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Mercatello sul Metauro: Cosa Vedere ed Escursioni nell'Affascinante Borgo Medievale

Nel cuore dell'Alto Metauro, Mercatello sul Metauro, riconosciuto tra i “Borghi più belli d’Italia”, è un borgo medievale immerso in un paesaggio verdeggiante e armonioso. Il borgo, che fu tra i castelli più importanti dell’antica regione della Massa Trabaria, ha mantenuto nel nucleo storico parte dell’aspetto medioevale, caratterizzato da una cinta murata protetta dal solco dei due corsi d’acqua, il Metauro e il torrente S. Antonio. Il nome “Mercatello” significa “piccolo mercato” e deriva dal fatto che anticamente era il luogo dove due volte a settimana veniva svolto il mercato che attirava la persone dalle campagne circostanti. Il borgo-mercato si è formato a partire dal 1235 intorno all’antica pieve di San Pietro d’Ico e si è poi espanso grazie all’antropizzazione di valli e colline da parte di un’antica civiltà contadina.

Cosa Vedere a Mercatello sul Metauro

Mercatello ha mantenuto molto del suo antico aspetto medievale, come la cinta muraria duecentesca protetta sia dal fiume Metauro sia dal torrente Sant’Antonio. Qui l’identità medievale è più accentuata che altrove. Dopo aver fotografato il caratteristico Ponte Romanico che attraversa il Metauro, esplorate il nucleo antico del paese, partendo da piazza Garibaldi.

Piazza Garibaldi e la Collegiata

Da visitare, nella centrale piazza Garibaldi, la collegiata, che conserva la massa muraria della costruzione romanica, con belle finestrature gotiche e un’antica icona bizantina raffigurante la Madonna delle Grazie in una preziosa teca di legno dorato e dipinto. Pieve Collegiata dei Santi Pietro e Paolo: anticamente era la pieve di San Pietro d’Ico ed è poi diventata la collegiata dei Santi Pietro e Paolo. La struttura è di impianto romanico con rimaneggiamenti gotici. All’interno della collegiata si trova un museo che raccoglie oggetti d’arte sacra del XIII-XIV secolo. Il museo della Collegiata raccoglie un’ampia collezione di arredi sacri. Nella piazza più importante del borgo medievale hai la possibilità di visitare anche il Palazzo Comunale, Palazzo Gasparini e il Monte di Pietà. Il primo edificio, dal 1880 sede del comune, ospita la Pergamena Stefani, documento che attesta la fondazione della città in data 21 marzo 1235. Palazzo Gasparini è invece un elegante edificio del Seicento in stile toscano, costruito per volere di Ottavio Gasparini, illustre esponente della nobile famiglia locale.

Tip: il Monte di Pietà è anche la sede dell’ufficio turistico.

Chiesa di San Francesco

In alcune case, inoltre, si possono ancora osservare le cosiddette “porte del morto”, rialzate di qualche gradino, memori di una antica tradizione etrusca che voleva scongiurare un facile accesso nelle case alle anime dei morti. Caratteristica, poco lontano da palazzo Gasparini, la chiesa di S. Francesco, in stile romanico-gotico. Pochi sanno che a Mercatello sul Metauro c’è uno dei crocifissi gotici di maggiore prestigio in Italia. L’importante opera è custodita all’interno della chiesa di San Francesco, edificio del XIV secolo situato accanto all’omonima piazza, in passato il chiostro del complesso religioso.

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Altri luoghi di interesse

Mercatello sul Metauro è la città natale di Santa Veronica, oggi ritenuta una delle principali mistiche del mondo occidentale. Nella piazza a lei intitolata c’è una statua che celebra la sua grandezza: fermati qui un paio di minuti e incontra spiritualmente la santa. Pochi metri più in là, lungo via Santa Croce, trovi anche la chiesa di San Sebastiano, custode del simulacro del Cristo Morto di fine Duecento, e la casa natale di Orsola Giuliani. Casa natale di Santa Veronica Giuliani: il monastero delle cappuccine ospita al suo interno un piccolo santuario dedicato a S. Veronica.

