Cos'è il Festival della Letteratura di Viaggio?
La letteratura di viaggio, definita anche odeporica, si occupa della narrazione dell’esperienza del viaggiare in forma di resoconto, diario, reportage ecc. È un genere che ha origini molto antiche e di cui hanno scritto molti autori importanti. In Occidente si fa risalire questo genere alla letteratura greca.
Origini e sviluppo della letteratura di viaggio
Ci sono molti autori che hanno scritto letteratura di viaggio, anche in epoche molto remote. Un libro fondamentale di questo genere è sicuramente Il Milione di Marco Polo. Esistono molti scritti del periodo delle grandi esplorazioni anche perché i finanziatori di questi viaggi pretendevano dei resoconti dettagliati e precisi.
Tra gli autori di letteratura di viaggio di questo periodo ricordiamo James Cook che scrive della sua spedizione arrivata fino all’Australia. E le relazioni dei viaggi di Alvise Cadamosto che scoprì le isole di Capo Verde e ancora la spedizione di Magellano narrata da Antonio Pigafetta.
Il Grand Tour e il turismo di massa
Tra il XV e il XVI secolo iniziano i viaggi di formazione. Il Grand Tour è il viaggio che i giovani nobili, prima europei e in un secondo tempo anche americani, intraprendono con uno scopo formativo. Anche se molti non venivano pubblicati venivano scritti resoconti dettagliati di questi viaggi: i paesaggi, i posti dove alloggiare, le caratteristiche delle persone ecc.
Il viaggio cambia, nell’Ottocento si può far risalire l’inizio del turismo di massa, dove sempre più persone, non solo ricchi e nobili, si mettono in viaggio. La prima compagnia di viaggi viene fondata nel 1841 da Thomas Cook che organizza viaggi più semplici ed economici. Nascono le prime guide (pubblicate dal tedesco Baedeker e dell’inglese Murray), che sono un genere a sé.
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La letteratura odeporica ha uno sviluppo nel XX secolo dove troviamo autori come D.H. Lawrence, G. Greene. In Italia A. Moravia, G. Parise e A. Arbasino. Altri autori che hanno lasciato il segno sono B. C. Pagliochini, M. Chiudi gli occhi.
Turismo letterario: un nuovo modo di viaggiare
Lettorə diversə, abitudini diverse, ma con un punto in comune: la relazione intensa, quasi intima, con il libro, una connessione profonda e personale che, tuttavia, non ci rende isole. Poiché, al contrario, siamo creature sociali che amano condividere la propria passione, cercando sempre nuovi modi per incontrarci. Uno di questi è proprio attraverso il turismo letterario: viaggi pensati per esplorare luoghi legati alle letterature.
Il turismo letterario non è un’invenzione recente. Le radici di questa pratica affondano nei racconti odeporici, ossia resoconti di viaggio che risalgono a epoche molto remote. Con il Rinascimento, il Grand Tour inaugurò una nuova era per la letteratura di viaggio. Giovani aristocratici europei si spostavano tra Italia, Francia e Grecia, attratti dalle vestigia del mondo classico.
Oggi, il turismo letterario è una realtà consolidata e sempre più accessibile. Questa forma di viaggio unisce la passione per i libri alla scoperta di luoghi evocativi. Hashtag come #BookTok e #LiteraryTravel hanno trasformato librerie, biblioteche e festival letterari in vere destinazioni di culto.
Destinazioni e attività del turismo letterario
Molte librerie e biblioteche nel mondo sono diventate veri e propri luoghi di pellegrinaggio culturale. Chi ama i libri difficilmente resiste al fascino della Biblioteca Nazionale Széchényi di Budapest, o della maestosa Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna, che con la sua sala barocca che sembra uscita da un classico Disney come La bella e La bestia. Classica è la coda per fotografare “Idiom”, l’iconica installazione dell’artista slovacco Matej Kren creata con 8.000 libri nella Biblioteca Municipale di Praga, o la passeggiata per Jimbocho a Tokyo. Questi luoghi non sono solo spazi dedicati ai libri, ma veri microcosmi dove si respira l’amore per la lettura e si coltiva la voglia di esplorare nuove storie.
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Questi viaggi portano alla scoperta di spazi in cui la cultura del libro si manifesta in tutta la sua bellezza architettonica. Biblioteche storiche, librerie iconiche, vie dedicate ai librai, caffè letterari e circoli dei lettori: ogni luogo racconta un pezzo della storia dell’amore per i libri. Biblioteca St.
