Orso Trentino: Informazioni Turistiche e Consigli Utili
Benvenuti nel cuore del Trentino, un territorio famoso per la sua bellezza mozzafiato e la sua ricca fauna selvatica! Tra le creature più affascinanti che popolano questi boschi c’è l’orso, un simbolo della biodiversità locale. Proprio per questa ragione è anche il nostro simbolo, presente sia nel nome dell’azienda sia nel logo, questo perché vogliamo rappresentare l’importanza della conservazione e del rispetto per l’ambiente in cui operiamo. L’orso simboleggia la forza, la maestosità e l’equilibrio naturale che cerchiamo di preservare, non solo per le generazioni presenti, ma anche per quelle future.
In questo articolo esploreremo la situazione dell’orso in Trentino: come comportarsi in caso di incontro? Quanti sono? Come si affronta la “coesistenza” con questi animali? Qui trovate molti spunti e preziose informazioni sulle buone pratiche da adottare durante le vostre avventure in Val di Sole!
Situazione dell’orso in Trentino: le risposte alle tue domande!
Introduzione all’orso
Per introdurre l’orso, parliamo brevemente della sua storia in Trentino. In Trentino gli orsi sono sempre esistiti ma alla fine degli anni 90’ ne erano rimasti solamente 3. Il rischio era quello di andare incontro all’estinzione, pertanto si è voluto aiutare la specie importando degli esemplari da un altro paese ed è così che è nato il progetto Life Ursus.
Nel 1999 il progetto è partito con la liberazione dei primi due esemplari: Masun e Kirka. Tra il 2000 e il 2002 sono stati liberati altri 8 individui, per un totale di 10 complessivi. Nello specifico sono stati importati 10 orsi dalla Slovenia per permettere a questa specie di ripopolarsi e così è stato!
Di cosa si nutre l’orso in Trentino?
Nonostante il loro aspetto che può far credere siano completamente carnivori, è interessante sapere che sono animali onnivori e che si nutrono principalmente di piccoli frutti, radici, piante e insetti. Non disdegnano la carne ma essendo abbastanza pigri, preferiscono trovare il pasto facile piuttosto che andare a caccia. Quindi si può dire che siano piuttosto simili a noi!
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Grafico a torta che rappresenta la dieta dell’orso in Trentino. Nonostante appartenga all’ordine dei carnivori, l’orso bruno va considerato onnivoro e i vegetali costituiscono, in Trentino, più del 60% degli alimenti consumati. La parte restante della dieta è costituita da insetti (principalmente formiche e api) e da resti di animali trovati morti e solo molto raramente predati. L’opportunismo alimentare dell’orso si manifesta anche nella sua capacità di adattare la dieta nel corso dell’anno, in base alla disponibilità stagionale.
In primavera buona parte della dieta è composta da germogli, foglie di arbusti, gemme e frutti di bosco maturati l’autunno precedente. In questa stagione un altro alimento sono le carcasse di ungulati selvatici morti durante l’inverno. In estate aumenta il consumo di infiorescenze, erba, foglie, frutta selvatica ma anche di insetti. In questa stagione le vecchie ceppaie, i formicai e i vespai subiscono le maggiori devastazioni. In autunno, periodo critico poiché precede l’ibernazione ed è caratterizzato dalla cosiddetta “iperfagia”, ossia la tendenza a passare la maggior parte del tempo nutrendosi, la dieta è ancora più varia. Vi si aggiungono infatti mele e pere dai frutteti, il mais e la frutta secca come le faggiole, ad elevato potere calorico.
Dove si trovano gli orsi in Trentino?
L’orso è un animale nomade, nonostante questo si notano delle differenze tra il sesso maschile e femminile. In Trentino le femmine di orso sono rimaste in una zona preferenziale, che è quella delle montagne del Brenta, in quanto si dice che siano filopatriche, cioè hanno la tendenza a rimanere o a tornare nella stessa area in cui sono nate e hanno stabilito i loro legami familiari. I maschi invece si spostano di più e in modo periodico. Di solito, gli orsi si trovano prevalentemente nella parte occidentale del Trentino, poiché quella orientale risulta difficile da raggiungere non solo per loro, ma anche per gran parte degli animali, a causa della presenza di autostrade, ferrovie e altri ostacoli.
