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Il Natale Italiano: Un Tesoro di Tradizioni

Il Natale non è solo una festa in cui si scambiano i regali e ci si dedica all’arte culinaria. È un periodo ricco di tradizioni e cultura, che può durare anche più di un mese! Il Natale è la festa in cui i cristiani celebrano la nascita di Gesù Cristo, che per la chiesa cristiana occidentale cade il 25 dicembre.

La Natività: Arte e Presepe

La Natività, infatti, è spesso oggetto dell’arte cristiana. Un altro modo per rappresentare questo evento è il presepe, da poter acquistare già pronto o da preparare in casa.

Alcune persone posizionano solo poche figure, come Maria, Giuseppe e il bambino Gesù; altre invece creano delle grandi scenografie, con pastori, montagne, pecore, botteghe e, ovviamente, il bue e l’asinello. La figura di Gesù bambino va ovviamente posizionata la notte del 25 dicembre. I Re Magi, invece, vengono aggiunti il giorno dell’Epifania, anche se c’è chi inizialmente crea un gioco di prospettiva rappresentando la i Re Magi in viaggio, mediante l’uso di statuette dalle dimensioni ridotte, che il giorno dell’Epifania vengono sostituite con altre statue grandi come gli altri personaggi e posizionati vicino alla Natività.

È possibile acquistare diversi presepi, che variano a seconda della regione, come il presepe napoletano, bolognese, marchigiano o genovese.

Babbo Natale e le Figure Portatrici di Doni

Durante le feste natalizie i bambini aspettano con ansia l’arrivo di Babbo Natale. La figura di questo omone panciuto, con la lunga barba bianca, deriva dalla leggenda di San Nicola. Questo santo, infatti, è conosciuto come “il protettore dei bambini”.

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La storia racconta che San Nicola riportò in vita tre bambini uccisi da un oste. In alcuni paesi del Nord Italia i bambini ricevono i doni il 6 dicembre, giorno in cui si festeggia il santo. In altre città del Nord Italia, come Bergamo e Verona, i più piccoli per tradizione attendono con ansia la mattina del 13 dicembre, perché al risveglio potrebbero trovare i regali desiderati.

Una settimana prima della felice mattina, i bambini scrivono una lettera a Santa Lucia, in cui dichiarano di essere stati buoni e richiedono i regali che vorrebbero ricevere. Per ringraziare la santa, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, i più piccoli preparano una ciotola con la farina per l’asinello, una tazzina di caffè per Santa Lucia, un po’ di pane per il suo cocchiere e un piatto con biscotti, vino, torrone e frutta. I bambini dovranno far attenzione a non lasciarsi incuriosire troppo, pretendendo di vedere la Santa all’opera! Al risveglio, oltre ai regali, i piccoli trovano anche i dolci.

Babbo Natale è sicuramente il maggior portatore di doni nel nostro paese. Alcuni bambini aspettano con ansia la Vigilia di Natale, poiché a mezzanotte potrebbero magicamente apparire i doni sotto l’albero. In altre famiglie, invece, i regali arrivano la mattina del 25 dicembre.

Il mito di babbo Natale nasce dalla leggenda del santo. L'omone con la barba bianca e il sacco pieno di regali, invece, nacque in America dalla penna di Clement C. Moore, che nel 1822 scrisse una poesia in cui lo descriveva come ormai tutti lo conosciamo.

Chi era San Nicola?

A differenza di Babbo Natale, però, San Nicola è realmente esistito. In mancanza di notizie storiche certe, i biografi ricostruirono comunque la vita di Nicola condendola con dettagli spesso scopiazzati da altre vite di santi.Non gli toccò una morte spettacolare, da martire: pare che si spense in pochi giorni, di vecchiaia, tra il 345 e il 352.

