Monte Rushmore: Turismo e Informazioni
Il South Dakota è conosciuto come il "Mount Rushmore State", situato nel cuore della frontiera western americana. Questo stato offre ai visitatori un'esperienza unica, combinando paesaggi mozzafiato, una ricca storia, la cultura dei nativi americani e avventure all'aria aperta con una genuina ospitalità.
Le Black Hills: Un Paradiso Naturale
Esplora i sentieri di montagna, i grandi laghi e le foreste rigogliose delle Black Hills. I Lakota chiamavano queste colline "Paha Sapa", che significa "colline nere", a causa delle fitte foreste di conifere che le ricoprono, facendole apparire scure da lontano. La Black Hills National Forest offre innumerevoli opportunità per avventurieri esperti e principianti. Puoi scalare le rocce, fare escursioni, andare in bici o a cavallo e campeggiare in scenari mozzafiato. In inverno, lo sci di fondo e le motoslitte sono attività popolari.
Mount Rushmore National Memorial: Un Simbolo della Democrazia Americana
Il maestoso Mt. Rushmore National Memorial si affaccia sulle Black Hills ed è riconosciuto in tutto il mondo come un simbolo della democrazia americana. Il 31 ottobre 1941, venne completato uno dei monumenti più celebri degli Stati Uniti: le sculture dei volti degli ex presidenti George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln, scolpiti nel granito del monte Rushmore.
Il monumento richiese 14 anni di lavorazione, dal 1927 al 1941. Il progetto venne iniziato con l’idea di aumentare il turismo nella regione delle Black Hills del Sud Dakota, e ricevette l’approvazione del Congresso degli Stati Uniti dopo lunghi negoziati con l’amministrazione dell’allora presidente Calvin Coolidge. Le tribù indiane Sioux della zona, che consideravano le Black Hills come un territorio sacro, chiamavano il monte Rushmore “i Sei Nonni”, mentre i coloni bianchi della zona utilizzavano diversi nomi, tra cui alcuni poco rassicuranti come “la montagna del puma” o “del mattatoio”. Il nome attuale venne stabilito solo nel 1930 dalla Commissione degli Stati Uniti per i Nomi Geografici in onore di Charles Rushmore, un avvocato e imprenditore di New York che aveva fatto una spedizione nella zona nel 1885. Rushmore, ancora in vita al momento dell’inizio dei lavori, donò personalmente 5.000 dollari per l’impresa, il contributo individuale più grande per la sua costruzione. L’idea di un monumento per promuovere il turismo nel Sud Dakota venne per la prima volta a Doane Robinson, uno studioso della storia dello stato americano.
A partire dall’inizio di ottobre del 1927, Borglum lavorò con 400 operai per scolpire gli enormi ritratti degli ex presidenti Washington, Jefferson, Roosevelt e Lincoln, alti 18 metri e scelti per rappresentare i primi 150 anni della storia americana. Inizialmente le sculture erano pensate per essere ancora più grandi, ritraendo i soggetti fino alla cintola, ma problemi di finanziamento (l’opera costò alla fine il doppio di quanto preventivato) limitarono il progetto. Il primo ritratto ad essere completato fu quello di George Washington, inaugurato il 4 luglio 1934. Seguirono quello di Jefferson, inaugurato nel 1936, Lincoln (1937) e Theodore Roosevelt (1939). Borglum morì nel marzo 1941 e fu il figlio Lincoln a ultimare il complesso monumentale.
