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Escursioni al Rifugio Pussa: Itinerari per Tutti i Gusti

Il sole comincia a scaldare e si ricercano i primi refrigeri dalla calura della pianura. Un vero e proprio canyon nella Val Settimana, nascosto tra le svettanti pareti rocciose a ridosso del Rifugio Pussa. Se stai cercando un percorso semplice da fare anche con bambini, Malga Lavareit è ciò che fa per te. Il Rifugio Grego è uno dei rifugi alpini delle Alpi Giulie, situato sopra il comune di Malborghetto-Valbruna, a 1390m. Che fare quindi? Fare un giro in Malga Coot! Il Monte Nebria (1194m) è una facile cima del Tarvisiano, più precisamente nel comune di Malborghetto Valbruna. "Le Malghe del Montasio" è una delle tante affascinanti escursioni che il Tarvisiano ha da offrire. Il lago Avostanis, a 1936m, rappresenta un'escursione medio facile adatta anche per i bambini. Un vero e proprio canyon nella Val Settimana, nascosto tra le svettanti pareti rocciose a ridosso del Rifugio Pussa. È qui che nasce un’importante cascata visibile da vicinissimo e facile da raggiungere, incredibilmente alta e maestosa. Noi l’abbiamo scoperta grazie alla nostra amica Manuela di cyclinginlove, quasi per caso! Nei dintorni di questa cascata inoltre, c’è un itinerario abbastanza semplice, di 6km e 400metri di dislivello, non molto panoramico ma facilmente percorribile che può essere intrapreso prima della visita alla cascata anche per guadagnarsi una birra al rifugio!

Come Arrivare al Rifugio Pussa

Giungiamo e superiamo il centro di Claut, prendendo indicazioni per la Val Settimana, impostando la meta sul navigatore “Rifugio Pussa”. Ci aspetta una lunga strada sterrata di 12 km, non pendente ma abbastanza impegnativa per la presenza di tratti dissestati. A strada finita, giungiamo a un comodo parcheggio.

Itinerari ad Anello nei Dintorni del Rifugio Pussa

L’itinerario che abbiamo provato nei dintorni del Rifugio Pussa è tecnicamente facile, non esposto, tutto in sottobosco: tuttavia, in alcuni punti il sentiero presenta degli schianti (alberi caduti) che rendono più difficile l’attraversamento e la ricerca del sentiero, che a volte non risulta ben segnalato per questi motivi. Il sentiero sarà il CAI 364 fino al bivio che troveremo dopo 1 km , poi sarà il sentiero 366/A. Incominciamo la nostra escursione dal parcheggio, superando il ponticello e dirigendoci verso il Rifugio Pussa. Lo si supera e si raggiunge una casetta di legno presente lì vicino, con dentro un generatore di corrente. Proseguiamo salendo sulla sinistra, poco prima della casetta, non superandola oltre.

In generale, il sentiero presenta due tratti di salita medio impegnativi, abbastanza brevi e un tratto di discesa tra i due con possibilità di farsi un bagno! Fino alla discesa, dopo il primo tratto di salita, è un sentiero molto facile, adatto anche per fare un picnic immergendo i piedi nel torrente: chi non volesse proseguire oltre, può quindi decidere di arrivare fino a questo primo punto e tornare indietro per lo stesso sentiero dell’andata. Il sentiero è ben battuto e non sarà difficile seguirlo: dopo 1 circa km dalla nostra partenza troveremo un bivio, dove noi proseguiremo per il sentiero 366/A, tenendo la sinistra. Da qui in poi bisognerà prestare attenzione ai vari segnavia CAI che potrebbero non essere molto visibili sulla traccia principale.

Si seguirà la traccia del sentierino, aiutati magari dall’app Komoot, che può fornire un valido ausilio nei punti in cui il sentiero non è ben visibile per la presenza di foglie che uniforma tutto il sottobosco. La seconda salita è ancora più breve della prima e dopo circa 3km dalla partenza, quando il sottobosco lascia spazio a una ampia vallata, si giunge alla casera Col de Post (abbastanza mal tenuta). Si prosegue poi tornando nel sottobosco, quasi in terreno pianeggiante fino a quando incontreremo la vera e propria discesa che, compiendo dei tornantini, sbucherà a 700metri dal parcheggio del rifugio Pussa.

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Verso la Cascata

Prima del rifugio, superando il ponticello e dirigendosi verso sinistra dove è presente dell’acqua solforosa, troviamo le indicazioni per la cascata. Ti lasciamo la traccia gpx da scaricare e importare nel telefono grazie all’app Komoot. Con quest’app potrai usare il telefono come guida offline, di ausilio oltre le classiche cartine tabacco. Se sei un amante del cartaceo ti lasciamo la guida pdf da scaricare ed eventualmente stampare.

L’escursione è adatta anche ai meno allenati, letta la premessa iniziale degli alberi caduti lungo il percorso. Se non ci sente sicuri, si può optare anche solo per la visita al rifugio Pussa o alla cascata. Raccomandiamo attenzione e prudenza per salire alla cascata. 920m-1280m Cartina Tab.