Sulle Alpi l’orso predilige vaste foreste ricche di sottobosco, in cui trova la necessaria tranquillità e gli alimenti di cui si ciba. Si trova soprattutto nella fascia di altitudine compresa tra i 700 ed i 1800 metri s.l.m. Ma può stanziare anche a quote più basse o transitare a quote molto elevate.
Quanti sono gli orsi in Trentino?
Innanzitutto è importante dire che il numero di orsi viene definito da una stima svolta da dei conteggi che sono fatti sulla base di analisi genetiche o attraverso strumentazioni come le foto trappole. Comunque è possibile dire che, a oggi, la stima si aggira intorno ai 100 orsi. Non si può dare una risposta oggettiva perché l’unico organismo che può dire se sono troppi è proprio l’essere umano. Gli orsi non raggiungono mai una sovrappopolazione perché la loro popolazione si adatta all’equilibrio determinato dalla disponibilità naturale di cibo e habitat.
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In altre parole, il numero di orsi in un’area specifica si regola in base alle risorse naturali che sono presenti e che possono supportare la loro presenza. Se l’ambiente offre abbondanza di cibo, rifugi e spazio, la popolazione di orsi può aumentare, ma quando le risorse diventano limitate, la popolazione si ridurrà in modo da adattarsi alle condizioni disponibili. Questo meccanismo di regolazione naturale aiuta a mantenere un equilibrio sostenibile tra la popolazione di orsi e l’ambiente che li circonda.
Se l’orso era quasi estinto, forse un motivo c’era?
Gli orsi non si erano estinti, ma quasi. Questo però non è dovuto a una questione naturale, ma è stato un intervento dell’uomo a cavallo tra l’800 e il 900 che per anni ha abbattuto gli orsi. Questo è accaduto in un contesto economico-sociale diverso da quello di oggi, dove c’erano delle ordinanze di uccisione perché entravano in contrasto con le attività umane.
I boschi non sono più sicuri a causa della presenza dell’orso?
I boschi sono di per sé un territorio “pericoloso”, nel senso che sono presenti dei rischi proprio come in altri territori e ambienti. Statisticamente parlando ci sono animali che fanno molti più danni, come le zecche e le vespe, ma non è solo una questione che dipende dagli animali, infatti ci si può fare male anche andando in bici. L’orso ha enfatizzato il pericolo del bosco, data la sua mole e anche la sua imponenza.
Il bosco va vissuto in modo logico e bisogna essere preparati oppure affidarsi a dei professionisti che possano far vivere esperienze outdoor in sicurezza. L’orso è un animale tendenzialmente pacifico che può diventare molto pericoloso e feroce in alcune situazioni: femmina con cuccioli, animale intento a mangiare, animale sorpreso senza via di fuga, animale ferito.
Ci sarà un calo di turisti in Trentino per la paura dell’orso?
Secondo la mia opinione non ritengo che ci possa essere una diminuzione del flusso turistico. Coloro che scelgono di visitare il Trentino sono alla ricerca di un’esperienza immersa nella natura. Ciò che invece spero avvenga è un cambiamento nell’approccio consapevole dei visitatori, che opteranno per una forma di vacanza più introspettiva e riflessiva. Questo nuovo tipo di turismo consentirà loro di esplorare se stessi in modo più profondo, spostando l’attenzione dal mero divertimento ad un’esperienza di viaggio più autentica e personale.
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Come eliminare o ridurre i danni che i grandi carnivori provocano?
Non è possibile eliminare i danni, ma è possibile mitigarli. Esistono diverse misure che possono essere adottate come le recinzioni elettrificate che vanno adattate all’ambiente e manutentate per garantirne l’efficacia. Altre misure, adottate diffusamente in altri paesi, e che pian piano si stanno diffondendo anche sul nostro territorio, sono ad esempio i cassonetti a prova di orso.
