della zona una soluzione per chi vuole visitare Napoli e i dintorni senza alloggiare nel capoluogo.
Vulcani, rovine antiche, vegetazione rigogliosa, mare, laghi e isole e soprattutto panorami mozzafiato.
Trascorrere qui un weekend è un'esperienza completa che ti permetterà di esplorare le meraviglie dei Campi Flegrei, godere di momenti di relax e delizie culinarie. Dopo una giornata di esplorazioni, ritorna in struttura e goditi un momento di relax con un aperitivo sulla terrazza panoramica . Questo spazio offre una vista impareggiabile sul Golfo Flegreo, rendendolo il luogo ideale per rilassarsi con un drink in mano mentre il sole tramonta all'orizzonte. Concludi la tua giornata con una cena indimenticabile. Qui, i nostri chef combinano la tradizione culinaria locale con l'innovazione, creando piatti che sono una festa per il palato e per gli occhi. Ogni mattina, inizia la tua giornata con una colazione deliziosa. Potrai gustare una varietà di prodotti freschi e preparati con cura, dalle specialità dolci a quelle salate, mentre ammiri la vista panoramica che abbraccia le isole del Golfo Flegreo.
E fu sempre da queste parti che Ercole uccise a mani nude Caco il gigante, durante l’espiazione del sue fatiche.
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