Escursione a Casera Senons

Arrivati al Rifugio Pussa nel primo pomeriggio, rifocillati con un buon dolce mentre un temporale passeggero si sfogava sulla valle, decidiamo che la facile escursione a Casera Senons è la gita ideale per farci venire il giusto appetito prima di cena. Abbiamo fatto questa escursione durante un weekend nel quale abbiamo pernottato al Rifugio Pussa, approfittando della quiete della lunga e tortuosa Val Settimana.

Scendiamo dal Rifugio Pussa (940 mslm) come per imboccare la Val Settimana. Superiamo il ponticello sul torrente e raggiungiamo il crocevia che si trova alla base di Casera Pussa, dove un enorme pannello ci delizia di possibilità di escursioni. Il grosso dell’escursione è presto descritta: si sale, con pendenza mai eccessiva, lungo la bella forestale, che a tratti è una scenografica pista lastricata protetta dal verde del bosco di faggi.

Proseguiamo sulla strada finché, sulla nostra sinistra, non spunta Casera Senons (1323 mslm). Tavolo e panche, di fronte all’ingresso, invitano a una pausa di contemplazione. Casera Senons è una delle storiche malghe della Val Settimana, insieme a Casera Pussa, Col da Post (meta di un’altra bellissima e facile escursione) e Settefontane. Negli ultimi anni, questi luoghi non hanno vita facile: le condizioni precarie della strada della Val Settimana, soggetta a frequenti interruzioni per frane, ne esclude (per ora) la monticazione.

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La forestale ora diventa una traccia verso la stalla, che superiamo. Raggiungiamo così una specie di bivio tra una traccia di sentiero (sinistra) e una pista inerbita. Prendiamo a sinistra, e iniziamo il tratto di erta salita nel bosco di conifere. Il sentiero 393 è facile da seguire nei suoi mille tornantini, e ci deposita nei pressi di un ruscello. Ambiente spettacolare, improvvisamente raccolto, quello del Ciadìn di Senons.

Quando è il momento di rincasare, seguiamo i segnavia bianco rossi oltre il grande masso per completare il giro ad anello, e iniziamo la pendente discesa, interrotta solo dal superamento di un paio di ruscelli.

Escursione a Forcella del Cuel: un Percorso Impegnativo

Dal fondo della Val Settimana sono numerose ma poco note le possibilità di esplorare le Dolomiti Clautane: obiettivo di questa esplorazione era giungere a forcella Cuel, porta di accesso al Canal Grande di Meduna, nell'ottica di studiare questo collegamento tra Valcellina e Val Tramontina.

Nel pianoro della Pussa (930mslm) troviamo un grande cartello che indica le percorrenze presso il bivio tra la strada che a sinistra porta al rifugio Pussa e quella a destra che sale a Senons: scegliamo questa seconda (CAI 393), che è una mulattiera in gran parte sterrata, in parte cementata che sale di 400 metri lungo 4km (pendenza media 10%) fino a giungere ai grandi pascoli di casera Senons (1326mslm). Per chi intendesse salire in mountain bike il tratto risulta fattibile ma impegnativo, in particolare nei 3 tratti di circa 200 metri ciascuno lastricati con pietre cementate, ripidi ed assai scomodi sia da salire sia da scendere.

Dalla casera continuiamo lungo il CAI 393 che passa a fianco della stalla e continua, uscendo dal prato ed andando ad attraversare un torrente, dopo il quale ci attende una salita su sottobosco di faggio che continua fino ad uscire su una piccola prateria alpina a quota 1600mslm, ove la sentieristica CAI continuerebbe in discesa per compiere l'anello del Ciadin di Senons. Da qui abbandoniamo i segnavia CAI e saliamo lungo un tratto di prati con larici, lungo una traccia che sul terreno si presente sempre ben evidente e marcata da una bollinatura rossa, che si aggiunge a quella biancorossa del vecchio sentiero CAI abbandonato, che più in alto sale per taglio tra mughi fino ad entrare nello spettacolare grande catino, dominato dalle Caserine Alte, le Cime del Gasperin, la cima di San Francesco.

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Dinnanzi a noi si presenterà ben riconoscibile per la forma di conca perfetta la forcella del Pedòle, porta di accesso alle Caserine Alte. Rispetto a questa la forcella del Cuel è meno visibile ed è quella sulla sinistra. Avanziamo per prati e ghiaie fino a quota 1800mslm, dove il sentiero che continua dritto verso il Pedole è ben evidente, mentre quello che a sinistra dobbiamo cercare per salire a forcella Cuel è di fatto inesistente. Ad ogni modo, guardando la forcella saliamo per semplici benché faticosi prati dalla base della rampa di risalita fino a trovare un pò più in alto sul terreno l'evidente traccia che ci condurrà alla forcella del Cuel (1921mslm).