Sappiamo che gli orsi sono attratti dai resti alimentari e una fonte ‘facile’ di cibo come i nostri cassonetti possono attirare questi animali proprio nel centro dei paesi! Per questo i cassonetti anti orso sono progettati in modo che gli orsi non riescano ad aprirli. In questo modo si ottengono due risultati:
- orsi lontano dai paesi
- orsi che rimangono selvatici e non “domesticati” all’ambiente umano.
È fondamentale continuare a lavorare insieme per trovare altre metodologie che permetteranno di arrivare a una coesistenza tra uomo e orso. Quando l’animale si avvicina troppo ai centri abitati ci dovrebbe essere un piano di dissuasione che prevede diverse misure.
Esiste un piano di gestione dell’orso che si chiama PACOBACE che prevede 11 diverse misure da adottare in base al comportamento dell’orso, fra cui, in extremis, ci sono la cattura dell’orso o l’abbattimento come conseguenza di un evento drammatico. Esiste inoltre uno strumento utilizzato in gran parte dei territori che convivono con gli orsi che si chiama “Bear Spray”. Cos’è il Bear Spray o spray anti orso? È una bomboletta ad alta pressione che una volta attivata fa fuoriuscire un gas a base di capsicina (il principio attivo del peperoncino) ad alta concentrazione che si rivela molto urticante e dissuade l’orso in caso di attacco. Questo salva l’orso ma soprattutto le persone che, loro malgrado, si trovano a vivere una spiacevolissima situazione.
Perché è importante la presenza dell’orso?
Non solo l’orso, ma tutti gli organismi e tutti gli animali sono importanti. È importante che l’ecosistema sia il più completo possibile in quanto ogni sua parte contribuisce al mantenimento della qualità ambientale. Motivo per cui il Trentino viene visitato da migliaia di turisti all’anno. L’assenza di animali come l’orso potrebbe non essere immediatamente percepita, ma nel lungo termine porta a squilibri che hanno conseguenze sulla nostra vita. L’orso fa parte, inoltre della cultura e tradizione trentina.
Perché nonostante la sua importanza si fa fatica ad accettare la sua presenza?
Si può rispondere a questa domanda in 3 punti:
- L’orso è un animale che può essere definito come “antagonista”: con questo si vuole dire che è una specie che occupa il nostro stesso territorio e consuma alcune delle nostre stesse risorse, come quelle agricole che derivano da attività umane.
- Ci siamo privati della sua presenza per un lungo periodo: questo significa che riuscire ad abituarsi alla loro presenza dopo un periodo molto lungo risulta essere difficile e non è una cosa immediata. Questo perché naturalmente animali come l’orso richiedono un adattamento sia comportamentale, per evitare incontri indesiderati con questi animali, sia strutturale, come la protezione degli allevamenti.
- Questi animali ci mettono in crisi perché toccano i due temi fondamentali della nostra sopravvivenza:
- Economia: quindi inerente ai danni che questi animali possono provocare
- Minaccia alla sicurezza personale: spesso in maniera infondata ed eccessiva
Risulta interessante evidenziare come l‘adattamento non sia unicamente un aspetto che riguarda gli esseri umani, ma anche la specie degli orsi. È importante non dare per scontato che spetti solamente a noi il dovere di cambiare, poiché potrebbe essere possibile educare i grandi predatori a non frequentare determinate zone.
Quale potrebbe essere la soluzione per arrivare a una convivenza?
Sicuramente è fondamentale essere disponibili in termini di tempo e pazienza nel reimparare una serie di atteggiamenti e misure che portano poi a una reale possibilità di condivisione del territorio con questi animali. È opportuno prendere in considerazione l’esperienza delle comunità e degli enti istituzionali che abitano il territorio, collaborando con loro per individuare soluzioni che consentano di conciliare le attività umane con la preservazione della natura.
Come evitare un incontro con l’orso?
Prima di definire le buone pratiche per evitare incontri indesiderati con gli orsi, è importante fare una premessa. Spesso si fà fatica ad accettare i rischi, ma quando si sceglie di fare un’esperienza outdoor, bisogna tener conto che i rischi sono sempre presenti, per quanto minimi. Rivolgendosi a un’azienda specializzata come la nostra, si è sicuri di affidarsi a professionisti ed esperti del settore che lavorano per ridurre al minimo questo rischio applicando tutte le procedure di sicurezza e investendo nella formazione continua.
