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Le Regioni Italiane: Caratteristiche, Autonomia e Governance

I padri costituenti avevano immaginato uno stato diviso in regioni e caratterizzato da una serie di autonomie. Le regioni italiane rappresentano il cuore culturale e amministrativo dell’Italia. Con la riforma del Titolo V della Costituzione, ogni regione ha acquisito autonomia su settori chiave come la sanità e l’istruzione.

Quante sono le Regioni Italiane?

L'Italia si compone di 20 regioni, delle quali 5 a statuto speciale e 15 a statuto ordinario. Alla nascita della Repubblica erano 19: Abruzzo e Molise erano accorpate in un'unico ente denominato "Abruzzi e Molise", si divisero soltanto nel 1963. Esiste una 21esima regione Italiana? La risposta è no. Ognuna ha una propria storia, una propria specificità e delle bellezze naturali uniche. Le regioni Italiane sono tutte bellissime e meritano di essere esplorate ni lungo e in largo, vissute ed amate.

Regioni a Statuto Speciale

Di queste, quindici sono ordinarie e cinque, appunto, a statuto speciale. Queste ultime sono Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia. La ragione per la quale si è deciso di attribuire una particolare autonomia a tali cinque territori è legata, nei primi tre casi, alla presenza di forti minoranze linguistiche; nel secondo alla particolare conformazione territoriale, dal momento che si tratta delle due isole più grandi del paese.

Le regioni a Statuto Speciale godono di particolari forme e condizioni di autonomia e sono: la Sicilia, tramite regio decreto n.455 del 1946 convertito in legge costituzionale n.2 del 1948; la Sardegna, con la direttiva n.3 dello stesso anno e con quella n.4 e n.5., rispettivamente, per la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige. Infine, fu inserita il Friuli-Venezia Giulia con lo Statuto Friuliano approvato, successivamente, con il decreto cost. Infatti, le regioni a Statuto speciale hanno una completa autonomia legislativa, amministrativa e finanziaria. Insomma, dei privilegi che in solo poche regioni hanno. Ma perché solo alcune regioni sono a Statuto speciale? Ad esempio, la Sicilia è una regione che grazie all’elevata presenza di turisti potrebbe affrontare e sostenere tutti i costi da sé.

Autonomia e Competenze delle Regioni

Nello specifico, la Costituzione ha previsto un’autonomia politica delle Regioni, disposta dall’articolo 115, che recita: “Le Regioni sono costituite in enti autonomi con propri poteri e funzioni secondo i principi fissati nella Costituzione”. Esiste inoltre un’autonomia legislativa, ovvero la capacità di approvare leggi applicabili sul territorio, sancita in questo caso dall’articolo 117: “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”.

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A partire dalla metà degli anni Novanta, poi, si sono susseguiti tre passaggi che hanno cambiato in modo sostanziale i rapporti tra stato e Regioni. Il primo è l’approvazione della legge 59 del 1997 (la cosiddetta legge Bassanini) che ha capovolto la logica delle ripartizioni di competenze. Due anni più tardi è stata approvata la legge costituzionale numero 1 (che nella gerarchia delle fonti è assimilabile al dettato della Carta): essa ha introdotto l’elezione popolare diretta del presidente della giunta regionale. La riforma è stata approvata dopo la vittoria dei “sì” ad un referendum confermativo, e ha disposto la creazione di una repubblica basata su un forte decentramento amministrativo, che coinvolge le Regioni ma anche gli altri enti locali.

La modifica della Costituzione ha introdotto un cambiamento diametrale nell’attribuzione delle competenze: lo stato ha infatti perso la propria potestà legislativa generale. In questo senso è stato introdotto il cosiddetto “principio di sussidiarietà”, secondo il quale le funzioni pubbliche debbono essere svolte al livello più prossimo ai cittadini.

