La Moneta di un Paese Straniero: Guida Completa
Per molte attività, soprattutto quelle che lavorano quotidianamente con clienti provenienti da Paesi esteri, risulta particolarmente importante offrire ai propri clienti la possibilità di fare acquisti pagando con la propria valuta d’origine. Ma, come avviene un pagamento DCC? A livello pratico si tratta di un pagamento tradizionale: il cliente dovrà semplicemente avvicinare la carta di pagamento al terminale POS.
Cos'è la Moneta?
La moneta è lo strumento che usiamo per comprare le cose di cui abbiamo bisogno. La moneta è anche il mezzo di pagamento del lavoro. Infine la moneta è un’unità di misura.
Da Dove Viene la Moneta e Perché Esiste?
Ma il baratto era scomodo. Non deve essere facilmente riproducibile (altrimenti qualcuno si può mettere a fabbricare moneta per portare via tutti i beni agli altri senza produrre nulla di utile. Per lungo tempo le monete furono dei tondini d’oro e d’argento. Fatte così però erano pesanti e difficili da trasportare e da custodire. È così che nasce l’idea di fare anche la moneta di carta.
Moneta di Carta e Inflazione
La moneta di carta si stampa. Sembrerebbe un’ottima idea eppure non lo è. Ed ecco la spiegazione: prima di tutto se creo moneta infinita non ci saranno mai infinite cose da comprare. Per esempio: se do monete a tutti i miei amici e tutti i miei amici vogliono comprarsi le ultime scarpe alla moda, quelle piano piano inizieranno a finire e il loro prezzo crescerà perché saranno un prodotto molto ricercato. Questa è l’inflazione.
Noi abbiamo l’euro come molti altri Paesi dell’Unione europea. Prendile in mano. E le banconote?
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Come Riconoscere una Banconota Vera
Muovi una banconota: sul fronte c’è una striscia argentata sulla destra che rivela il simbolo €, l’immagine principale, la cifra del valore e una finestra con, in trasparenza, il ritratto di Europa su entrambi i lati della banconota. Questo è la nostra moneta.
Negli Stati Uniti si usa il dollaro. Se un americano viene in Italia e va al ristorante a mangiarsi un piatto di spaghetti sarà difficile per lui pagare il pranzo con la sua moneta. Soluzione?
Dynamic Currency Conversion (DCC): Cos'è e Come Funziona
In realtà, scegliere di accettare pagamenti elettronici con dispositivi POS all’avanguardia può rivelarsi la soluzione ideale. Il servizio DCC consente al cliente finale di effettuare un pagamento in valuta diversa dall’euro, con un tasso di cambio garantito e definito in real time nel momento in qui viene effettuato il pagamento.
L’esercente ha la possibilità di proporre al consumatore due scelte: effettuare il pagamento nella valuta del proprio Paese (euro) o pagare con la valuta del Paese di emissione della carta applicando il tasso di cambio proposto dal terminale POS. Se il cliente ha la possibilità di scegliere la valuta con la quale effettuare il pagamento, il commerciante incasserà sempre in euro.
Chiunque gestisca un’attività a contatto con turisti e clienti stranieri dovrebbe dotarsi di un servizio di pagamento con DCC per velocizzare il processo di pagamento e conversione e soddisfare le aspettative di tutti i clienti.
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Per tutte le attività che hanno quotidianamente contatti con clienti esteri e turisti diventa fondamentale scegliere un sistema di pagamento di questo tipo. Lavori nel turismo e hai un’attività quotidianamente a contatto con clienti esteri?
Meglio Pagare in Euro o in Valuta Locale all'Estero?
Spostarsi oltre confine è diventato molto più semplice negli ultimi decenni. In molti Paesi non è più necessario portare con sé contanti o cambiare i propri soldi con valuta locale. Tuttavia, in hotel, negozi o in ristoranti, è probabile che venga chiesto al cliente se desidera pagare in valuta locale. Con i contanti, non ci sono commissioni aggiuntive al punto vendita, anche se è potrebbe essere applicata una commissione allo sportello bancomat o allo sportello di cambio valuta durante il prelievo. Mentre con carta o wallet elettronico è diverso.
Effettuare un pagamento con conversione dinamica della valuta DCC rende più facile capire quanto si sta pagando ed evita i calcoli necessari per la conversione di valuta (per esempio da euro a moneta corrente del Paese estero). Effettuare acquisti all’estero con carta di credito, prepagata o wallet elettronici può essere facile e veloce come in Italia.