Questi viaggi hanno uno scopo ben preciso: raggiungere eventi letterari per incontrare autori, scoprire nuovi libri e partecipare a presentazioni, incontri e panel. Sono occasioni perfette per entrare in contatto con piccoli e medi editori, approfittare di sconti e offerte speciali e vivere un’immersione totale nel mondo della letteratura. Moltɜ viaggiatorɜ scelgono di portare con sé due valigie: una per i vestiti e una vuota, pronta a riempirsi di libri. Ogni fiera ha eventi dedicati, con lezioni e workshop tematici.
Come suggerisce il nome, questi viaggi hanno come focus principale l’esperienza condivisa. Si tratta di un trend emergente che trasforma lo spostamento in un’opportunità per incontrarsi, conoscersi, scoprire e vivere nuove avventure, spesso interattive. Nati a New York e spopolati nel 2024 un po’ in tutto il mondo, questi eventi riuniscono lettorə in locali per leggere in silenzio, creando un’atmosfera intima e riflessiva. Fare amicizia attraverso i tuoi libri preferiti è possibile grazie agli Speed Date Letterari, eventi che trasformano la passione per la lettura in un’occasione per creare connessioni. Ogni partecipante porta un libro rappresentativo dei propri gusti e lo condivide in brevi incontri faccia a faccia.
Questi viaggi, ospitati in chalet di montagna o residenze serene, creano un ambiente ideale per lettori e scrittori desiderosi di dedicarsi completamente alla loro passione. Perfetti per gruppi di scrittura o club del libro, offrono un’immersione totale nella letteratura.
Esplorare i luoghi che hanno ispirato grandi storie diventa possibile grazie a viaggi tematici organizzati con editori o content creator del settore. Un esempio sono i viaggi organizzati dalla booktoker Valentina Ghetti che promuove esperienze di viaggio immersive per i partecipanti del proprio gruppo di lettura. Un altro esempio è Travels&Dragons, un progetto di Ecoway Travel, tour operator che organizza viaggi di gruppo in tutto il mondo, con esperienze che spaziano dall’avventura al wildlife, dal volontariato naturalistico alla cultura nerd e divulgazione scientifica. Dai trekking in montagna alla scoperta delle capitali europee più celebri, le mete per booklovers sono praticamente infinite. Non devono necessariamente essere legate a una specifica lettura: a volte basta che richiamino in qualche modo un’idea. Castelli, palazzi, parchi sono luoghi che, pur non essendo nati come destinazioni letterarie, riescono ad affascinare grazie alle atmosfere suggestive che evocano.
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Il ruolo del Centro per il Turismo Letterario TULE
A conferma dell’importanza crescente del settore, esistono iniziative come il Centro per il Turismo Letterario TULE presso l’Università per Stranieri di Perugia. Il Centro, attivo dal 2022, promuove la ricerca e la diffusione di studi sul turismo letterario, rendendo accessibili contributi scientifici tramite pubblicazioni gratuite, come il volume “Il Turismo Letterario. Casi studio ed esperienze a confronto”. Questo libro raccoglie relazioni presentate durante il Convegno Internazionale sul Turismo Letterario e approfondisce esperienze da tutto il mondo, tra cui itinerari italiani, musei letterari portoghesi e percorsi proustiani in Francia.
Il turismo letterario rappresenta una modalità innovativa di esplorare il mondo, combinando passione per la lettura e scoperta culturale.
Viaggi letterari nella storia
Il viaggio in letteratura è un topos molto antico. Nella letteratura greca ci basterà pensare alla figura di Odisseo (Ulisse) ,eroe peregrino per 20 anni in mezzo al mare, e le Argonautiche di Apollonio Rodio , il cui protagonista Giasone ,insieme ai suoi compagni “gli Argonauti”, parte alla ricerca del Vello d’oro. Tra gli autori latini non si può tralasciare Virgilio. L’ultima parte del poema epico ha invece come tema l’approdo dell’eroe nel Lazio e la fondazione di Roma. È il fato che affida ad Enea il compito di fondare la stirpe romana e Enea, come Ulisse, affronta mille sfide prima di approdare in un porto sicuro.
Enea segue il volere degli dei, Ulisse al contrario è destinato a vagare a causa della rabbia che Poseidone (Nettuno) nutre contro di lui. Ulisse è l’uomo ingegnoso, furbo, a volte ambiguo che incarna la hybris, la superbia nei confronti degli dei. Enea invece è un uomo “pio” un eroe unilaterale che si lascia guidare dal fato. Il personaggio mitologico Ulisse, non rappresenta solo il viaggiatore per eccellenza ma è anche simbolo di astuzia e intelligenza, capace di superare tutti i pericoli che incontra sulla strada per ritornare a Itaca. Insidie inaspettate e forze occulte mettono a dura prova Ulisse e il suo istinto di sopravvivenza nel suo lungo camminino che dura vent’anni.
