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Escursioni a Tiscali, Sardegna: Informazioni e Percorsi

L’escursione per raggiungere Tiscali può essere sicuramente considerata una delle più belle della Sardegna. Nascosto all’interno di una dolina carsica al confine tra il Supramonte di Oliena e di Dorgali, Tiscali non è visibile fino a quando non ci si trova proprio a ridosso.

Come Arrivare a Tiscali

Per arrivare a destinazione è necessario attraversare la Valle di Lanaitho e poi dirigere verso l’alto fino al Monte Tiscali, situato a circa 500 m slm. Per raggiungerlo si deve attraversare la Valle di Lanaitho e risalire verso il Monte Tiscali situato a circa 500 m slm. Il suggestivo passaggio attraverso la parete del Monte Tiscali viene erroneamente indicato come Sa Curtigia, in realtà la denominazione corretta dovrebbe essere “Sa Harpidura” che significa appunto “spaccatura”.

Percorsi e Dati Tecnici

La nostra escursione parte da Lanaitho/Su Ruvaglio per cui il nostro punto di incontro saranno le sorgenti de Su Gologone.

Percorso ad Anello o a Bastone

  • Tipo percorso: bastone o anello
  • Distanza: da Km 2 a km 8 circa (a/r)
  • Dislivello: da 250 a 500m s.l.m. circa
  • Durata: 2 a 4,5 h circa
  • Difficoltà: E (Escursionistico)

Quanto è lungo il percorso per Tiscali? Circa 5/6 km se si sceglie il percorso a bastone da su Ruvagliu con andata e rientro sullo stesso sentiero. 7 Km circa se si opta per il giro ad anello con rientro da Doloverre di Surtana.

Questo percorso prevede la partenza dalla Valle di Lanaitto con passaggio da Oliena, o più interessante da “Surtana” Dorgali.

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Dettagli sui Percorsi

Il Primo percorso prevede la partenza dalla Valle di Lanaitto nei pressi della zona di confine fra i Supramonte dei due comuni di Oliena e Dorgali. Il percosso inizia dal fondo valle ad una q.ta di circa 200 m. s.l.m. dopo un breve tratto su una strada a fondo naturale il sentiero si inerpica lungo il versante Nord/Nord-Ovest della Curtigia di Tiscali, il tacco calcareo che ospita la dolina. Il sentiero è ben tracciato e nella seconda parte del percorso si presenta piuttosto ripido. In poco tempo si arriva alla Dolina che ospita il famoso Villaggio Nuragico.

Molto più Interessante il percorso che parte da Dorgali, un poco più impegnativo per distanza e quota, La partenza è prevista nei pressi della località Abba Arva dove si trova un ponte che consente di oltrepassare il fiume Flumineddu, rio che passa attraverso Gorroppu, oltrepassato il ponte direzione dx proseguiamo su una strada a fondo naturale che ci porterà a ridosso dell’attacco del sentiero che ci condurrà attraverso la sopraelevata vallata di Surtana a ridosso della Curtigia di Tiscali lato Est, da li sentiero, per qualche centinaio di metri si inerpica direzione Sud passando sulla destra di Punta Doronè da dove, verso direzione Nord intercettiamo il sentiero che poi conduce a Tiscali.

Informazioni Utili sull'Escursione

  • Durata: L’escursione a Tiscali dura in media dalle 4 alle 5 ore, dipende sempre dal gruppo e dalle soste aggiuntive che vengono fatte di volta in volta.
  • Partenza: Di solito l’appuntamento è intorno alle 8,30/9,30 presso il parcheggio delle sorgenti de Su Gologone. Da qui dovremo poi percorrere una sterrata di circa 8 km verso la valle di Lanaitho.
  • Rientro: Il rientro alle macchine è previsto intorno alle 14 ma dipende sempre dalle soste che vengono effettuate durante il percorso. Di solito comunque non oltre le ore 15.
  • Difficoltà: No. E’ un’escursione facile classificata E (Escursionistico). Adatta a tutti coloro che sono in buone condizioni fisiche. Il dislivello in salita è di 300 m circa all’andata.
  • Bambini: Certamente, sempre che i bambini siano abituati a camminare e abbiano scarpe e abbigliamento adeguato.
  • Cosa portare: Pranzo al sacco e acqua (almeno 1,5 l a testa).
  • Scarpe da trekking: Si, necessarie. Il sentiero spesso è sconnesso e si cammina su calcare e campi solcati. Con una scarpa da trekking il piede è ben protetto.
  • Costo del biglietto: 6€ l’intero e 3€ ridotto per gli over 70. Solo contanti e si paga in loco.