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Fin qui, però, la sua fama rimaneva legata solo alla Licia. La svolta si ebbe tra il VII e l'VIII secolo, quando, di fronte alle coste dove sorgeva il santuario, Bizantini e Arabi combatterono per la supremazia sul mare. Il suo culto si espanse lungo le rotte marittime del Mediterraneo, arrivando a Roma e a Gerusalemme, poi a Costantinopoli, in Russia e nel resto dell'Occidente.

Parallelamente si sviluppò una sua biografia definitiva, "arricchita" di nuovi episodi. Uno dei più famosi è la storia delle tre fanciulle, particolarmente diffusa nell'XI-XII secolo: commosso dalla sorte di tre ragazze povere che il padre meditava di far prostituire, per tre notti Nicola gettò loro attraverso la finestra aperta altrettanti sacchi d'oro (poi simboleggiati nell'iconografia con palle d'oro) come dote per farle sposare.

Il suo rapporto speciale con i bambini nasce da una truce storia medioevale degna delle fiabe dei fratelli Grimm: una notte tre ragazzi chiedono ospitalità in una locanda; l'oste e sua moglie li accolgono volentieri perché hanno finito la carne in dispensa, poi li fanno a pezzi con l'accetta e li mettono in salamoia. Finito il massacro, san Nicola bussa alla porta e chiede un piatto di carne.

Il racconto circolava prevalentemente nelle scuole ecclesiastiche, dove, il 28 dicembre, si celebrava la Festa degli innocenti. Dalla fine del XIII secolo, il 6 dicembre diventò il giorno in cui i "vescovi Nicola" salivano sui loro scranni: la tradizione raggiunse il culmine nel XVI secolo (ma in alcuni luoghi persistette fino al XIX).

Dopo la caduta di Myra in mano musulmana, nel 1087 i baresi fecero una spedizione in quella città. Circa 10 anni dopo anche i veneziani puntarono su Myra e recuperarono altre ossa, lasciate dai baresi nella fretta. I veneziani trasportarono quei resti nell'Abbazia di San Nicolò del Lido, vantando pure loro il possesso delle spoglie del santo. Lo dichiararono protettore della flotta della Serenissima.

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Qualche anno fa, in Turchia, alcuni archeologi hanno scoperto una sepoltura che gli studiosi ritengono essere proprio quella di san Nicola.

L'Albero di Natale e le Decorazioni

Oltre al presepe c’è un altro simbolo che rappresenta pienamente il Natale nel nostro Paese: l’albero. L’albero di Natale viene generalmente decorato l’8 Dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione. È un momento in cui tutta la famiglia è riunita e ognuno dà il proprio contributo.

Le decorazioni, principalmente composte da palline e luci, vengono create in casa oppure acquistate già pronte. Oggi vengono utilizzati soprattutto alberi artificiali, che hanno il pregio di poter essere riutilizzati negli anni.

Un piccola curiosità: vengono utilizzate le palline poiché la leggenda racconta di un povero giocoliere, che girava nelle strade di Betlemme durante la nascita di Gesù. Il poveruomo era triste, perché non poteva permettersi di portare un regalo al Bambino Gesù. Sfruttando le sue doti artistiche fece uno spettacolo solo per lui, strappando un sorriso al Bambino con le sue palline colorate.

Un altro classico simbolo del Natale è la stella cometa. Secondo la tradizione italiana, l’8 dicembre viene decorata anche il resto della casa, e si dedica questo giorno di festa anche alla preparazione del presepe. Alcune famiglie italiane, soprattutto nel Nord Italia, preparano il Calendario dell’Avvento. Si tratta di 24 caselle (o tasche) che rappresentano i giorni che mancano al Natale, a partire dal 1° dicembre.

Mercatini di Natale

I famosi mercatini di Natale di Bolzano hanno origini tedesche. Inizialmente si chiamavano “Mercatini di San Nicola”, poiché venivano organizzati nei pressi della festa del santo.

La Cucina Natalizia Italiana

Questi giorni sono caratterizzati anche dai tanti piatti che vengono preparati. Ogni regione (e famiglia) ha le proprie preferenze in cucina per Natale. I piatti tradizionali variano lungo l’Italia, ma ci sono degli elementi che non possono mancare, seppure presi in prestito da altre regioni: il pandoro e il panettone.