Escursioni nei Dintorni di Mercatello sul Metauro

Il bello di Mercatello è che si vive bene a piedi. Basta uscire di pochi minuti dal centro per ritrovarsi immersi in un paesaggio collinare perfetto per camminate e giri in bici. I sentieri della zona permettono di esplorare la natura tra boschi e corsi d’acqua, ideali per chi cerca escursioni panoramiche.

  • Trekking e MTB sulla dorsale conosciuta con il nome di Alpe della Luna (a cavallo tra Marche e Toscana), essendo coperta quasi interamente da boschi, è adatta alla pratica dell’escursionismo attraverso sentieri lunghi e comodi, senza particolari difficoltà tecniche.

Visto il mio ampio archivio, voglio quindi darvi alcuni consigli su cosa vedere nella Valle del Metauro.

Sant'Angelo in Vado

Proseguiamo con l’ammaliante Sant’Angelo in Vado: elegante, piacevole e sonnolenta, si trasforma nella capitale del tartufo bianco, durante le domeniche d’ottobre. Sant’Angelo in Vado è un piccolo concentrato d’arte, vera e propria espressione del manierismo metaurense, scuola pittorica che ideò un linguaggio non immune da echi raffaelleschi. Il primo esempio della ricchezza artistica di Sant’Angelo è la chiesa di S. Maria extra muros, risalente al ‘300, che incontrerete ancora prima di entrare in centro. Il suo interno è ornato in gusto manierista, in stile barocco sono gli altari e fanno la loro bella figura le tele, le tavole preziose, i bassorilievi e altre opere attribuibili a grandi nomi quali Lorenzo Ghiberti, Raffaellino del Colle, Francesco Mancini, Taddeo e Federico Zuccari. Dopo questo primo incontro memorabile, è ora di scoprire il nucleo della città partendo da piazza Pio XII, dove potete cogliere con un solo sguardo il Palazzo della Ragione e il Duomo, risalenti rispettivamente al ‘300 e al ‘700. Da qui dirigetevi verso piazza Umberto I, dove sorgono la chiesa di S. Filippo, a pianta ottagonale, e il Museo demoantropologico «I vecchi mestieri» ricavato nei i sotterranei di palazzo Mercuri e in cui sono stati ricostruiti i laboratori di attività artigianali presenti da secoli a Sant’Angelo in Vado, come il cordaio, il fabbro e la stampa dei tessuti. Il luogo più interessante della città è però la Domus del Mito, nel Campo della Pieve. Una vasta area archeologica riferibile alla città romana di Tifernum Mataurense che ha restituito frammenti di un’antica domus gentilizia del I secolo d.C.

Urbania

Spostandosi in direzione di Urbino, a soli pochi km dalle località sopra citate, c’è l’affascinante città di Urbania. Ad accogliervi prima dell’ingresso nel centro storico, sarà il sontuoso Barco Ducale, fatto costruire da Federico da Montefeltro nel XV secolo. Per ciò che so io, la residenza viene aperta solo in occasioni particolari, tra le quali le giornate FAI. Vi si può comunque passeggiare attorno, per ammirarne la struttura. Urbania è “città della ceramica” già dal Medioevo, quando il suo nome era Castel delle Ripe e, nel 1284, divenne Casteldurante. Già allora proliferava la produzione di ceramiche, plasmate a partire dall’argilla del Metauro. Grazie ai Montefeltro, nel XV secolo, le botteghe di artigiani ceramisti aumentarono a dismisura, tanto che i manufatti venivano richiesti in tutta la penisola.

