Esplorando Vigolo e Castell'Arquato: Un Tesoro dell'Emilia Romagna
L'Emilia Romagna, terra di storia, enogastronomia e motori, offre un'esperienza indimenticabile per chi cerca cultura, divertimento e buona cucina. Un itinerario ideale può partire dalla scoperta di borghi medievali affascinanti e culminare con un'immersione nel mondo Ferrari.
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Per un soggiorno rilassante, si può scegliere un B&B a pochi chilometri dal borgo romanico di Castell'Arquato, come l'agriturismo Podere Palazzo Illica in località San Lorenzo. Questo luogo accogliente, circondato dalla quiete della campagna, è un'ottima base per esplorare la zona.
Castell'Arquato: Un Borgo Medievale Intatto
Castell'Arquato, borgo d'arte dove si respira un'atmosfera di altri tempi. Già in lontananza emergono dal verde, torri, campanili, merli. La piazza monumentale è ricchissima e si resta affascinati dai palazzi che si affacciano su essa, come la Collegiata, il Palazzo del Podestà e la Rocca Viscontea dove al suo interno è stato allestito il museo di vita medievale.
Da vedere anche il Chiosco della Collegiata dove è ospitato il prezioso museo di arredi e dipinti sacri. Scendendo dalla piazza si incontra la casa di Luigi Illica (oggi hotel) poeta e librettista di Puccini, Giordano e Mascagni; adiacente la casa natale vi è il piccolo museo dedicato ad Illica, interessante per chi volesse approfondire la conoscenza del poeta.
A pochi metri dal museo Illica, si trova il cinquecentesco Ospitale di Santo Spirito, dove si può visitare il museo geologico, scrigno di fossili e di tesori geologici…così si scopre che dove ora c’è Castell’Arquato prima c’era il mare….dopo viene automatico percorrere le strade del borgo cercando con gli occhi resti di fossili….infatti negli scalini e sui muri si possono vedere conchiglie incastonate come gioielli.
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Scendendo ancora, seguendo la strada di ciottoli, si passa vicino al Torrione Farnese (1530 circa), al palazzo del Duca (1292 circa) e alla Fontana del Duca.
Tesori nei Dintorni di Castell'Arquato
I dintorni di Castell'Arquato sono di grandissimo interesse storico che consentono di completare la visita al borgo nel migliore dei modi. È anche possibile organizzare un weekend o un’intera settimana. Oltre alle tracce della Via Francigena (oggi in parte ricalcata da una lunga ippovia), nei dintorni di Castell’Arquato si possono ammirare veri tesori artistici e architettonici.
La ricchezza più grande risiede nei piccoli o piccolissimi centri a iniziare dallo splendido borgo castellano di Vigoleno (a circa 9 km), frazione di Vernasca. Quest’affascinante paesino è stato inserito nel club dei Borghi più Belli d’Italia. La sua struttura urbana è rimasta integra e si mostra in tutto il suo fascino medievale con torri, case, cinta muraria con spiccata merlatura e antiche chiese.
Tra i monumenti più rilevanti segnaliamo, senza dubbio, il castello del X secolo, imponente struttura fortificata, tra le più integre d’Italia. La cinta muraria circonda e protegge l’intero nucleo abitato. A guardia del paese, si erge il possente Mastio, alta torre a base quadrata.
Da vedere è il grazioso borgo di Vigolo Marchese (6,2 km), che si arricchisce di interessanti architetture come la Chiesa e il Battistero di San Giovanni, pregevole complesso romanico del XI secolo, immerso in una campagna quieta e silenziosa. Un tempo conservava splendidi affreschi risalenti al XI-XII secolo, significativa testimonianza della pittura padana.
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Il centro turistico più grande è Fiorenzuola d’Arda, che grazie alla presenza di pregevoli palazzi nobiliari, chiese, torri concorrono a formare un centro storico di un certo rilievo artistico. Fulcro strategico di Fiorenzuola d’Arda è Piazza Molinari con la Torre Campanaria con orologio, in gran parte realizzata nel settecento.
Tra i palazzi segnaliamo l’elegante Palazzo Bertamini Lucca, costruito tra il 1724 e il 1734, con le sale interne decorate da magnifici affreschi. Da vedere è anche il rinascimentale Palazzo Grossi, posto tra via Garibaldi e via dei templari.
