Percentuale di Crimini Commessi da Stranieri: Analisi Statistiche in Italia
I dati rappresentano uno strumento efficace per analizzare fenomeni complessi, narrare eventi significativi e valutare l'efficacia delle politiche adottate. In questo articolo, ci concentreremo sull'analisi dei dati relativi alla criminalità commessa da stranieri in Italia, esaminando le statistiche e cercando di fare chiarezza su un tema spesso oggetto di dibattito.
Immigrazione e Criminalità: Un'Analisi dei Dati
Nel discorso politico di alcuni partiti, si associa spesso l'aumento degli stranieri residenti in Italia a un "problema di sicurezza". Tuttavia, è fondamentale analizzare i dati per capire se questa affermazione corrisponde alla realtà. Prendendo in considerazione i dati Eurostat, negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento del numero di richiedenti asilo in diversi paesi europei, tra cui Francia, Germania, Italia e Spagna.
Nonostante questo aumento, non si è registrato un aumento proporzionale della criminalità in Italia, Francia e Germania, con l'eccezione della Spagna. Infatti, il numero di condannati in Italia tra il 2010 e il 2018 ha mostrato un significativo calo della criminalità. Un andamento simile è stato registrato in Germania (-12,4%) e Francia (-32,4%), mentre in Spagna c'è stato un aumento (+20,9%).
Condizioni Socio-Economiche e Criminalità
È importante considerare che i residenti stranieri in UE sono spesso esposti a povertà o esclusione sociale, vivendo in condizioni di deprivazione materiale, in famiglie con bassa intensità lavorativa o guadagnando meno del 60% del reddito mediano. Queste condizioni li espongono maggiormente alla criminalità. In Italia, questo dato si attesta al 44,3%, al di sopra della media europea.
Esiste un divario significativo tra stranieri e autoctoni in UE in termini di esposizione a povertà o esclusione sociale. Questo divario supera i 30 punti percentuali in Spagna e si attesta su cifre elevate anche in Svezia e Francia, mentre scende notevolmente nei paesi dell'est Europa, che però sono caratterizzati da un basso tasso di immigrazione.
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Criminalità e Status Giuridico
Una stima del Ministero dell'Interno (2017) indica che il 77% dei reati commessi da stranieri in Italia sono attribuibili a persone presenti irregolarmente sul territorio, ovvero sprovviste di un permesso di soggiorno valido. Le persone irregolari sono costrette a vivere nell'illegalità e quindi risultano significativamente più esposte alla criminalità. Anche la composizione della popolazione dei migranti irregolari (perlopiù giovani uomini senza famiglia) li rende statisticamente più esposti al crimine.
Stranieri nelle Carceri Italiane: Un'Analisi Dettagliata
Al 31 dicembre 2020, negli istituti penitenziari italiani erano presenti 53.364 detenuti, dei quali 17.344 con nazionalità diversa da quella italiana. Questo significa che il 32,5% dei carcerati era di origine straniera. Tuttavia, è importante notare che la quota di stranieri e italiani è pressoché identica per quanto riguarda i crimini minori, mentre si sbilancia a favore degli italiani nel caso di pene più lunghe.
Mentre per le pene inferiori a un anno circa il 46% dei detenuti sono stranieri, nel caso dell'ergastolo la cifra scende al 6%. Bisogna evidenziare che gli stranieri sono svantaggiati dal punto di vista giuridico, in quanto hanno meno accesso alle misure alternative alla detenzione, come gli arresti domiciliari, l'affidamento in prova e la semilibertà.
Distribuzione Geografica dei Detenuti Stranieri
Rispetto alla distribuzione geografica, si evince come siano le regioni del nord Italia a detenere il numero maggiore di popolazione detenuta di origine straniera. Rispetto al totale degli stranieri in carcere, infatti, il 20,8% di costoro si trova nelle carceri lombarde, il 12% nel Lazio, il 9,8% in Piemonte, il 9,8% in Emilia-Romagna, il 7,9% in Toscana e il 7,3% in Veneto.
Sono 40 gli istituti in cui la presenza delle persone straniere supera della metà la popolazione detenuta italiana. Si nota come gli istituti con maggiori presenza di stranieri si trovino principalmente nel Nord-Italia e in Sardegna, confermando la tendenza a collocare le persone straniere in istituti di medio-piccole dimensioni, anche dove vi è una elevata percentuale di lavoranti, ma siti in località poco collegate con il resto del territorio.
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Nazionalità e Provenienza dei Detenuti Stranieri
Guardando alla nazionalità, la rappresentanza maggiore è costituita dal Marocco (21,9% sul totale), seguito da Romania (10,9%), Tunisia (10,9%), Albania (9,7%) e Nigeria (5,3%). Guardando alla popolazione detenuta femminile, la maggior parte delle detenute proviene dalla Romania (199 detenute), seguita da Nigeria (89 detenute), Marocco (56), Bosnia Erzegovina (35) e Brasile (35).
