Il Paese con Meno Stranieri in Italia: Analisi Statistiche
Nel dibattito politico italiano, si è spesso discusso di "invasioni" di stranieri o di presunte ondate di migranti che premono sulle frontiere del nostro Paese. Secondo i dati dell’ISTAT, nel 2019 gli stranieri residenti in Italia rappresentano l’8,7% della popolazione totale, ovvero 5.250.000 su circa 60 milioni di abitanti.
Distribuzione Geografica degli Stranieri in Italia
Storicamente, gli stranieri sul territorio italiano si sono concentrati soprattutto nelle ripartizioni del Centro-nord dove, al 1° gennaio 2023, risiede l’83,2 per cento degli stranieri residenti in Italia. Il Nord Italia concentra il 59% della popolazione straniera (2 milioni 973mila). Il Nord-ovest è l’area più attrattiva, accogliendo oltre un terzo dei cittadini di origine non italiana.
Il Centro accoglie il 25 per cento dei residenti stranieri (1,3 milioni) e il Sud e le Isole, rispettivamente, il 12,1 e il 4,7 per cento. Al 1° gennaio 2024, l’83,9 per cento dei cittadini non comunitari regolarmente presenti ha un permesso rilasciato o rinnovato nel Centro-nord, mentre solo il 16,1 per cento l’ha ottenuto o rinnovato nel Mezzogiorno.
Regioni con Maggiore e Minore Presenza Straniera
La Lombardia accoglie 222.364 alunni con background migratorio. In Emilia-Romagna gli studenti con CNI rappresentano, in rapporto alla popolazione scolastica regionale, il 17,4%, il valore più elevato a livello nazionale. Segue la Lombardia con il 16,3% di alunni con CNI ogni 100 iscritti nelle scuole di diverso ordine e grado. Nel confronto con il 2023, le regioni che hanno mostrato l’incremento maggiore sono: Molise, Basilicata, Trentino-Alto Adige/Sudtirol e Campania.
Urbanizzazione e Preferenze di Residenza
A livello generale, una larga maggioranza (57%) degli stranieri presenti in Italia risiede in città con meno di 50.000 abitanti. Il 35% degli italiani vive in città con più di 50.000 abitanti, rispetto al 43% dei cittadini stranieri.
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Il centro urbano che registra la maggior presenza di stranieri in rapporto alla popolazione è Prato con il 21%, città che storicamente vede una forte presenza di immigrati provenienti dalla Cina. Al contrario, nelle città con almeno 50.000 abitanti del Sud Italia e delle Isole l’incidenza della popolazione straniera sul totale degli abitanti è di molto inferiore alla media. Scorrendo la lista la prima che incontriamo è Battipaglia, in Campania, che con il suo 9% ricalca la media nazionale, seguita da Lecce (8%), Lamezia Terme (8%), Reggio Calabria (7%), Cosenza (6%), Mazara del Vallo (6%) Napoli (6%), Cagliari (6%).
Statistiche Dettagliate sulla Popolazione Straniera
Sono oltre 5 milioni, e per la precisione 5.253.658, i cittadini stranieri abitualmente dimoranti in Italia al 31 dicembre 2023. Sono 112mila in più rispetto all’anno precedente e rappresentano l’8,9% della popolazione totale (nel 2022 l’8,7%). Quasi la metà degli stranieri censiti nel 2023 è di cittadinanza europea (46,2%), il 23,4% asiatica, il 22,7% africana e il 7,6% americana.
La Romania si conferma il Paese di cittadinanza con il maggior numero di residenti (20,4% del totale), seguita a distanza dall’Albania e dal Marocco, come nel 2022 con un contingente pari al 7,9% e 7,8% della presenza straniera in Italia. Le collettività cinese (5,9% del totale) e ucraina (5,2%) si confermano la quarta e quinta per numero di individui, seguite da quelle di Bangladesh, India, Egitto, Pakistan e Filippine.
Si registra un aumento significativo di presenze rispetto al 2022 soprattutto per i cittadini del Bangladesh (+10,7%), del Pakistan (+10,5%), dell’Ucraina (+9,6) e dell‘Egitto (+9,3%), mentre le prime tre collettività registrano un lieve calo di presenze, pari al -0,8% tra i rumeni, al -0,1% tra gli albanesi e al -0,7% tra i marocchini.
Tabella: Principali Paesi di Provenienza degli Stranieri in Italia (2023)
Paese di Cittadinanza | Percentuale del Totale |
---|---|
Romania | 20,4% |
Albania | 7,9% |
Marocco | 7,8% |
Cina | 5,9% |
Ucraina | 5,2% |
Impatto Economico e Sociale
Nel 2024, il tasso di occupazione degli stranieri (20-64 anni) è di poco inferiore a quello degli italiani autoctoni: rispettivamente, 66,2 per cento, a fronte del 67,2 per cento. Tuttavia, rispetto al 2023, l’occupazione è cresciuta più intensamente per gli stranieri (+1,2 punti percentuali, rispetto a + 0,8 punti per gli autoctoni). Nel 2024, il tasso di disoccupazione scende al 6,1 per cento fra gli autoctoni e al 10,1 per cento fra gli stranieri, con un calo di intensità simile per entrambi i gruppi (rispettivamente 1,2 e 1,1 punti percentuali).
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Nel 2024, il grado di istruzione degli stranieri è ancora inferiore a quello degli italiani, nonostante i miglioramenti degli ultimi anni. Il 48,1 per cento degli stranieri tra i 15 e i 64 anni di età ha conseguito al più la licenza media, rispetto al 34,5 per cento dei coetanei italiani; il 40,2 per cento ha un diploma di scuola superiore e l’11,6 per cento una laurea, a fronte, rispettivamente, del 44,8 per cento e del 20,7 per cento degli italiani nella stessa fascia d’età.
Immigrazione e Dinamiche Demografiche
Nel 2023, rispetto al 2022, risulta stabile il numero di stranieri che ha acquisito la cittadinanza italiana (circa 214 mila). Le iscrizioni dall’estero (immigrazioni) negli ultimi due anni aumentano sensibilmente: sono in media 437mila l’anno (440mila nel 2023 e 435mila nel 2024), mediamente il 6,4% in più rispetto al 2022 quando ammontarono a 411mila.
Il consistente aumento dei flussi di immigrazione straniera degli ultimi anni è anche il risultato di crisi e conflitti internazionali che hanno condizionato gli equilibri geopolitici provocando crisi umanitarie su larga scala. È il caso dell’eccezionale incremento dei flussi dall’Ucraina causato del conflitto in corso dal 2022, che l’ha resa il principale Paese di provenienza.
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