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La Notte Che Ho Visto Le Stelle: Significato e Riflessioni

La frase "La notte che ho visto le stelle" evoca un senso di meraviglia, nostalgia e scoperta. Questo articolo esplora il significato profondo di questa esperienza, analizzando come essa si manifesta attraverso la musica, l'arte e le riflessioni personali.

La Musica Come Finestra Sul Mistero

La musica ha un ruolo fondamentale nel connetterci con il significato più profondo della vita. Come diceva William Congdon, "una canzone o è una finestra aperta sul Mistero o è solo rumore". Questo concetto è particolarmente rilevante quando si parla di artisti come Claudio Chieffo, le cui canzoni offrono una prospettiva unica sulla fede e sull'umanità.

E proprio in questi giorni sarà presentato al Meeting di Rimini - l’ultimo palcoscenico che ha calcato, esattamente un anno prima - il cd del suo secondogenito, Benedetto, che contiene 14 brani di cui 9 mai incisi prima su disco, tra cui La sorgente, l’ultima canzone composta da Claudio qualche mese prima di morire.

Il disco è nato in un modo simile: quando mio padre era ancora in vita mi ha chiesto di registrare le canzoni che non era riuscito ad incidere. Inizialmente ero mosso principalmente dalla volontà di rispondere a un suo desiderio, poi il desiderio è diventato mio.

“Il disco è il frutto di tre anni della mia vita, ogni canzone dice e illumina qualcosa che ho vissuto sulla mia carne o che ho condiviso nella compagnia a un amico: penso alle canzoni d’amore (Ritorno, Vorrei, Il vento), a quelle nate nel dolore di un’amicizia che sembra perdersi ma che non si perde perché Chi l’ha generata ci ‘spinge ad andare lontano’ (Lontano, Campo verde, I gesti, He is here), a quelle che ridanno speranza quando la morte sembra essere l’ultima parola (Gloria, La sorgente).

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Confrontarmi così tanto con la sua musica, lavorare insieme a Paolo Forlani sugli arrangiamenti mi ha permesso di riscoprire la bellezza di alcuni brani che io stesso avevo dimenticato, di comprenderne la struttura e il senso, di stare ancora in compagnia di mio padre, di conoscerlo meglio. Questo lavoro è stato l’occasione non solo per farmi dire da mia madre come erano nate alcune canzoni, ma soprattutto per interrogarmi sull’origine della certezza di mio padre e su quella della mia speranza.

L'Arte Visiva Come Interpretazione Della Fede

L'arte visiva può offrire un'interpretazione potente delle canzoni e dei temi spirituali. Arcadio Lobato, illustratore specializzato in libri per bambini, ha creato "La notte che ho visto le stelle", un libro illustrato che accompagna un disco di Chieffo. Le illustrazioni di Lobato non sono solo pupazzetti simpatici, ma rappresentano un viaggio spirituale in cui il protagonista incontra il Mistero.

Spagnolo, da anni residente in Italia, illustratore specializzato in libri per bambini (il suo “La valle nella nebbia” è stato scelto fra le 100 migliori opere di letteratura spagnola per ragazzi del Ventesimo secolo), Arcadio aveva conosciuto Chieffo nel 2001. Ne era nata una amicizia profonda e discreta.

Come le canzoni di Chieffo, queste illustrazioni sono una porta aperta al Mistero: il protagonista, sorta di menestrello con chitarra che non può che ricordare lo stesso Claudio, viaggia per il mondo e fa degli incontri, anzi l’Incontro. Sempre accompagnato da una presenza che lo conforta e lo sostiene.

Come la tavola che illustra Reina de la Paz: lo sguardo cupo e allo stesso tempo sicuro del protagonista, inginocchiato di fronte a Maria, e gli alberi bruciati intorno che rappresentano Atocha, la stazione ferroviaria di Madrid devastata dalle bombe dei terroristi.

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La Nostalgia e la Speranza

La nostalgia è un sentimento potente che ci connette al passato e ai nostri desideri più profondi. La canzone "La notte che ho visto le stelle" evoca questo senso di nostalgia, il desiderio di ritornare all'innocenza dell'infanzia e alla sicurezza della casa paterna.

Aspetto che passi la notte, notte lunga da passare e sento il mio cuore che batte e non smette di sognare... Vorrei ritornare bambino nella casa di mio padre, le storie davanti al camino e la voce di mia madre... La notte che ho visto le stelle non volevo più dormire, volevo salire là in alto per vedere... e per capire.

Tuttavia, la nostalgia non è solo tristezza; è anche la "misura" della distanza tra la nostra capacità di afferrare quello per cui sentiamo di essere fatti e quello che riusciamo a prendere. In questa prospettiva, la nostalgia ci indica che le "stelle" ci sono, anche se lontane.

La Bellezza Nella Semplicità

In una notte speciale, durante una serata sotto le stelle, la bellezza della natura e della compagnia si fondono. L'apparizione improvvisa di lucciole trasforma la nostalgia in una gioia inaspettata, dimostrando che le "stelle" possono scendere per avvolgerci di una luce vicina e tangibile.

Il sole sta per tramontare, anche se non si riesce a scorgere il suo cammino dietro alle nuvole, quando le prime note salgono al cielo accompagnate dalla bellezza della natura che ci circonda e dal cielo rosseggiante. Il cielo è limpido e sarebbe un peccato non alzare lo sguardo verso l’alto, anche solo per un attimo e scorgere le stelle nel cielo che nel frattempo ha ceduto il chiarore all’oscurità.

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“Cosa sono quei puntini luminosi che ci circondano?”, “Si muovono e sono tantissimi!” Non ricordo di averne mai viste tante tutte assieme! Sono lucciole! Ne siamo proprio circondati! E poi dicono che sono in via d’estinzione?! Ecco che non poteva finire con la sola tristezza che pure è la grandezza dell’uomo!

In questa sera, è accaduto infatti che “le stelle” si siano fatte vicino vicino, sorprendendoci nella risposta alla nostra attesa. Siamo proprio fatti per dialogare con tutto quello che c’è!

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