Antiche e affascinanti chiese del borgo, ne arricchisco l’ampio panorama architettonico tra cui l’importante Chiesa di San Fiorenzo edificata nell’arco di ben 700 anni (dal XIII secolo al 1933). La nostra visita dovrà includere anche la Chiesa di San Francesco del 1519, la Chiesa di Beato B. G.
Celebre località turistica è Salsomaggiore Terme (21 km circa), uno dei centri termali più conosciuti d’Italia. Nel centro storico spiccano essenzialmente i palazzi nobiliari, in parte adibiti a Hotel o Terme, e alcune chiese. Tra i primi citiamo le Terme Berzieri edificate tra il 1914 e il 1923 e la Galleria Warowland, un piccolo palazzo realizzato in stile neomedievale lombardo nel 1914.
Fidenza (18 km) è una delle cittadine storicamente più ricche in Emilia - Romagna. La visita ci permetterà di immergerci in grandiosi scenari rinascimentali e barocchi anche se le sue origini sono più antiche. Chiese, palazzi nobiliari, musei e altri edifici storici concorrono a dichiarare Fidenza una vera “Città d’Arte”.
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Da vedere è il Duomo dedicato a San Dominio, costruito tra il XII e il XIII secolo con una splendida facciata in stile romanico. Tutti da ammirare i palazzi nobiliari tra cui quello Comunale realizzato in stile gotico lombardo tra il 1273 e il 1354 e il Settecentesco Palazzo delle Orsoline.
Da non perdere è l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba che si trova nel comune di Alseno in Emilia - Romagna. La fondazione del complesso religioso è avvenuta per volontà di San Bernardo di Chiaravalle verso il 1135. Il cuore del complesso è la basilica e il pregevole chiostro del XIII secolo.
Osservando l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba ritroviamo sia elementi dello stile romanico sia del gotico e, visitando l’interno, si notano nervature e archetti pensili. Per gli amanti del medioevo, non potrà perdersi le fortezze presenti a Gropparello e il Castello di Montechino nella frazione omonima.
Il castello di Gropparello (circa 25 km) fu costruito su un precedente castrum romano tra il X e l’XI secolo su uno sperone di roccia. La possente torre a base quadrata è la parte più antica della fortezza che oggi si mostra in tutto il suo antico fascino. Il resto è costituito da altre torri, mura di cinta merlate, cammini di ronda, ponti levatoi e un cortile intero.
Le rovine dell’antica Veleia sono un importante sito archeologico di epoca romana posta nella Valle del Chero a circa 18 km da Castell’Arquato. Il 158 d.C. fu l’anno della sua fondazione e sono ancora evidenti i resti del foro, delle terme, della basilica e dei quartieri. Oggi la visita a questo castello di collina equivale ad un’esperienza indimenticabile.
Già forse appagato dagli splendidi paesaggi ammirati durante il viaggio, il turista che giunge a Castell’Arquato rimane colpito dall’estrema integrità del tessuto urbano. In esso spiccano, come già accennato le poderose fortificazioni trecentesche culminanti nella suggestiva Rocca Viscontea (sede del Museo della vita medievale).
Vigolo: Un Gioiello Sulle Rive del Lago d'Iseo
Vigolo, sulle mappe sembra risultare quasi invisibile data l’esigua estensione e una popolazione che non supera i 600 abitanti, eppure il minuscolo comune di Vigolo pesa non poco nell’economia turistica del Lago d’Iseo al quale rivolge uno sguardo attento da un terrazzamento a occidente dello specchio lacustre.
Storia di Vigolo
Il paese vanta una storia antichissima e una gestazione in epoca romana di cui molti altri paesi vorrebbero fregiarsi. L’esistenza effettiva su iscrizioni cartacee s’imprime in documenti non antecedenti al 1202 e un secolo dopo già veniva confermata l’autonomia comunale comunque sotto tutela feudale dei conti Calepio che, in termini di giurisdizione, si trovarono a governare più o meno la stessa superficie oggi presente, in quanto Vigolo ha mantenuto sempre le medesime dimensioni, un segnale chiaro di coesione, intendimenti e direzione economico-politica.
Il suo Medioevo godette di insolita tranquillità, questo non vuol dire, però, che non si resero necessarie misure difensive: il castello fu una immediatamente adottata ma oggi non ve n’è più traccia. L’idillio con i Calepio venne meno con l’aumento di tasse e gabelle da parte dei signori governanti, cosicché la popolazione rispose con un atteggiamento tutt’altro che acquiescente, ribelle a tal punto da richiedere a gran voce l’annessione alla Repubblica di Venezia, cosa che si verificò nel 1428, segnando l’unico avvenimento di rilievo prima dell’assorbimento alla provincia di Bergamo.