Oltre alla forcella il sentiero continuerebbe scendendo per il Canal Grande di Meduna, mentre sulla destra una flebile traccia invita alla salita al Burlatòn: poco oltre però essa si perde in un ampio tratto prativo, che risulta comunque agevolmente salibile, fino a portarsi a ridosso della parete sotto cui continuiamo per una comoda cengia che ci conduce all'ultimo più ripido tratto che tra erbe e ghiaie ci conduce alla cresta sommitale.

L'Anello delle Sarodine: Trekking Selvaggio tra Carnia e Dolomiti Friulane

L’anello delle Sarodine è un percorso escursionistico che si sviluppa per buona parte lungo la linea di confine che separa le montagne della Carnia a nord da quelle del Parco delle Dolomiti Friulane a Sud. E’ un itinerario adatto a buoni camminatori abituati a muoversi in zone selvagge ed isolate anche quando la traccia del sentiero può risultare a tratti poco evidente.

Il tratto di cresta da Forcella Lareseit a Forcella Sarodine è quello più spettacolare e suggestivo: il sentiero compie un ampio giro ad arco tagliando in quota, su terreno aperto, un susseguirsi di dossi e strette forcelle con ampie vedute sui monti della Carnia, sui sottostanti paesi di Forni di Sopra e di Sotto e sui monti che fanno da corona alla Val Settimana. Anche la seconda parte del percorso, quella della traversata al passo di Suola passando per il verde catino superiore della Val di Rua e la successiva risalita all’omonima forcella (Forcella Rua Alta), è molto piacevole ed in grado di offrire paesaggi di prim’ordine.

Durante tutto il cammino non è difficile scorgere camosci e gruppi di stambecchi, quest’ultimi presiedono gli assolati e ripidi pendii erbosi a monte del Bivacco Pramaggiore.

Percorso Proposto

Rifugio Pussa 940 mt -Forcella Lareseit 1755 mt - Cima Camosci 1806 mt - Cima di Chiavalli 1918 mt - Passo Chiavalli 1835 mt - Forcella delle Sarodine 1810 mt - Passo di Suola 1994 mt - Forcella Rua Allta 2144 mt - Bivacco Pramaggiore 1812 mt - Rifugio Pussa 940 mt. Segnavia CAI: 364-373-368-363-366

Accesso Stradale

Il Rifugio Pussa, punto di partenza ed arrivo di questo anello escursionistico, si trova alla fine della Val Settimana. L’imbocco della rotabile per la Val Settimana è ben visibile sulla sinistra dopo un ponte poco prima di raggiungere l’abitato di Claut (PN). La strada, in parte sterrata, termina alla testata della valle in prossimità di uno spiazzo dove è possibile parcheggiare. Da qui in 5 minuti si raggiunge il rifugio.

Descrizione del Percorso

Dal Rifugio Pussa 940 mt si raggiunge (segnavia 364), in circa un paio d’ore, la Forcella Lareseit 1755 mt. In questo primo tratto il sentiero si sviluppa nel bosco con pendenza modesta compiendo ampie svolte inframezzate da continui falsopiani diventando più ripido solo dopo aver attraversato numerosi greti, quando ormai si è in prossimità della forcella.

Raggiunta, su terreno più aperto, forcella Lareseit si lascia a dx il sentiero che scende a Forni di Sotto e si prosegue per l’evidente cresta, scavalcando con qualche saliscendi alcune strette e ripide selle cosparse di pini mughi, facendo attenzione al terreno sdrucciolevole. Più avanti, in corrispondenza della Cima Camosci, si incontra il sentiero 373 proveniente da Casera Masons. Continuare sempre per la panoramica cresta su traccia ricavata tra i mughi tagliando in quota le pendici meridionali della Cima di Chiavalli fino a raggiungere, con numerosi saliscendi, la Forcella delle Sarodine. Questo tratto di crinale è un vero spettacolo per la varietà degli scorci e per la piacevolezza di camminare sospesi in mezzo alle montagne.

Dall’isolato valico delle Sarodine il sentiero taglia, obliquiando in leggera salita verso destra., il ripido ghiaione che scende dal Monte Rua per poi scendere nuovamente fino ad intersecare il sentiero 368 proveniente da Andrazza, nel fondo di un ampio e suggestivo catino erboso, ormai in vista dell’ampia sella erbosa del Passo di Suola. Da qui, con un ultimo sforzo seguendo verso sinistra il segnavia n° 373, si perviene dopo aver percorso una caratteristica cengia su terreno disagevole alla forcella Rua Alta (2144 mt), punto più alto di questa escursione.

Dalla forcella per buona traccia, attraverso ripidi prati e alcuni ghiaioncelli si scende in breve al bellissimo pascolo di Casera Pramaggiore. Da qui senza possibilità di sbagliare si scende con sentiero 366 alla rotabile della Val Settimana nei pressi di una cascata.

Tabella Riassuntiva Escursione Anello delle Sarodine

Dato Valore
Punto di partenza Rifugio Pussa 940 mt
Dislivello 1600 mt
Lunghezza 19 km
Difficoltà EE
Tempo di percorrenza 8 ore
Periodo consigliato Da luglio ad ottobre
Punti di sosta Rifugio Pussa 940 mt e Bivacco Pramaggiore 1810 mt

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