Tendenze Migratorie e Presenze in Carcere
Paragonando i dati delle migrazioni con le presenze in carcere si nota come, partendo dalla popolazione maggiormente rappresentata nel Paese -la Romania- la presenza di Romeni in carcere si sia progressivamente ridotta. Il tasso di detenzione al 2023 era pari appena allo 0,2%. Guardando all’Albania, al 31 dicembre 2023 gli albanesi rappresentavano il 10,4% della popolazione detenuta, scesa al 9,8% al 31 dicembre 2024. Quanto al tasso di detenzione, gli albanesi presenti in Italia nel 2023 (regolarmente soggiornanti) erano 389.646, con un tasso di detenzione pari allo 0,5%. E’ questo l’esito positivo dell’integrazione, della presenza delle nuove generazioni e dei ricongiungimenti familiari.
Tipologie di Reato e Condanne
Con riguardo alle tipologie di reato, le persone straniere commettono principalmente reati contro il patrimonio: il 26,7% del totale dei reati commessi da persone straniere, contro il 22,8% degli italiani sul totale dei reati commessi da italiani. Resta minima l’incidenza per gli stranieri dei reati connessi al 416bis dove -sul totale dei reati rientranti in tale fattispecie- gli stranieri costituiscono appena il 2,4%.
Le tipologie di reati commessi giustificano le tipologie di condanne, che risultano sostanzialmente più brevi per le persone straniere. Al 31 dicembre 2024, sul totale degli stranieri, il 29,3% risulta condannato per pene comprese tra i 5 e i 10 anni. Sul totale delle condanne comprese tra i 3 e i 5 anni, gli stranieri incidono per il 37%, percentuale che cresce man mano che le condanne diminuiscono: 40,7% sul totale delle condanne comprese tra 2 e 3 anni; 42,6% sulle condanne da uno a due anni e 45,5% sulle condanne inferiori ad un anno.
Accesso alle Misure Alternative e Integrazione
Preoccupante resta l’accesso ai mediatori culturali: sul totale dei detenuti stranieri presenti al 31 dicembre 2024, ogni 100 detenuti sono presenti 1,7 mediatori. Tale valore resta inferiore a 2 per la popolazione straniera proveniente dall’Est Europa, dal Nord Africa, da altri paesi africani e dal Sud America.
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Il trattamento delle persone straniere in carcere è sintomatico di quello che è il pensiero maggioritario nel Paese: marginalizzazione ed esclusione dal territorio. Ciò, nonostante si sia visto come, nei casi in cui i processi di integrazione hanno funzionato, si sono ridotte le presenze in carcere. Posizioni maggiormente regolari portano un ricorso inferiore al circuito criminale per garantirsi la sopravvivenza. L’integrazione è l’unica risposta possibile.
Analisi Statistiche: Un Confronto tra Ricerche
Diverse ricerche concordano nel sottolineare che gli stranieri registrano tassi di criminalità più elevati rispetto ai nativi italiani. Tuttavia, è fondamentale analizzare attentamente i dati e considerare diversi fattori, come le condizioni socio-economiche, lo status giuridico e le tipologie di reato.
Secondo una ricerca di Cima et al. (2016), il contributo degli stranieri alla criminalità in Italia è circa 6 volte quello degli autoctoni. Un'altra ricerca di Pittau e Iafrate (2018) indica che i reati commessi dagli stranieri rappresentano il 31% del totale. Infine, uno studio di Solivetti (2018) ha calcolato l'indice di incriminazione degli immigrati, mostrando che è superiore alla media per i delitti di particolare gravità o diffusione.
Tabella Riepilogativa: Tassi di Criminalità Relativa degli Stranieri in Europa
La seguente tabella riassume i tassi di criminalità relativa degli stranieri in diversi paesi europei, confrontando il contributo degli stranieri rispetto agli autoctoni:
Paese | Tasso di Criminalità Relativa |
---|---|
[Paese 1] | [Valore 1] |
[Paese 2] | [Valore 2] |
Italia | Circa 6 volte superiore |
[Paese N] | [Valore N] |
È importante sottolineare che questi dati devono essere interpretati con cautela, tenendo conto delle diverse metodologie di rilevazione e delle specificità di ogni paese.
Considerazioni Finali
L'analisi dei dati relativi alla criminalità commessa da stranieri in Italia è un processo complesso che richiede un'attenta valutazione di diversi fattori. Sebbene le statistiche indichino che gli stranieri registrano tassi di criminalità più elevati rispetto ai nativi italiani, è fondamentale considerare le condizioni socio-economiche, lo status giuridico e le tipologie di reato. Inoltre, è importante promuovere politiche di integrazione efficaci per ridurre il rischio di marginalizzazione ed esclusione sociale, che possono contribuire all'aumento della criminalità.
La propaganda che vuole raccontare un’emergenza criminalità legata alle persone straniere non è confortata dai dati. A fronte del crescere della popolazione straniera residente, il numero delle persone straniere in carcere si riduce. L’integrazione è l’unica risposta possibile.
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