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Racchiusa in un’ansa del fiume Metauro, Urbania ha impianto quattrocentesco, ombrosi portici e vie regolari in cui è piacevole passeggiare. Iniziate la visita dalla piccola piazza S. Cristoforo, dove svetta la colonna del santo patrono della città e da cui si dipanano tutte le vie del centro. Al fianco della colonna, l’ottocentesco teatro Bramante. A sinistra imboccate la lunga via Roma, passate di fronte ai giardini pubblici col Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale e continuate fino a raggiungere la chiesa del Ss. Crocifisso (o chiesa dell’Ospedale). Vi sono conservati la tomba dell’ultimo duca di Urbino e il Crocifisso dell’altare maggiore, attribuibile alla scuola del Barocci. Alla destra di piazza S. Cristoforo, invece, prendete corso Vittorio Emanuele II e svoltate a destra sulla via del Duomo. Vi troverete di fronte alla Cattedrale di Urbania. Anche se presenta un aspetto settecentesco, la facciata è stata completata verso la fine dell’800, mentre la torre campanaria risale a tempi più remoti.

Il Museo Civico di Urbania si trova all’interno del monumentale palazzo Ducale, fiore all’occhiello della cittadina. Gli spazi museali ospitano opere del XVI-XVII secolo: incisioni, disegni, terrecotte, frammenti rinascimentali, ma soprattutto ceramiche locali. Nella torre che si affaccia su un’ansa del Metauro troverete una raccolta di ceramiche di uso quotidiano provenienti da tutta la penisola, divisi per regione. A breve distanza c’è l’ex palazzo vescovile, edificio quattro-cinquecentesco che ospita il Museo Diocesano Leonardi, in cui potrete ammirare un’altra ricca collezione di ceramiche che mostra la produzione delle manifatture dalle origini fino al secolo scorso. Sono illustrate, infatti, tecniche e stili locali dal ‘200 al ‘900. Da palazzo Ducale parte il Sentiero del Duca, percorso panoramico e suggestivo che si snoda in riva al Metauro e in 1,5 km porta al Barco Ducale, complesso di cui fanno parte un parco, una villa e il convento di S. Il piccolo convento di S. Giovanni Battista di fondazione trecentesca, fu ampliato a fine ‘500 per volere del duca Della Rovere, che talvolta vi si fermava a dormire o ristorarsi. All’interno dell’edificio l’Associazione Amici della Ceramica organizza attività e laboratori di ceramica e artigianato artistico.

Altri Borghi e Località

  • Per godere di un panorama d’autore sulla vallata, potete salire fino al minuscolo paese di Peglio. Arroccato di su di uno sperone di roccia, ad una manciata di km da Urbania, il piccolo nucleo è una terrazza sul Montefeltro.
  • Se come noi siete motociclisti, dopo l’Abbazia di San Michele Arcangelo, potete continuare lungo la panoramica strada che porta al Passo di Bocca Trabaria. Godetevi le curve e scendete fino a Città di Castello. Potete visitare la seducente località umbra, e tornare indietro dal Passo di Bocca Serriola.
  • Da Mercatello sul Metauro, vale la pena allungarsi fino a Lamoli, piccola frazione di meno di 100 abitanti, per visitare l’abbazia benedettina di S. Michele Arcangelo. La costruzione presenta una facciata a capanna con un piccolo rosone. Sebbene l’esterno sia piuttosto asciutto, l’interno presenta affreschi di scuola umbra del ‘500 e ‘600, un Crocifisso ligneo attribuibile alla scuola di Brunelleschi e una cripta, restaurata nel Novecento.

Tradizioni e Gastronomia Locale

Inoltre qui rispettare le tradizioni è d’obbligo e infatti nei mesi estivi il paese si accende con eventi e feste. Dal punto di vista gastronomico, il borgo è legato alla tradizione contadina dell’entroterra marchigiano. Mercatello sul Metauro, su cui sventola la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, fu una delle città più importanti della Massa Trabaria.

Mercatello sul Metauro: Bandiera Arancione

Mercatello sul Metauro, su cui sventola la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, fu una delle città più importanti della Massa Trabaria. Perché Bandiera Arancione: “La località si distingue per un centro storico tipico, raccolto e ben curato, e per la conservazione delle ricchezze naturalistiche e architettoniche del territorio. Il borgo infatti si focalizza soprattutto sulle tematiche di tipo turistico-ambientale per promuovere e preservare le risorse.

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