La Visita del Borgo di Vigolo
L’estensione comunale è inversamente proporzionale alle cose da vedere, non monumentali ma tante e tali da rimanere scolpite nella mente per lungo tempo, come in un diuturno incanto dal quale difficilmente ci si vuol destare.
La prima a parlare al turista è la natura, amena, sconfinata, agreste, manto di pinete e cascine, pascoli e distese erbose che abbracciano un grazioso centro urbano caratterizzato da permeante, catartica sintesi di architettura e arte.
Il tessuto religioso si prende un sicuro e rassicurante monopolio sfoggiando i suoi templi migliori, primo la Parrocchiale dell’Assunzione di Maria, settecentesca erede di un precedente luogo di culto: all’interno, più delle opere del Cifrondi e del Marigliani colpisce al diletto emozionale lo straniante altare in marmo nero, imperturbabile oggetto sacro voluto dalla famiglia Manni all’ombra di una struttura provvista all’esterno di campanile.
Del secolo prima è la Chiesa di San Rocco, mentre è piuttosto recente (XIX secolo) il Santuario della Madonna di Loreto o Madonna del Dosso, nome evinto dalla posizione rialzata su un colle.
Eventi, Manifestazioni e Curiosità a Vigolo
Si fa festa nel borgo con appuntamenti semplici ma imperdibili che profumano di campagna, di allegria e gioia popolare: spazio al gusto con la Camminando mangiando per i cortili, la Festa patronale dedicata all’Assunta e la Sagra di Ferragosto, animata da spettacoli, competizioni sportive e tanta musica.
Dilaga però anche del misticismo religioso, dato che a Vigolo ha fatto più volte visita il veggente Edson Glauber, il quale avrebbe in più occasioni assistito personalmente alle apparizioni della Vergine, San Giuseppe e Gesù in un luogo ritenuto da essi una nuova Betlemme. Sono i misteri della fede, e che ci si creda o no rimane indiscussa la bellezza di un paesello del bergamasco inviso a troppo clamore e molto più attratto dallo stoicismo del suo memorabile panorama.
Come Arrivare a Vigolo
Da Bergamo occorre immettersi nell’Autostrada A4, seguire per Milano fino all’uscita di Palazzolo sull’Oglio, imboccare la SP 469 per giungere a Vigolo dopo la diramazione sulla SP 78; il comune è provvisto di una propria stazione ferroviaria; l’aeroporto più vicino è quello di Bergamo.
Colli Piacentini e Murales Fiabeschi
La scoperta dei Colli Piacentini, tra borghi medievali, castelli e colline, offre un'esperienza autentica lontana dal turismo di massa. Un piccolo paese si distingue per i suoi murales raffiguranti le fiabe tradizionali, realizzati sulle facciate delle case dall'Associazione “Arte Nostra”.
Vigolo Marchese: Arte Romanica e Sapori Segreti
A Vigolo Marchese, piccola frazione di Castell'Arquato, si trova la basilica romanica del 1008 e un battistero con influenze bizantine. La Pasticceria Perazzi custodisce gelosamente la ricetta della Torta di Vigolo Marchese, uno scrigno di pasta frolla con un delizioso interno cremoso al cacao.
Castell'Arquato: Un Viaggio nel Tempo
A Castell’Arquato, in provincia di Piacenza, pare proprio che il tempo si sia fermato: se fuori dalle mura qualcosa è cambiato, e il nucleo abitato si è ingrandito negli anni, non si può dire lo stesso del suo prezioso centro storico. Qui, nell’abbraccio della Val d’Arda, tutto è rimasto intatto: passeggiare per le strade del borgo è come volgere lo sguardo indietro di secoli.
Gli abitanti del posto - circa 5 mila - sono fieri di Castell’Arquato, che è entrato a far parte del Club dei Borghi più belli d’Italia ed è Bandiera Arancione del Touring Club. Ma il paesino non è solo ‘bello’: agli scorci graziosi, fatti di ciottoli antichi, torri, merli e passaggi segreti, si affiancano sapori gustosi, tradizioni divertenti, una grande cultura del vino e un paesaggio delicato subito fuori dal borgo. Un borgo che si spalma sino alla cima di un colle, dove la piazza rappresenta il suo punto più alto, ma scivola anche verso la Via Emilia o si arrampica in direzione dell’Appenino, dove si ammira la piccola frazione di Vigoleno.