In termini concreti, dopo la riforma del 2001 esistono:

  • una “potestĂ  legislativa esclusiva” dello stato su alcune materie (è il caso, ed esempio, della politica estera, della gestione delle migrazioni, della difesa o della giustizia);
  • una “potestĂ  legislativa concorrente” che prevede che lo stato fissi dei principi generali su una materia, mentre sta alle Regioni l’approvazione di norme specifiche (è il caso del lavoro, della salute, della protezione civile);
  • una “potestĂ  legislativa residuale” appannaggio delle Regioni per tutte le restanti materie.

Al governo delle Regioni stesse, invece, è preposto un corpus di istituzioni. Come detto, la legge costituzionale 1/1999 ha introdotto l’elezione diretta del presidente (modificando gli articoli 121 e 126 della Costituzione). Il Consiglio è titolare della funzione legislativa: può cioè approvare le leggi regionali, e ne può proporre di nazionali alle Camere. Può inoltre votare la sfiducia alla Giunta regionale, ovvero l’organismo titolare del potere esecutivo sul territorio, composta da assessori.

Per rendere più stabile il potere regionale, tuttavia, si è deciso che in caso di approvazione della sfiducia di vada direttamente a nuove elezioni non solo del presidente (che sceglie la giunta) ma anche dello stesso Consiglio regionale: i consiglieri, in pratica, perdono il loro posto in attesa di un nuovo pronunciamento popolare. Va sottolineato, infine, il ruolo dei Consigli regionali in merito ai referenda abrogativi e costituzionali. In entrambi i casi un gruppo di cinque Consigli può chiedere che vengano indette consultazioni dirette dei cittadini. In particolare, l’articolo 75 della Carta prevede che “è indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono 500mila elettori o cinque Consigli regionali”.

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Competenze Regionali

Le regioni hanno autonomia su settori chiave come:

  • la programmazione economica (aiuti alle imprese e alle famiglie, promozione del turismo…);
  • la sanitĂ  (gestione di ospedali, ambulatori, personale medico…);
  • i trasporti (ferrovie, autobus e collegamenti locali).

CuriositĂ  sulle Regioni Italiane

L’Italia è suddivisa in 20 regioni. La regione italiana con il maggior numero di abitanti è la Lombardia, che ospita circa il 16,5% della popolazione italiana, mentre la Valle d’Aosta è la meno popolata. Prima dell’istituzione delle regioni nel 1948, il territorio italiano era suddiviso in province e regni. Queste regioni non erano ufficialmente riconosciute come entità amministrative autonome, ma rappresentavano piuttosto una suddivisione culturale e storica.

Le regioni del Nord Italia sono piĂą industrializzate e sviluppate economicamente, con un forte settore manifatturiero e finanziario. Le regioni del Centro Italia sono famose per la loro importanza culturale e storica.

Esperienze Uniche in Ogni Regione

Ogni regione italiana offre esperienze uniche e indimenticabili per i visitatori.

  • Toscana: Ideale per chi ama l’arte e la cultura.
  • Campania: Con la famosa Costiera Amalfitana, la Campania è una delle mete piĂą incantevoli. Amalfi, Positano e Ravello sono cittĂ  costiere con panorami mozzafiato.
  • Lazio: Roma, la capitale d’Italia, è una meta imperdibile per chiunque visiti il Lazio.

L’Italia è un Paese di rara bellezza e incredibile varietà. Che si tratti delle colline toscane, delle spiagge della Puglia o della storia di Roma, le regioni italiane hanno qualcosa di speciale per ogni visitatore.

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Tabella delle Regioni Italiane

Regione Statuto Note
Valle d'Aosta Speciale Minoranza linguistica
Trentino-Alto Adige Speciale Minoranza linguistica
Friuli Venezia Giulia Speciale Minoranza linguistica
Sardegna Speciale Isola
Sicilia Speciale Isola
Lombardia Ordinario Regione piĂą popolosa
Altre 14 regioni Ordinario Varie caratteristiche

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