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Inclusione Scolastica degli Alunni Stranieri: Linee Guida e Orientamenti

Le Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri, redatte dall’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale del Ministero dell’Istruzione, sono state aggiornate dopo otto anni dall’ultima versione e presentate il 17 marzo presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre. L’aggiornamento del 2022, intitolato Orientamenti Interculturali, rappresenta la terza versione delle Linee guida, dopo quelle del 2006 e del 2014, e si presenta molto più dettagliato e circostanziato rispetto alle versioni precedenti.

Contesto Normativo e Documenti Chiave

L’Italia è diventata un Paese di immigrazione da almeno trenta anni. In questi anni sono state emanate direttive e documenti ufficiali che affrontano a più riprese il tema dell’inclusione degli alunni con background migratorio nelle scuole italiane. Tra i documenti più importanti si annoverano:

  • Testo Unico Immigrazione (L. 286/1998): Ribadisce il diritto all’istruzione per gli alunni stranieri.
  • La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri (2007)
  • Linee guida del 2006 e 2014
  • Diversi da chi?
  • Circolare ministeriale 8 settembre 1989, n. 301: Afferma le condizioni del diritto allo studio per gli alunni non italofoni nella fascia d’età 3-14 anni.
  • Circolare ministeriale 4 marzo 1990, n. 76: Afferma il principio della prospettiva interculturale valida allo stesso tempo per gli alunni italiani e per quelli stranieri.
  • Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394: Nell’art. 45 si afferma che i minori stranieri sono soggetti all’obbligo scolastico alla stregua dei coetanei italiani, «indipendentemente dalla regolarità in ordine al soggiorno».
  • Nota 19 febbraio 2014, n. 486: Aggiornamento delle Linee guida del 2006.
  • Legge 7 aprile 2017, n. 47: Stabilisce che debba essere nominato un tutore per ogni minore presente sul territorio italiano privo di genitori.
  • Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 10 maggio 2024, n. ): Orientamenti Interculturali, aggiornamento delle Linee guida del 2014.
  • Legge 29 luglio 2024, n. 106: Misure per l’integrazione scolastica degli alunni stranieri.
  • Decreto ministeriale 7 settembre 2024, n. 183: Si afferma che l’educazione civica contribuisce a una formazione volta a favorire l’inclusione degli alunni con cittadinanza non italiana nella scuola italiana.

Aggiornamenti e Novità delle Linee Guida

L'aggiornamento delle Linee guida si è reso necessario perché il quadro normativo ha subito dal 2006 ad oggi modifiche importanti e per il fatto che il fenomeno dell’immigrazione ha assunto una diversa configurazione. In particolare si registra un forte aumento degli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia, mentre si riduce il numero dei neo arrivati.

Tra i fenomeni di maggior rilievo vi è lo sviluppo della scolarizzazione nel secondo ciclo, con un consistente aumento di studenti stranieri iscritti nella scuola secondaria di secondo grado, ove prevedibilmente si addenseranno nei prossimi anni le maggiori criticità. A tal proposito le Linee guida forniscono indicazioni volte ad evitare fenomeni di “segregazione formativa” che si manifestano ad esempio con la concentrazione degli alunni stranieri nei percorsi di formazione professionale.

Ulteriore tema è poi il rispetto della quota del 30% nella formazione delle classi, già previsto dalla C.M. n. 2/2010 e notoriamente problematico soprattutto in alcune realtà territoriali. Le linee guida identificano alcune soluzioni nell’azione di coordinamento degli Usr, nella revisione dei bacini d’utenza utilizzati dalle scuole per le iscrizioni, nella opportuna modulazione delle attività di orientamento e delle modalità di accesso alle scuole dell’infanzia.

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Focus sull'Italiano L2 e Supporto Linguistico

Nel testo sono particolarmente sottolineati alcuni punti cruciali nell’inserimento degli alunni stranieri. Tra questi le attività di sostegno linguistico che costituiscono una delle chiavi per un’inclusione efficace. Nel richiamare la specificità dell’insegnamento della lingua italiana come lingua seconda, si suggerisce, nella prima fase di inserimento, di prevedere 8/10 ore settimanali per 3/4 mesi di insegnamento, anche grazie alla collaborazione di Enti Locali e con progetti mirati. Ma è comunque essenziale l’inserimento nella classe di appartenenza e l’uso di laboratori linguistici, secondo un metodo integrato.

“Per colmare il divario linguistico nell’italiano per lo studio di molti alunni neo-arrivati bastano 6 mesi di corso intensivo e l’inserimento in un contesto di pari in cui poter approfondire la lingua per la comunicazione. Nei primi mesi è inoltre particolarmente utile dare risalto a quelle discipline che non richiedono necessariamente una grande competenza linguistica - come matematica, musica, educazione artistica, educazione tecnica - per sostenere la motivazione, ingrediente fondamentale per un buon percorso scolastico.

Disparità Territoriali e Volontà Politica

Sul piano pratico e attuale, tuttavia, ancora si verificano sostanziali disparità territoriali nell’accoglimento delle direttive ministeriali. “Qui entra in gioco il vero nocciolo della questione: non si tratta di un problema di assenza di indicazioni, ma di mancanza di volontà politica. Questa volontà politica si manifesta nell’erogazione di risorse professionali materiali e di tempo e nel coordinamento tra vari attori istituzionali. Laddove lo stanziamento di risorse non sia sufficiente, diventa fondamentale la collaborazione con altre realtà locali e territoriali che possono eventualmente supplire alle carenze istituzionali.

“Non finiremo mai di ribadire l’importanza della territorialità nella risoluzione di molte questioni che riguardano l’inserimento scolastico di questi alunni. Attraverso la messa in campo di protocolli di accoglienza si possono includere le realtà del terzo settore disponibili, per esempio, ad erogare corsi di italiano in orario pomeridiano. Oppure si possono mettere in campo dei consorzi di scuole per la messa in comune delle spesso esigue risorse a disposizione. Le disparità nella tutela del diritto all’istruzione non riguardano soltanto gli indirizzi degli USR, ma si rivelano anche a livello di singoli istituti.

“In molti casi si verifica il fenomeno della polarizzazione, per cui istituti scolastici presenti nello stesso territorio manifestano tassi di presenza di alunni con cittadinanza non italiana decisamente disallineati. Questa specializzazione è qualcosa che ha molto a che fare con la ghettizzazione.

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Misure Legislative Recenti

Ieri il Senato ha approvato definitivamente il ddl di conversione, con modificazioni, del “DL 71/2024 - Sport, sostegno agli alunni con disabilità, avvio a.s. 2024/2025 e norme su università e ricerca”. A partire dall’anno scolastico 2025/2026, il Ministero dell’istruzione potrà assegnare docenti dedicati all’insegnamento della lingua italiana alle classi con almeno il 20% di studenti stranieri appena arrivati in Italia (“che si iscrivono per la prima volta al sistema nazionale di istruzione”) o che comunque non raggiungono un livello A2 di conoscenza dell’Italiano.

La nuova legge prevede anche accordi tra le scuole e i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) per verificare il livello di ingresso di conoscenza della lingua italiana e per predisporre i Piani didattici personalizzati degli studenti stranieri neoarrivati.

Articolo 11 della Legge 29 Luglio 2024, n. 106

L'articolo 11 della legge (Misure per l’integrazione scolastica degli alunni stranieri), stabilisce dall’anno scolastico 2025/2026, il Ministro dell’istruzione e del merito potrà procedere all’assegnazione di un docente destinato all’insegnamento dell’italiano per stranieri per le classi con un numero di studenti stranieri pari o superiore al 20% degli studenti della classe.

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