Va sottolineato che il rischio associato all’orso è molto minore di altre minacce, presenti non solo nel bosco, ma anche nella nostra vita di tutti i giorni. Non dobbiamo pensare al bosco come a un parco giochi dove non può succedere nulla, ma piuttosto come a un ambiente naturale da rispettare e visitare con consapevolezza e attenzione.
Tornando a noi ecco cosa può ridurre il tuo incontro con un orso:
- Stare in gruppo: il rumore che un gruppo di persone può fare allontana i grandi predatori e quindi con le esperienze outdoor organizzate è molto difficile avere un incontro con un orso
- Il tempo: situazioni meteorologiche come nebbia o pioggia, diminuiscono i sensi dell’orso e quindi se verrà colto alla sprovvista sarà propenso ad attaccare per questioni di difesa
- Fare rumore: questi animali tendono a evitarci, quindi anche se si è soli è possibile adottare alcuni comportamenti come sbattere dei bastoni a terra per far notare la nostra presenza oppure parlare ad alta voce, anche soli. Tutto aiuta a mettere in allerta gli animali per renderli consapevoli e dargli il tempo di andarsene
- Dotarsi dello spray anti orso: ora in Italia è illegale la sua detenzione ma ci auspichiamo che a breve possa essere autorizzata nei territori dell’orso
Cosa fare in caso di incontro con un orso
La presenza dell’orso genera diverse domande, legate al comportamento da tenere nel caso di un incontro ravvicinato con questo grande plantigrado.
- In tutto il Trentino si possono trovare orsi? È frequente incontrarne uno? Gli orsi sono presenti quasi esclusivamente nell’area del Trentino occidentale. Gli orsi sono animali schivi, per cui è difficile incontrarne uno.
- Quando gli incontri con l’uomo avvengono, nella grande maggioranza dei casi gli orsi si allontanano rapidamente.
- La migliore strategia di prevenzione suggerita dagli esperti è farti percepire per tempo, ad esempio parlando ad alta voce o facendo altri rumori che avvisino l’orso della tua presenza. Non avvicinarti mai ad un orso e ai suoi piccoli, neanche per osservarli da vicino o scattare una foto.
- Inoltre, non lasciare mai cibo o rifiuti organici in giro, in quanto potrebbero attirare non solo gli orsi, ma in generale tutti gli animali selvatici.
- In caso di avvistamento di un orso, non avvicinarti e non restare nei paraggi, nemmeno per osservarlo o fotografarlo. Torna lentamente e in silenzio sui tuoi passi. Non correre.
- Se l’orso ti ha visto, probabilmente si allontanerà da solo. Attendi che si allontani prima di proseguire e non seguirlo, nemmeno se sei in auto.
- Se l'orso ti segue, retrocedi lentamente senza voltargli le spalle.
- Nel caso di un incontro ravvicinato, gli esperti invitano a mantenere la calma, evitando di correre o di muoverti con concitazione. È importante indietreggiare lentamente. Se l’orso si alza sulle zampe posteriori, significa che vuole identificarti per valutare la situazione.
- Se l’orso mostra segni di aggressività, attraverso vocalizzi, soffi o zampate a terra, allontanati lentamente senza perdere di vista l'animale. Non correre.
- Se l'orso ti corre incontro con atteggiamento aggressivo, resta immobile. Nella remota possibilità di contatto fisico con caduta al suolo, rimani con la faccia a terra coprendoti la nuca con le mani. Non reagire. Se indossi uno zaino, non liberartene: potrebbe essere utile per proteggerti.
Orso bruno: Come è fatto
L’orso è un animale imponente e massiccio, dotato di una folta pelliccia bruna, a volte con riflessi nerastri in contrasto con zone più chiare. I piccoli hanno generalmente un collare di peli biancastri che scompare verso il secondo anno d’età.