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Gutzon Borglum, statunitense di origini danesi, è un personaggio interessante fin dalle sue origini: era un uomo che amava lavorare alla creazione della sua stessa leggenda, cambiando la sua età e la storia dei suoi progenitori. Stando alle ricerche, era nato in Idaho nel 1867 da una delle due mogli (che erano sorelle) di un mormone, James Miller Borglum. Ambizioso e dal carattere difficile, a trentadue anni Gutzon Borglum sposò una donna di diciotto anni più grande, la pittrice Elizabeth Putnam, con cui si trasferì per alcuni anni a Parigi. Nel 1901, sulla nave che lo stava riportando negli Stati Uniti senza la moglie, con cui era in crisi, incontrò Mary Montgomery, che sposò poco dopo, quando Elizabeth gli concesse il divorzio. Quando lo storico Doane Robinson gli chiese di curare il monumento nel Sud Dakota, Borglum abbandonò i lavori del più grande bassorilievo del mondo, sulla facciata settentrionale del monolito di granito di Stone Mountain, in Georgia. Completato solo nel 1972, il bassorilievo raffigura su una superficie di 12.000 metri quadrati tre comandanti degli stati del Sud durante la Guerra Civile Americana: il generale Lee, il presidente degli Stati confederati Jefferson Davis e il generale Stonewall Jackson. Borglum continuò a viaggiare in tutto il mondo anche durante i lavori a Mount Rushmore, che spesso lasciava in gestione a suo figlio Lincoln.
Il Monte Rushmore, celebre complesso scultoreo situato nelle Black Hills, Sud Dakota, è un monumento nazionale noto per le sue apparizioni in numerosi film americani. Le quattro figure scolpite nella roccia del Monte Rushmore rappresentano quattro presidenti americani di grande fama: George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln. Lo scultore statunitense Gutzon Borglum ideò la scultura e avviò i lavori nel 1927. Il suo maestro carpentiere fu Luigi del Bianco, uno scultore italiano naturalizzato americano. Il processo coinvolse circa 400 operai e, dopo la morte di Borglum nel 1941, fu completato da suo figlio Lincoln. L’inizio dei lavori risale al 1927, con il volto di Washington completato nel 1934, seguito da Jefferson nel 1936, Lincoln nel 1937 e Roosevelt nel 1939. Inizialmente, la scultura doveva svilupparsi verso sinistra, ma a causa di problemi con il granito che si sfaldava, Borglum fu costretto a procedere verso destra, risultato visibile oggi.
Il Monte Rushmore è una delle attrazioni più famose degli Stati Uniti: le sculture nel granito rappresentanti i volti dei quattro presidenti americani George Washington, Thomas Jefferson, Theodore Roosevelt e Abraham Lincoln attirano ogni anno più di due milioni di visitatori. I visi presidenziali si trovano a 1.745 metri sul livello del mare e sono da sempre al centro di riferimenti culturali in numerose opere d’arte americane. Prima che l’impresario Charles E. chiamasse la montagna Mount Rushmore, la tribù dei Lakota Sioux la chiamò in questo modo dopo che uno dei loro capi ebbe una visione nei pressi della montagna; i sei nonni sono in realtà le direzioni sacre secondo i nativi: ovest, est, nord, sud, sopra e sotto. A seguito di una serie di campagne militari, gli Stati Uniti presero il controllo dell’area, sancendone la conquista con il tuttora contestato Trattato di Fort Laramie del 1868.
Mount Rushmore National Memorial, Black Hills, South Dakota: informazioni utili per la visita
Dal campeggio alle gite a cavallo fino all’hiking, pesca e altro ancora: non c’è niente di meglio per scoprire l’autentico West americano. Il South Dakota si definisce lo stato dei “Great Faces, Great Places” perchè, in questa terra, i viaggiatori possono ammirare la maestosità del Mount Rushmore National Memorial e del Crazy Horse. Da qui parte il Presidential Trail, un tour circolare (semplice ma con numerose scale e dislivelli) di circa un km che consente di raggiungere più punti a ridosso del monumento per ottenere differenti visuali sulla montagna e sui singoli volti presidenziali. Di una sorta di spettacolo di luci e suoni integrato da un video patriottico ed organizzato dai ranger del National Monument.
Custer State Park e il Parco Nazionale delle Badlands
Uno dei parchi statali più grandi in America, Custer State Park, si estende in 25 ettari di paesaggi naturali ed offre attività all’aperto. Una mandria di 1.500 bisonti pascola selvaggia in tutta libertà ed il Custer State Park Buffalo Roundup é un appuntamento annuale d’autunno.
