Escursioni Invernali in Valcamonica con le Ciaspole: Alla Scoperta di Sentieri Innevati
La Valcamonica, situata nella zona est della Lombardia, è una delle valli più estese, con i suoi quasi 100 km di lunghezza. È caratterizzata dal fiume Oglio che scorre in valle, fiume che scende dal monte Adamello.
Tempo d’inverno, tempo di neve, e tempo di passeggiate con le ciaspole, alla scoperta delle tracce con le quali gli animali segnalano la loro presenza sul candido manto bianco. Vengono incontro agli appassionati di escursioni invernali in ambiente innevato le proposte di due programmi di uscite con le ciaspole organizzate sul territorio della Valle Camonica. Propone un programma che non richiede capacità atletiche particolari, e l’esperienza di gite in montagna è sufficiente per partecipare.
Le prossime gite sulla neve sono programmate nelle date del 15 febbraio, 8 marzo, 19 e 26 aprile. La destinazione di ogni uscita sarà stabilità di volta in volta a ridosso di ogni data in calendario in funzione delle condizioni meteorologiche e di innevamento, e le escursioni verranno effettuate anche in caso di assenza di neve. Le iscrizioni si ricevono entro le ore 18 del giorno precedente l’escursione al costo di 10 euro per gli adulti, 6 euro per i ragazzi fino a 14 anni e 20 euro per le famiglie. Per i primi iscritti è possibile ottenere in prestito le ciaspole.
Una serie di escursioni sulla neve di contenuto naturalistico è stata organizzata anche dal Parco dell’Adamello e Alternativa Ambiente, che propongono attività adatte agli adulti e alle famiglie con bambini e ragazzi (età suggerita minimo 8 anni). I prossimi appuntamenti si svolgeranno nelle date che seguono.
- Tra le vette e la neve: passeggiata con le ciaspole nei boschi di Santa Giulia e cena in rifugio - in collaborazione con Proloco Temù.
- Passeggiata sotto la luna con le racchette da neve nei boschi innevati del parco e cena in rifugio.
- Esplorando il silenzio innevato: passeggiata con le ciaspole.
- Alla ricerca dei palchi… un pomeriggio dedicato al cervo - passeggiata pomeridiana con le racchette da neve.
Itinerari Consigliati in Valcamonica
Ponte di Legno, Temù e il passo del Tonale sono veramente il paradiso per gli sciatori lombardi e non solo. Non vi piace sciare? Tranquilli, potrete fare un sacco di altre attività: ciaspolare ( sono più di 20 gli itinerari a vostra disposizione), pattinare sul ghiaccio ( trovate tre piste di pattinaggio: una a Ponte di Legno, una al Passo del Tonale e una al coperto a Temù), potete fare escursioni in motoslitta con magari un pranzo in uno dei tanti rifugi, praticare lo sleedog ( cos’è? La slitta trainata dai cani sulla neve), rilassarsi in una spa a 2700mt di quota e per i più dinamici e adrenalinici c’è anche la possibilità di praticare lo snowkite ( con sci o tavola) e la fatbike.
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1. Ponte di Legno - Conca di Valbione
Sicuramente uno dei trekking più facili è quello che parte da Ponte di Legno e vi alla conca di Valbione dove si trova l’omonimo laghetto e il rifugio. La conca è raggiungibile sia mediante la seggiovia che parte proprio da Ponte di Legno oppure con una camminata di circa 45 minuti totalmente all’interno del boschetto.
La conca di Valbione è un’ottima meta per trascorrere un intera giornata in famiglia in montagna poiché qui potete trovare molte cose da fare: c’è un area pic-nic dove potete grigliare, diversi giochi per bambini, potete pescare nel lago, un parco downhill per i bikers e potete anche giocare a Golf, grazie alla presenza di un campo da Golf a 9 buche.
Se star fermi non fa per voi e volete camminare ancora vi consigliamo di proseguire lungo un percorso ad anello della durata di circa 3 ore e mezza, fino alla bocchetta di Casola per ammirare il Corno d’Aola da vicino. Dal rifugio capanna si sale fino al rifugio Petit Pierre ( cai n. 47) e poi alla Conca di Pozzuolo ( CAI n. 40), fino ad arrivare alle bocchette di Casola (CAI n. 41) e da li al Rifugio Maralsina e ritornando attraverso la Val di Casola alla Capanna Valbione.
Il sentiero del ritorno è in parte molto scosceso e le rocce per brevi tratti potrebbero essere franate. Questa è un’escursione facile e adatta a tutti, ma soprattutto percorribile in tutte le stagioni.