Nella maggior parte dei casi le persone possono essere tentate dal pagamento in euro, semplicemente perché è la valuta che conoscono meglio e perché così si ha la sensazione di avere maggior controllo sulle spese. Non tutti sanno infatti che ristoranti e negozi possono impostare il proprio tasso di cambio per convertire l’importo da addebitare al cliente. Quindi, per esempio, scegliere di convertire in euro l’importo del servizio o del prodotto acquistato all’estero (venduto in una valuta diversa) significa lasciare che sia il commerciante o l’ATM a impostare il tasso di conversione, invece che la propria banca.
I pagamenti con conversione in valuta corrente (cioè in euro invece che in valuta estera) sono quasi sempre più costosi, per cui ha senso evitarli. In teoria, farlo è facile, poiché si tratta di un servizio opzionale. Per cui, se non si richiede espressamente il cambio in euro al momento del pagamento alla cassa, questo tipo di conversione non avviene in automatico. Di contro, se viene proposto, basta dire “no”.
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Consigli Utili per Acquisti all'Estero
Un altro passaggio importante, quando si viaggia e si acquista all’estero, è assicurarsi che la carta (di credito o di debito) utilizzata non preveda commissioni per le transazioni estere. Pertanto, prima di partire, vale anche la pena controllare quanto addebita la banca (o il fornitore della carta) sulle transazioni estere. In molti casi è addirittura consigliabile scegliere una carta di credito di viaggio che non aderisca alle commissioni sulle transazioni estere, sia per il prelievo di contanti che per l’utilizzo del bancomat in generale.
Tassi di Cambio: Come Valutarli
Buoni tassi di cambio valuta possono non solo essere convenienti, ma possono facilitare gli affari. Essere informati è il primo passo per ottenere in ogni caso una buona tariffa. In questo modo si eviterà di scambiare il denaro a un tasso molto sfavorevole. Ma come si fa a sapere se il tasso di cambio è buono? In generale, basta essere a conoscenza del fatto che una valuta ha un tasso di cambio forte quando vale più della valuta di un altro paese.
Rimesse: Flussi di Denaro tra Paesi
Definizione e Tipologie
Con il termine “rimesse” si intende il reddito che il lavoratore residente all’estero risparmia e invia nel proprio paese, spesso come forma di sostegno alla famiglia di origine. Dal punto di vista di un paese specifico, esistono due tipi di rimesse: quelle in entrata e quelle in uscita. Quelle in uscita sono le rimesse secondo l’accezione comune, ovvero quelle dei lavoratori stranieri che mandano soldi nei loro paesi di origine. Esistono però anche cittadini autoctoni che lavorano all’estero mandando anch’essi soldi a casa.
Rimesse Italiane: Andamento e Impatto
Essendo l’Italia un paese ad alto tasso di sviluppo, le rimesse in uscita sono maggiori rispetto a quelle in entrata, anche se questo è parzialmente influenzato dalle modalità di registrazione degli italiani all’estero, che spesso non avvengono tramite l’istituto ufficiale (AIRE) e portano quindi a sottostime. Le rimesse italiane verso l’estero hanno avuto un andamento piuttosto dinamico negli ultimi 10 anni. Dopo un picco nel 2011, sono calate per alcuni anni, per poi riprendere a crescere dal 2017.
Costo delle Rimesse
Un'importante limitazione alle rimesse è il loro costo. Per via delle normative vigenti in fatto di lotta al riciclaggio di denaro e al terrorismo, i lavoratori stranieri devono scegliere canali ufficiali come le banche, le poste o gli operatori money transfer quando inviano denaro. In Italia, come nel resto dell'Occidente, su tutte le transazioni verso l'estero (al di fuori della comunità europea) è imposta la commissione della banca stessa.
Rimesse in Italia: Dati e Statistiche
Secondo i dati della Banca mondiale, che differiscono piuttosto significativamente da quelli della Banca d'Italia, avendo una nozione più ampia di "rimesse" che include tutti i transferimenti personali, i lavoratori stranieri residenti in Italia avrebbero inviato a casa circa 10 miliardi di euro nel 2020. In entrata, invece, la cifra si attesterebbe intorno ai 9 miliardi. Nel 2020 l’Italia è quinta in Ue per rimesse in uscita, dodicesima a livello mondiale. Mettere in relazione le rimesse e il pil permette di valutare il loro peso rispetto alla ricchezza nazionale.
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