L’orso è un plantigrado, cioè un animale che si muove appoggiando sul terreno l’intera pianta della zampa, dotata di ampi cuscinetti digitali e di robusti unghioni non retrattili. La sua vista è mediocre, mentre l’olfatto e l’udito sono molto sviluppati.
Le sue dimensioni sono: lunghezza da 130 a 250 cm, altezza al garrese da 75 a 120 cm. Il suo peso varia tra 50 e 150 kg per le femmine e tra 70 e 300 per i maschi. I piccoli alla nascita pesano 200-300 grammi.
Il Comportamento dell'Orso Bruno
L’orso bruno è notoriamente un animale dall’indole solitaria. Ad eccezione di particolari momenti dell’anno e con nette differenze di comportamento in relazione all’età e alle caratteristiche dell’ambiente, non ha un’intensa vita di relazione. Schivo, diffidente e solitario, è estremamente difficile da incontrare.
Al contrario di quello che si pensa, non è aggressivo e non attacca, se non quando pensa di essere in pericolo e non ha altre vie di fuga. Animale prevalentemente crepuscolare e notturno, spesso utilizza le ore del giorno solo per riposarsi, alternando fasi di immobilità a piccoli spostamenti. Per questo motivo, la scelta dei giacigli diurni e la possibilità di trovare aree indisturbate nelle quali passare le ore di riposo sono molto importanti.
E’ probabile che, a causa soprattutto della persecuzione umana, gli orsi abbiano adattato il loro comportamento in maniera tale che gran parte della loro attività venga svolta nelle ore notturne o crepuscolari. Sfruttano quindi la protezione offerta dal buio. In natura l’orso può vivere fino a circa 20-25 anni (max 30). Mentre in cattività anche più a lungo, ma in rari casi può superare i 50 anni.
La Riproduzione dell'Orso
Sulle Alpi, il periodo degli amori è tra maggio e luglio. In questo periodo si formano le coppie, mentre nel resto dell’anno gli animali vivono solitari. Gli orsi, sia maschi che femmine, sono maturi sessualmente a partire dai 4-6 anni di età. La gestazione dura dai 7 agli 8 mesi e gli orsetti, da 1 a 4, solitamente 2, nascono in gennaio-febbraio, all’interno della tana.
Alla nascita sono molto piccoli (pesano solo 200-300 grammi), hanno gli occhi chiusi e sono privi di pelo. La loro crescita nei mesi successivi è molto rapida; in maggio-giugno il loro peso sarà già di 5-6 kg. Le cure parentali sono lunghe: i piccoli restano infatti con la madre solitamente per 2 anni, ma a volte anche di più. Per questo motivo un’orsa partorisce solitamente solo ogni 2 o 3 anni.
Il lungo periodo che i giovani orsi trascorrono con la madre è fondamentale per conoscere i comportamenti e le abitudini della madre che risulteranno assai utili per il loro futuro. E’ così che imparano, ad esempio, dove ricercare il cibo e di quale alimenti nutrirsi, la scelta del sito e del periodo di svernamento ed anche ad aver timore dell’uomo.
Le Tracce dell'Orso
La presenza dell’orso, animale difficilissimo da osservare, può essere testimoniata da numerose tracce quali orme, escrementi, resti di pasti od altri particolari che indicano il suo passaggio. Nella maggior parte dei casi un’osservazione attenta evita la confusione con altre specie animali e fornisce la certezza che il plantigrado frequenti o abbia frequentato una particolare area.
Dalle caratteristiche delle orme che normalmente si ritrovano sul terreno, si deduce che l’orso si muove generalmente al trotto o al passo incrociato, comune fra i mammiferi. Spesso però mostra un’andatura particolare detta “dondolante”, muovendo quasi contemporaneamente la zampa anteriore e posteriore dello stesso lato. Dai necessari spostamenti di peso verso destra e sinistra si produce il tipico dondolante e quasi comico “passo dell’orso”. Questo passo è però sorprendentemente efficace e in ogni caso più rapido del passo normale di un essere umano.
Più raramente l’orso si muove correndo o galoppando e su brevi distanze raggiunge velocità fino a circa 45 km/h.
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