Ulisse è costretto a mettere in atto assurdi travestimenti e falsi racconti pur di allontanare da sé la morte e continuare a sperare il ritorno nella sua amata terra. Il personaggio di Ulisse viene ripreso da Dante nella divina commedia. Dante incontra Ulisse nell’ottavo cerchio dell’inferno dove vengono condannati gli orditori di frode (ventiseiesimo canto). Si tratta di condottieri e politici che non agirono con armi né con il coraggio ma con l’acutezza spregiudicata dell’ingegno. Viene condannato soprattutto per aver convinto i suoi compagni a intraprendere una folle impresa: costeggiare l’Africa fino alla costa estrema superando le colonne di Ercole(lo stretto di Gibilterra) in cui gli dei avevano posto i confini.
Ulisse sfida gli dei cercando si superare i limiti imposti agli uomini. Sulle colonne di Ercole, secondo i romani, era posta la scritta “non plus ultra”. L’Ulisse di Dante è caratterizzando dall’arguzia e dalla sede di conoscenza che non conosce limiti. L’errore per Dante non sta nel coraggio ma nel percorrere questa via senza la guida divina. Spinto a riprendere il mare all’infinito senza una meta, verso il suo unico, eterno ed ultimo viaggio. Ulisse che dopo essere tornato a casa riprende il mare, finisce nel perdersi nelle acque profonde in cui cerca le risposte sul mondo, è un uomo pellegrino alla ricerca di sé spinto da un continuo desiderio di conoscere il mondo. Con Dante l’eroe viene immortalato come simbolo di slancio verso l’ignoto, dignità e condanna della condizione umana.
Il Milone è un resoconto di viaggio che Marco Polo dettò a Rustichello da Pisa. Si tratta del primo vero e proprio resoconto di viaggio. Inserire il Milone in un genere preciso non è semplice: potrebbe rientrare nella cronaca o nelle trattatistiche storico- geografica per la sua scrittura, mentre per la materia che tratta potrebbe essere collegato nelle relazioni di viaggio, di frequente compilate durante il XV secolo, da viaggiatori e missionari. Giunto alla corte del Gran Khan imperatore e sovrano di gran parte dell’Asia, Marco vi soggiorna a lungo, diventando uno degli uomini di fiducia dell’imperatore compiendo numerosi viaggi in altre regioni del continente asiatico. Torna a Venezia nel 1295 e poco dopo viene fatto prigioniero dai genovesi. Durante la prigionia incontra Rustichello da Pisa. Dalla loro collaborazione nasce l’opera intitolata La divisament dou monde (la descrizione del mondo); il titolo Il Milone apparve solo in una seguente redazione in toscano.
L’opera, più che una relazione di un lunghissimo e straordinario viaggio, è una minuta descrizione di un intero continente allora sconosciuto. Medioevo metafora del viaggio come “passaggio”. Il cristianesimo aggiunge al viaggio una nuovo significato semantico quello di cammino e passaggio dal mondo terreno al mondo celeste. Nasce l’esigenza di purificazione attraverso i pellegrinaggi in luoghi di culto. Gli spostamenti da un luogo all’altro assumono un significato mistico. Qui si colloca la Divina Commedia di Dante.
Ariosto nel scrivere il suo poema epico Orlando Furioso non solo fa attraversare ai suoi personaggi boschi e mari ma addirittura li fa arrivare fin sulla luna. L’Italia, viene vista come il luogo in cui si è formata la civiltà occidentale; è dunque la terra della classicità, meta agognata di ogni viaggiatore colto, di ogni giovane che intenda coronare e concludere il suo corso di studi universitari. Addison è il tipico viaggiatore che si avvia ad attraversare lo stivale fortemente influenzato dalla sua cultura classica. Di fronte all’incuria in cui versano i monumenti dell’antichità non può non esprimere disprezzo per un popolo che aveva dilapidato tutto il suo patrimonio di classicità.
“la vita non è né bella né brutta, ma è originale. Le città moderne sono pervase dalle nuove tecnologie a una crescita indiscriminata e per Italo Calvino diventano Città invisibili (1972). L’opera “Città invisibile” prende spunto dalla globalizzazione, e diventa un viaggio mentale fuori dal tempo, volto sulla riflessione del reale alla riscoperta dei rapporti dell’uomo con la natura.