Il 24 dicembre, ovvero il giorno della Vigilia di Natale, nella maggior parte delle case del Sud la sera si prepara una grande cena, esclusivamente con piatti a base di pesce. In alcune famiglie, a mezzanotte, si intonano dei tipici canti natalizi; altre invece vanno in chiesa per la tradizionale messa di Natale e poi restano in giro, oppure si incontrano in piazza per scambiarsi gli auguri.

Il 25 dicembre, alcuni bambini ritrovano i doni sotto l’albero, lasciati da Babbo Natale. Si prepara un pranzo molto importante, ricco di portate (le ricette sono principalmente a base di carne), di dolci (soprattutto con il miele) e di frutta secca. La tavola è ben decorata, in tema con la festività ricorrente. I colori che vengono usati principalmente sono il rosso e il bianco.

I piatti italiani legati alla tradizione natalizia sono davvero molti e variano da una regione all'altra: ad esempio in Friuli Venezia Giulia viene preparata la zuppa di rape e cotechino (brovada e muset), in Sicilia lo sfincione.

Santo Stefano e l'Epifania

Il 26 dicembre è il giorno di Santo Stefano, giornata che è diventata festiva sul calendario nel 1949. Le feste di Natale si concludono il 6 gennaio, con l’Epifania.

La Befana viene rappresentata come un’anziana signora, con gobba e naso adunco. Viaggia su una scopa, è vestita di stracci ed è sporca di fuliggine, perché, quando può, entra nelle case attraverso il camino. La notte tra il 5 e il 6 gennaio lascia regali e dolciumi ai bambini che sono stati buoni, mentre a chi è stato meno bravo lascia dei pezzi di carbone (in realtà zucchero dalle sembianze di cartone!).

Tradizioni Regionali e Curiosità

Nell’Italia centro-meridionale è molto diffusa la figura dello zampognaro, ovvero un musicista che gira per le strade dei paesi suonando la zampogna, uno strumento a fiato molto antico. Talvolta bussa anche alle porte delle case, suonando un po’ di musica in cambio di un'offerta.

In Valle d’Aosta sono molto diffusi i presepi viventi in giro per le città. I bambini rappresentano i personaggi principali, mentre gli adulti ricoprono ruoli di artigiani del passato e offrono cibo e vivande ai visitatori.

In Sicilia, in alcuni paesi di montagna, la notte del 24 vengono accesi dei falò, per riscaldare il Bambino Gesù. La sera della Vigilia di Natale in alcune famiglie si raccontano delle leggende e fiabe ai bambini, per intrattenerli prima dell’arrivo di Babbo Natale.

Durante queste festività ci si riunisce in casa con amici e parenti, per giocare a carte oppure a tombola. Le tradizioni legate al Natale sono molto e variano da famiglia a famiglia.

San Nicola: il Predecessore di Babbo Natale

Nel Medioevo si diffuse in Europa l’uso di commemorare questo episodio con lo scambio di doni nel giorno del santo (6 dicembre). L'usanza è ancora in auge nei Paesi Bassi, in Germania, in Austria e in Italia (nei porti dell’Adriatico, a Trieste e nell’Alto Adige): la notte del 5 dicembre in groppa al suo cavallino fa concorrenza a Babbo Natale.

San Nicola è il santo patrono della capitale olandese.

Tabella riassuntiva delle figure natalizie e delle loro date di celebrazione:

Figura Data di Celebrazione Descrizione
San Nicola 6 Dicembre Portatore di doni in alcune regioni, ispiratore di Babbo Natale.
Santa Lucia 13 Dicembre Portatrice di doni in alcune città del Nord Italia.
Babbo Natale 25 Dicembre Portatore di doni nella maggior parte delle famiglie italiane.
La Befana 6 Gennaio Portatrice di doni (e carbone) ai bambini durante l'Epifania.

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