Cosa Vedere a Castell'Arquato
La piazza è incorniciata da vari palazzi. Quello del Podestà, fondato nel 1292, è impreziosito da una scalinata e corredato di una torre a pianta pentagonale. Vi si riconoscono tanti stili diversi, dall’antico mastio rettangolare alla loggetta dei Notari del Quattrocento, ma queste aggiunte e modifiche non hanno fatto altro che abbellire l’edificio e aumentarne il valore col passare dei secoli.
Si affaccia sulla stessa piazza la chiesa più importante di Castell’Arquato, la Collegiata, tra le più antiche della regione. Certamente esisteva già nel lontano 756, quando fungeva da pieve battesimale, ma nel 1117 venne danneggiata da un terremoto; ricostruita subito dopo, venne consacrata nel 1122. Da vedere il fonte battesimale del VII-VIII secolo, ma anche il portale con architrave e lunetta istoriata del Millecento. Risale al Tre-Quattrocento il portico occidentale, da sempre soprannominato “Paradiso” perché dà riparo ai sepolcri di alcuni personaggi noti.
Passando nel quartiere di Monteguzzo ci si trova al cospetto della Rocca Viscontea e del cinquecentesco Torrione Farnese, che a quanto pare rimase incompiuto per l’improvviso decesso del duca Bosio II Sforza: l’edificio, in mattoni, doveva far parte del sistema difensivo del borgo, ma nonostante la funzione prettamente militare è pervaso di un fascino elegante. La leggenda racconta di alcuni passaggi segreti che da qui avrebbero dovuto raggiungere la campagna e il Palazzo del Duca.
Infine meritano un’occhiata attenta l’Ospedale di Santo Spirito, realizzato nel XVI secolo e oggi sede del Museo Geologico, la cinta di mura del 1342 di cui restano due porte d’accesso, e la vicina frazione di Vigolo Marchese, con la chiesa romanica di San Giovanni e annesso battistero dell’anno 1008.
Dintorni, Vini e Gastronomia di Castell'Arquato
Nei dintorni di Castell’Arquato si aprono alcune zone verdi che vale la pena di visitare se si è alla ricerca di relax. Il Parco del Piacenzano è uno spettacolo di calanchi e rupi che scivolano verso un fondovalle splendido, agghindato di flora appenninica. Il Bosco di Santa Franca si sviluppa invece lungo i terrazzamenti a est della città, nella frazione San Lorenzo, ed è circondato dai vigneti.
La coltivazione della vite è infatti molto diffusa, e sulle tavole di Castell’Arquato non manca mai una pregiata bottiglia di vino. Il borgo, che custodisce innumerevoli cantine antiche e ha un’enoteca comunale, produce il Monterosso Valdarda Doc Colli Piacentini, celebrato in un apposito Festival, e gli altri vini del territorio sono l’Ortrugo, la Malvasia, il Sauvignon, il Gutturnio e la Bonarda.
Le pietanze tipiche sono gli anolini in brodo con ripieno al grana padano e i deliziosi salumi, tra cui la coppa, la pancetta e il salame piacentino Dop, mentre il dolce irrinunciabile è la crostata al cioccolato di Vigolo Marchese, di cui pochi eletti conoscono la ricetta.
Eventi, Sagre e Manifestazioni a Castell'Arquato
Tutte queste golosità, e tante altre ancora, si possono assaggiare in occasione delle feste paesane e delle manifestazioni culturali. Da non perdere la tradizionale Festa delle Castagne di inizio ottobre, con le caldarroste scoppiettanti sulla brace, il castagnaccio e i chisolini (gnocchi fritti) coi salumi, la polenta coi ciccioli grigliata e tanto vino profumatissimo, compreso il vin brulé.
Durante la festa si possono visitare una bella mostra di macchinari da lavoro, tipici della campagna, e un’interessante esposizione di auto e moto d’epoca. A fine mese tocca poi alla Festa di Halloween, qui resa suggestiva dagli scenari medievali del borgo. Da non perdere anche i Mercatini di Natale.
Come Arrivare a Castell'Arquato
Per arrivare a Castell’Arquato si possono valutare diverse possibilità. Chi viaggia in auto, venendo dall’autostrada A1, deve uscire a Fiorenzuola, dirigersi verso Fiorenzuola d’Arda, immettersi nella Provinciale di Bardi e seguire le indicazioni fino alla meta. Chi opta per il treno può raggiungere le stazioni di Piacenza o Fiorenzuola d’Arda, quindi proseguire in autobus.