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Il Parco Nazionale delle Badlands è aperto tutto l’anno ed è un’attrattiva da scoprire per le bellezze naturali e faunistiche, ma soprattutto per la splendida scenografia di guglie e pinnacoli di formazione calcarea. Il parco è costituito da tre unità, che in totale raggiungono l’estensione di 240.000 acri di terreno. Percorrendo lentamente la Loop Road si possono avvistare sia bisonti sia pronghorn al pascolo, s’individuano coyote e bighorn sheeps. Si scopre la Robert Prairie Dog Town a 7,5 km. ad ovest della Pinnacles Entrance, una vera e propria comunità di prairie dogs.
Crazy Horse Memorial: Un Omaggio ai Nativi Americani
Molto prima che giungesse l’uomo bianco, le tribù della Grande Nazione Sioux definivano il South Dakota quale propria dimora. Ognuna delle tribù alleate parlava una fra tre lingue principali. La colossale scultura nella montagna che ancora oggi sta prendendo forma - Crazy Horse Memorial - raffigurerà il capo Sioux Cavallo Pazzo: si può vedere fin dal Mount Rushmore a 27 chilometri di distanza. Crazy Horse é la più grande scultura mai intrapresa ed in scala con le Piramidi d’Egitto.
Chi apprezza la cultura dei Nativi Americani e vuole avvicinarsi alla scoperta di storia e tradizioni, può scegliere di dedicarsi alla Great Sioux Nation attraverso le praterie del South Dakota percorrendo una strada panoramica: la Native American Scenic Byway, un percorso di circa 600 chilometri un tempo chiamato Historic Hiwhway 1860. La strada panorámica scorre lungo il Missouri River da Chamberlain, Oacom sull’I-90, a Fort Thompson, attraverso la Lower Brule Reservation, Ft.
Altre Attrazioni nel South Dakota
- Rodeo: Lo sport del South Dakota è il rodeo, di pura tradizione western. I rodei si svolgono in diverse località in tutto lo stato.
- De Smet: Se non avete trovato ancora la località o il paese della “Casa nella Prateria” reso famoso da Laura Ingalls Wilder, sappiate che è in South Dakota: De Smet.
- Deadwood: Così come la cittadina dei famosi pistoleri Bill the Hickock e Calamity Jane è Deadwood, che oggi ospita una carrellata di originali saloon a case da gioco e non risparmia duelli di pistola in strada.
- Recentissime scoperte paleontologiche e geologiche: Colombiani e di tre specie di mammut col pelo, risalenti ad oltre 26.000 anni fa.
- Altre attrattive: il favoloso Redlin Art Center di Watertown; le Sioux Falls, cascate che si gettano nel Big Sioux River ed il Corn Palace di Mitchell, così bizzarro con le sue cupole a cipolla e minareti, tanto da assomigliare ad un mausoleo della russia degli zar.
Nonostante la grandiosità dell’opera, il Monte Rushmore è al centro di una protesta da parte dei nativi americani che da decenni rivendicano le aree in cui sorge il monumento. Il monumento sul Monte Rushmore venne costruito da un team guidato dallo scultore Gutzon Borglum fra il 1927 e il 1941. Circa 400 operai lavorarono al progetto e fra questi c’era anche un italiano: il friulano Luigi del Bianco contribuì notevolmente alla riuscita della scultura e in particolare si concentrò sulla statua di Lincoln.
Mount Rushmore was built on land that belonged to the Lakota tribe and sculpted by a man who had strong bonds with the Ku Klux Klan. Negli ultimi anni, un movimento per riottenere i luoghi estirpati si è diffuso fra i nativi della regione. Durante una visita dell’ex presidente Donald Trump al Monte Rushmore il 3 luglio 2020, le tribù hanno organizzato una protesta nelle strade intorno al monumento. Sui social ha preso piede l’hashtag #landback per sostenere la causa dei Lakota. “Non si tratta di possedere la terra. Si tratta di riguadagnare un rapporto spirituale con la terra”, ha detto Elise Boxer della tribù Dakota. “Siamo poveri perché le nostre risorse ci sono state rubate e quelle risorse hanno fruttato ad altri miliardi di dollari. Ma il nostro legame con le montagne non è monetario. La presidenza Biden, specialmente grazie al contributo della deputata di origine nativa Deb Haaland, ha già restituito circa 19mila acri di terra ai nativi in altre zone degli Stati Uniti. I Lakota sperano che la zona del Monte Rushmore sia fra le concessioni successive, anche se la presenza dell’attrazione turistica rende tutto più difficile. “Dopo 500 anni di ingiustizie, non puoi semplicemente mettere un finto villaggio presidiato da un nativo simbolico e dire: ‘Siamo a posto’ - ha detto il Lakota Two Eagle - vogliamo incontrare Biden e chiedergli di onorare i trattati. Vogliamo scoprire cosa farà per fermare l’etnocidio del nostro popolo”.