Il Viaggio in letteratura oggi
La letteratura di viaggio costituisce un genere letterario a tutti gli effetti che si è andato affermando soprattutto negli ultimi due secoli, in comunione con un certo tipo di giornalismo, ma che in realtà può vantare radici antichissime e sicuramente degne di nota. Con letteratura di viaggio si fa riferimento a tutti quei racconti o quei romanzi che hanno al centro il tema del viaggio, inteso più in generale come spostamento fisico effettivo da un luogo a un altro, al di là dei motivi per cui esso avviene. Ad accomunare tutte queste tipologie di viaggio c’è solo il vissuto reale di chi ne scrive e la volontà di trasmettere su carta quanto più possibile dell’esperienza portata a termine.
Tradizionalmente si conviene nell’individuare come primo vero e proprio esempio di letteratura di viaggio in senso stretto “Il Milione”, il dettagliato resoconto dei viaggi in Asia compiuti tra il 1271 e il 1295 dal mercante veneziano Marco Polo, accompagnato dal padre Niccolò Polo e dallo zio Matteo Polo. Straordinario frutto di questa esperienza è per l’appunto “Il viaggio in Italia”, di Johann Wolfgang von Goethe, pubblicato postumo nel 1817. In quest’opera, che ripercorre gli spostamenti avvenuti tra il 1786 e il 1788, attraverso città come Ferrara, Roma e Napoli, viene approfondito l’aspetto antropologico ancor prima di quello storico-geografico.
In questo stesso periodo poi anche le donne si aprono all’avventura e alcune di loro contribuiscono ad arricchire l’ampio panorama della letteratura di viaggio. La letteratura di viaggio nostrana prende piede in concomitanza con la nascita di un certo tipo di giornalismo culturale quando, a cavallo tra Ottocento e Novecento, le testate giornalistiche iniziano a ingaggiare scrittori come inviati speciali.
La letteratura di viaggio, come suggerito dal nome, è il macro insieme che racchiude le opere che hanno come soggetto il viaggio. Possono essere fatti veramente vissuti dallo scrittore, per scelta - a scopo di scoperte geografiche, spedizioni scientifiche, viaggi di piacere - per necessità - migrazioni - o per obbligo - fughe. In questi casi, a volte l’opera ha un carattere informativo, quasi formativo e dottrinale. E poi c’è il cosiddetto viaggio immaginario, ossia quella peregrinazioni che l’autore ha compiuto con la fantasia, immaginando paesaggi e città sulla base del racconto di altri, oppure con il solo ausilio della propria fantasia. Nelle varie definizioni, c’è chi divide in modo netto questi due tipi di viaggio, individuandoli come due generi a se stanti.
Personalmente, credo che non bisogni mai dimenticare come i generi letterari siano sostanzialmente arbitrari, delle etichette che ci aiutano a riconoscere e categorizzare i libri, che ci permettono di farci un’idea preliminare del contenuto. Sto parlando di Marco Polo, mercante veneziano di metà 1200, ricordato per aver trascorso buona parte della sua vita alla corte del Gran Khan, in Cina. Il Milione, frutto del patto letterario nato in prigione tra Marco Polo e Rustichello da Pisa (il viaggiatore narra, mentre Rustichello scrive), è il resoconto non solo delle tappe del viaggio di andata dei Polo, ma anche si tutte le ambasciate compiute da Marco per conto di Kublai Khan.
Facendo un salto fino al 1873, è impossibile non citare Giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne. Un’avventura che ha del sorprendente: l’organizzazione e la conoscenza di Phileas Fogg sono completamente rivolte a vincere la scommessa con i suoi amici del club: fare un giro completo del mondo in soli ottanta giorni. Per quanto riguarda i giorni nostri, non sono riuscita a resistere e ho deciso di parlarti di un libro che ho letto di recente e che mi è piaciuto in modo viscerale. Le avventure di Washington Black, di Esi Edugyan, narra la storia dell’omonimo protagonista, schiavo nero nelle piantagioni di canna da zucchero di Barbados nel 1818. All’inizio del romanzo Washington non è che un ragazzino che conosce solo il caldo, il sudore e la fatica. Infine, siccome c’è sempre bisogno di correre qualche rischio, ho deciso di mettere l’etichetta letteratura di viaggio anche a un’altra opera estremamente conosciuta: Il Signore degli anelli, di J. R. R. Tolkien.