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Lo Straniero della Valle Oscura: Un Thriller Western Ambientato nelle Alpi

Diretto da Andreas Prochaska, Lo straniero della valle oscura - The dark valley è un sorprendente mistery western ambientato in un remoto villaggio ai piedi delle Alpi austriache. Siamo nella seconda metà dell’ottocento, un misterioso straniero, con un passato oscuro e presumibilmente tormentato, come nella migliore tradizione del genere, giunge in un villaggio sperduto e desolato; non immerso nella sconfinata prateria ma stavolta, ci troviamo in un paesaggio alpino, negli splendidi scenari delle montagne altoatesine.

Trama

Fine del 19esimo secolo. In un tranquillo villaggio adagiato ai piedi delle Alpi fa il suo arrivo uno straniero di nome Greider. Per sfuggire al freddo inverno, l'uomo chiede alla gente del luogo un posto dove pernottare. E dal momento che può offrire solo alcune monete d'oro, lo indirizzano dalla vedova Gader e dalla figlia Luzi, che è in procinto di sposarsi.

In una remota valle di montagna, sul finire del XIX secolo, giunge uno sconosciuto di nome Greider, che chiede di essere ospitato per i tre mesi invernali. Con estrema riluttanza, gli abitanti del villaggio gli trovano una sistemazione nella casa di una donna vedova e di sua figlia Luzi (Paula Beer), una giovane ragazza ansiosa per l'avvicinarsi delle nozze. Gli abitanti del villaggio gli trovano ospitalità presso la casa di una vedova, che vive con la figlia in procinto di sposarsi, ma ignorano che Greider conosce il sanguinoso segreto che custodiscono da decenni.

L’arrivo a cavallo di uno giovane americano in un villaggio lungo le Alpi, viene visto con preoccupazione dagli abitanti, che si chiedono quale sia l’identità dell’uomo. Si tratta di Greider [Sam Riley], un fotografo che chiede ospitalità alla madre di Luzi [Paula Beer], una ragazza adolescente ansiosa per l’avvicinarsi del suo matrimonio con Lukas [Thomas Schubert]. È inverno, e il freddo è difficile da sopportare al villaggio. Greider comunica a Luzi di essere giunto lì per scattare delle foto al paesaggio, e la ragazza mostra subito interesse verso la macchina fotografica.

Dopo una lunga nevicata notturna, uno dei figli del capo del villaggio viene trovato morto. Sorgono dei dubbi sul fatto che si tratti di un incidente ad essere sospettato è subito Greider. Ben presto una catena di misteriosi delitti comincia a far sospettare delle vere motivazioni che si nascondono dietro l'arrivo di Greider.

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Personaggi e Dinamiche

La famiglia più potente del villaggio, i Brenner, avvertono subito che c’è qualcosa di particolare nello “straniero”, e temono che egli trami qualcosa contro di loro, mettendo a rischio quel malato equilibrio creatosi nel villaggio. Prochaska sembra, infatti, da un lato, far prevalere la componente sociale, mostrandola nella sua durezza e nella sua ingiustizia, dall’altra mostrare l’estrema solitudine e diffidenza di ogni personaggio, e quindi il suo senso di incomunicabilità con l’esterno.

Si inserisce bene in questo contesto anche Luzi, adolescente piena di rabbia per lo stato di sudditanza del popolo e costretta a non reagire di fronte alle attenzioni del capofamiglia Brenner - che pretende con la sua famiglia di disonorare tutte le ragazze in procinto di sposarsi - lei che sogna di fuggire con Lukas e lasciarsi tutto alle spalle. Sono i racconti delle violenze eseguite dai Brenner, non mostrate ma narrate, a impressionare, come la storia della madre di Greider costretta a sposarsi con uno di loro e fuggita poi insieme al fidanzato. I due furono, però, ritrovati però poco dopo dalla truce famiglia: se a lei fu risparmiata la vita, lui invece venne crocifisso, e il suo corpo mangiato fino alla fine dagli uccelli.

Analisi e Temi

Lo straniero della valle oscura è un film dall’impatto forte, inusuale in quanto si tratta di un western in cui emerge in maniera evidente la componente sociale e psicologica dei personaggi, mostrando la sopraffazione degli uomini della famiglia Brenner su tutti gli abitanti del villaggio. Greider interrompe questa sofferta normalità, e lo fa con tutta la rabbia che ha in corpo, lui che è tornato nel villaggio per vendicarsi di un sopruso subìto con la sua famiglia proprio dai Brenner; sa di essere forte e di essere un buon tiratore, e approfitta di una giornata caratterizzata da una forte nevicata per non lasciare alcuna traccia di sé e del suo cavallo per poi entrare in azione, perché, come dice Luzi in apertura del film, ‘ci sono cose che non potranno mai essere dimenticate’. C’è molta passione in questo western, dove la drammaticità si estende ad ampio raggio.