2. Case di Viso
Si parcheggia l’auto nella frazione di Pezzo ( comune Ponte di Legno). In estate c’è anche la possibilità di raggiungere direttamente Case di Viso con l’auto, ma di inverno la strada è chiusa per la presenza di neve e ghiaccio. Il sentiero è largo e adatto a tutti, in pendenza minima e in meno di un’ora si raggiunge la Valle di Viso.
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Il villaggio è fatto di piccole case in pietra risalenti al XIX che ha conservato tutto il suo fascino negli anni. Era un tempo un alpeggio, dove gli abitanti di Pezzo portavano il bestiame nei mesi estivi. Ad oggi le casette vengono per lo più usate come case vacanza.
3. Itinerario storico-militare al Passo del Tonale
Vi proponiamo questo percorso perché è un vero e proprio percorso all’interno di un museo a cielo aperto dove si possono osservare le fortificazioni austriache costruite durante la Grande Guerra sul confine italiano. Si parte dall’Ospizio San Bartolomeo e si segue una strada sterrata fino a Malga Valbiolo dove a quota 2042mt si incrocia il sentiero n.161 che sale fino alle pendici del Monte Tonale Orientale, fino a raggiungere quota mt 2696. Tornando indietro per pochi minuti si scende sulla sinistra verso la “citta Morta” ( mt 2493) dove si trovano i resti dell’accampamento austriaco. Da qui si imbocca il sentiero n.137 che scende verso la Val di Strino e incrocia il sentiero n.
4. Rifugio Garibaldi in Val D’Avio
Il rifugio Garibaldi si trova in Val D’avio accanto al lago Venercocolo e di fronte alla parete Nord del Monte Adamello. Si parte da Malga Caldea, raggiungibile da una strada sterrata che parte da Temù oppure a piedi aggiungendo circa 1:30 al percorso ( 3h andata e ritorno). La prima tappa è il laghetto d’Avio che si raggiunge con una serie di tornati in ripida salita. Da qui, costeggiando il lago d’Avio e il Lago Benedetto ( siamo già a 1900mt) si prosegue in piano, fino alla breve salita che porta alla Malga Lavedole, situata su un pianoro dominato dalle cime dell’Adamello e del Corno Bianco. Attraversato il torrente si affronta il ripido e faticoso “calvario”, mulattiera militare chiamata così dagli alpini durante la Guerra. Se non ve la sentite di rientrare percorrendo lo stesso percorso potete dormire al Rifugio.
5. Piz Olda e Pian della Regina
Ci troviamo all’inizio della Val Saviore sopra Cedegolo nel cuore del Gruppo dell’Adamello. La nostra gita si svolge sui pendii soleggiati del Piz Olda e Pian della Regina. Il nostro itinerario parte dalla Pineta di Cevo (1100m) seguendo le indicazioni per il Campeggio Pian della Regina. Merita fermarsi per una pausa e ammirare i fienili ben conservati di questo alpeggio.
Si prende ora per Ghisella, sempre seguendo la strada forestale, che dopo circa 30 di cammino supera il bosco di abete per entrare in una lariceta. Con rialzo termico e abbondanti nevicate meglio terminare l’escursione a Ghisella per evitare l’attraversamento della valle. Discesa lungo l’itinerario di salita.
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6. Escursione invernale al Passo del Mortirolo da Monno
Escursione invernale al Passo del Mortirolo lungo antiche mulattiere e sentieri nel bosco, immersi nel silenzio con il solo rumore delle ciaspole a farmi compagnia. 900 mt. Punto di partenza è il Monno, paese dell'alta val camonica. Monno è raggiungibile lungo la statale del Tonale, SS42, percorrendola quasi tutta, superando paesi come Boario Terme, Breno, Capo di Ponte, Sellero, l'imbuto di Edolo qui si seguono le indicazioni per il tonale.
Poco prima di Incudine si svolta a sinistra e inizia la salita verso il passo seguendone le indicazioni. Dal parcheggio prendo la strada lascio alla mia sinistra l'antica mulattiera e proseguo lungo la strada del passo e superato un tornate a sinistra compare alla mia destra una strada sterrata dove compare un cartello segnavia per le bici. Abbandono la strada asfaltata per immergermi nel bosco. Purtroppo il tempo non migliora anzi peggiora, anche se protetto dal bosco il freddo e il vento aumentano.
Il sentiero non è difficile solo alcuni strappi, solo verso località Caretto, dove esco dal bosco, il sentiero aumenta di pendenza, poco prima sono costretto a fermarmi per indossare le ciaspole. Arrivo a Caretto e lascio a destra il sentiero che porta al Monte Pagano, svolto a sinistra e mi dirigo verso il passo del mortirolo. Il sentiero pian piano scende fino a raggiungere il ponte Palò. Ritorno. Ripercorro la strada del passo fino ad incrociare l'antica mulattiera che prendo e seguendola mi riporta al parcheggio.
