Escursioni nella Tuscia: Itinerari tra Natura, Storia ed Etruschi
Il territorio della Tuscia evoca un immaginario bucolico, seducente e suggestivo, sia che lo si osservi da un punto di vista naturalistico, sia che lo sguardo corra lungo i perimetri tufacei di tombe e città scavate nella roccia. La pastorizia è un'attività ancora oggi diffusa, fonte di sostentamento per un'economia locale che si confronta con il progressivo spopolamento di borghi e villaggi. Un esodo in parte contenuto dalla riscoperta di un territorio che offre percorsi naturalistici integrati, dove gli itinerari di trekking seguono il tracciato di antiche vie di comunicazione, in particolare la Via Francigena, toccando al tempo stesso preziose e spesso dimenticate testimonianze dell'arte rupestre etrusca.
La Natura Vulcanica della Tuscia
La Tuscia è una terra selvaggia la cui morfologia è stata plasmata da imponenti eruzioni vulcaniche, i cui resti sono ancora oggi visibili negli imponenti massi trachitici sparsi nei boschi del territorio. Un esempio evidente è il lago di Vico, situato al centro dell’antica caldera vulcanica nel comprensorio dei Monti Cimini.
Le Vie Cave: Un Enigma Etrusco
L’originaria funzione delle vie cave, o tagliate etrusche, è ancora oggi oggetto di dibattito. Semplici strade, sentieri liturgici o opere di canalizzazione delle acque? Le domande restano in parte senza risposta, così come l’attribuzione delle vie cave agli Etruschi o, addirittura, a popoli pre-etruschi.
Le tagliate sono state scavate per decine di metri di profondità nella roccia tufacea e, in alcuni casi, corrono in triplice fila parallela interrotte da tagliate di collegamento per accedere dall’una all’altra. Tutto questo modellando la roccia, tracciando su di essa segni e simboli in un’armonia con l’ambiente circostante che ancora oggi desta stupore e meraviglia.
La Riserva Naturale di Monterano: Un Tesoro a Poca Distanza da Roma
Cinquanta chilometri a nord-ovest di Roma separano la Riserva Naturale di Monterano dalla capitale. Boschi di querce secolari, innumerevoli sorgenti termali e una fauna ricchissima, con martore e gatti selvatici, nibbi reali, poiane e gheppi caratterizzano questo luogo. L’antico abitato di Monterano ha origini etrusche ed è costruito in posizione scenografica sulla sommità di un’altura, con uno strapiombo di oltre cento metri.
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Lungo i sentieri della Riserva si incontrano le ultime testimonianze di un’attività vulcanica che va ormai esaurendosi, come la valle del Bicione con le sue zolfatare, e preziose testimonianze di epoca romana con le vestigia dell’antico acquedotto. Un sentiero conduce all’antico centro abitato, oggi abbandonato, dove si trovano il palazzo padronale, la vecchia fontana, la chiesa di San Rocco, i mulini, il forno pubblico e l’imponente chiesa di San Bonaventura. Un intero borgo abbandonato tra i più suggestivi di tutta la Tuscia.
Il Sasso del Predicatore: La Piramide Etrusca di Bomarzo
Per lungo tempo inghiottito dalla vegetazione e riscoperto solo di recente, il Sasso del Predicatore ha acquistato negli ultimi anni il suggestivo appellativo di "piramide etrusca". Un percorso piuttosto semplice e niente affatto impegnativo attraversa antichi mulini, luoghi di culto longobardi, boschi di lecci e querce nel territorio al confine tra i comuni di Soriano nel Cimino e Bomarzo.
Data la scarsa segnaletica presente lungo il percorso, si consiglia di affidarsi a mappe e approfondimenti per arrivare alla piramide etrusca di Bomarzo seguendo un itinerario più lungo e appagante sia dal punto di vista naturalistico che storico. Proprio per questa ragione meglio avere con sé anche uno smartphone dotato di app di localizzazione per scaricare l’itinerario suggerito sopra sul proprio telefono e disponibile in modalità offline. Da queste parti non sempre il segnale è garantito.
L’Eremo di Poggio Conte: Un Santuario Naturale
Nella Tuscia viterbese l’Eremo di Poggio Conte è un unicum. La sua specificità non deriva tanto dall’essere scavato nella roccia; questo vale per molte altre strutture ipogee di epoca etrusca. Quello che lo rende magico è la sua collocazione.
L’eremo è stato ricavato modellando le pareti rocciose di quello che originariamente doveva essere un sistema di tombe a camera di epoca etrusca. Scavato lungo il fianco di una forra, in prossimità della struttura ipogea si trova una stupefacente cascata costituita da due colossali massi di forma vagamente triangolare con i vertici (quello inferiore e quello superiore) che sembrano toccarsi. In questo luogo nascosto dalla vegetazione e dalle alte pareti tufacee si ha come l’impressione di trovarsi in un santuario naturale dove l’attività umana ha seguito le forme della natura, assecondandone l’architettura; tanto che si fa davvero fatica a scorgere l’entrata dell’Eremo, come se fosse una delle tante grotte e nicchie formatesi nel corso dei millenni.
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Consigli Utili per le Escursioni
Se hai intenzione di seguire uno o più dei percorsi presenti in questo articolo, oppure se hai voglia di trovarne altri, nel territorio della Tuscia, un ottimo punto di partenza è il libro di Giovanni Menichino "Escursionismo d’Autore nella Terra degli Etruschi" pubblicato da Laurum Editrice. Una guida generosa e con una ricca bibliografia utilissima per eventuali approfondimenti.
Un’ulteriore fonte di informazioni, altrettanto affidabile, è il sito della sezione CAI di Viterbo con mappe scaricabili in PDF.
Equipaggiamento Essenziale
- Abbigliamento da trekking con scarpe comode e dotate di un buon grip.
- Macchina fotografica e uno smartphone per visualizzare le mappe in pdf.
- Piccolo zaino per cibo e acqua.
Un’ultima cosa: seguite sempre i sentieri segnalati e non avventuratevi lungo percorsi al di fuori della mappa.
Oltre i Percorsi: Alla Scoperta dei Borghi e delle Città
Immancabili, tra questi, Viterbo con la sua parte più segreta, quella sotterranea, ma anche col suo percorso nel quartiere medievale. E, oltrepassando i confini del Lazio settentrionale, Orvieto, Pitigliano e Sovana.
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