Un Western Atipico

L'austriaco Prochaska segue la via tracciata negli anni cinquanta e nei primissimi anni sessanta dai cosiddetti "protowestern" italiani ovvero film d'ambientazione locale con gli stilemi del western americano. Anomalo in ragione del fatto che il cavaliere americano arriva nell'area alpina di lingua tedesca e questo consente di costruire un western che può tranquillamente disinteressarsi del fatto che il prologo ci abbia già fornito dei possibili indizi sulle ragioni della sua presenza in zona. Perché il senso sta altrove. Sta innanzitutto nell'immettere un plot western in un'ambientazione assolutamente europea. Non tanto per le cime alpine innevate ma piuttosto per la chiusura, molto ben rappresentata, di una comunità montana di boscaioli e cacciatori che non vogliono intromissioni anche perché hanno, in particolare, un sopruso ereditario appannaggio dei capi che non va assolutamente ceduto.

Con queste anticipazioni, non è dunque giunto del tutto inaspettato neppure l’esperimento del regista austriaco Andreas Prochaska “Lo straniero della valle oscura” (Das Finstere Tal, 2014) che trasferisce l’ambientazione di fine Ottocento in uno sperduto villaggio delle Alpi italo-austriache, dove gli ingredienti del western tradizionale ci sono tutti, dal sopruso compiuto da Old Brenner che esercita il diritto medievale dello jus primae noctis con qualsiasi giovane sposa, disseminando di figli illegittimi la contrada, ai furibondi scontri a fuoco nei boschi innevati.

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L’abuso di Brenner andrà avanti fino all’improvvisa comparsa di un Americano di nome Greider che reca con sé, oltre ad un’apparecchiatura fotografica per riprendere i meravigliosi scenari delle montagne, anche un fucile Winchester ed una congrua scorta di proiettili. La furia dello straniero, che si prende a cuore la vita e l’onorabilità di Luzi, andata in sposa ad un bravo giovane (Lucas) e prossima a subire l’oltraggio del Vecchio Brenner come tutte le altre giovani mogli, si scatena dopo l’umiliazione inflittagli in una taverna da due uomini, che lo vogliono obbligare a bere della grappa nonostante il suo rifiuto. Poco dopo incomincia la sua serie di vendette, che saranno compiute con ogni mezzo - uno degli uomini viene accecato e lasciato vagare finchè non precipita in un burrone - ma soprattutto premendo ripetutamente il grilletto del fedele Winchester, che semina la morte non risparmiando neppure il sacerdote del paese, in combutta con gli oppressori.

Messa al sicuro Luzi, sottraendola agli uomini che l’avevano rapita appena dopo le nozze, Greider sfida i rapitori ad affrontarlo in una fattoria e li uccide uno dopo l’altro, centrandoli con precisi colpi della sua arma micidiale. Infine completa la sua opera di distruzione, aiutato dal marito di Luzi, liberandosi degli altri criminali e del sordido vecchio che giace in un letto. Ferito gravemente ad una spalla, sarà costretto ad una convalescenza di tre settimane, amorevolmente assistito dalla ragazza e dalle altre donne che gli sono grate. Infine deciderà, su consiglio della stessa Luzi, di andarsene per sempre, per timore di ritorsioni, essendovi ancora in circolazione molti figli naturali o parenti di Old Brenner.

Accoglienza e Riconoscimenti

Il film di Prochaska, girato nella Val Senales dell’Alto Adige, benchè segnalato come miglior film in lingua straniera per l’87^ edizione degli Oscar, ha ottenuto riconoscimenti soltanto nel nostro continente, con l’assegnazione dell’European Film Awards per la miglior scenografia a Claus Rudolf Amler e i migliori costumi a Natascha Curtius-Noss. Buona anche la caratterizzazione dei personaggi, con l’inglese Sam Riley nella parte del giustiziere Greider, la tedesca Paola Beer (Luzi) l’austriaco Tobias Moretti (vero nome Tobias Bloéb) nei panni di Hans Brenner ed un cast di tutto rispetto, quasi interamente composto di attori germanici. La sceneggiatura è di Prochaska, Martin Ambrosch e Thomas Willman, la fotografia di Thomas W. Kiennast e le musiche di Mathias Weber; molto ben curati anche la scenografia e il montaggio.

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