Gli aeroporti più vicini sono quelli di Parma, Bologna e Genova, rispettivamente a 60 km, 140 km e 180 km di distanza.
Clima e Quando Andare a Castell'Arquato
Il clima di Castell’Arquato è freddo d’inverno e mite d’estate, ideale per le passeggiate all’aria aperta. Le temperature medie di gennaio vanno da una minima di -1°C a una massima di 5°C, mentre in luglio e agosto passano dai 20°C ai 28°C. Le precipitazioni si concentrano principalmente in primavera e autunno, quando piove mediamente per 7 giorni al mese.
L'Altopiano della Vigolana: Un Tesoro Nascosto del Trentino
Sospeso tra il lago di Caldonazzo e le cime del Becco di Filadonna, l'altopiano della Vigolana si rivela come un vero e proprio tesoro nascosto. Tutta la zona compresa tra Vigolo Vattaro, Bosentino e Centa San Nicolò è una combinazione unica di paesaggi e ricchezze culturali, offrendo ai visitatori un'esperienza da vivere immersi in un territorio ancora autentico e tradizionale.
Cosa Vedere in Vigolana
Le cose da vedere in Vigolana sono davvero molte. Ecco qui sotto le attrazioni principali che vi consigliamo di non perdere:
- Becco di Filadonna e Bivacco Vigolana: È l'escursione più conosciuta. Con un dislivello di 1000 metri, partendo dalla frazione di Sindech, si raggiunge la croce di vetta, a mt 2150, del Becco di Filadonna, balcone panoramico unico che regala una vista su gran parte delle vette del Trentino e sul lago di Caldonazzo dall'alto. Altra cosa da non perdere è il Bivacco Vigolana, con un'architettura moderna molto particolare.
- I 60 km della Vigolana e la Casa Natale di Santa Paolina: Gli amanti della natura e delle escursioni troveranno in Vigolana una vasta rete di sentieri ben segnalati. Tra i sentieri più popolari c'è il 60 km della Vigolana. A Vigolo Vattaro, si trova la casa natale di Amabile Visintainer, Santa Paolina del Cuore di Gesù Agonizzante.
- Parco Fluviale del Torrente Centa e Sentiero dell'Ancino: Da non perdere una passeggiata lungo il Torrente Centa dove si può seguire un percorso didattico che porta a conoscere le particolarità di un luogo poco conosciuto, ma molto bello dal punto di vista naturalistico e storico. Dai ruderi del mulino parte il Sentiero dell'Ancino, un itinerario trekking che risale il versante della montagna giungendo fino a Lavarone.
- Santuario Madonna di Feles e Castel Vigolo: A poca distanza dal paese di Bosentino, sulle pendici del Boschet, sorge il Santuario della Madonna del Feles. Dal Santuario della Madonna del Feles potete raggiungere con una comoda camminata Castel Vigolo, un edificio recentemente ristrutturato.
- La Marzola e i Forti della Grande Guerra: La cima è da considerare uno dei punti panoramici più belli di tutto il Trentino. A ricordo del periodo di dominazione austriaca, troviamo i due forti austroungarici che vigilano sulla strada che da Vigolo Vattaro scende a Trento e Mattarello.
- Sosta in Rifugio: Durante le vostre camminate vi verrà di sicuro una gran fame.
Tabella Riepilogativa dei Luoghi di Interesse
Luogo | Descrizione | Distanza da Castell'Arquato |
---|---|---|
Vigoleno | Borgo medievale con castello del X secolo | 9 km |
Vigolo Marchese | Chiesa e Battistero di San Giovanni (XI secolo) | 6.2 km |
Fiorenzuola d'Arda | Palazzi nobiliari, chiese, Torre Campanaria | N/A |
Salsomaggiore Terme | Centro termale con palazzi nobiliari e terme | 21 km |
Fidenza | Duomo, palazzi nobiliari, Abbazia di Chiaravalle | 18 km |
Gropparello | Castello di Gropparello e Parco delle Fiabe | 25 km |
Veleia Romana | Sito archeologico di epoca romana | 18 km |
La provincia di Piacenza è l'unica ad avere ben 3 salumi D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta): la Coppa Piacentina DOP, la pancetta Piacentina DOP ed il salame Piacentino DOP. Oltre ai classici ed ai 3 DOP, c’è la Mariola Cruda Piacentina che è Presidio Slow Food.
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