Escursione invernale al passo del Mortirolo in un ambiente innevato che ti fà sentire bene.
Rifugi in Valcamonica
La Valcamonica offre numerosi rifugi accoglienti, ideali per una sosta durante le escursioni invernali. Ecco alcuni rifugi:
- Rifugio Baita Iseo
- Rifugio Campione
Accessi ai Rifugi
Rifugio Baita Iseo: Dalla SS 42 a N di Breno si raggiunge Ono S. Pietro. Dal paese si può proseguire in auto (con permessi) fino alle Case di Valaiù (720 m slm). Da qui si prosegue per mulattiera seguendo le indicazioni fino al rifugio (1335 m slm, 2h). Esiste un altro accesso lasciando l’auto in località Pisul (868 m slm, si raggiunge proseguendo per circa 1 Km dalle Case di Valaiù); sempre seguendo le indicazioni, si raggiunge il rifugio in 1h 30’.
Rifugio Campione: Il rifugio si trova sul confine fra la Val di Scalve e la Val Camonica. Da Schilpario prendere per Passo del Vivione fino a loc Baracca Rossa. Qui si lascia l’auto. Per facile sentiero in 1h e 10′ si raggiunge il rifugio. In inverno facilmente raggiungibile da ciaspolatori e scialpinisti. Possibile salita anche da Ono S.Pietro in circa 3 ore passando da passo Campelli.
La Concarena: Un Tesoro Geologico e Botanico
Dal punto di vista geologico la Concarena è un ambiente interessantissimo: la presenza di numerosi fossili sia vegetali, sia coralliferi, fa ritenere che la Concarena fosse un’isola nell’era mesozoica (da 225 a 65 ML di anni fa), quando la Tetide copriva tutta l’area a sud delle Alpi.
Presumibilmente l’ambiente che caratterizzava il Gruppo della Concarena era costituito da un insieme di isole corallifere caratterizzate da mari tropicali, con acque calde e limpide. Sulle pendici di questa montagna si trovano numerosi fossili; si tratta di un vero e proprio museo all’aperto!
Dal punto di vista botanico, la Concarena è interessante per una caratteristica particolare: ogni altitudine è caratterizzata da una flora tipica di altitudini superiori. Il fenomeno è particolarmente evidente lungo il Sentiero Italia in direzione del Passo di Campelli a circa 30’ da entrambi i rifugi.
Escursione al Laghetto di Nuadè
Una escursione, facile e breve, permette di osservare caratteristici microclimi tipici di quote molto più elevate. Dal rifugio Baita Iseo, seguendo il segnavia 162 in direzione Campelli si perviene al Laghetto di Nuadè (1480 m slm, 30’).
Ciaspolare in Lombardia e Trentino
Ciaspolare in Lombardia e in Trentino è un modo alternativo per esplorare le montagne imbiancate di queste due splendide regioni del nord Italia. Proprio nel territorio di Pontedilegno-Tonale, a cavallo tra Lombardia e Trentino, sono presenti boschi e vallate che ben si prestano ad essere percorsi ciaspole ai piedi. Da non perdere la ciaspolata più famosa della Lombardia, ovvero la “Caspolada al chiaro di luna”.
Oggi le racchette da neve, chiamate caspole nel territorio lombardo, sono strumenti leggeri e confortevoli adatti sia agli adulti che ai bambini, ideali per avventurarsi tra boschi e pendii a passo lento assaporando il paesaggio invernale. Una ciaspolata in Lombardia e in Trentino è un’esperienza unica e affascinante che porta ogni amante della neve nel bel mezzo della natura invernale più autentica tra silenzi profondi e paesaggi innevati da film.
Davvero ampi, una volta raggiunta la cima, i panorami sui gruppi montuosi del Bernina e l'imponente cima del monte Disgrazia. Giunti presso i "laghetti" (ovviamente innevati durante la stagione invernale, ma riconoscibili oltre il limite del bosco) si affronta la parte più impegnativa e faticosa dell'escursione: la risalita del "panettone", lungo la cresta sudorientale. Si punta dunque verso sinistra (sud) per poi risalire in cresta fino a scorgere la croce di vetta e godere di uno sterminato panorama che abbraccia sia il gruppo dell'Adamello, ammirato passo dopo passo lungo la salita, sia il gruppo del Bernina, che si svela solo una volta conquistata la cima del Piz Trì.
Difficoltà e pericoli: Sussiste il pericolo valanghe in caso di recenti nevicate, altrimenti l'escursione descritta può ritenersi relativamente sicura.
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