Il Villaggio Nuragico di Tiscali

Questo luogo e affascinante e misterioso, era la sede di un antico villaggio nuragico costruito in una grande dolina creatasi dal crollo di una grande grotta appunto del monte Tiscali, quindi ben nascosto e protetto al contrario di come invece siamo stati abituati a vedere i nuraghi. In realtà questo villaggio, per i pochi scavi che si è riusciti a portare avanti, ha raccolto diverse frequentazioni umane dal neolitico sino ai giorni nostri. La conoscenza attuale della cultura materiale e della tipologia costruttiva e insediativa dei popoli (forse inquadrabili all’interno delle civitates Barbariae note dalle fonti epigrafiche del I sec. d.C.) che abitavano nel Supramonte prima e durante l’età romana non consente ulteriori asserzioni. A questo proposito vale la pena di ricordare le testimonianze di Diodoro (I sec. a.C.),Strabone (I sec. a.C. - I sec. d.C.), Pausania (II sec. d.C.) e Zonara (XII sec.

All’importanza di monumento naturale si affianca il fascino archeologico, la dolina carsica offrì un eccezionale riparo naturale agli antichi abitanti della Sardegna. L’insediamento di Tiscali è infatti costituito da centinaia di ambienti e vani sussidiari distribuiti a Nord ed a Sud-Ovest del cono, alcuni muri si appoggiano direttamente alla parete rocciosa. Le strutture presentano pianta rettangolare, quadrangolare, circolare ed ellittica. I muri, di modesto spessore, sono realizzate con l’abbondante pietra calcarea e rifiniti con la malta. La presenza umano nel sito può essere databile sino all’età romana, vi sono infatti anfore Dressel 1 che preannunciano una romanizzazione che, a poco a poco, determinò l’abbandono del sito.

Strutture e Tecnica Costruttiva

Il sito comprende circa 60 ambienti che presentano pianta rettangolare, quadrangolare, circolare o ellittica. I muri sono realizzati con blocchi di calcare locale e si appoggiano direttamente alla roccia, sfruttandone la conformazione, o a terrazzamenti artificiali.

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Le strutture sono realizzate con due differenti tecniche costruttive: la prima, più antica, comprende i muri realizzati a secco con pietre di medie e grandi dimensioni; la seconda, più recente, include i muri, di modesto spessore, realizzati con pietre di medie e piccole dimensioni cementate con fango. Negli spessori murari realizzati con la prima tecnica si osservano piccole nicchie adatte per custodire gli arredi.

Talune strutture, costruite con la seconda tecnica, presentano forma tronco-conica con pareti aggettanti e copertura con ramie frasche; una di queste, ancora visibile in buono stato di conservazione, presenta un ingresso dotato di architrave in legno di terebinto.

Interpretazione degli Ambienti

In generale, gli ambienti osservabili sono interpretabili come strutture abitative, magazzini, recinti per custodire gli animali; in effetti si tratta, con ogni probabilità, di un abitato legato allo sfruttamento agro-pastorale del territorio (Supramonte e Valle di Lanaitto), costruito in un punto naturalmente riparato e protetto dalle intemperie come dalla calura estiva e localizzato presso un’importante tracciato viario.

Ritrovamenti Archeologici

Gli scavi curati dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici, realizzati nel 1999 e nel 2013, e le raccolte di superficie hanno consentito il recupero di materiali di età nuragica (tazze, brocche, fuseruole, macine etc.) e di età romana tardo-repubblicana, tra cui anfore vinarie prodotte nella costa tirrenica della penisola italica. L’abitato di Tiscali è stato dunque presumibilmente frequentato dal XIV al I sec. a.C.

Per quanto riguarda le fasi costruttive descritte sopra, i muri della prima fase hanno un aspetto avvicinabile alle murature nuragiche, mentre le murature della seconda fase e gran parte delle strutture a vista dell’insediamento, la cui tecnica costruttiva non è tipicamente nuragica, potrebbero essere relative a un contesto successivo all’età nuragica, cronologicamente inquadrabile nell’età punica e/o nell’epoca romana repubblicana, relativo a una comunità d’indigeni, discendenti dalle genti nuragiche.

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Flora e Fauna

Caratteristico di questo luogo straordinario è anche il microclima e quindi la vegetazione presente all’interno. Arbusti e macchia mediterranea sono diventati alberi monumentali. La vegetazione è quella tipica della macchia mediterranea con preminenza della specie che prediligono i terreni calcarei, esemplari di Lecci, Fillirea, Lentischi, Ginepri e altre specie vegetali tipiche del Supramonte. Dal punto di vista botanico, lo speciale microclima della dolina ha consentito la crescita al suo interno di rare specie vegetali come i Terebinti, l’Acero trilobo ed il frassino. Tra la fauna, invece, potremo avvistare se saremo fortunati la martora mediterranea e il muflone.

Consigli Utili

Il percorso richiede un buon allenamento e un’ottima forma fisica. Si consiglia l’uso di un abbigliamento adeguato. Sono indispensabili scarponi da trekking, calzoni lunghi e scorta d’acqua in funzione delle proprie esigenze, si consiglia almeno 2L d’inverno e 3L primavera estate.

E’ consigliato avere pantaloni lunghi, scarpe da trekking comode, uno zaino per trasportare una borraccia da almeno un litro d’acqua a testa. Si consiglia di non avventurarsi da soli, non superare la guida, seguire sempre il sentiero e non affacciarsi nei dirupi, non rovinare le piante strappando rametti o foglie e non disturbare gli animali della zona.

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