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Informazioni Utili sul South Dakota
- Lingua ufficiale e lingue parlate: Oltre all’inglese, in South Dakota è ufficiale anche la lingua O’ceti Sakowin parlata dai nativi Sioux.
- Fuso orario: Il South Dakota è diviso fra due fusi orari. La metà occidentale segue la Mountain Time Zone, quindi UTC-07 (in estate UTC-06 per via dell’ora legale), mentre la metà orientale rientra nella Central Time Zone e quindi UTC-06 (in estate UTC-05 per via dell’ora legale).
- Origine del Nome: Dalle locali tribù native Dakota e Lakota. Dakota e Lakota erano i nomi di due tribù degli indiani Sioux che abitavano queste terre.
- Motto: Under God the People Rule (Sotto Dio la gente comanda), venne suggerito dal reverendo Joseph Ward, fondatore dello Yankton College.
Il South Dakota ha un’estensione di 199.729 km2 ed è il sedicesimo stato USA per superficie. Attraversato dal Missouri, il South Dakota è uno stato per lo più pianeggiante, diviso fra le alte Great Plains e la più bassa pianura orientale. Le pianure occidentali sono altipiani secchi, dove si trovano soprattutto vaste praterie. Le Black Hills sono un piccolo gruppo montuoso le cui cime più elevate superano di poco i 2000 metri. Si ergono isolate nel sud-ovest dello stato e sconfinano in parte nel vicino Wyoming. Le montagne del South Dakota raggiungono altitudini che si attestano attorno ai 2000 metri. Il fiume principale è il Missouri, che entra dal North Dakota più o meno al centro dello stato e lo attraversa longitudinalmente, per poi svoltare verso sud-est e uscire dal South Dakota nel punto di congiunzione con Iowa e Nebraska. Fra i vari affluenti del Missouri, il più importante in South Dakota è il James River, che termina la sua corsa proprio in questo stato dopo essere nato nelle montagne del North Dakota.
La capitale e città più importante dello stato è Sioux Falls, che si trova nel sud-est dello stato e conta circa 200.300 abitanti. L’unica altra città di rilievo è Rapid City (76.000 abitanti) nell’ovest dello stato.
Il clima varia a seconda della zona. Ad est è continentale umido, mentre ad ovest è semi-arido. L’escursione termica stagionale è molto elevata. Nella capitale Sioux Falls, che è situata nel sud-est, nel mese più caldo (luglio) si registrano in media massime di 30° e minime di 15-16°. In quello più freddo (gennaio), massime di -3° e minime di -13°.
Le vaste praterie del South Dakota sono l’habitat del bisonte, come di altri erbivori fra cui l’antilocapra americana, e di predatori come il lupo grigio. Nelle Black Hills vivono invece cervi, alci, bighorn e capre di montagna, con predatori come il puma.
L’economia del South Dakota si basa soprattutto su tre ambiti: estrazione di minerali, caccia (finalizzata principalmente al commercio di pelli) e agricoltura: mais, grano e soia sono i tre prodotti più coltivati qui. L’allevamento di bovini e suini è abbastanza rilevante, così come la produzione di etanolo, di cui il South Dakota è uno dei più grandi produttori d’America.
I due principali aeroporti del South Dakota sono il Joe Foss Field di Sioux Falls e il Rapid City Regional Airport di Rapid City. La direttrice principale del South Dakota è la I-90, che attraversa tutto lo stato da est a ovest nella parte meridionale, collegando anche le due città principali, Sioux Falls e Rapid City. Vicino al confine orientale troviamo poi la I-29 che corre da nord a sud e incrocia la precedente nella capitale.
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